HO VISTO COSE CHE VOI UMANI NON POTETE IMMAGINARE (1982) – PARTE 03
“Ed ora, prima di narrare i particolari della battaglia,
lancio a voi un monito; tutti voi che ascoltate la mia voce,
dite al mondo, ditelo a tutti dovunque si trovino:
attenzione al cielo, dovunque, scrutate il cielo…”
(La Cosa da un Altro Mondo di Christian Nyby e Howard Hawks)
LA COSA (The Thing)
Considerare La Cosa di John Carpenter come un rifacimento del film del 1951 firmato ufficialmente da Christian Nyby ma girato da Howard Hawks, sarebbe ingiusto e limitativo.
In realtà se c’è uno dei due films che si avvicina al testo da cui è stato tratto e cioè Who Goes There? di Don A. Stuart, che altri non sarebbe che lo pseudonimo dello scrittore ed editore di fantascienza John W. Campbell, è proprio la pellicola di Carpenter.
Per ragioni di economia nel primo film il mostro non era altro che una specie di “supercarota”, un Frankenstein vegetale che non aveva le capacità camaleontiche e invero raccapriccianti che dimostra in questa versione. Indubbiamente il primo film può restare al suo giusto grado di classico per il modo in cui la storia viene condotta, con suspance e ironia, con un ritmo eccellente e con delle trovate che dimostrano, se possibile ancora di più, che Nyby non era in grado di rendere così bene la vicenda sullo schermo perchè se fosse stata opera sua totalmente non sarebbe scivolato poi in un successivo quasi anonimato.
Quindi non parliamo di remake, parliamo di una storia tratta da un romanzo famoso che ebbe, in precedenza, una versione diversa adatta ai suoi tempi. Questa è più forte, più violenta, più dura, tutto è mostrato e non sottolineato, più disperata e priva di speranza ma che non ha giustificato la fredda accoglienza che ne è seguita. Un omaggio che comunque volutamente fa John Carpenter, e non sarà il solo, è il titolo The Thing che appare nel nero dello spazio dopo che un disco volante è passato davanti allo schermo per poi dirigersi sulla Terra.
La sua composizione grafica è la stessa del film di Hawks.
Antartide, inverno 1982.
Una base di ricerca degli Stati Uniti viene sconvolta dall’arrivo di un elicottero norvegese che insegue con ferocia e accanimento un cane da slitta, addirittura sparandogli contro dall’alto. Poi il mezzo atterra e, per uno stupido incidente, esplode, ma il passeggero superstite, munito di fucile (interpretato da Larry Franco che, come produttore associate, ha forse pensato che era un ottimo modo per risparmiare su una comparsa) continua imperterrito la sua caccia ferendo anche uno della base americana, Bennings (Peter Maloney) e viene quindi colpito e ucciso da Garry (Donald Moffat). I due morti provengono da una base norvegese relativamente vicina alla loro postazione e, per cercare di capire il perchè di quest’inspiegabile attacco di pazzia, gli americani decidono di andare a vedere cosa può essere successo alla base norvegese dato che non è possibile avere un collegamento radio.
Pilota dell’elicottero è R.J. MacReady (Kurt Russell, reclutato quasi all’ultimo minuto dopo la defezione di quello che doveva essere il protagonista che era stato scelto inizialmente: Clint Eastwood) e lo accompagna il Dottor Copper (Richard Dysart). Intanto il cane, graziato dall’intervento degli americani, gironzola indisturbato per la base… Quello che resta della base polare norvegese è un ammasso di macerie dove ci sono purtroppo anche dei cadaveri, uno di questi si è chiaramente suicidato tagliandosi la gola (altri ritrovamenti di cadaveri sono stati tagliati in fase di montaggio).
Un gigantesco blocco di ghiaccio e dei resti umani bruciati, oltre che a dei nastri, sono i primi ritrovamenti dei visitatori ma la cosa che li lascia più perplessi e stupiti è uno strano essere, o meglio due strani esseri dall’apparenza umana come fusi assieme in un unico blocco di carne. Il reperto viene portato alla base ed esaminato dal professor Blair (A. Wilford Brimley) ma egli non trova nulla di anormale all’interno dell’essere parzialmente bruciato: i suoi organi sono assolutamente normali. Alla sera Clark (Richard Masur) porta il cane assieme agli altri nel recinto, ma come lui si allontana le altre bestie, come presagendo qualcosa, si allontanano dall’animale e cominciano a ululare. La bestia inizia a sbavare e a tremare, poi comincia ad aprirsi e a mostrare un’escrescenza carnosa e a emettere suoni agghiaccianti. Clark accorre e assiste alla scena di una creatura mostruosa e informe che sta assorbendo le altre bestie. MacReady accorre con il lanciafiamme e la Cosa, presagendo il pericolo, si alza fino al soffitto prendendo una posizione minacciosa. La lingua di fiamma avvolge la creatura mostrando orribili fauci spalancate. Ben diverso questa volta è il responso del professor Blair che esamina i resti dell’essere.
Blair: “Ci troviamo di fronte ad un organismo che imita le altre forme viventi, che le imita perfettamente. Questa cosa ha attaccato i nostri cani, ha tentato di digerirli, di assimilarli e nel frattempo ha tentato di plasmarsi in modo da imitarli. Questo, per esempio, non è un cane, è un’imitazione, lo abbiamo preso prima che avesse il tempo di finire…”
Garry: “Finire cosa?”
Blair: “Finire di imitare questi cani.”
Lo scienziato preleva una siringa di sangue dalla creatura poi, con aria preoccupata, si rivolge a Clark.
Blair: “Clark?”
Clark: “Sì?”
Blair: “Dì un po’, hai notato qualcosa di strano in questo cane, niente di niente?”
Clark: “Di strano? No!”
Blair: “Che ci faceva in sala ritrovo?”
Clark: “Non lo so. Era tutto il giorno che girava per il campo.”
Blair: “Vorresti dirmi che il cane non è stato messo nel canile fino a ieri sera?”
Clark: “Esatto.”
Blair: “Quanto tempo sei stato solo con quel cane?”
Clark: “Non saprei, un’ora, un’ora e mezza può darsi… Ma perché cavolo mi guardi in quel modo?”
Blair: “Non lo so.”
Clark: “Cosa?”
Blair: “No, niente. Non c’è proprio niente, assolutamente niente.”
Le riprese in bianco e nero fatte dai norvegesi che gli americani stanno guardando, sono un altro omaggio alla pellicola del 1951 con la scena dei componenti la spedizione posti in cerchio attorno a un oggetto sepolto nel ghiaccio, l’esplosione per disseppellirlo e il ritrovamento, sempre sotto il ghiaccio di qualcosa che i ricercatori disseppelliscono tagliando la crosta tutt’intorno. MacReady decide di andare a vedere con Copper la zona dove i norvegesi hanno fatto brillare la mina. Contrariamente al film di Hawks dove il disco volante s’incendia ed esplode, qui si vede chiaramente, ancora praticamente intatto e interrato nel cratere ghiacciato, la sagoma antica e nota di un disco volante.
MacReady e Copper scendono con delle funi nel cratere e poi raggiungono la cima del disco che ha il portello aperto.
MacReady: “Cristo, per quanto tempo sarà rimasto seppellito nel ghiaccio?”
Copper: “Beh, l’effetto di qualche esplosione atomica può aver spinto verso la superficie cose che erano sepolte lì da lunghissimo tempo. Io direi… direi che il ghiaccio in cui è sepolto avrà almeno centomila anni.”
MacReady: “E i norvegesi l’hanno fatto saltare…”
Copper: “Già.”
Poco più in là un buco a forma di parallelepipedo rivela dove hanno tolto il reperto.
Nella sala ritrovo, alla sera, fervono le discussioni sulla natura e la provenienza del mezzo e della creatura. Solo Blair, scuro in volto, non segue la discussione. Tempo dopo Blair è al computer e i suoi sospetti prendono forma.
Blair (osservando lo schermo): “Cellula estranea… Cellula cane… Assimilazione… Assimilazione completa… Cellula cane imitazione… Probabilità che uno o più membri dell’équipe possano essere contagiati: 75%. Previsione: se l’organismo estraneo raggiunge le zone civilizzate l’intera popolazione mondiale verrà contagiata a cominciare da ventisette ore dopo il primo contatto.”
I suoi colleghi notano con preoccupazione il cambiamento di Blair e intanto portano il reperto dentro a una baracca ma Bennings resta solo con qualcosa che, sotto la coperta, si muove e perde sangue.
Windows (Thomas Waites), che aveva aiutato Bennings a portare la Cosa dentro alla stanza, rientra e vede l’uomo trasformato in un essere mostruoso, scappa e corre ad avvisare gli altri. Intanto Bennings, trasformato in Cosa, si dirige all’aperto e viene circondato dagli altri, MacReady gli getta addosso della benzina e gli dà fuoco. Poi, con la scavatrice, fanno una buca che riempiono di combustibile, vi gettano i resti di Bennings e della Cosa e bruciano nuovamente tutto.
Intanto Blair ha messo fuori uso l’elicottero, lo spazzaneve e ha ucciso i cani, ora sta distruggendo la radio e spara contro chiunque si affacci sulla porta. Mentre usa l’ascia urla ai compagni fuori:
Blair: “Credete che la Cosa volesse diventare un animale? Nessun cane farebbe mille miglia fra i ghiacci senza una ragione… Ma non lo avete ancora capito? Quella cosa vuole diventare come noi! Se le sue cellule si diffondono potrebbero infettare qualunque essere sulla faccia della Terra. Io non voglio farmi trasformare in chissà che!”
MacReady e gli altri catturano Blair e lo rinchiudono dentro una baracca poi si riuniscono appena fuori per fare il punto della situazione.
Garry: “E adesso non c’è più radio.”
Childs (Keith David): “Idem per gli elicotteri.”
Copper: “Siamo completamente tagliati fuori.”
Garry: “Non ci resta che stare rintanati qui fino a primavera ed aspettare la squadra di soccorso.”
MacReady: “No, noi non aspettiamo. Qui tra noi c’è qualcuno che non è quello che sembra, potrebbero essere anche due e a primavera potremmo essere tutti quanti.”
Childs: “Come facciamo a sapere chi è umano? Se io fossi un’imitazione, una perfetta imitazione come lo capireste che non sono veramente io?”
MacReady: “Non esiste un tipo di analisi?”
Copper: “Beh, sì è possibile. Infatti stavo pensando a un’analisi del siero del sangue.”
Garry: “In che consiste?”
Copper: “Nel prelevare un campione del sangue di ciascuno di noi e metterlo a contatto con del sangue non contaminato, nel caso di una reazione sapremmo chi è il non-umano.”
Purtroppo l’esperimento non è fattibile perchè le riserve di sangue sono state misteriosamente danneggiate e l’unica chiave era in possesso di Garry e la usava spesso il Dottor Copper: questo getta delle luci sinistre e sospette sui due, tanto è vero che Windows sta per prendere un fucile dopo aver fracassato il vetro dell’armadietto e Garry lo ferma, poi cede la sua pistola a MacReady.
Le scorte di sangue deteriorate vengono sepolte nella neve e MacReady, l’unico armato, parla ai suoi compagni.
MacReady: “Io so di essere umano… e se voi foste tutte Cose mi avreste già assalito, quindi alcuni di voi sono ancora umani: questa Cosa non vuole mostrarsi apertamente, vuole nascondersi sotto forma di un’imitazione. Combatterà, se è necessario, ma è vulnerabile quando è allo scoperto. Se si impadronisce di noi non avrà più nemici, non resterà nessuno che la possa eliminare e sarebbe la fine. Fra sei ore qui ci sarà una tormenta, prima di allora dobbiamo sapere chi è la Cosa. Bene! Dottore, Garry, Clark, mettetevi lì, lontano dagli altri. Norris, tu e Childs fategli una dose di morfina, legateli in sala ritrovo e sorvegliateli. Fuchs, trova un altro tipo di esami!”
Fuchs: “Ma ho bisogno del Dottor Copper!”
Copper: “Già, è meglio che non mi droghiate. Mac, non sono un prigioniero!”
Gli ordini di MacReady vengono eseguiti. Il tempo passa e, nella sua stanza, sta registrando un messaggio.
MacReady: “Quando avrò finito nasconderò questo nastro. Se nessuno di noi la scamperà ci sarà una documentazione, almeno. Siamo sotto una tormenta da più di quarantott’ore ormai, ma non abbiamo ancora nessun indizio… C’è un particolare, credo che la Cosa lasci dei vestiti quando s’impadronisce di qualcuno. Windows ha trovato delle mutande a brandelli ma la targhetta con il nome non c’era più, potrebbero essere di chiunque. Nessuno si fida più di nessuno ormai, e siamo tutti molto stanchi… Io non posso fare altro, solo aspettare. R.J. MacReady, pilota di elicottero. Base Antartica 31.”
Mentre Fuchs (Joel Polis) sta lavorando a un esame alternative, la luce si spegne e l’uomo vede un’ombra che si allontana e la segue all’aperto. Il suo corpo bruciato viene trovato poco dopo dagli altri, tutti rientrano tranne Nauls e MacReady che vuole andare a controllare nella sua baracca dalla quale vede filtrare della luce mentre lui ricorda benissimo di averla spenta prima di uscire. Mentre gli altri aspettano, Childs vede dalla finestra Nauls (T.K. Carter) tornare precipitosamente con in mano un brandello di vestito di MacReady. Il pilota viene creduto dai superstiti la Cosa; accortosi del pericolo MacReady s’imbottisce di esplosivo e minaccia di far saltare tutto se non lo fanno entrare nella base. Gli altri si arrendono e, proprio in quel momento, Norris (Charles Hallahan) ha un collasso cardiaco. Portato su un tavolo, Copper gli pratica il massaggio cardiaco con l’elettrostimolatore ma, improvvisamente, il torace di Norris si apre e un’orribile bocca dentata trancia le braccia di Copper che, urlando, si abbatte al suolo. Poi il torace esplode in una giungla di tentacoli vivi e una colonna di carne sostiene un ghigno orribile. MacReady con il lanciafiamme distrugge la creatura ma con il caos che n’è seguito nessuno inizialmente si accorge che il collo di Norris si è allungato ed è caduto a terra, con la lingua che si avviluppa a una sedia per trascinarsi in avanti, poi dalla testa escono delle zampe da ragno e due antenne.
Allibiti i superstiti si accorgono di questa ulteriore trasformazione e MacReady incenerisce anche questa creatura. Dopo essere stato costretto a uccidere Clark che lo aveva minacciato con un bisturi, MacReady ordina a Windows di legare tutti i superstiti mentre spiega agli stessi cosa ha intenzione di fare.
MacReady: “Prenderemo un po’ di sangue a tutti e cercheremo di scoprire chi è la Cosa. La metamorfosi di Norris mi ha fatto venire un’idea. Forse ogni sua parte era qualcosa di intero, ogni pezzettino era un singolo animale, con un desiderio innato di proteggere la propria vita. Nel caso di sangue umano si tratta di un tessuto ma il sangue di quella Cosa reagisce quando viene attaccato. Cercherà di sopravvivere e di allontanarsi dal calore del metallo.”
Dopo aver prelevato del sangue da ognuno di loro, compreso se stesso, MacReady, scalda un filo di rame e lo immerge nel sangue suo e di quello dei suoi compagni, nessuna reazione fino a che non arriva a Palmer (David Clennon).
Il suo sangue reagisce violentemente e Palmer si trasforma orribilmente, il lanciafiamme di MacReady si inceppa e Windows resta attonito a guardare l’orribile cosa senza usare il suo. Dei tentacoli si abbarbicano attorno al collo di Windows che viene sollevato e contaminato. MacReady riesce, finalmente, a far funzionare il lanciafiamme e lo scarica su Palmer, il corpo dell’essere, in una scena simile a quella del primo film, ridotto a una torcia non più umana, sfonda la parete e si trova fuori, cade. MacReady lo disintegra con una bomba. Poi, usando l’altro lanciafiamme, distrugge anche Windows.
Tornata la calma MacReady compie l’esame anche su Garry, convinto che anche lui sia una Cosa ma l’esito è negativo.
Con apparente calma Garry, ancora legato al divano, si rivolge a MacReady, Nauls e Childs.
Garry: “Signori, capisco che avete avuto dei problemi ma, quando avete un momento, gradirei non passare il resto dell’inverno legato a questo maledetto divano del cazzo!”
La porta della capanna dove era rinchiuso Blair è aperta e, sotto delle assi nel pavimento, i superstiti trovano una galleria scavata nel ghiaccio che porta a una stanza dove la Cosa ha quasi terminato di costruire una nave spaziale. MacReady fa saltare tutto in aria. Ma la situazione si complica perchè Blair ha fatto saltare il generatore irreparabilmente: vuole ibernarsi nell’attesa che, in primavera, arrivi la squadra di soccorso e questo non può essere consentito.
I quattro sanno che non usciranno vivi quando la temperatura scenderà a quaranta gradi sotto zero, quindi incendiano e fanno saltare in aria tutta la base sia per generare calore, sia per cercare di distruggere l’essere e per questo minano anche i sotterranei dove c’è il generatore ormai inutilizzabile. Manca solo Childs che Nauls ha visto allontanarsi misteriosamente. Intanto Blair assale Garry e lo uccide. Nauls si allontana per seguire un movimento in fondo a una galleria (in fase di montaggio è stata tagliata la scena in cui viene ucciso a sua volta) e MacReady resta solo e, d’improvviso, il pavimento della galleria sembra esplodere e la gigantesca e orribile creatura sta per lanciarsi addosso a lui. MacReady gli lancia contro un candelotto di dinamite che fa esplodere tutti gli altri lì vicino. Tutta la base è un disastro e un inferno di fuoco. MacReady si appoggia sfinito vicino ai resti di una baracca.
Un’ombra gli si avvicina: è Childs.
Childs: “Sei l’unico scampato?”
MacReady: “No, ci sei anche tu.”
Childs: “L’hai uccisa?”
MacReady: “Tu dov’eri, Childs?”
Childs: “Mi era parso di vedere Blair, gli sono andato dietro e mi sono perduto nella tormenta… Gli incendi hanno rialzato la temperatura, non durerà a lungo.”
MacReady: “Nemmeno noi!”
Childs: “E allora Mac?”
MacReady: “E allora niente.”
Childs: “Se hai paura di me…”
MacReady: “Non dobbiamo temere sorprese l’uno dall’altro. Siamo troppo provati per tentare qualche cosa.”
Childs: “Beh, che facciamo?”
MacReady: “Perchè non aspettiamo qui ancora un po’ e vediamo che succede?”
Childs: “Sì!”
Il film si chiude mentre le fiamme sono ancora alte nel cielo nero.
Non doveva essere questo il finale del film, la leggenda narra che MacReady si trasformasse nella cosa dopo che gli elicotteri erano venuti a salvarlo e dopo aver ucciso Childs, ma Carpenter preferì lasciare il finale in sospeso.
Era fin dal 1975 che si progettava di fare non un rifacimento del film La Cosa ma di prendere il romanzo e trasportarlo sullo schermo seguendone la storia più da vicino. Larry Cohen propose il progetto al produttore David Foster il quale lo propose a sua volta a Ned Tanner, presidente della Universal International. Egli acquistò i diritti del libro e della pellicola precedente. La prima scelta come regista fu Tobe Hooper ma la Universal non poté mandare il progetto in porto perchè non era per niente soddisfatta delle sceneggiature che le venivano proposte, erano tutte troppo simili al primo film e Foster era stato estremamente chiaro: non doveva essere un remake ma un altro film. Finalmente furono tutti soddisfatti della sceneggiatura presentata da Bill Lancaster, per la cronaca figlio di Burt Lancaster, e accettarono, un poco a denti stretti, l’arrivo di John Carpenter.
La sfiducia era dovuta al fatto che Dark Star e Distretto 13: Le Brigate della Morte non erano andati bene e quindi, inizialmente, il suo nome fu scartato ma poi venne Halloween, un ottimo incasso e poiché è solo in quei termini che ragionano quasi tutti i produttori, anzi tutti, ecco che all’improvviso il nome di Carpenter, proveniente da un successo commerciale, può essere accettato.
Le riprese iniziano sui ghiacciai del Juneau, in Alaska, nell’estate del 1981. Vengono girate le scene con il cane e degli esterni della base americana, poi viene costruita anche la base norvegese in rovina e, per un maggiore realismo, attori e troupe accettano di girare quelle scene lì e non nello studio. Gli interni vengono costruiti alla Universal Studios in un set dotato di un impianto di refrigerazione in modo che la temperatura potesse essere abbassata per far risaltare, senza trucco, l’alito caldo trasformato in vapore, degli attori. Ma il fulcro del film è negli effetti speciali e nel make-up ideati da Rob Bottin il quale aveva una sola disposizione da mantenere: usare il meno possibile la Stop Motion perchè non era considerata convincente. Ispirandosi agli E.C. Comics degli anni ‘50 Bottin comincia a disegnare i suoi mostri: la Cosa non deve avere una forma precisa, deve essere niente e tante cose, un mutaforma continuo e inquietante. Le diverse versioni della Cosa erano scolpite in creta e da queste venivano colati degli stampi in schiuma di lattice nei quali erano installati i vari meccanismi per far muovere le creature. Molte sono state le componenti che sono servite per fare i mostri, citando a caso: gelatina di fragole, maionese, matite colorate e fuse, gomma da masticare scaldata, crema di grano e del cibo gelatinoso dello stesso tipo usato da un illustre predecessore: Fluido Mortale.
Ogni cosa che era possibile utilizzare dal punto di vista tecnico si può trovare in questo film che deve considerarsi un misto delle stesse, quindi troviamo marionette e fili, sistemi pneumatici e idraulici, servomeccanismi, cavi elettrici, radiocomandi, teste di burattini mosse all’interno con una mano. La scena del cane, all’inizio, che si apre e dallo stesso fuoriescono dei tentacoli è stata in realtà girata al contrario utilizzando dei tentacoli fatti di uretano. Solo nella scena finale in cui MacReady affronta la Cosa è stata usata la Stop Motion e i corpi congelati dei norvegesi o anche i corpi che non avevano bisogno di animazione sono stati fatti usando la fibra di vetro. La Testa di Ragno fu invece realizzata con il solito modello di volto in lattice e con zampe di alluminio collegate a delle ruote nascoste alla base, quando le ruote si muovevano le zampe si muovevano, un poco come i giocattoli per bambini in uso ancora oggi. Il tutto era mosso da un telecomando. Il corpo di Norris fu ricostruito in lattice e la fila di denti che spunta dai lati del torace era mossa da un tecnico sotto il tavolo ed essa, ovviamente, trancia delle braccia finte. Anche per la testa di Norris che, staccatasi al corpo, avvinghia la lingua attorno alla sedia fu usato un modello radiocomandato e la scena della lingua camaleontica che si avviluppa è stata girata al contrario. La nave spaziale fu ideata e costruita dalla Visual Concept Engineering di Peter Kuran in plastica e ottone: era larga circa settanta centimetri di diametro e illuminata internamente in 160 punti diversi. Il pianeta Terra, all’inizio, è un Matte Painting creato da Jim Danforth e l’universo era un classico cartone nero lucido nel quale poi, successivamente, la VCE inserì le stelle, mentre l’astronave fiammeggiante, entrando nell’atmosfera terrestre, è un effetto animato computerizzato.
Rob Bottin lavorò anche diciotto ore al giorno e sia lui che i suoi collaboratori spesso dormivano negli studi, alla fine delle riprese fu ricoverato in ospedale per esaurimento nervoso e non ebbe nemmeno la soddisfazione di poter partecipare alla corsa agli Oscar perchè la Make-Up and Hair Stylist Union di cui lui non era membro gli negò la candidatura perché i suoi dovevano considerarsi trucchi meccanici e non effetti di make-up.
Il film fu purtroppo un fiasco parziale, il pubblico non apprezzò il lavoro del regista e degli effettisti ed è scivolato presto in un quasi totale dimenticatoio. Una sorte ingiusta per un’opera decorosa.
(3 – continua)