OUTLAND (1981) – PARTE 01
ATMOSFERA ZERO (Outland)
Ormai i grossi nomi del cinema e con questo parliamo non solo degli attori, ma anche di registi e produttori, non disdegnano di apparire in film di fantascienza, un genere una volta considerato minore e ancora oggi chiamato tale da critici che fanno dell’impegno a oltranza la loro bandiera, ecco perché in questo film il protagonista è un nome di sicuro richiamo: Sean Connery ed ecco anche il perché la pellicola s’ispira, specie nella sua parte finale, a un classico del cinema western Mezzogiorno di Fuoco. In fondo la cosa non deve stupire. È stato detto, e in molti casi a ragione, che la fantascienza ha sostituito un genere affascinante ma dichiarato commercialmente obsoleto anche se, in futuro, assisteremo ad alcune bellissime eccezioni come, per fare un nome per tutti, nel caso di Balla coi Lupi.
La pellicola si apre nello spazio. L’uomo si sta espandendo nel sistema solare, oltre che a colonizzare i mondi, ne sfrutta le risorse per le sue esigenze e finalità.
Siamo su un satellite di Giove, come ci spiegano le didascalie iniziali.
Io
Terza luna di Giove
Diametro – 3657 chilometri
Distanza da Giove – 421.741 chilometri
Distanza da Stazione Spaziale – 70 ore
Frequenza di collegamento Shuttle – Settimanale
Gravità di superfice – 1/6 gravità terrestre
Gestione mineraria – Cov – Am – 27
Data in concessione alla Con – Amagamated dalla Lega delle Nazioni Industriali
Personale – 2144
1250 – Operai
714 – Tecnici
180 – Amministrazione e Servizi
Direzione – Grado Amministrativo 4 e 4 Superiore
Durata di permanenza – 1 Anno
Servizi di Sicurezza – Commissario Federale
Minerali Estratti – Ossido di Titanio
La base mineraria è collegata con l’esterno mediante un ascensore che gli operai, muniti di tuta a pressione, percorrono per andare alla miniera dove estraggono il minerale. Mentre un turno di lavoro sta scavando la roccia con i trapani ad arco, uno degli operai, Tarlow, comincia ad andare in escandescenza e a urlare disperato che dei “ragni” sono penetrati nella sua tuta spaziale. I movimenti scomposti lo inducono a strappare la combinazione, immediatamente il suo corpo si gonfia ed esplode.
Il nuovo Commissario Federale viene ufficialmente accolto nella sala mensa della base dal Direttore Generale della Com-Am 27, Mark B. Sheppard (Peter Boyle) alla presenza degli operai e del personale amministrativo presente in quel momento. Nel suo breve discorso egli si raccomanda con il Commissario William T. O’Neil (Sean Connery) di “non usare la mano troppo pesante con i suoi ragazzi, che lavorano molto e di lasciare loro un poco di spazio”.
Il discorso lascia irritato O’Neil e il suo sergente gli dice di non farci caso.
Un secondo incidente turba la routine della base mineraria. Un operaio entra nell’ascensore che lo porta alla base della miniera senza la combinazione spaziale e quindi il suo corpo esplode e una scena orripilante si presenta agli operai quando l’ascensore, giunto alla fine della corsa, si apre mostrando ciò che resta dell’uomo. O’Neil rientra nel suo alloggio e lo trova deserto. Sua moglie Carol (Kika Marham), con la quale prima aveva avuto una discussione sul nuovo incarico ricevuto e suo figlio Paul (Nicholas Barnes) non ci sono.
Il comunicatore video ha un messaggio registrato. L’immagine di sua moglie gli appare.
Carol: “Sto cercando di mantenermi calma il che, come tutto ciò che faccio, lo farò certamente male. Questo… questo fatto di mandare messaggi mi ripugna ma sono una vigliacca. Non potrei guardarti in faccia e… e dire ciò che sto per dirti, non potrei proprio. Se… se tu fossi di fronte a me cambierei idea e non voglio cambiare idea. Ti amo, credimi, ti prego… La mia non è un’azione premeditata, te l’assicuro… Oh, Dio… è solo che non resisto più, immagino che si tratti di questo, in effetti. Lo so che ne abbiamo discusso tante volte prima, stessi pianti da parte mia e le stesse tue rassicurazioni che… che il prossimo posto sarà diverso. Ma non è mai diverso, non può esserlo, così ieri qualcosa è… è scattato in me. Non.. non potevo più sopportare di vedere Paul aggirarsi in un altro squallido posto… Non potevo proprio. È un ragazzo… non ha ancora mai messo piede sulla Terra, capisci? Lui… lui guarda le foto e legge libri sulla Terra tutto il giorno e li nasconde a te per non darti un dispiacere. Ma non ti accorgi che Paul ha diritto ad una sua adolescenza? Ha anche diritto di respirare dell’aria, dell’aria vera, aria esterna dove non ci si cuoce né si esplode, aria che abbia profumo di vita… non aria a ventilazione forzata. Io non sono brava come te, non credo che ne valga lo sforzo… così torno a casa e porto Paul con me. Ti amo… tu non meriti questo… tu… tu meriti il meglio… ma adesso devo andare amore mio. Ti contatterò tra qualche giorno dalla Stazione Spaziale prima di partire definitivamente per la Terra…”
Pur colpito da questo fatto O’Neil intende far luce su questi incidenti e quindi si presenta nella infermeria per parlare con il Dottor Marian Lazarus (Frances Sternhagen), una vispa dottoressa non più giovanissima ma certamente non soddisfatta della sua routine di lavoro e insoddisfatta anche, come vedremo, della sua carriera professionale.
O’Neil: “È il Dottor Lazarus?”
Lazarus: “Sì. Prenda due aspirine e mi chiami domattina… Battuta da dottore! È il nuovo Commissario?”
O’Neil: “Sì, vorrei parlare con lei per qualche minuto.”
Lazarus: “Ho un alibi! Quattro persone che giureranno che giocavano a poker con me.”
O’Neil: “Non l’avevo mai sentita questa, divertente!”
Lazarus: “Scusi.”
O’Neil: “Ieri un uomo è entrato di proposito nell’Atmosfera Zero senza la sua tuta pressurizzata.”
Lazarus: “Sì!”
O’Neil: “Un paio di giorni prima un altro uomo si è strappato la tuta di proposito.”
Lazarus: “Succede, qui.”
O’Neil: “Spesso?”
Lazarus: “Non lo so. Succede e basta.”
O’Neil: “Perchè?”
Lazarus: “Io non sono una psichiatra, non so dirle perché. Alcune persone non resistono qui dopo un po’.”
O’Neil: “Ha eseguito delle autopsie?”
Lazarus: “Uhm, no…”
O’Neil: “Perché no?”
Lazarus: “In primo luogo la Compagnia vuole che i corpi siano subito mandati via, in secondo luogo, quando una persona si espone ad un’atmosfera di pressione zero non ne resta granché da ispezionare, in terzo luogo lei comincia a diventare noioso.”
O’Neil: “Sì, lo so. Vorrei un rapporto su tutti gli incidenti che sono occorsi negli ultimi sei mesi e lo vorrei anche in fretta se non vuole correre a calci in culo per tutta la stanza. Battuta da Commissario…”
Ma un altro avvenimento è destinato a sconvolgere la normale routine della base. Un operaio, Sagan (Steven Berkoff), si è chiuso nel proprio alloggio con una prostituta e minaccia di ucciderla dopo averla già picchiata. Mentre il suo sergente, Montone (James Sikking), percorre il condotto di areazione che lo porterà all’interno della sala di riposo, O’Neil cerca di convincere l’operaio ad aprire la porta. L’ingresso dei due poliziotti è quasi contemporaneo, Montone toglie la grata ed entra, Sagan si volta verso di lui con un coltello in mano e il sergente gli spara proprio mentre il Commissario entra anche lui nella saletta. La donna viene portata in infermeria e Marian comincia a curarla per una frattura alla mandibola e, al tempo stesso, consegna a O’Neil il suo rapporto.
Durante la notte O’Neil si introduce nel comparto dove ci sono i container destinati a essere imbarcati. Sopra uno di essi c’è la scritta contaminato e dentro si trova il corpo inerte di Sagan.
Usando una siringa il Commissario preleva del sangue dal cadavere poi chiama la dottoressa Lazarus e le chiede di esaminare immediatamente il reperto. La donna lo esamina tramite il computer.
Lazarus: “…..il prelievo è stato fatto ad un morto.”
O’Neil: “Ma brava…”
Lazarus: “Niente alcool, aveva cenato… proteine… carboidrati… altri carboidrati… non ha mangiato verdure… niente nicotina… Dei tranquillanti… sì, è la compagnia che li passa regolarmente… zucchero ed emoglobina normali… Ehilà…”
O’Neil: “Cosa?”
Lazarus: “Non lo so… Accidenti uno strumento perfetto ed un povero straccio come me che cerca di usarlo… Lo sa? Non troverà baroni della medicina quassù… qui i dottori sono come quelli di bordo, più che altro è gente compromessa professionalmente…”
O’Neil: “C’è qualcosa lì, non è vero?”
Lazarus: “Può darsi… Io passo il mio tempo a distribuire tranquillanti agli operai ed a certificare che le prostitute della Compagnia non abbiano la sifilide, si rende conto? Non la so analizzare una nuova molecola!.. Ehilà!”
O’Neil: “È una droga?”
Lazarus: “Lei ha appena vinto un premio!”
O’Neil: “Di che genere?”
Lazarus: “Un tipo di narcotico… Non l’ho mai visto prima d’ora… sintetico… però… Euthimal Policlorico! Quegli stupidi bastardi hanno il coraggio di prendere Euthimal Policlorico! È una anfetamina, la cosa più potente mai esistita, ti fa sentire a meraviglia, fai quattordici ore di lavoro in sei ore, stronzate del genere… specie il lavoro manuale. Ti mette la forza di un toro; lo provò anche l’esercito un po’ di anni fa: faceva lavorare tutti, è vero, però impazzivano in seguito. Ci vuole un po’ eh? Dieci, forse undici mesi e poi ti fotte il cervello…”
O’Neil: “Ha detto che è sintetico, si può produrre qui?”
Lazarus: “No! No, è impossibile! Deve essere spedito da fuori.”
O’Neil: “Niente autopsie… così nessuno lo sa… i lavoratori producono di più e la Compagnia ha profitti maggiori, nessuno si mette a fare domande… è una bella trovata. Non dica niente a nessuno di questo.”
Lazarus: “Sono stata brava, vero, per uno straccio?”
O’Neil: “Sì, bravissima!”
Continuando le sue indagini O’Neil scopre che due tra gli operai che hanno avuto precedenti penali hanno avuto a che fare con la droga, si tratta di Spota e Yarid che sono stati assunti personalmente da Sheppard e, infatti, nella sala ritrovo della base e attraverso i suoi schermi di controllo, il Commissario scopre i tre che confabulano come scopre anche che il suo sergente, Montone, è complice di Sheppard ed è lo stesso poliziotto a confermarlo a O’Neil dicendogli che lui si limita a “guardare altrove”.
E O’Neil comincia la sua opera arrestando Spota con in mano una delle rosse buste contenenti la droga e lo mette in una delle celle di isolamento dove la gravità è zero. Indossando la tuta spaziale il detenuto se ne sta a galleggiare per la stanza, un metodo un poco crudele perché, dopo due o tre giorni passati a galleggiare, i detenuti si decidono a confessare i reati.
Lasciando di guardia il suo sergente O’Neil va a parlare con Sheppard e lo trova nel suo ufficio. Uno dei muri dello stesso è stato trasformato in un grande schermo di proiezione: un computer calcola la forza dei colpi che Sheppard, accanito giocatore di golf, dà alla pallina. L’uomo non alza nemmeno lo sguardo mentre O’Neil entra nella stanza ma sa perfettamente di chi si tratta.
Sheppard: “Sa una cosa? Riesco a fare cinquecento metri con un Ferro 7 qui. Si versi qualcosa da bere.”
O’Neil: “No, grazie.”
Sheppard: “Si è dato da fare..”
O’Neil: “Anche lei.”
Sheppard: “Uhm… Quanto vuole? Quanto?… Ci mancava questa qui: un maledetto eroe… uhm… sa una cosa? Credo che la moquette penda leggermente a sinistra. Lasci che le dica con che cosa ha a che fare qui. Io dirigo una concessione, la Compagnia mi paga per estrarre più minerale possibile da questo buco infetto. C’è un tizio come me in ogni operazione mineraria di tutto il sistema. Le puttane sono pulite, alcune sono attraenti, le bevande non sono annacquate, gli operai sono contenti e quando sono contenti estraggono più minerale e ricevono più premi. Se estraggono di più la Compagnia è contenta, se la Compagnia è contenta lo sono pure io.”
O’Neil: “Sembra stupendo.”
Sheppard: “Niente qui è stupendo, funziona. Ed è abbastanza. Ora, ogni anno, un nuovo Commissario viene a fare il suo turno. Conoscono la situazione, anche lei la conosce, non è diverso. Se questa scena dell’eroe è per alzare il prezzo mi ci faccia pensare… Che cosa vuole?”
O’Neil: “Lei.”
Sheppard (ridendo): “Che avete lei e quelli come lei? Voglio dire, se fosse un maledetto super poliziotto che ci farebbe in una operazione mineraria come questa, su Io? Non l’hanno mandato qui per ricompensa dei suoi brillanti servizi, lei lo sa e lo so anch’io, ho letto la sua scheda. Lei parla troppo. È per questo che la mandano da un cesso all’altro. Quanto a me non ho intenzione di passare il resto della mia vita a fare questo!”
O’Neil: “Beh, buon per lei.”
Sheppard: “Ora senta: questa sua scena è ridicola. Se vuole immischiarsi sappia contro cosa si va a mettere. Se ha qualcosa da provare lo provi a se stesso, non a me.”
O’Neil: “Ci vediamo in giro.”
Sheppard: “Se è a caccia di soldi è più sveglio di quanto sembra, in caso contrario è molto più scemo.”
O’Neil: “Probabilmente sono più scemo.”
Sheppard: “Potrebbe essere molto pericoloso.”
E quanto sia pericoloso O’Neil lo scopre subito quando trova morti, nella cella di isolamento, sia Spota, sia Montone; il suo sergente prima di morire, sul computer nel suo alloggio, gli ha lasciato un breve messaggio che lo indirizza verso la cella frigorifera dove sono conservate le carni e lì il Commissario rischia di essere ucciso dall’altro operaio, Yard. Riesce a liberarsi del suo assalitore e a trovare, nascoste tra le carni congelate, altre bustine della pericolosa droga. Poi torna nuovamente nell’ufficio di Sheppard il quale sta continuando tranquillamente il suo gioco simulato senza però splendidi risultati.
O’Neil: “Che cosa le prende? È il Sole negli occhi?”
Sheppard: “Bene, bene, bene. Abbiamo qui la legge..”
O’Neil: “Indovini che cosa ho appena trovato nel frigorifero della carne…”
Sheppard: “Lo sa? Ho la sensazione che me lo dirà anche se lo indovino.”
O’Neil: “Un centinaio di chili di bistecche di nome Yard che lavora per lei, ho anche trovato l’Euthimal Policlorico indirizzato a lei. Ho gettato le bistecche in galera e l’Euthimal nel cesso… o è stato il contrario? Non ricordo più, ora.”
Sheppard: “Si è dato da fare, Commissario.”
O’Neil: “Ehi, è fiero di me?”
Sheppard: “Molto fiero.”
O’Neil (riferendosi al golf): “Ah, bel colpo!”
Sheppard: “Ha veramente distrutto l’intero invio?”
O’Neil: “Sì!”
Sheppard: “Lei ha senz’altro il gusto del drammatico.”
O’Neil: “Costava molto, vero?”
Sheppard: “Più di quanto lei non immagini.”
O’Neil: “Beh, potrebbe doversi ritirare dagli affari.”
Sheppard: “Lo sa? L’ho mal giudicato, lei non è stupido, è pazzo. Crede di aver causato più che un disturbo? È questo che crede? Può tornare a casa a vantarsi con gli amici. Ha a che fare con adulti, qui. Non è cosa per lei.”
O’Neil: “Chiunque le ha mandato quella spedizione sarà furioso che l’abbia persa. Gli adulti non hanno il senso dell’umorismo… Io giocherei un bel Ferro 8, lo attacchi bene.”
Fa per uscire ma Sheppard lo richiama.
Sheppard: “Commissario? Sei morto. Mi hai sentito?”
O’Neil: “Ho sentito.”
O’Neil non resta con le mani in mano ad aspettare il suo destino. Per conoscere le mosse di Sheppard, egli si collega al suo video. In questo modo capta un importante messaggio che arriva al Direttore minerario.
Sheppard: “Sheppard.”
Bellows: “Qui Bellows. Hai gli uomini che volevi e non è stato facile. Qui sono molto scontenti. Questo potrebbe crearti problemi in tutto le altre concessioni minerarie. Se questa storia arrivasse all’orecchio della Compagnia stringerebbero subito i freni. Non possono permettersi di perdere la concessione. Questo potrebbe far perdere l’affare ai miei e a loro piace restare in affari.”
Sheppard: “Puoi dirgli di stare tranquilli. Sono in gamba gli uomini?”
Bellows: “I migliori. Sono partiti con lo Shuttle che arriva domenica.”
Sheppard: “Hanno con loro le armi?”
Bellows: “Sì.”
Sheppard: “L’obbiettivo è O’Neil, il Commissario.”
Bellows: “Cristo, stai attento a non sbagliare!”
Sheppard: “Non succederà.”
Bellows: “Sa di te?”
Sheppard: “Sì, lo sa.”
Bellows: “Avrà qualche aiuto?”
Sheppard: “Zero.”
Bellows: “Sei sicuro?”
Sheppard: “Sì, sono sicuro. Qui nessuno rischia niente per nessuno. Se si sparge la voce che quelli sono professionisti non ci saranno problemi. Ho qualcuno all’interno che spargerà la voce. Stai tranquillo, O’Neil è morto.”
Bellows: “Sheppard, devo dirtelo. Se questa cosa non va in porto i prossimi che arriveranno saranno per te.”
Sheppard: “Sarà facile. Ti chiamo quando tutto è finito.”
E la voce si sparge rapidamente. Non solo egli non riceve aiuto da alcuno degli operai ma, nemmeno, dai suoi colleghi. Il tutto mentre un orologio digitale evidenzia le ore che mancano all’arrivo dello Shuttle.
Ed è questa la parte che fa ricordare il film Mezzogiorno di Fuoco (High Noon di Fred Zinnemann). Gary Cooper, lo sceriffo della città, doveva affrontare i banditi il cui capo sarebbe arrivato con il treno di mezzogiorno e si trova da solo a combattere contro i banditi. Nel film di Zinnemann è la moglie, Grace Kelly, che, alla fine, aiuta il suo uomo, qui O’Neil riceve aiuto dalla Lazarus e gli permette di sconfiggere i due killer mandati a ucciderlo. Il Commissario si porta all’esterno della base e, con l’aiuto della dottoressa, isola e distrugge un pezzo di corridoio pressurizzato nel quale, in quel momento, si trova uno dei killer e, come al solito, la pressione lo disintegra. Il secondo viene scaraventato all’esterno dall’esplosione della vetrata pressurizzata della serra in cui si trovava.
Ma non è finita.
Interviene un terzo e inaspettato killer nelle vesti del suo nuovo sergente. La lotta presso i pannelli solari esterni della base, è dura e cruenta ma O’Neil riesce a togliere il tubo dell’ossigeno al suo avversario e a scaraventarlo nel vuoto. Poi entra nella sala ritrovo della miniera e si toglie l’immensa soddisfazione di mollare un bel pugno a Sheppard. Il suo compito è finito.
In una precedente scena la moglie lo aveva contattato dalla stazione spaziale dicendogli che stava per tornare sulla Terra con il figlio Paul e che aveva preso un biglietto anche per lui. O’Neil aveva rifiutato, anche se con dolore, perché aveva un lavoro da compiere, ora più nulla lo trattiene. Ringrazia la Lazarus e digita questo messaggio diretto alla Stazione Spaziale:
Messaggio per Carol G. O’Neil
da W. T. O’Neil.
Arriverò in tempo per partenza.
Tieni biglietto pronto – Lavoro eseguito -
Bacia Paul per me –
Non vedo l’ora di dormire con te per un anno.
W. T. O’Neil – Fine Trasmissione -
Per la cronaca ci sembra giusto ricordare che, per la prima volta e in questo film, fu usata un sistema di ripresa detto introvision, una tecnica inventata da John Eppolito. Eppolito utilizza scenari dipinti a mano o stampati, foto a grandezza media oppure sequenze varie filmate proiettate poi su di uno schermo particolare di scotchlite che permette la creazione di immagini apparentemente tridimensionali. Questo ottimo sistema dà l’impressione che gli attori riescano a muoversi all’interno delle immagini proiettate (o foto): la base mineraria su Io è stata creata con questo sistema ma, ovviamente, era solo un modellino molto dettagliato. Per spiegare il funzionamento di questa procedura useremo dei termini desueti per la maggior parte dei lettori, termini tecnici che solo pochi possono capire: la sovrapposizione di immagini secondarie.. Paroloni difficili, eh? Comunque il processo non è così semplice, ma la funzione portante e innovativa costituisce di fatto la potenzialità del sistema: usando due schermi di scotchlite allineati all’asse della telecamera e del proiettore si crea un’immagine inversa, in cui i personaggi si muovono all’interno dell’ambiente virtual-tridimensionale.
(1 – continua)