HO VISTO COSE CHE VOI UMANI NON POTETE IMMAGINARE (1982) – PARTE 05
Presso gli antichi Egizi l’imbalsamazione era un’arte molto accurata e precisa, svolta attraverso molte e complicate operazioni. Preservando il corpo del defunto dalla ferocia del tempo, essi erano convinti che l’anima potesse così raggiungere il Mondo Sotterraneo per potervi trascorrere una seconda nuova vita. Questa procedura nacque dalla constatazione dei corpi ritrovati naturalmente mummificati tra le sabbie asciutte del deserto e le prime certe testimonianze di un processo di mummificazione risalgono alla fine della III Dinastia e cioè ben ventisei secoli prima che un uomo chiamato Gesù percorresse le vie di Gerusalemme. Occorse però molto tempo perché le tecniche che portavano a una praticamente perfetta conservazione del corpo raggiungessero quasi la perfezione e ciò avvenne solo sotto la XXI Dinastia. Inizialmente i defunti venivano molto semplicemente avvolti da bende impregnate di resina ma, a partire dalla IV Dinastia, i visceri vennero asportati e depositati nei Vasi Canopi. La vera evoluzione di questa tecnica la si raggiunse solamente grazie alla scoperta delle proprietà disidratanti del carbonato di sodio, un sale che proveniva dal Delta del Nilo e che gli Egizi usavano prima solamente come detergente, dentifricio e antisettico.
Durante la XXI Dinastia gli imbalsamatori resero più vivo l’aspetto delle mummie introducendo sotto la pelle un po’ di argilla in modo che i lineamenti rimanessero intatti. Tutta la procedura è quanto mai complessa e la si usava solo per i faraoni, per i nobili e, in pratica, per chi poteva pagare perché, in altri casi, ci si accontentava di introdurre attraverso l’ano un olio per far sciogliere i visceri oppure ci si limitava a lavare il corpo prima di immergerlo nel carbonato di sodio.
Il grande sacerdote del tempio di Karnak, Im-Ho-Tep (Boris Karloff) fu posto nella sua bara avvolto da bende ma vivo e cosciente, questo perché egli aveva osato tentare di riportare in vita l’amata principessa Ank-Es-En Amon. Il processo al quale, nella sua avventura romanzata, il sacerdote Imhotep non partecipò farebbe la gioia di un necrofilo ma è quanto di più ingegnoso, interessante ed elaborato ci sia mai stato dato di sapere. Gli imbalsamatori aprivano il fianco destro del defunto con una lama estremamente affilata e da lì estraevano i visceri, polmoni, intestino, fegato e stomaco che venivano poi posti dentro urne in seguito debitamente sigillate chiamate “Vasi Canopi” i quali venivano lasciati a fianco della tomba. La cavità addominale veniva pulita con del vino di palma e un composto di erbe aromatiche ridotte in minuscoli frammenti. Il cervello veniva estratto attraverso le narici con un uncino di bronzo, il cuore, per gli Egizi il centro della vita, poteva essere lasciato al suo posto o sostituito con uno scarabeo sacro. In seguito tutto il corpo veniva impregnato di antisettico, in genere si trattava di alcool o ancora del vino di palma. Le incisioni venivano chiuse con della resina mentre la bocca e le narici venivano riempite da grani di pepe. Il corpo veniva lasciato ad asciugare per circa settanta giorni prima di lavarlo e riempirlo di tela di lino impregnata di resina, di lichene e di segatura in modo da ridargli una forma umana, quindi veniva eseguita un’unzione con dei profumi e un bagno nel carbonato di sodio al fine, come abbiamo detto, di essiccare il corpo. Quindi la fase finale: mentre il Sacerdote Imbalsamatore recitava delle litanie il corpo veniva avvolto con delle bende con un rituale molto preciso per cui venivano avvolte prima le dita, quindi le braccia, il corpo e infine la testa. La procedura sembra essere stata correttamente eseguita anche nel film La Mummia di Karl Freund del 1932, dove si vede il viso ancora scoperto di uno sconvolto Karloff che viene poi bendato completamente ma, in questo caso, è stato fatto solo per dare drammaticità alla scena. La pellicola di Freund mischia la realtà con il romanzesco e la storia venne ideata da due giornalisti, Nina Wilcox Putman e Richard Schayer, i quali s’ispirarono a una storia ambientata in Egitto perché l’argomento era sempre attuale. Venne in seguito adattata per lo schermo da John Lloyd Balderston che fu anche lo scenografo del Frankenstein di James Whale. Im-Ho-Tep esistette veramente: era un architetto e fu il costruttore della grande piramide a gradoni di Zoser ma, nel caso del film, egli riveste il ruolo di un sacerdote sepolto vivo per sacrilegio e riportato in vita grazie a un archeologo che legge ad alta voce la formula del “Libro dei Morti”.
Dieci anni dopo, grazie all’aiuto di un misterioso e sinistro egiziano, Ardath Bey, la mummia della principessa egizia viene ritrovata, riesumata e portata al Museo del Cairo. Lo scopo di Ardath Bey che in realtà è Im-Ho-Tep sta per essere raggiunto: egli vuole far resuscitare la principessa da lui tanto amata tremilasettecento anni prima e quando scopre che la sua anima si è incarnata in una giovane fanciulla il cui aspetto è identico a quello dell’amata, decide di sacrificarla per far in modo che l’anima della principessa egizia possa riaffiorare alla coscienza e quindi possa rivivere completamente con lui nella vita dell’oltretomba. Il sacrificio viene evitato, il Libro dei Morti bruciato e Im-Ho-Tep si riduce in polvere. La truccatura di Karloff, il suo volto grinzoso, è stata un’ennesima realizzazione di Jack Pierce e fu fatto con dei pezzi di carne, crema di formaggio, argilla e collodio. Malgrado tutto il successo del film non fu straordinario per cui passarono alcuni anni prima che la Universal riprendesse il personaggio in una quadrilogia inedita composta dai film The Mummy’s Hand (1940) di Christy Cabanne, The Mummy’s Tomb (1942) di Harold Young, The Mummy’s Ghost (1944) di Reginald LeBorg e The Mummy’s Curse (1944) di Leslie Goodwins. Negli ultimi tre il ruolo della mummia, il cui nome è diventato Kharis, fu interpretato da Lon Chaney Jr.
Toccò quindi ancora una volta alla Hammer, a Terence Fisher e a Christopher Lee iniziare la nuova e più colorata carriera della creatura bendata proveniente dal passato. Nel 1959 ecco uscire sugli schermi di tutto il mondo La Mummia la cui storia è estremamente simile alla precedente se si esclude il fatto che la mummia resta tale per tutto il film per cui Lee dovette usare al massimo le sue qualità di mimo. Il nome del Sacerdote è ancora Kharis e quello della principessa è Annaka. Inutile quasi dire che l’archeologo John Banning è interpretato da Peter Cushing. Ancora la Hammer ci riprova con Il Mistero della Mummia (1964) di Michael Carreras e Il Sudario della Mummia (1967) di John Gilling, poi arriva Scuola di Mostri di Fred Dekker dove la mummia fa una fine ignominiosa quando un capo della sua benda si impiglia in un chiodo e si svolge vorticosamente polverizzando il fragile contenuto. Anche il povero sacerdote poi ha subito l’onta di un ruolo comico come capitò a tutte le creature Universal all’epoca andando a interpretare con Bud Abbott e Lou Costello, da noi conosciuti come Gianni e Pinotto, il film Il Mistero della Piramide di Charles Lamont del 1955. La conclusione è in definitiva sempre la stessa: scarabei carnivori animati con il computer, tormente di sabbia con un viso urlante sempre dovute alla moderna tecnologia, sono alla base de La Mummia di Stephen Sommers e del suo sequel enormemente più simili a un Indiana Jones in scala ridotta che alla tormentata creatura di Freund, Fisher e gli altri.
Ben diverso è il caso di questo Time Walker che ricorda forse più da vicino il successivo Stargate. Niente sacerdoti venuti dal passato ma un alieno giunto sulla Terra all’epoca dei faraoni. La storia è intrigante, seguiamola.
L’archeologo Prof. Douglas McCadden (Ben Murphy) sta compiendo delle ricerche nella tomba di Tutankhamon, assieme al suo assistente Abdellah (Behrouz Vossoughi).
Il nome di Tutankhamon è ormai estremamente noto nella storia dell’egittologia e si riferisce al bambino che salì al trono con l’attributo regale di Neb-Kheperu-Ra che vuol dire Signore delle metamorfosi di Ra e l’ascesa fu compiuta in un periodo di piena crisi religiosa e politica. Il suo predecessore Akhenaton aveva tolto il potere al Clero del Dio Amon, aveva confiscato i loro beni e tolto ogni privilegio. Tutankhamon fu fatto sposare giovanissimo alla terza figlia di Akhenaton e Nefertiti e dichiarato quindi successore del faraone e ciò avvenne dopo un breve interregno di Smenkre, marito di Meritaton, primogenita di Akhenaton.
Giunto sul trono giovanissimo egli seguì le direttive del suo tutore, Eie, una figura di primo piano e il Clero riuscì a riprendere sia il comando, sia le prerogative. Riportò la capitale a Tebe e regnò per circa dieci anni, dal 1333 al 1323 a. C. e morì forse a causa di un colpo violento alla testa ricevuto in una posizione anomala tra il cranio e il collo come se il colpo gli fosse stato inferto mentre dormiva. Il faraone probabilmente sopravvisse per almeno altri due mesi alternando momenti di lucidità a momenti di incoscienza che andarono via via aumentando fino a portarlo alla morte. Fu l’ultimo sovrano della XVIII dinastia e fu anche il meno importante, eppure fu destinato a passare alla storia per l’eternità quando, nel novembre del 1922, l’archeologo britannico Howard Carter ne scoprì la tomba e il suo magnifico tesoro. La sola tomba della Valle dei Re rimasta intatta fino ad allora.
Mentre Douglas sta procedendo a delle misurazioni un terremoto fa crollare il muro nord della tomba rivelando una cavità. I due vi entrano.
Douglas: “È una camera nascosta.”
La luce della torcia illumina degli scheletri sul terreno tutt’intorno. Poi il raggio illumina una tomba.
Douglas: “Abdellah, è incredibile!”
Abdellah: “Cosa ha trovato, professore?”
L’uomo sta leggendo l’iscrizione sulla lapide.
Douglas: “Ankh…Ven..haris…Ankh – Venaris.”
L’uomo urta uno scheletro che sembra muoversi verso di lui, il suo assistente gli si avvicina preoccupato.
Abdellah: “Sta bene?”
Douglas: “Questo scheletro mi ha spaventato. Ce ne sono tantissimi!”
La scena cambia e un aereo atterra con il prezioso carico che viene posto su un camion e portato al California Institute of the Sciences. Il furgone vi si ferma e Douglas con l’aiuto di Susie Fuller (Nina Axelrod) e degli allievi dell’Istituto sta per scaricare il pesante parallelepipedo di pietra mentre Linda Flores (Shari Belafonte, figlia del famoso Harry) sta scattando delle fotografie.
Douglas: “Linda, guarda che pesa. Puoi aspettare qualche minuto?”
Linda: “Rossmore vuole un servizio completo per la conferenza stampa di domani.”
Susan: “Domani?!”
Douglas: “Già. Quindi dobbiamo sbrigarci.”
Portato all’interno il reperto, Douglas procede all’apertura rimuovendo con precauzione i sigilli.
Tra i presenti c’è Susie e uno degli studenti, Michael (Gary Dubin), con l’ingegnere capo Jack Parker (Robert Random)
Douglas: “Questi sono i sigilli originali. Vuol dire che chi sta lì dentro non vede la luce del Sole da circa tremila anni. E ora spostiamo questa lastra… State attenti… con calma… piano… fate piano… È in perfette condizioni. Chi sa leggere il nome?”
Susie: “Ankh – Venharis…Un nome importante? Ha la lettera Nobile Viaggiatore…”
Douglas: “Ne sei certa?”
Susie: “Sarà forse un dignitario straniero.”
Michael: “Perché seppellire uno straniero nella tomba di Tutankhamon?”
Douglas: “Ecco un’ottima domanda. Troveremo la risposta studiando il papiro. Togliamo il coperchio interno… attenti eh?”
La porta della stanza si apre bruscamente in quel momento ed entra Peter Sharpe (Kevin Brophy) con la sua ragazza, Sherri (Greta Blackburn). I due stanno portando la macchina per le fotografie ai raggi X.
Il coperchio viene tolto e appare il corpo di Ankh – Venharis coperto da un panno e da della strana muffa verde.
Douglas toglie anche il panno e appare così la mummia agli occhi di tutti, anch’essa è coperta dalla strana sostanza verde.
Ragazzo: “Perché le fasce sono così rovinate?”
Michael: “Forse è stato sepolto troppo affrettatamente.”
Douglas: “Già, potrebbe anche essere…”
Susie: “Cos’è questa roba verde, muffa?”
Douglas: “Non ne sono sicuro. Michael, prelevane qualche campione.”
Michael: “Certo.”
Susie: “E perché mai l’avrebbero seppellito tanto in fretta?”
Douglas: “Fino a che non abbiamo sbendato ed esaminato il corpo non possiamo essere sicuri di niente ma il mio pensiero è che possa essere morto di qualche malattia, come la peste e il vaiolo… o qualcos’altro che sfigura, oltre che uccidere. (Rivolto a Susie) Portami un contenitore stagno, voglio sigillare questo papiro prima che l’aria lo danneggi.”
Mentre Michael sta prelevando i campioni della muffa un po’ della stessa gli finisce sul braccio senza apparenti conseguenze.
Douglas: “Michael?”
Michael: “Ho quasi fatto, Signore.”
Douglas mette il papiro nel contenitore.
Douglas: “Bene, siamo pronti per i raggi X… Grazie per l’aiuto… Ci vediamo in aula… A più tardi…”
Gli studenti escono e Peter invita Jack a uscire a sua volta.
Douglas: “Preferirei che Parker restasse. Dopotutto è lui l’ingegnere capo.”
Peter comincia a fotografare la mummia e Jack nota qualcosa che lo spinge a correre a staccare la spina della macchina.
Peter: “Ma che fa, è diventato matto?”
Jack gli indica il misuratore di radiazioni sull’apparecchiatura: l’ago indica il massimo.
Jack: “Il quadro!”
Douglas: “Santo Cielo, Sharpe!”
Peter: “Qualche idiota deve aver toccato l’apparecchio.”
Douglas: “Tu hai il dovere di controllare gli strumenti prima di usarli.”
Peter: “E va bene, scusi. Ricomincio da capo.”
Douglas: “Lascia stare. Ha ricevuto troppe radiazioni per questa sera. Porta le lastre nel mio studio.”
È il tramonto e Peter sta sviluppando le lastre nel suo laboratorio. In una di queste, accanto al capo della mummia, appaiono cinque nitide macchie bianche. Intanto, nel proprio studio, Douglas sta sistemando il papiro, di fronte a lui Susie sta osservando il suo lavoro.
Peter è ritornato nella stanza dove c’è il sarcofago e scopre così un cassetto segreto nel sarcofago di pietra. All’interno c’è un sacchetto che contiene quelli che sembrano cinque grossi diamanti e uno strano oggetto triangolare dalle punte allungate. Con aria soddisfatta Peter intasca le gemme e rimette a posto l’oggetto rinchiudendolo nel cassetto, poi fotografa nuovamente la mummia che appare così senza i piccoli punti luminosi.
Tornato in laboratorio stampa la lastra e la sostituisce poi con entrambe le buste esce nel corridoio dell’Istituto dirigendosi verso l’ufficio di Douglas. Vedendo in lontananza Jack, Peter nasconde la busta con la foto originale dietro a un pannello elettrico.
Quando Jack è passato Peter cerca di riprendere la busta ma l’ha spinta troppo in fondo e la cassettiera è troppo pesante, decide quindi di lasciarla lì, per il momento, e fa passare l’altra busta sotto porta dell’archeologo.
Nella stanza dove giace la mummia e sotto le bende della stessa, comincia a pulsare una piccola luce…
Douglas è al telefono con un suo amico, il Dottor Ken Melrose (Austin Stoker).
Douglas: “Non lo so, Ken… come una muffa inerte… va bene, prego Susie di portartela e… grazie, Ken. (Depone il ricevitore e si rivolge a Susie) Ken Melrose, in Patologia, vuol provare ad analizzarla, gliela puoi portare? Ti spiace? ”
Susie: “Certo che no, così vedrò il nuovo microscopio elettronico.”
La ragazza sta per andare ma Douglas le porge un foglio dai bordi arrotondati con sopra degli strani segni.
Douglas: “Prima di andare guarda questo: era dentro il rotolo.”
Susie: “Simboli magici? Un diagramma astrologico?”
Douglas: “Guarda il materiale, mai visto niente di simile. Non è papiro, non è carta, non è stoffa.”
Susie: “Forse hai scoperto la prima civiltà che ha usato il poliestere…”
Una luce sempre più intensa sta pulsando sull’addome coperto di bende di Ankh – Venharis (Jack Olson). Una mano della mummia si sta muovendo…
Susie trova, il mattino dopo, Douglas addormentato sulla scrivania. Lo tocca per svegliarlo e questi si desta di soprassalto.
Susie: “Scusa, ti ho spaventato?”
Douglas: “Susie… Che ora è?”
Susie: “Sembrerai peggio di Ankh – Venharis alla conferenza.”
Douglas: “(Mostrandole le lastre) Tesoro, guarda qua. Osserva la struttura del cranio e la linea della colonna…”
Susie: “Forse non va l’apparecchio dei Raggi X.”
Douglas: “No, no… Il sarcofago è perfetto… e guarda qui: di solito gli organi interni sono estratti e preparati a parte mentre in questo caso sono tutti al loro posto. È stata addottata una tecnica diversa…”
Susie: “E .questa cos’è?”
Susie gli ha indicato uno strano oggetto che noi sappiamo essere lo strano triangolo che Peter ha lasciato dentro al cassetto segreto. Questo permette a Susie e a Douglas di scoprire lo scomparto all’interno del quale trova del liquame verdastro.
Douglas: “Cos’è questa roba? No, non toccarla! Domanda a Ken se ha analizzato quella muffa… Dai, corri!”
Intanto Peter ha portato le pietre da un gioielliere (Alan Rachins) per farle stimare ma questi gli risponde che non hanno alcun valore. All’Istituto, intanto, Ken sta esaminando la melma verde.
Ken: “Eh, sì, è lo stesso fungo. Questo però si è svegliato.”
Douglas: “Hai idea di cosa sia?”
Ken: “No. E prima che lo scopriamo non deve toccarlo nessuno.”
Douglas: “Non sarà facile. Rossmore ha indetto una conferenza stampa per oggi. Vuol presentare Ankh – Venharis al pubblico.”
Ken: “Okay, Doug. Chiamo Rossmore e gli dico che la deve disdire.”
Douglas: “Fallo, Ken. Te ne sarò grato.”
I giornalisti stanno cominciando a entrare nella grande aula e Douglas chiede a Michael un panno per corprire il sarcofago e ordina a Susie di non far avvicinare nessuno. Ken è al telefono con Rossmore (James Karen) e il rettore chiede di parlare con Douglas, ma quando questi gli risponde che non vi è certezza che la spora possa essere pericolosa, questi gli mette giù il telefono.
Michael ha visto una macchia di verde all’esterrno del sarcofago e imprudentemente la tocca urlando di dolore. Douglas ordina a Susie di portarlo subito in ospedale nel reparto isolamento e di avvisare Ken.
In quel momento entra Rossmore con il suo più stretto collaboratore, Serrano (Sam Chew Jr.).
Rossmore: “McCadden, perché tutta questa agitazione?”
Douglas: “Uno studente è stato ustionato dal fungo.”
Rossmore: “Fungo?!”
Douglas: “Avanti, lo sa bene di cosa sto parlando, Melrose e io l’avevamo anche avvertita.”
Rossmore: “McCadden, lo sa che io dovrei essere in collera con quello sciocco studente… Ora, se lei non vuole accettare la responsabilità di questo progetto, lo dica francamente e noi vedremo di affidarlo a un altro.”
In laboratorio Ken sta esaminando le spore mentre, contemporaneamente, Rossmore apre la conferenza stampa.
Rossmore: “Signore e signori, buongiorno. Io sono Wendell J. Rossmore…(Applausi). Oggi desidero formalmente annunciarvi la definitiva acquisizione del pezzo più straordinario della tomba e del tesoro di Tutankhamon… (Applausi)”
Qualcosa o qualcuno è entrato nella Centrale Elettrica dell’Istituto.
La macchina in soggettiva ci mostra una visuale completamente virata in verde.
Douglas sta ora parlando alla conferenza.
Douglas: “Quando scopriremo la mummia vedrete che le bende sono molto deteriorate e ricoperte da una sostanza verde, forse per voi sarà repellente ma vi prego di ricordare che è là dentro da tremila anni. E ora, Signori, potete sollevare il coperchio.”
Enorme è la sopresa di tutti quando si scopre il sarcofago vuoto. Rossmore indice subito una riunione alla quale intervengono Douglas, Serrano, Peter, Jack e il Capitano della sorveglianza dell’Istituto, Willoughby (Clint Young).
Peter: “Sentite, non c’ero solo io nel laboratorio questa notte.”
Willoughby: “Ma tu non appartieni a una Confraternita, Sharpe?”
Peter: “Certo, e con questo?”
Serrano: “Ehi, Peter, guarda che lo sappiamo cosa vuol dire passare notti vuote e interminabili e riempirsi di birra.”
Willoughby: “Rubare mummie…”
Peter: “È una buona teoria la sua, ma la provi!”
Willoughby: “Ma perché voi piccoli…”
Peter: “Ehi, sentite… Chiedete un po’ a Parker che cosa ha fatto. L’ho visto là questa notte.”
Douglas: “Dottor Rossmore, Jack Parker non è un sospetto.”
Rossmore: “A me importa soltanto riavere qua la mummia. Dovete rimediare alla pessima figura dovuta al disastro di questa mattina… Ehm… Sharpe?”
Peter: “Sì, Signore.”
Rossmore: “Voglio che dica questo ai membri della sua confraternita. Io vi concedo 24 ore di tempo per riportare indietro la mummia. Se domani non sarà al suo posto darò l’ordine di chiudere tutti i circoli e di perquisire tutti i locali del Campus.”
Peter: “Sì, Signore.”
Rossmore: “Va bene. Sharpe, Parker, potete andare.”
Mentre la misteriosa presenza sta continuando a girare per la centrale elettrica, Rossmore prosegue la riunione.
Douglas: “Io dico che la Polizia Municipale deve sapere ogni cosa.”
Rossmore: “Assolutamente no! Andiamo, questo è un affare internazionale.”
Willoughby: “Bastiamo noi.”
Serrano: “Non sta esagerando, Doug?”
Douglas: “Quella mummia può essere pericolosa, quella muffa sul bendaggio è qualcosa di molto strano, c’è già un ragazzo in ospedale. Chiunque tocca quella mummia può fare la stessa fine.”
Rossmore: “Mah, allora se è così, chiunque ne sia in possesso finirà in ospedale prima o dopo.”
Willoughby: “E là io lo prenderò.”
Serrano: “Nessuno deve entrarci, Doug, nè la Polizia, nè la Stampa.”
Douglas: “(Alzandosi) Bene. Vedrò di trovarla prima che sia troppo tardi.”
Intanto qualcuno sta entrando nella Centrale. È’ l’uomo addetto alla pulizia del locale. Un rumore interrompe il suo lavoro ed egli va a vedere di cosa si tratti. Un urlo e poi il silenzio.
La riunione finisce con il Rettore che ordina a Willoughby di setacciare tutto il campo.
Nel laboratorio di Ken c’è anche Doug. L’archeologo sta esaminando la muffa al microscopio.
Ken: “Sono preoccupato perché la struttura non segue nessuna legge. Il nucleo è instabile, i cromosomi appaiono e si ritraggono. Le cellule si moltiplicano così celermente che non riesco a contarle…”
Suona il telefono. È la Dottoressa Hayworth (Antoniette Bower), il medico che ha in cura Michael. Il Dottor Melrose va da lei con Douglas.
I tre parlano nel corridoio che conduce alla camera del ragazzo.
Hayworth: “Qualsiasi cosa sia è altamente corrosiva.”
Ken: “Distrugge i tessuti più di qualsiasi altra sostanza…”
Hayworth: “E la sua massa si raddoppia ogni sessantacinque minuti a patto che trovi il cibo.”
Douglas: “Cibo?!”
Hayworth: “Qualsiasi tessuto organico.”
Ken: “Nel nostro caso: carne umana.”
Michael è nella sua stanza d’ospedale, il braccio coperto da un telo e posto su una bacinella. Douglas entra, osserva il braccio del ragazzo sotto il telo, e scambia due parole d’incoraggiamento con Michael, poi esce con i due medici.
Douglas: “Qual è la prognosi?”
Hayworth: “Beh, ecco… le ossa sono ancora intatte ma i nervi, i tendini, i muscoli, i vasi sanguigni… In pratica sono distrutti…”
Un’infermiera (Allene Simmons) viene a chiamare la dottoressa, la donna sta per avviarsi quando Douglas la ferma.
Douglas: “Senta, Dottoressa, realmente… che cosa potrà fare?”
Hayworth: “Amputare, prima che le cose peggiorino.”
Il Capitano Willoughby sta facendo il suo giro d’ispezione mentre Sherri vede Peter che dalla finestra sta spiando da una finestra una ragazza seminuda
Per calmarla Peter le offre in regalo uno dei cristalli fermato da una catenina.
Willoughby sta informando Serrano di quello che ha trovato nel suo giro.
Nello stesso tempo Douglas sta andando nella sede della radio del Campus, la KCIS, gestita da Linda mentre Rossmore segue in TV i commenti dei giornalisti sulla sparizione della mummia per poi spegnere l’apparecchio, disperato. Peter, riesce a vendere per cinquanta dollari uno dei cristalli al suo amico Greg (Gerard Prendergast) e con quei soldi porta Sherri a cena in un locale di lusso ma lì incontra due suoi amici della confraternita, Stanley e Bill Vogler (Warrington Gillette e John Lavachielli), ai quali deve dei soldi e i due gli portano via tutto quello che ha appena preso da Greg. Peter propone loro di raddoppiare la somma.
Intanto il cristallo che Sherri porta al collo sta cominciando a brillare e c’è evidentemente una relazione tra questo e la luce pulsante sul corpo di Ankh – Venharis. Intanto Peter è riuscito a rifilare ai due i cristalli. Greg si è recato dove la sua ragazza, Ellen Winters (Greta Stapf), sta svolgendo il ruolo di baby sitter. Nel togliersi il giubbino a Greg scivola di tasca il monile che cade sulla culla del piccolo, La mummia sta raggiungendo la casa, non sembra camminare, ma levitare a pochi metri dal suolo. (La scena è stata molto semplicemente realizzata ponendo l’attore sopra un carrello e non inquadrandone i piedi, tranne che in una scena successiva dove appare veramente distaccato dal suolo).
Linda sta parlando alla radio e passa la parola a Douglas.
Douglas; “Molte grazie, Linda. Devo dire agli interessati che il fungo sulle bende della mummia è molto pericoloso. Prestate la massima attenzione ad evitare ogni contatto con esso. Se trovate la mummia non toccatela ma rivolgetevi o alla Polizia, o all’Istituto o a questa emittente radio.”
Il piccolo nella culla sta rivolgendo tutta la sua attenzione al cristallo che sta brillando intensamente. Greg ed Ellen si stanno baciando e, mentre la mummia si avvicina, Douglas esce dalla Stazione Radio. Ankh – Venharis è ora davanti alla culla ma il cristallo non c’è più: Greg lo ha trovato e messo al collo della ragazza, restando stupito del fatto che esso brilli così intensamente.
Il pianto del bambino interrompe le loro effusioni ed Ellen si avvicina alla camera del piccolo ma la mano bendata dell’essere si sporge e strappa la catenina dal collo della ragazza spingendola via. La ragazza cade all’indietro svenuta e con una grossa macchia sul collo. La mummia si allontana silenziosamente.
All’ospedale dove è stata portata Ellen, Douglas sta parlando con la Dottoressa Hayworth e Ken.
Douglas: “La salverà?”
Hayworth: “Oh, Tenente Plummer…Conosce il nostro patologo?… Ken Melrose…”
Plummer: “Ma certo.”
Ken: “Tenente…”
Hayworth: “Lui è il Professor Douglas McCadden dell’Istituto…”
Douglas: “Salve…”
Plummer: “Professore…”
Hayworth: “Ho informato il Tenente di quanto è successo.”
Douglas: “Come sta Ellen?”
Hayworth: “Beh, ho chiamato al telefono il Professor Cunningham ad Atlanta, al Centro Malattie Infettive…”
Plummer: “Oh, teme un’epidemia?”
Hayworth: “Oh, no. Ma se c’è un posto in cui studiano le nuove malattie, è ad Atlanta.”
Ken: “Gli ho spedito dei campioni…”
Hayworth: “…E tutta la documentazione che abbiamo.”
Douglas: “E cosa hanno concluso?”
Hayworth: “Per adesso niente.”
Plummer: “So che c’è un testimone dell’incidente occorso alla ragazza.”
Douglas: “Sì, è il fidanzato, Greg Hauther, adesso è qui, in ospedale.”
Willoughby sta interrogando Greg con un fare piuttosto brusco e il ragazzo ha lo sguardo fisso in avanti, come allucinato. Il Tenente Plummer (Darwin Joston) interrompe il capitano e lo congeda tentando di far parlare il ragazzo con metodi più gentili.
Greg risponde con poche, smozzicate parole.
Greg: “E… era un orribile… un orribile faccia…”
Plummer: “Di chi, Greg? Di chi era quella faccia?”
Greg: “La… la mummia…”
Hayworth: “È ancora sotto shock. Credo sia meglio tenerlo in osservazione per qualche ora… Greg, vieni con me…”
Uscita la dottoressa con il ragazzo e il Tenente, Douglas e Ken restano soli.
Douglas: “E Michael Johnstain?”
Ken: “L’hanno amputato, ma temo che sia inutile.”
Jack intanto entra nella stanza che aveva visitato prima Willoughby e la trova semidevastata. Tutte le apparecchiature sono a terra e semidistrutte e, mentre Ken continua alacremente i suoi esami, Ankh – Venharis sta collegando tra loro due grossi cavi elettrici e ripone in una piccola depressione del triangolo il cristallo che ha appena recuperato da Ellen. Il contatto provoca un abbassamento di tensione e delle scariche alla stazione radio ma subito dopo tutto torna normale.
Nel suo studio Douglas sta esaminando il papiro quando entra Ken con in mano le lastre della mummia.
Douglas: “Ken, come sta Ellen?”
Ken: “La Dottoressa Hayworth vuole provare col laser ad asportare il fungo. Certo, sembra che le ossa siano a posto. Ho dato un’occhiata a queste lastre…”
Douglas: “Che cosa ne pensi?”
Ken: “Hai ragione. La struttura ossea è anormale: clavicola estesa, sterno sporgente, mastoidi spostati…”
In quel momento entra anche Susie.
Susie: “Doug… Ciao, Ken…”
Ken: “Ciao, Susie.”
Doug: “Ken, ascolta ti prego. Forse ho scoperto qualcosa. Nel papiro c’è scritto, in sostanza, che i soldati di Tutankhamon incontrarono uno straniero nel deserto. A causa del suo aspetto diverso gli Egizi credettero che fosse un dio e lo dissero al loro dio re. Così Tutankhamon si recò dalla nuova divinità che egli stesso chiamò Ankh – Venharis… e ora apri bene le orecchie: non appena Tutankhamon riuscì a toccare lo strano viaggiatore sentì un grande bruciore e una terribile malattia consumò la sua carne…”
Susie: “(continuando a tradurre il papiro) …La stessa cosa capitò a chi aveva aiutato il re, tutti perirono… Si salvò quello strano viaggiatore soltanto. Senza forze cadde accanto ai morti ma rimase in vita…”
Douglas: “E così lo presero e lo chiusero ancora vivo nella tomba, accanto a tutti i servitori morti.”
Ken: “Dimmi una cosa: vuoi farmi credere che il nostro fungo è lo stesso che uccise Tutankhamon e i soldati? Che è stato in letargo per tremila anni e ora si è svegliato?”
Douglas: “Supponi che sia vero… Ken, solo supponilo. Cosa dovremmo fare?”
Ken: “Dovremmo scoprire che cosa lo ha fatto svegliare e anche come fermarlo.”
Douglas: “Bene, e come?”
Ken: “Doug, è un’ipotesi inconcepibile!”
Douglas: “Cos’altro abbiamo?”
Ufficio di Rossman. Il Rettore è con Serrano.
Rossman: “Dannazione! L’ha letto questo? (Sbatte il giornale sul tavolo della scrivania) Ci coprono di ridicolo, ormai siamo su tutti i giornali!”
Serrano: “E senta quest’altro. (Legge da un piccolo manifesto) Dov’è la mia mummia? Ballo alla Confraternita sabato sera. Il costume adatto è tutto ciò che serve.”
Passa il foglio a Rossmore che lo strappa rabbiosamente.
Ken sta continuando i suoi esami e scopre che i raggi X fanno sviluppare enormemente il fungo, si precipita al telefono per avvisare l’ospedale.
Ken: “La Dottoressa Hayworth… È un’emergenza… Le dica questo: stia attenta ad Ellen Winters, non la sottoponga ai Raggi X.”
Ma è troppo tardi. L’urlo dell’infermiera fa accorrere la dottoressa nella stanza di Ellen, la ragazza è morta e il fungo si è sviluppato voracemente.
Susie incontra uno dei due ragazzi, Stanley, a cui Peter ha venduto il cristallo. È innamorato della ragazza e le infila al polso un bracciale il quale porta il famigerato cristallo come pendente. Giunge la sera e due agenti stanno facendo un giro d’ispezione alla Centrale Elettrica scoprendo un nido di topi dentro a un armadio mentre la mummia sta raccogliendo in giro dei componenti elettrici per un suo qualche misterioso disegno.
Willoughby e il suo collega Courtney (Ken Gibbel) trovano la porta della Centrale forzata e il misterioso fungo verde sul muro.
Il ballo sta per cominciare e Jack è andato dalla sua ragazza, Jenny (Melissa Prophet), mentre Peter, vestito da mummia, va al ballo con Sherri vestita da Cleopatra. Peter va a disturbare due ragazzi che si stanno baciando e poi raggiungono il luogo del ballo.
Ankh – Venharis si avvicina a sua volta ai due ragazzi che stanno continuando a baciarsi (Alan Stock e Susan Curtis) e viene scambiato per Peter ma la cosa non interessa alla nostra mummia che si allontana.
L’altro ragazzo, Bill, vorrebbe regalare a una ragazza, Sarah (Michelle Avonne), il gioiello che ha preso da Peter ma questa si allontana in macchina con un altro. Bill getta per terra il monile ma poi viene circondato da altre quattro ragazze e la delusione gli passa subito. Si china per raccogliere il cristallo ma la mummia lo raggiunge, gli strappa il cristallo e lo colpisce violentemente mandandolo, volando, a sbattere contro un muro restando secco sul colpo.
Ankh – Venharis va a porre il secondo cristallo al suo posto e di nuovo si verifica un calo di tensione per cui Jack va a vedere alla Centrale Elettrica cosa possa essere successo. Il computer gli dà l’indicazione che l’energia viene riequilibrata.
Jack compie un giro di controllo mentre Willoughby è andato a chiamare Serrano.
Willoughby: “Era sul muro. Proprio là. Chiunque ha rubato la mummia l’ha nascosta là dentro.”
In quel momento esce Jack.
Willoughby: “Ehi, guarda chi c’è! Vieni a controllare qualche valvola?”
Jack: “No, sto controllando le resistenze.”
Jack si allontana mentre una comitiva di ragazzi semiubriachi se ne esce dalla sala della festa e ballando s’inoltra nel parco fino a che non incontra Jack chino sul corpo di Bill.
Il telefono suona nella stanza di Douglas. L’archeologo, mezzo addormentato, risponde. Si tratta di’ Plummer che gli comunica la morte di Bill. L’uomo si alza e si precipita sul luogo dove è avvenuto il fatto.
Plummer: “Ah, Professore… Credo che possa interessarla…”
Douglas: “Che è successo?”
Plummer: “Abbiamo trovato questo.”
Douglas: “Un pezzo di bendaggio della mummia.”
Plummer: “Questo gioco è diventato troppo pesante.”
Ken: “(rivolto ai portantini che stanno portando via il corpo di Bill) Non toccate la muffa, se la vedete, è pericolosa, può essere letale.”
Plummer: “Non credo che sia stato un fungo.”
Douglas: “E allora chi?”
Peter e Willoughby si sono avvicinati.
Peter: “È stato Parker. ”
Non si riesce a capire perché tutti, o quasi ce l’hanno con questo poveretto. Il suo aspetto potrebbe forse far credere a una discendenza pellerossa, si tratta quindi di pregiudizio razziale o che altro? Resterà un mistero.
Plummer: “È impossibile.”
Peter: “Perché?”
Plummer: “Perché il cadavere ha tutte le ossa rotte e non ha un solo segno. È stato scagliato contro il muro da una forza enorme.”
Parker: “Jack Parker è molto forte.”
Plummer: “Nessuno è così forte.”
Ankh – Venharis sta osservando la luna mentre Plummer è nell’ufficio di Rossmore.
Plummer: “Io la conosco, Rossmore, e non è la prima volta che ci nasconde qualcosa per evitare la cattiva pubblicità sulla stampa.”
Serrano: “La prego di ricordare, Tenente, che lei sta parlando con il Rettore di una grande Università.”
Plummer: “Non interferisca con le nostre indagini, non diffonda false informazioni… e non giochi al detective.”
Rossmore: “Lei cosa ci dice della mummia?”
Plummer: “Se la cerchi lei, Dottore, la mummia. Io sto indagando su un omicidio!”
Una riunione per fare il punto della situazione è presieduta da Douglas, attorno a lui c’è la Dottoressa Hayworth, Ken, Susie, Jack e Jennie.
Douglas: “Susie ed io abbiamo la nostra teoria su questo caso. Prima di tutto vi voglio avvertire che vi sembrerà incredibile, però vi prego di ascoltarmi. So che non ci sono prove ma questo fungo è qualcosa che nessuno di noi ha mai incontrato prima d’ora.”
Hayworth: “Su questo sono d’accordo con lei.”
Douglas: “Supponiamo che sia perché non viene dalla Terra.”
Jennie: “Vorresti dire che è un alieno?”
Douglas: “Senti, Ken, tu hai visto le radiografie della mummia, hai detto che non è un normale essere umano, supponi che non sia un essere umano…”
Jack: “Oh, Doug!”
Douglas: “Vi sembra pazzesco, vero? Ricordi il papiro? Dice: chiunque tocchi il viaggiatore si ammalerà e morirà eccetto Ankh – Venharis perché egli è immune, perché non è umano…”
Traduzione un po’ più libera rispetto alla precedente ma non sottilizziamo.
Hayworth: “Siamo d’accordo che abbiamo a che fare con qualcosa di sconosciuto ma da questo a credere all’esistenza di un essere soprannaturale… Beh, mi spiace professore ma col dovuto rispetto direi che è molto meglio attenersi ai fatti.”
Ken: “Ho usato quella che può essere definita l’attrezzatura migliore… ebbene non sono riuscito a trovare niente perché… perché non c’è niente da trovare.”
Jack: “Doug, la nostra linea deve essere questa: qualunque cosa sia, dobbiamo scoprire chi l’ha presa e dove l’ha nascosta, altrimenti altra gente sarà in pericolo.”
Mentre Douglas si lascia andare in un gesto di sfiducia per non essere creduto, nell’ufficio di Rossmore il Rettore è a colloquio con Serrano e Willoughby.
Rossmore: “Grazie a McCadden siamo in grossi guai!”
Serrano annuisce.
Rossmore: “Due sponsor si sono già ritirati. Cinquecentomila dollari volati fuori dalla finestra, aaah!”
Serrano: “Credo di aver trovato la via per risolvere questa faccenda.”
Rossmore: “Quale via, quale?”
Serrano: “La mummia l’ha presa lui.”
Willoughby: “Eh?!”
Serrano: “Non era ancora pronto per presentarla perciò l’ha rubata e nascosta per lavorare tranquillo e quando sarà in grado di farlo la ritroverà e così diventerà in eroe.”
Rossmore: “No, no, non credo a tutta questa messinscena, Durse.”
Serrano: “Ci credo io e vedrà che lo proverò, anche.”
Willoughby: “Io credo che stia fantasticando un po’ troppo.”
Intanto Ankh – Venharis continua ad aggirarsi per la Centrale Elettrica. Ad un tratto Susie entra spaventatissima nell’ufficio di Doug, l’uomo è alla scrivania e la ragazza gli dice che la mummia sta per entrare. La porta si abbatte e appare il gigantesco essere. In realtà si tratta solo di un brutto sogno di Doug. Susie lo sveglia. La luce del sole che entra dalla finestra della camera da letto cade sul bracciale e sul cristallo proiettando uno strano disegno sulla parete.
Douglas: “Susie, ma questo è uguale a un diagramma che ho trovato nel papiro!”
Susie: “Potrebbe essere una coincidenza.”
Douglas: “Dove hai preso questo bracciale?”
Susie: “Beh, ecco… è … è un regalo di un certo Stanley.”
Douglas: “E dove lo ha preso?”
Susie: “Non lo so.”
Douglas: “Senti, puoi chiamarlo?”
Susie: “Ma… adesso… io…”
Douglas: “Tesoro, è importante. Questo cristallo e il papiro hanno lo stesso diagramma. C’è una relazione.”
Susie: “Devo aver già visto questa figura, o qualche cosa di simile, ne sono certo… Quando me lo hai chiesto in ufficio non lo ricordavo, ma adesso…”
Douglas: “Cosa, cosa?”
Susie: “Ecco… mio fratello costruisce radio e io credo che abbia un diagramma che assomigli a questo.”
Douglas: “Radio?!… Forse Parker lo conosce…”
Susie e Douglas vanno nel laboratorio di Parker e gli fanno vedere il foglio trovato assieme al papiro.
Jack: “Questo era nel sarcofago?”
Douglas: “Sì.”
Jack: “Straordinario. Sembra una specie di schema elettronico.”
Susie: “Come per fare una radio?”
Jack: “Sì. Ma che cosa ci faceva in una bara di tremila anni fa?”
Susie: “Jack, può avere a che fare con questo? (Gli mostra il bracciale con il cristallo) ”
Jack: “Certo, i cristalli sono ottimi trasmettitori.”
Douglas: “Jack, guarda un po’.”
Douglas dirige il fascio della torcia elettrica sul cristallo il quale, a sua volta, proietta sulla parete il disegno.
Jack: “Che significa, Doug? Questi schemi sono identici.”
Susie: “Se è vero che proviene da Ankh – Venharis per che cosa poteva servirgli? Voglio dire, non c’erano radio nell’antico Egitto.”
Douglas: “Susie, devi andare al Centro Astronomico e vedere cosa c’è sugli antichi fenomeni. Inoltre devi fare una ricerca sui bollettini della NASA riguardanti le comunicazioni a grande distanza.”
Susie: “Okay, ci vediamo dopo.”
Douglas: “Tesoro, torna presto e sta attenta.”
Susie: “Sta tranquillo.”
La ragazza si allontana.
Jack: “Questo materiale non mi sembra carta.”
Douglas: “Le analisi non dicono niente. È’ certo che questo foglio non è né naturale, né sintetico.”
Jack: “Come quell’altra cosa eh? Come quel fungo…”
Douglas: “È Ankh – Venharis.”
La mummia è fuori e intanto Susie entra negli uffici del Centro Astronomico. L’addetto alle pulizie le dice che non c’è nessuno perché sono tutti all’Osservatorio a guardare delle comete. La mummia si sta avvicinando.
Laboratorio di Jack Parker.
Jack: “Sono certo che c’è un collegamento… è logico ma non so quale sia, fammi dare un’occhiata a quel cristallo.”
Douglas si accorge in quel momento che il monile è rimasto al braccio di Susie la quale sta facendo delle ricerche al computer. La mummia è entrata all’interno dell’edificio e il cristallo al polso di Susie comincia a brillare. La ragazza se ne avvede, si gira e vede la possente figura ergersi a pochi metri da lei con una luce pulsante all’altezza del torace. Susie fugge, inseguita dalla mummia, attraverso i lunghi corridoi deserti. Riesce a chiudersi in un ascensore e ad avviarlo ma Ankh – Venharis cerca di penetrare dal pavimento. Susie si arrampica ed esce da una botola sul soffitto mentre la mummia sfonda il pavimento. Di nuovo Susie percorre i corridoi deserti, esce all’aperto e scende velocemente una rampa di scale ma la mummia è sempre alle sue spalle. Dal pulsare dei due cristalli Susie comprende ciò che l’essere sta cercando e cerca di sfilarsi il braccialetto senza riuscirvi. Fuggendo nuovamente Susie sta per scendere da un’alta scala fissata sul muro ma la mummia allunga rapidamente una mano strappandole il bracciale; la ragazza perde l’equilibrio e cade pesantemente a terra parecchi metri più in basso.
Quando si risveglia si trova in ospedale e riferisce l’accaduto a Plummer il quale sembra non crederle e pensa che si tratti di una specie di maniaco.
Il terzo cristallo viene collocato al suo posto dall’essere e la cosa provoca ancora dei fenomeni elettrici come un abnorme riscaldamento nei microfoni della stazione radio e il suono assordante dei clacson delle auto parcheggiate i cui fari si accendono e si spengono in continuazione.
Douglas è andato all’ospedale da Susie, con lui ci sono Jack e Ken.
Douglas: “Susie, che è successo?”
Susie: “Doug, tu mi conosci. Io non sono la ragazzina isterica, ma era lui, era Ankh – Venharis. È vivo, non voleva me, voleva il bracciale, il cristallo del bracciale era incandescente e lui ne aveva uno uguale al centro del torace.”
Douglas: “La povera Ellen, per caso, indossava gioielli, una collana?”
Ken: “Sì, anche Bill Vogler, a sentire il coroner.”
Jack: “Sai se esistono altri cristalli, Susie?”
Susie: “No, non lo so.”
Jack: “Torno all’Istituto. Voglio guardare quello schema.”
Susie: “Vai anche tu. Io sto bene.”
Nel suo laboratorio Jack esamina ancora una volta lo schema. Intanto la mummia sta demolendo e portandosi via la cabina elettrica dietro la quale Peter aveva nascosto la lastra.
L’allarme fa accorrere Jack e Douglas che così scoprono la lastra che mostra anche i cinque cristalli e si precipitano da Peter il quale confessa ciò che ha fatto. Uno dei cristalli è ancora in mano sua ma l’altro il ragazzo lo ha dato a Sherri. Douglas gli ordina di telefonarle e intanto formula la sua ipotesi a Jack.
Douglas: “Supponi che stia costruendo un ponte radio a lunga distanza. Ha il circuito, ha anche il trasformatore e alcuni cristalli. Cos’altro gli serve?”
Jack: “Una fonte d’energia.”
Ankh – Venharis si sta nuovamente muovendo. Peter ha telefonato a Sherri e ha saputo che la ragazza non ha con sé il cristallo ma lo ha lasciato a casa. Jack è terrorizzato alla notizia perché sa che la sua ragazza, Jenny, abita con Sherri, cerca di telefonarle ma non trova la linea libera, allora si precipita a casa di lei mentre Douglas va alla Centrale Elettrica.
Jennie è al telefono con la madre e poi si dirige in bagno per farsi una doccia. Prende da una piccola scatola il monile di Sherri e se lo prova.
Ankh – Venharis è giunto sotto la casa delle due ragazze, una piccola levitazione e si solleva per guardare dalla finestra la ragazza che si spoglia dandoci così il primo esempio di mummia guardona della storia.
Intanto Douglas è andato alla Centrale Elettrica e la mummia, molto poco cavallerescamente, è entrata nel bagno spaventando a morte Jennie. Fortunatamente la ragazza non ha addosso il cristallo ma Venharis lo scopre all’interno della scatola e lo attira a sé impossessandone.
Douglas chiama Linda e le ordina di venire lì alla Centrale con la macchina fotografica mentre Jack entra in casa di Jennie trovando la ragazza viva anche se terrorizzata.
Douglas trova lo strano triangolo e colloca il cristallo che gli aveva dato Peter sopra una delle nicchie sulla punta del misterioso oggetto.
All’improvviso entrano Rossmore, Willoughby e Serrano.
Quest’ultimo apostrofa rabbiosamente Douglas.
Serrano: “Grazie, McCadden!”
Douglas: “Che cosa fate voi qui?”
Serrano: “Proviamo la mia teoria. Ero certo che avesse rubato la mummia e ora so dove la tiene nascosta.”
Douglas: “Cosa?!”
Serrano: “Oh, andiamo signor professore…”
Douglas: “Ma lei ha idea di cosa sta per succedere qui dentro?”
Serrano: “Si sta per concludere la sua carriera di assassino. Il tuo gioco è finito. Adesso mando a chiamare il Tenente Plummer così tu finisci in galera ed io occupo la carica che merito.”
Le farneticazioni di Serrano vengono interrotte dall’ingresso di Ankh – Venharis il quale avanza verso di loro.
Gli altri si spostano lasciando solo Douglas che è quasi davanti alla mummia mentre questa toglie il cristallo messo dall’archeologo per porvi il suo. Intanto sono arrivati anche Jack e Linda.
L’essere mette al suo posto anche l’ultimo cristallo e la sala piomba nel buio illuminato solo da una luce azzurra causata dai cristalli pulsanti.
Venharis prende in mano il triangolo che ora pulsa più velocemente e da esso parte un raggio azzurro che colpisce il cristallo sul torace della mummia. L’essere viene avvolto da un cerchio della stessa luce che disintegrano le bende mostrandone il vero aspetto alieno. Due grandi occhi da insetto, un naso appena accennato e una piccola bocca sporgente (una maschera fissa e non molto accurata).
Serrano ordina a Willoughby di sparare ma Douglas si lancia in avanti prendendosi il proiettile nella spalla e cadendo proprio davanti all’alieno il quale protende verso l’archeologo la sua mano dotata di unghie lunghissime. Douglas stringe la mano dell’essere ed entrambi spariscono in un lampo di luce lasciando per terra un cristallo luminoso.
Serrano si precipita per raccoglierlo ma l’oggetto lo ustiona e sulla sua mano appare il fungo mortale dal quale non c’è scampo. Sull’urlo dell’uomo condannato si chiude bruscamente e misteriosamente la pellicola.
Il regista Tom Kennedy ha all’attivo solo questo film. Il resto della sua carriera è come attore. Il suo vero nome è Jim Narz ed è nato nel 1927 nel Kentucky. Ha lavorato solo in serial televisivi in qualità di ospite.
Diverso è il caso di Ben Murphy, nato il 6 marzo del 1942 a Jonesboro, in Arkansas. Pur avendo lavorato anche lui in molti serial televisivi quali Il Virginiano, La Signora in Giallo ha sostenuto, nel 1985, il ruolo di Jack Haines nel telefilm della serie Ai Confini della Realtà intitolato Love is Blind. Ma ha girato pure altri film anche se non appartenenti al genere.
L’ottuso rettore Rossmore è sostenuto da James Karen, il cui vero nome è Jacob Karnofsky, nato nel 1923 a Wilkes – Barre, in Pennsylvania. La sua è una lunga carriera, ma è iniziata abbastanza tardi in televisione e precisamente nel 1975 con la serie The Jefferson, nell’episodio Sorry, Wrong Meeting. Lo ritroviamo poi nel 1976 in uno degli episodi de La Donna Bionica intitolato Angel of Mercy. Nel 1985 interpreta invece il ruolo di Richard Whelan nell’episodio Miss Stardust di Storie Incredibili (Amazing Stories). Nello stesso anno è Robert Sanborn, detto Papillon nella serie MacGyver interpretata da Richard Dean Anderson, il protagonista dello Stargate televisivo, nell’episodio Fraternity of Thieves. Nel 1996 gira uno degli episodi di Dark Skies intitolato To Prey in Darkness. Al cinema debutta nel 1965 con il film Frankenstein Meets the Space Monster, nel ruolo del Dottor Adam Steele. La pellicola è conosciuta anche sotto altri titoli: Duel of the Space Monster, Frankenstein Meets the Space Men, Mars Attacks Puerto Rico, Mars Invades Puerto Rico, Marte Invade a Puerto Rico e Operation San Juan. Nel 1970 riveste il ruolo di un professore nel ridicolo Ercole a New York, primo film di Arnold Schwarzenegger, mentre nel 1978 è il Vice Presidente degli Stati Uniti in Capricorn One, ed è Mac Churchill in Sindrome Cinese. Nel 1982 è Mister Tague in Poltergeist, nel 1985 è Frank Nello in Il Ritorno dei Morti Viventi, e, nel 1986, è il Generale Climet Wilson in Invaders, ruolo che nella precedente pellicola, gli Invasori Spaziali, fu ricoperto da Morris Ankrum. Ripete praticamente il ruolo del primo film ma con il nome di Ed in Il Ritorno dei Morti Viventi Parte II, nel 1988 e, nel 1995 lo troviamo nel remake di Piranha, nel ruolo del Governatore.
Lo scarso successo della pellicola ha impedito qualunque tentativo di sequel. Il film è sì più che dignitoso ma in certi punti slegato e piatto mentre, in altri, riesce a dare un senso di angoscia. In mano a un regista esperto avremmo senza alcun dubbio avuto un prodotto migliore. Il film è uscito negli Usa anche con il titolo: Being from Another Planet. In Italia è circolato solamente in videocassetta.
(5 – continua)