Il Gigante Cinema e Domus Talenti di Roma presenteranno lunedì 25 ottobre 2010 alle ore 21 “Solaris, toccata e fuga”, uno spettacolo teatrale in cui la fantascienza si mescolerà con la drammaturgia con risultati a dir poco strabilianti (ingresso 15 euro).
La drammaturgia è a cura di Angela Antonini e Paola Traverso, mentre l’interprete principale della piéce sarà Angela Antonini, per la regia di Massimo D’Orzi. L’installazione scenica è stata affidata ad Alessio Ancillari, i costumi a Sara Fanelli, le foto di scena e la realizzazione grafica a Filippo Trojano, mentre le musiche comprenderanno brani di G. Ligeti, A. Schönberg, A. Scarlatti, H. Villa Lobos – J. Cage, N. Atlas, B. Maderna, Bauhaus, Radiohead con No surprises cantata da Page.
“Solaris, toccata e fuga” è tratto dal capolavoro di Stanislaw Lem, portato sullo schermo magicamente da Andrej Tarkovskji (di cui esiste anche un remake americano a firma di Steven Soderbergh), ma presenta anche reminiscenze che vanno da Shakespeare a Montale, da Proust ad Antonioni a Calvino.
Dopo il successo della passata stagione, lo spettacolo torna quest’anno in un’unica replica, interpretato sempre da Angela Antonini, nel suggestivo spazio della Domus Talenti in via delle Quattro Fontane 113, a Roma (Metro Piazza della Repubblica): questa volta lo spettacolo si arricchisce però di un nuovo allestimento scenico.
L’opera è una libera composizione di drammaturgie che appartengono a differenti scrittori e poeti per tentare una rappresentazione – quasi un dipinto – dell’uomo davanti alla forma nuova. Un corpo di donna appare e scompare ogni volta che l’uomo sfida le tenebre e chiude gli occhi. Linguaggio indecifrabile quello di Harey, la protagonista di “Solaris”, che sfida la logica scientifica, razionale, positivista degli scienziati debolmente innamorati della vita, l’indifferenza di coloro che osservano il mondo freddamente, per cancellarne i colori.
Il romanzo racconta il percorso intimo di un amore che si consuma tra le stelle, nella stazione orbitante sospesa nell’atmosfera, mettendo l’accento sulle reazioni di un uomo di fronte all’intensità del proprio sentimento. L’autore di “Solaris” dipinge l’incontro dell’uomo con qualcosa di nuovo, di non collocabile, di sconosciuto che può essere appunto la conoscenza di una donna ma anche la conoscenza del mondo o l’approccio destabilizzante di una nuova idea, mai considerata prima.
Lungo le rive del testo di “Solaris” incontriamo Cleopatra, Ariel e Amleto di Shakespeare, Madeleine de L’indifferente di Proust, la Ragazza di Tecnicamente dolce di Antonioni, il Girasole impazzito di luce di Montale, Viola de Il barone rampante di Calvino. Una tessitura mai forzata, che nasce dalla necessità di superare la tragica storia d’amore tra un uomo e una donna, per dire della complessità del confronto, senza rinunciare alla bellezza dell’innamoramento. Toccata e fuga di immagini che raccontano dell’illusione del poeta quando cede al pensiero di un amore possibile.
Non mancate!