Mentre prosegue la seconda stagione della coraggiosa serie televisiva americana tratta da “Preacher” (disponibile in italiano sul canale prime video di Amazon), Lion Comics, divisione editoriale di Rw Edizioni, fa conoscere al grande pubblico una delle opere a fumetti più scottanti e spregiudicate di tutti i tempi, riproponendo in versione Deluxe e tascabile l’intera scabrosa vicenda che vede per protagonista l’ambiguo predicatore texano Jesse Custer, alla ricerca di Dio, lungo un viaggio epico nel cuore degli Stati Uniti.
“Preacher” è diventata ormai una serie cult, riconosciuta da tutti, lettori e addetti ai lavori: composta da 66 numeri (più 5 speciali), la serie scritta da Garth Ennis e disegnata da Steve Dillon con le copertine di Glenn Fabry, esce per la prima volta nel 1995 e diventa ben presto la punta di diamante della produzione Vertigo, etichetta editoriale della DC comics rivolta a un pubblico maturo.
Trasgressiva, cruda, politicamente scorretta, audace quanto basta, la narrazione tocca con disinvoltura tematiche religiose e soprannaturali, raccontando senza peli sulla lingua i vizi e gli eccessi di un’America oltraggiosa, contraddittoria e pericolosa.
I personaggi memorabili, il ritmo incalzante, la sceneggiatura spiazzante e spettacolare ne hanno fatto una delle serie più apprezzate di sempre, benché sia stata pubblicata per soli sei anni, dal 1995 al 2000.
La trama racconta le vicende di Jesse Custer, un reverendo tormentato di una piccola cittadina del Texas che si ritrova, suo malgrado, posseduto da una potentissima forza spirituale chiamata Genesi, che gli dona il potere del “verbo”, ovvero la possibilità di far fare agli altri qualsiasi cosa voglia.
Per capire da dove provenga questo potere e perché sia finito proprio a lui, decide di mettersi in viaggio alla ricerca di Dio. Lo accompagnano due personaggi dal passato burrascoso: Tulip, donna bellissima e intraprendente, suo vecchio amore, e Cassidy, vampiro irlandese dai modi ruvidi e la lingua tagliente.
Garth Ennis ha detto di questa serie: “Cos’è per me PREACHER? La prima risposta che mi viene in mente è “immenso divertimento”; ci sono modi di gran lunga peggiori di trascorrere cinque anni che scrivendo una storia che ami su personaggi che hai creato tu stesso. “Fare un mucchio di soldi” è un’altra frase calzante; mi sembra inutile tentare di negarlo. E poi, questa serie ha contribuito ad affermare il mio nome, portandomi a collaborare a tanti altri progetti interessanti, e continua a farlo tutt’oggi. Quindi, per me, il verdetto è pollici alzati in tutto e per tutto”.