LA RAGAZZA SUL MAGGIOLONE GIALLO 26

Mani nere sulla pianura

Trascorrono diversi giorni e diverse notti, di silenzi, di sussurri, di rumori sospetti, di sospiri. Anna è solo un cadavere in più nel cimitero in campagna, il suo corpo se lo stanno divorando i vermi e presto scivolerà nelle spire della terra, senza più ricordi. Il cadavere di Mara è stato trasportato a Milano ed il suo nome è ormai scomparso dalle bocche degli abitanti di Strella. Gli abitanti del piccolo paese cercano di dimenticare quanto accaduto, ma non tutti ci riescono. Non ci riesce Nuccio, che è disteso sul letto e fissa il soffitto bianco. Le immagini del volto di Anna si compongono e scompongo al respiro affannoso della notte. Il guardiano notturno pensa ai suoi sorrisi, ai pomeriggi di riposo passati insieme, su quello stesso letto. Non può dimenticare Elisa, il cui sistema nervoso è stato così violentemente scosso dalla morte dell’amica e compaesana. La morte di Mara, poi, è stata una seconda sciagura che, sebbene non la riguardasse direttamente, è andata a intaccare quella che era la serenità del suo piccolo mondo. I rapporti con il suo fidanzato sono diventati ancora più tormentati, acuiti dal fatto che, da un po’ di tempo a questa parte, Cristiano pareva essere poco presente. E come poteva il giovane milionario restare indifferente alla morte di una ragazza con cui aveva appena finito di fare l’amore? Mara era un fantasma che non scompariva dal cervello di Cri, il quale non riusciva a darsi una spiegazione di quanto accaduto. Senza che ne fossero reciprocamente a conoscenza, poi, Cri e Gianni condividevano gli stessi pensieri: i due si erano entrambi innamorati della bella forestiera. Inoltre, i dubbi che tormentavano le notti del giovane fannullone erano gli stessi che albergavano nella mente del bidello. Chi aveva ucciso quelle due giovani donne? Era stato lo stesso assassino? Probabilmente sì, dato che le due uccisioni presentavo più di un tratto in comune. Si trattava davvero, come sosteneva la polizia e come scrivevano i giornali, di morti collegate con il giro della prostituzione? Eppure, che gli amici sapessero, Mara non centrava con quella faccenda. A meno che Anna non avesse cercato di coinvolgerla in segreto… Era dunque un assassino venuto da fuori, con l’intento di tutelare i propri loschi traffici? O era un mostro di natura ben diversa, magari nascosto tra le mura di Strella? Un maniaco sessuale? In fondo, Anna e Mara erano due ragazze molto attraenti… Al di là dell’aspetto fisico, quale altro elemento poteva unire le due ragazze? Perché il mostro aveva scelto proprio loro?

E poi, c’erano quei rumori sottili che alcuni di loro avevano cominciato a sentire. Tintinnii insoliti, scricchiolii nella notte, movimenti che prima non c’erano. Era solo la loro immaginazione, sconvolta dalla recente morte delle due ragazze? Eppure, qualcosa attorno alcuni del nostro gruppo di amici si stava sinistramente muovendo. Una finestra aperta che si credeva di aver lasciata chiusa, un oggetto che pare esser stato spostato. Cose difficilmente percettibili, sussurri maligni che di notte prendevano possesso della mente. Eppure, qualcuno tra Elisa, Nuccio, Cristiano e Gianni era oggetto delle attenzioni furtive e minacciose di una presenza, di un’ombra, che pareva posare su loro i propri occhi indagatori, non appena la notte calava su Strella.

(26 – continua)

Daniele Vacchino