LA RAGAZZA SUL MAGGIOLONE GIALLO 20

Rumori che prima non c’erano

Mara è in piedi in mezzo al salone di casa di sua nonna, Silvia Giacomina. Ha indosso una salopette di jeans piena di macchie di vernice e guarda il soffitto. La stanza attorno ha i mobili coperti dal cellofane e scostati dalle pareti. Una ciocca di capelli le cade sugli occhi, con un soffio dalla bocca Mara la caccia indietro.

- Dai, che abbiamo quasi finito – dice a se stessa ad alta voce. Poi lascia andare le mani che aveva lungo i fianchi e va verso la cucina.

La cucina è una strettoia fitta di mobilio. Si dirige al lavandino, che è pieno zeppo di piatti sporchi, e fa scorrere dell’acqua in un bicchiere. Lo butta giù di un colpo e si appoggia con la schiena al lavabo.

Nella casa non entra nemmeno un alito di vento. E’ una giornata grigia, densa di umidità. Nelle stanze la luce filtra solo dalle fessure delle tapparelle.

La forestiera appoggia il bicchiere nel lavandino ed esce dalla cucina. Sale le scale e ricompare nella camera da letto. La stanza ha solo un vecchio letto a due piazze e un armadio in legno spesso, di quelli tipici delle stanze dei nonni. La ragazza infila la testa dentro un’anta dell’armadio e mette in ordine delle cose.

- Tac! -

Un rumore metallico, come lo scatto di una porta, arriva dal piano di sotto.

Mara si gira di colpo, le mani ancora immerse dentro l’anta dell’armadio.

- C’è qualcuno? – prova a dire.

La ragazza esce dalla camera, scende le scale. Il salone è semi buio.

- Chi vuoi che ci sia? – prova a dirsi.

Si avventa sulla porta d’ingresso e abbassa la maniglia. La porta è chiusa e Mara dà un altro giro di chiave. Poi riprende le scale e torna in camera, si siede sul letto.

- Non devo più stare qui, c’è qualcosa che non mi fa stare bene. -

Si aggiusta delle ciocche di capelli dietro le orecchie, poi gira i due occhi acuminati verso l’armadio e torna a mettere a posto la roba.

(20 – continua)

Daniele Vacchino