Titolo originale: Non ho sonno
Anno: 2001
Regia: Dario Argento
Soggetto: Dario Argento e Franco Ferrini
Sceneggiatura: Dario Argento, Franco Ferrini e Carlo Lucarelli
Direttore della fotografia: Ronnie Taylor
Montaggio: Anna Rosa Napoli
Musica: Goblin
Effetti speciali: Sergio Stivaletti
Produzione: Dario Argento e Claudio Argento
Origine: Italia
Durata: 1h e 52’
CAST
Stefano Dionisi, Max Von Sydow, Chiara Caselli, Roberto Zibetti, Paolo Maria Scalondro, Gabriele Lavia, Roberto Accornero, Daniela Fazzolari, Rossella Falk, Barbara Lerici, Guido Morbello, Massimo Sarchielli, Diego Casale, Alessandra Comerio, Elena Marchesini, Aldo Massasso, Barbara Mautino, Linda Giumento, Elisabetta Rocchetti, Conchita Puglisi, Brian Ayres, Daniele Angius, Robert Camerio, Claudio Coreno, Luca Fagioli, Aldo Delaude, John Pedeferri, Francesco Benedetto, Renato Liprandi, Antonio Sarasso, Piero Marcelli, Rossella Lucà, Giuseppe Minutillo, Giancarlo Colia, Francesca Vettori
TRAMA
Torino, 1983. Un ragazzo di nome Giacomo Gallo assiste all’omicidio della madre, senza riuscire a vedere il viso dell’assassino: è uno degli omicidi del cosiddetto “Nano Assassino”, su cui indaga il commissario Ulisse Moretti. Il presunto serial killer, lo scrittore Vincenzo de Fabritiis, viene però ritrovato affogato con un colpo di pistola alla testa: tutto fa pensare a un suicidio e il caso viene così chiuso.
Dopo 17 anni, due prostitute vengono brutalmente uccise per avere erroneamente raccolto la busta d’un cliente, che contiene foto e articoli degli omicidi commessi in passato. Moretti, ormai in pensione e con problemi di memoria, decide tuttavia d’occuparsene date le analogie con le morti precedenti. Le morti riprendono, con caratteristiche simili e bizzarre: il serial killer lascia sul luogo del delitto ritagli di cartone con la forma d’un animale ogni volta diverso. Dopo i nuovi episodi, Giacomo viene richiamato a Torino da una telefonata di Lorenzo, suo amico di vecchia data e figlio dell’avvocato Betti, nella speranza di scoprire l’assassino della madre, barbaramente uccisa molti anni prima con un corno inglese, e inizia a indagare insieme a Moretti. Nel frattempo l’ignoto assassino continua a mietere vittime, ma Moretti scopre nel corso delle sue private ricerche che gli omicidi e le sagome di animali lasciate vicino ai cadaveri seguono le strofe d’una vecchia filastrocca contenuta nel libro La fattoria della morte, scritto proprio da Vincenzo de Fabritiis. Tuttavia, proprio a causa d’alcune incongruenze tra gli omicidi reali e le strofe, Moretti s’avvicina alla reale identità dell’assassino. L’ex commissario nota inoltre l’importante dettaglio che in passato i crimini erano tutti avvenuti nello stesso quartiere, mentre ora sono diffusi per l’intera città. Quando l’anziano investigatore è ormai prossimo alla verità, muore stroncato da un infarto, spaventato a morte da un’incursione del manichino del nano. Poco prima, Moretti era riuscito a comunicare a Giacomo quanto aveva colto.
Poco tempo dopo il giovane, che nel frattempo s’è abbandonato alla passione con Gloria, una ragazza conosciuta anni addietro, vede il custode della villa de Fabritiis maneggiare un manichino del defunto Vincenzo e lo segue fino a una casa poco distante. Fa il suo ingresso nell’edificio e rinviene il cadavere del custode, ucciso dall’avvocato Betti, che minaccia di eliminare anche Giacomo, così da difendere il figlio, che sa essere il vero responsabile di tutti gli omicidi. Nel frattempo irrompono Lorenzo e Gloria; l’avvocato si suicida, mentre Giacomo capisce ogni cosa con chiarezza: i delitti del 1983 erano concentrati nello stesso quartiere perché l’omicida era ancora minorenne. A questo punto Lorenzo, smascherato, prende Gloria in ostaggio e confessa tutto – le ossa del nano trafugate, gli omicidi commessi col manichino, l’allontanamento cui era stato costretto dal padre dopo i delitti dell’infanzia -, finché viene freddato da un colpo sparato dal commissario Manni.
NOTE
“Non ho sonno” è stato girato interamente a Torino, città molto amata dal regista e presenta molte analogie con “Profondo rosso”, pur naturalmente discostandosi per molti altri punti. Vediamo nel dettaglio gli omaggi disseminati nella pellicola: anche in questo film Gabriele Lavia interpreta il presunto colpevole; la scena girata al Teatro Carignano, quella dell’omicidio della ballerina, è la stessa location dove Helga la sensitiva tenne la sua conferenza; Gabriele Lavia, in una scena importante del film, dice: «È tutta colpa tua», esattamente come in “Profondo rosso”, recitando con la stessa identica espressione; anche qui viene usato un manichino che ha le sembianze dell’assassino.
Il film ha ricevuto due nomination ai nastri d’argento: per il miglior montaggio (Anna Rosa Napoli) e per la migliore colonna sonora (Goblin). La Filastrocca del Fattore usata nel film è stata scritta dalla figlia di Dario, Asia Argento.
Per quanto riguarda le location scelte da Argento, alcune riprese furono girate presso i teatri di posa Euphon Communications, negli spazi del Comprensorio Fiat Mirafiori di Strada della Manta, 24 a Mirafiori Sud, Torino. Le scene di Amanda sotto la pioggia (finta), uccisa nella sua automobile parcheggiata presso la stazione, furono eseguite presso la storica Stazione ferroviaria di Torino Dora-linea Torino-Ceres di Piazza Baldissera/Corso Mortara/Corso Principe Oddone; tale stazione fu poi chiusa per i grandi lavori di rifacimento della Spina 3 nel 2005, e completamente demolita nel 2009. Il ristorante cinese nel quale Stefano lavora e riceve la telefonata è quello di Largo Toscana angolo Corso Potenza. La casa di Giacomo da bambino, con i mattoni a vista e le finestre rotonde, si trova nella zona residenziale signorile del quartiere Crocetta, davanti al Politecnico, esattamente in Corso Govone, 7 angolo Corso Trieste. Il salone dove Gloria suona l’arpa è la sala d’onore della Facoltà di Architettura del Castello del Valentino, in Viale Mattioli (Parco del Valentino). Le inquadrature esterne di Villa De Fabritiis in realtà hanno due location, la prima è in collina, in Strada alla Villa Quiete,10 angolo Strada del Righino, l’altra presso Villa San Quirico di Via Campana, 37 angolo Corso Massimo d’Azeglio, nel quartiere San Salvario, a ridosso del Parco del Valentino. La birreria dove avviene il tentativo di avvelenamento di Giacomo, come dice anche Fausto quando chiama l’ambulanza, è in Piazza Vittorio (al 18/F), ed è il Barbican’s Pub.
Una curiosità: “Non ho sonno” è l’unica pellicola di Argento in cui le mani guantate dell’omicida non sono le sue, per via del fatto che i guanti usati dall’assassino erano di una taglia troppo grande rispetto alle mani del regista.
Fra gli interpreti troviamo molti attori che hanno già recitato in pellicole di genere, fra cui Stefano Dionisi (“L’arcano incantatore”), Max Von Sydow (“L’esorcista”, “Gli avventurieri del pianeta Terra”, “Cuore di cane”, “L’esorcista II”, “Flash Gordon”, “Conan il barbaro”, “Dreamscape”, “Dune”, “Cose preziose”, “Dredd”, “Al di là dei sogni”, “Minority Report”, “Solomon Kane”, “Wolfman”, “Shutter Island”, “Star Wars – Il risveglio della forza” e i serial “V-Visitors”, “Il trono di spade”), Chiara Caselli (“Nero”), Paolo Maria Scalondro (“2019 – Dopo la caduta di New York”), Gabriele Lavia (“Chi sei?”, “Profondo rosso”, “Inferno”, “Zeder”), Daniela Fazzolari (“La terza madre”, “Giallo”), Rossella Falk (“Il segno del comando”, “La tarantola dal ventre nero”, “Sette orchidee macchiate di rosso”), Massimo Sarchielli (“Requiescant”, “Ladyhawke”, “Castle Freak”, “L’arcano incantatore”, “Il fantasma dell’Opera”, “Zora la vampira”, “La terza madre”, “Il nascondiglio”, “La casa nel tempo”, “La casa delle anime erranti”) e Aldo Massasso (“Non si deve profanare il sonno dei morti”, “M.D.C. – Maschera di cera”, “Il fantasma dell’Opera”).