SCHEDA TECNICA
Titolo originale: X-Men
Anno: 2000
Regia: Bryan Singer
Soggetto: dai fumetti Marvel omonimi di Stan Lee, Jack Kirby, Chris Claremont e Frank Miller
Sceneggiatura: David Hayter, Tom DeSanto e Bryan Singer
Direttore della fotografia: Newton Thomas Siegel
Montaggio: Steve Rosenblum, John Wright e Kevin Stitt
Musica: Michael Kamen
Effetti Speciali: Gordon Smith, Michael Fink e Michael J. McAllister
Produzione: Lauren Schuler Donner e Stan Lee
Origine: USA
Durata: 1h e 50’
CAST
Patrick Stewart, Ian McKellen, Hugh Jackman, Anna Paquin, Famke Janssen, Halle Berry, James Marsden, Bruce Davidson, Rebecca Romjin-Stamos, Ray Park, Tyler Mane
TRAMA
Marie, giovane teenager soprannominata Rogue, è una mutante con il potere di assorbire in sé le energie vitali di chiunque entri in contatto. Dopo aver involontariamente quasi ucciso il suo ragazzo, Rogue fugge in Canada, dove incontra Logan, detto Wolverine, un altro animalesco mutante in grado di rigenerarsi da ogni ferita e in possesso di micidiali artigli retrattili in adamantio. Wolverine non sa nulla di sé e della propria natura, circondata da un fitto mistero che gli provoca incubi spaventosi. I due, rifiutati dal consorzio umano che li bolla come “mostri”, specie in seguito alla politica razzistica e segregante del senatore Kelly, si dirigono a nord ma vengono attaccati da Sabertooth, appartenente ad una diversa categoria di mutanti malvagi. In loro soccorso giungono Ororo Monroe, detta Tempesta, e Scott Summers, detto Ciclope, rispettivamente in grado di dominare gli elementi e di sprigionare raggi energetici dallo sguardo. Essi sono i discepoli-insegnanti del dottor Charles Xavier, paralitico e telepate, che ha fondato lo Xavier Institute, una scuola-rifugio per giovani mutanti (appunto gli X-Men, persone dotate del Fattore X), al sicuro dagli attacchi della società e dotata di avveniristici mezzi. Wolverine e Rogue si uniscono al gruppo e vengono a conoscenza dei folli progetti di Eric Lehnsherr, detto Magneto, un mutante in grado di esercitare il potere sui campi magnetici e intenzionato a scatenare la guerra contro gli esseri umani, da lui considerati malvagi. Ex amico di Xavier, Magneto (con un tragico passato nei campi di concentramento nazisti) guida altri mutanti, tra cui Sabertooth e la mutaforma Mystica. Egli vuole catturare Rogue, incrementare con il potere di lei una macchina in grado di trasformare gli uomini in mutanti e risolvere così per sempre il conflitto tra le due fazione che vede imminente. Nascosta nella Statua della Libertà, la macchina di Magneto dovrebbe agire sulla Conferenza Mondiale di Ellis Island, presenti tutti i capi di governo del mondo. Superate le rispettive diffidenze tra loro, gli X-Men, cui si unisce la dottoressa Jean Grey, potente telepate, entrano in azione: dopo un pirotecnico e rocambolesco scontro con i mutanti malvagi Sabertooth e Toad, il gruppo riesce a distruggere il marchingegno di Magneto, assicurando il capo dei mutanti avversi alle cure di Xavier. Mistica, però, riesce a sfuggire loro, sostituendosi al defunto senatore Kelly e cambiando rotta alla sua politica anti-mutanti. Mentre Magneto assicura a Xavier che continuerà a lottare per il predominio mutante, Wolverine parte alla ricerca del proprio passato, deciso a trovare le risposte ai quesiti che circondano la sua natura.
NOTE
Finalmente giunge sul grande schermo (dopo un TV-movie del 1996 intitolato “Generazione X”, per la regia di Jack Sholder) la riduzione dei celebri fumetti Marvel “X-Men”, creati nel 1963 da Stan Lee e Jack Kirby (il gruppo originale prevedeva Ciclope, La Bestia, Angelo, Marvel Girl e L’Uomo di Ghiaccio, che appare in una particina nel film), e aggiornata, oltre che nel look, con i personaggi degli anni ’80 ideati da Chris Claremont e Frank Miller (Wolverine, Rogue, Mystica). La saga degli X-Men ha sempre goduto di un grande successo di pubblico, presentando forse i superoi più emblematici della scuderia Marvel: personaggi rifiutati dalla società che li teme in virtù delle loro facoltà straordinarie, ma che da essi viene strenuamente difesa contro le forze del male che vorrebbero annientarla. Lo stesso Magneto, nei fumetti, risulta un carattere psicologicamente ben tratteggiato, sempre in bilico sulla crisi di coscienza, pur se propenso ad agire oltre la morale umana. La pellicola di Singer recupera parte dei conflitti interiori degli X-men, tenendo l’aspetto necessariamente più spettacolare in secondo piano, o quantomeno non in posizione privilegiata. Gli effetti speciali sono notevoli ma controllati, il ritmo non si perde nell’all action tipico delle attuali produzioni americane, addirittura viene proposto un finale aperto (quasi mutilo, volendo, anche se ovviamente già si pensava al sequel). Tra gli attori, oltre alle carismatiche figure di McKellen e Stewart (che in parecchie sequenze rimanda al capitano Picard di “Star Trek“, risultandone iconograficamente troppo simile, basti pensare alla scena della connessione mentale stile Borg in una scenografia che sembra tratta di peso dalla Sala Mappe dell’Enterprise!), spicca lo sconosciuto Hugh Jackman, splendido Wolverine (termine che rimanda al ghiottone, marsupiale dagli artigli poderosi), che regge su di sé gran parte della pellicola, e l’ex fotomodelle Rebecca Romjin-Stamos, un’acrobatica e sexy Mystica, rivestita unicamente di aderenti scaglie bluastre. Da ricordare anche l’ex wrestler Tyler Mane nel ruolo del gigantesco Sabertooth e lo stuntman Ray Park (Darth Maul in “Star Wars-La minaccia fantasma“) in quello del viscido Toad. Senz’altro si tratta di una delle migliori (e poche di numero, in realtà) trasposizioni cinematografiche di fumetti targa Marvel, ben equilibrata e contenuta negli aspetti più baracconeschi, come da decisione dello stesso regista, più interessato al conflitto tra mutanti e società oppressiva, tematica resa nota dall’opera di David Cronenberg.
19/11/2007, Michele Tetro