ANCORA UNA VOLTA JEDI (1983) – PARTE 01
IL RITORNO DELLO JEDI (Return of the Jedi)
Tanto tempo fa,
in una galassia lontana lontana…
VI Episodio
Il ritorno dello Jedi
Luke Skywalker è tornato
al suo remoto pianeta natale
Tatooine, nel tentativo di
strappare il suo amico Jan
Solo alle grinfie del malvagio
bandito, Jabba The Hutt.
Luke non può sapere che
L’IMPERO GALATTICO ha
iniziato in gran segreto la
costruzione di una nuova
stazione spaziale corazzata
ancora più potente della
temuta MORTE NERA.
Una volta completata,
quest’arma risolutiva
segnerà la fine del pugno
di ribelli che lottano
per restituire la libertà
alla Galassia…
Lord Darth Fener (David Prowse) giunge, con il suo caccia, dove stanno fervendo i lavori per terminare la stazione da battaglia che, ancora incompleta, sta orbitando intorno alla luna boscosa di Endor.
Fener annuncia al comandante della stazione che riceveranno, tra poco, la visita dell’Imperatore per cui è molto meglio per loro che i lavori fervano alacremente.
Intanto, su Tatooine, i due droidi, D-3BO e C1-P8 (Anthony Daniels, Kenny Baker), si presentano davanti alla dimora di Jabba e chiedono di essere ammessi alla sua presenza dicendo ai guardiani che hanno un messaggio e anche un dono per il loro padrone.
Il corpulento Jabba osserva, con aria solo leggermente incuriosita, il messaggio che C1-P8 trasmette e che è di Luke Skywalker (Mark Hamill).
Luke: “Ti saluto Alta Eccellenza. Concedimi di presentarmi: sono Luke Skywalker, cavaliere Jedi ed amico del comandante Ian Solo. So che sei potente, poderoso Jabba, e che la tua collera verso Ian Solo deve essere ugualmente poderosa. Ti chiedo udienza, o Magnifico, per contrattare la vita di Ian Solo. Data la tua saggezza, sono certo che possiamo trovare un accordo soddisfacente per entrambi e che ci permetterà di evitare scontri poco piacevoli. Quale segno di buona volontà voglio offrirti un regalo: questi due droidi… sono buoni lavoratori e ti serviranno bene!”
Jabba (didascalia): “Niente contrattazioni. Non rinunzierò al mio ornamento preferito. Mi piace il Comandante Solo lì dov’è!”
E l’appendice che fa da mano alla creatura indica una nicchia dove Ian Solo (continuiamo a chiamarlo Ian invece che Jan, successivo cambiamento nella versione italiana, ma nemmeno questo sarebbe giusto. Il personaggio si chiama Han Solo) è appeso ancora nel suo blocco di grafite. Così la festa nel covo del contrabbandiere continua imperterrita, anzi altri personaggi sono stati aggiunti nella nuova versione, fino a che un cacciatore di taglie entra con Chewbecca (Peter Mayhew) ammanettato accanto a lui e vende l’amico di Ian a Jabba che lo fa subito imprigionare. Il festino, o sarebbe meglio dire l’orgia, continua e Jabba non esita a gettare una danzatrice dentro a una botola dove viene sbranata da un mostro spaventoso, il Rancor, emettendo urla strazianti che divertono il criminale. Poi cade la notte e la figura mascherata del cacciatore si avvicina silenziosamente alla lastra di grafite manovrando i comandi che “scongelano” Ian Solo il quale, sfinito e accecato cade al suolo. Il comandante e la sua liberatrice, che altri non è che la Principessa Leila travestita (Carrie Fisher), vengono poi sorpresi da Jabba e, mentre Ian viene mandato in cella con Chewbacca, Leila si trova incatenata e tenuta al guinzaglio dal contrabbandiere. Ed è in questo modo che Luke la vede quando si presenta di persona davanti a Jabba ingiungendogli di riconsegnarli i suoi amici. Una botola si apre sotto il pavimento del ragazzo che precipita nell’antro dove, come abbiamo detto, vive un mostro gigantesco chiamato Rancor. Se dobbiamo dargli un minimo di somiglianza con altre belve che il cinema di fantascienza ci ha già presentato possiamo, dirvi che esiste qualche punto in comune tra il Rancor e l’Ymir di A Trenta Milioni di Km dalla Terra. Comunque sia, dopo essersi sgranocchiato una delle cinghialesche guardie di Jabba come antipasto, la gigantesca creatura afferra Luke per servirsene come prelibatezza di fine cena, ma il giovane Jedi gli scaglia un lungo osso sulla bocca spalancata e, approfittando dell’attimo di smarrimento della creatura, si precipita all’interno della grotta che separa, con un gigantesco portale, la tana del mostro dalla “sala da pranzo”. Un’inferriata robusta non permette al ragazzo di fuggire ma, voltandosi verso il mostro che si sta avvicinando, vede il pulsante di chiusura della saracinesca e, con il preciso lancio di una pietra, fa scattare il meccanismo che si richiude implacabile sul Rancor uccidendolo. Le guardie di Jabba entrano nella caverna e portano fuori Luke.
La successiva condanna Jabba la infligge contemporaneamente ai suoi tre prigionieri: essi saranno portati nel deserto, nel Mare delle Dune, e scaraventati nell’abisso di Carkoon, tana del mostro Sarlacc, un grazioso esserino tentacoluto dalla digestione lenta millenni. Così avviene, anzi avverrebbe se i nostri, grazie all’aiuto di Lando Carlissian (Billy Dee Williams), perfettamente travestito e nascosto in mezzo ai cacciatori di taglie, all’abilità di Luke e degli altri, non solo distruggessero il mezzo volante di Jabba con tutto il suo personale, ma pure lo stesso contrabbandiere, faticosamente ma diabolicamente strangolato da Leila usando la catena alla quale la ragazza era stata legata. Ora il gruppo deve separarsi perchè Luke deve recarsi, come promesso, da Yoda e gli altri devono raggiungere la flotta ribelle.
Intanto, sulla stazione da battaglia, giunge l’Imperatore Palpatine (Ian McDiarmid). In ginocchio ad attenderlo c’è Lord Fener.
Imperatore: “Alzati, amico mio.”
Fener: “La Morte nera sarà completata nei tempi previsti.”
Imperatore: “Hai lavorato bene, Lord Fener, e ora sento che desideri continuare la ricerca del giovane Skywalker…”
Fener: “Sì, mio Signore.”
Imperatore: “Pazienza, amico mio, vedrai che presto sarà lui a cercarti e, quando lo farà, devi portarlo al mio cospetto. È diventato forte. Solo se restiamo insieme possiamo portarlo al Lato Oscuro della Forza!”
Fener: “Come desideri.”
Imperatore: “Tutto quanto procede come previsto… (sghignazza)”
Nello stesso momento Luke è a colloquio con Yoda.
Yoda: “Che faccia tu fai? Sembro tanto vecchio ai giovani occhi?”
Luke: “No, certo che no!”
Yoda: “Sono… vecchio sono. Malato diventato. Debole… vecchio. Quando novecento anni di età avrai, bello non sembrerai… Eh… presto riposerò… sì, per sempre dormirò. Meritato avrò.”
Luke: “Non puoi morire Maestro Yoda!”
Yoda: “Resistente sono io grazie alla Forza ma non così resistente. Sceso su di me è il tramonto e presto la notte scenderà… È l’andare delle cose… e anche della Forza.”
Luke: “Ma devi ancora aiutarmi! Sono tornato per completare la mia istruzione!”
Yoda: “Altro non ti serve ormai. Ora tu conosci già tutto ciò che occorre a te.”
Luke: “Allora sono uno Jedi!”
Yoda (ridendo sommessamente): “Non ancora. Una cosa rimane: Fener! Dovrai confrontarti con Fener. Allora, solo allora, uno Jedi diventerai. Devi confrontarti con lui…”
Luke: “Maestro Yoda, Darth Fener è mio padre?”
Yoda: “Riposo mi serve… riposo…”
Luke: “Yoda, devo saperlo!”
Yoda: “Tuo padre è lui… L’ha detto a te lui, vero?”
Luke: “Sì!”
Yoda: “Inaspettato è questo, e non è bene.”
Luke: “Non è bene che io conosca la verità?”
Yoda: “No, non è bene che tu ti sia affrettato ad affrontarlo. Era incompleta la tua istruzione. Non preparato al compito eri tu.”
Luke: “Mi dispiace.”
Yoda: “Ricorda: il rigore di uno Jedi proviene dalla Forza. Ma stai attento: collera, paura, aggressività, il Lato Oscuro esse sono. Quando il Sentiero Oscuro tu intraprendi, per sempre esso dominerà il tuo destino… Luke… Luke… tu… tu non sottovalutare i poteri dell’Imperatore o il fato di tuo padre. Tu soffrirai… Luke… quando più non sarò l’ultimo degli Jedi sarai tu… Luke… la Forza scorre potente nella tua famiglia… Trasmetti ciò che imparato hai… Luke c’è un… un altro Sky… Sky… walker.”
Così muore Yoda (Frank Oz) e il suo corpo rannicchiato nel lettino scompare sotto gli occhi stupiti e addolorati del ragazzo che, voltandosi verso C-1, esclama:
Luke: “Non posso continuare C-1. Non ce la farò da solo!”
Il suono di una voce nota e amica lo fa sobbalzare. Il corpo etereo del suo primo maestro gli si avvicina lasciando tra gli alberi una azzurra aurea luminosa.
Obi-Wan: “Yoda sarà sempre con te.”
Luke: “Obi-Wan! Perchè me l’hai nascosto prima? Mi avevi detto che Fener aveva tradito e assassinato mio padre!”
Obi-Wan: “Tuo padre fu sedotto dal Lato Oscuro della Forza. Cessò di essere Anakin Skywalker e divenne Darth Fener. Quando ciò accadde tutto il bene che era in tuo padre venne distrutto. Quindi quello che ti dissi era vero, da un certo punto di vista.”
Luke: “Da un certo punto di vista?!”
Obi-Wan: “Luke, scoprirai che molte delle verità che affermiamo dipendono dal nostro punto di vista. Anakin era un buon amico. Quando io lo conobbi, tuo padre era già un grande pilota, rimasi stupito di quanto la Forza fosse con lui, così mi assunsi il compito di farlo diventare uno Jedi. Credevo di poterlo istruire come avrebbe fatto Yoda, avevo torto…”
Luke: “In lui c’è ancora del buono.”
Obi-Wan: “È più una macchina, ora, che un uomo. È contorto… è malvagio…”
Luke: “Non posso affrontarlo, Ben…”
Obi-Wan: “Non puoi sfuggire al tuo destino. Devi di nuovo confrontarti con lui.”
Luke: “Non ucciderò mai mio padre…”
Obi-Wan: “Allora l’Imperatore ha già vinto. Tu eri la nostra unica speranza!”
Luke: “Yoda ha parlato di un altro.”
Obi-Wan: “L’altro di cui parlava è la tua sorella gemella!”
Luke: “Ma… Io non ho sorelle!”
Obi-Wan: “Uhm… per proteggervi dall’Imperatore siete stati nascosti a vostro padre appena nati. L’Imperatore sapeva, come me, che se Anakin avesse avuto dei discendenti sarebbero stati una minaccia per lui. Questo è il motivo per cui tua sorella rimane sotto un sicuro anonimato.”
Luke: “Leila! Leila è mia sorella!”
Obi-Wan: “Il tuo intuito ti guida bene. Seppellisci a fondo i tuoi sentimenti, ti fanno onore ma ricorda che potrebbero essere usati dall’Imperatore.”
La flotta ribelle si libra nello spazio nell’attesa dell’attacco decisivo. A bordo della ammiraglia dei ribelli sta per iniziare una importante riunione dove verrà illustrato il prossimo programma di attacco e lì Ian Solo, Leila, Chewbacca e i due droidi, incontrano nuovamente Lando, nella sua nuova tenuta di generale delle forze ribelli. Poi, nel silenzio più assoluto e davanti a un ologramma che illustra la luna di Endor con in orbita geostazionaria la Morte Nera, la leader dell’Alleanza Ribelle, Mon Mothma (Caroline Blakiston), prende la parola.
Mothma: “L’Imperatore ha commesso un errore e l’ora del nostro attacco è venuta. Le spie Bothan ci hanno indicato l’esatta posizione della nuova stazione da battaglia dell’Imperatore. Sappiamo inoltre che gli armamenti di questa Morte Nera non sono ancora operativi. Essa è rimasta poco protetta con la Flotta Imperiale sparsa per tutta la Galassia nel vano tentativo di darci battaglia. Ma, più importante ancora, sappiamo che l’imperatore sta personalmente supervisionando le fasi finali della costruzione di questa Morte Nera. Molti Bothan sono morti per darci questa informazione. Ammiraglio Ackbar, prego…”
Ackbar: “Qui potete vedere la Morte Nera che orbita intorno alla luna boscosa di Endor. Benché i sistemi di armamento su questa Morte Nera non siano ancora operativi, la Morte Nera è munita di un potente dispositivo di difesa. È protetta da uno scudo di energia che è generato dalla vicina luna boscosa di Endor. Lo scudo deve essere disattivato se si vuole tentare un qualsiasi attacco. Una volta disattivato lo scudo i nostri incrociatori effettueranno un accerchiamento mentre i caccia voleranno attraverso la struttura centrale e cercheranno di distruggere il reattore principale. Il generale Carlissian ha chiesto di poter guidare l’attacco dei caccia!”
Ian: “Auguri, ne avrai bisogno…”
Ackbar: “Generale Madine…”
Madine: “Abbiamo rubato una piccola navetta imperiale camuffandola da cargo e usando un codice imperiale segreto, un commando atterrerà sul pianeta e disattiverà il generatore dello scudo.”
D-3BO: “Un’impresa pericolosa…”
Leila: “Indovina a chi tocca questa patata bollente…”
Madine: “Generale Ian Solo, la sua squadra d’attacco è al completo?”
Ian: “La mia squadra è pronta ma non ho un equipaggio per guidare la navetta… (Chewbecca, grugnendo, protesta) Non sarà facile, amico, non volevo proporre te… (Altre proteste) Uno è trovato!”
Leila: “Generale, dì pure due…”
Luke (Entrando in quel momento): “Dì pure tre!”
Nel frattempo, sulla Morte Nera…
Fener: “Quali sono gli ordini, mio Signore?”
Imperatore: “Manda la flotta alla estremità più lontana di Endor e che resti là in attesa di ulteriori ordini!”
Fener: “E la notizia che la flotta ribelle si raduna vicino a Sullust?”
Imperatore: “Non c’è da preoccuparsi, presto la ribellione sarà stroncata e il giovane Skywalker diventerà uno di noi. Il tuo lavoro qui è finito, amico mio, vai sull’Ammiraglia e attendi i miei ordini.”
Fener: “Sì, mio Signore.”
L’avvicinamento della navetta imperiale camuffata da cargo alla Morte Nera, mette in sospetto Fener che capta la presenza di Luke Skywalker. Nonostante questo egli ordina all’ammiraglio Piett (Kenneth Colley) di farla passare e di lasciarla atterrare sulla luna di Endor. Per il resto l’atterraggio si svolge regolarmente ma i nostri vengono intercettati da delle guardie imperiali che a bordo di rapidissimi scooter fuggono per avvertire il resto della guarnigione del pericolo. Leila e Luke li inseguono e poi si dividono ed entrambi riescono a fermare le due guardie ma, mentre il giovane Jedi torna indietro dagli altri, Leila incontra un piccolo essere peloso simile a un orso che la conduce al suo accampamento.
Intanto Lord Fener è tornato sulla Morte Nera dal suo Imperatore.
Imperatore: “Ti avevo detto di restare sulla nave Ammiraglia.”
Fener: “Un piccolo gruppo di ribelli ha superato lo scudo ed è atterrato su Endor.”
Imperatore: “Sì, lo so.”
Fener: “Mio figlio è con loro.”
Imperatore: “Sei sicuro?”
Fener: “L’ho percepito, mio Signore.”
Imperatore: “Strano, io invece no. Mi chiedo se le tue sensazioni in questa faccenda siano chiare, Lord Fener.”
Fener: “Sì, lo sono, mio Signore.”
Imperatore: “Allora devi andare sul pianeta rifugio ed aspettarlo lì.”
Fener: “Verrà lui da me?”
Imperatore: “Così ho previsto. La sua pietà verso di te sarà la sua rovina. Lui verrà da te e poi tu lo porterai al mio cospetto.”
Fener: “Come desideri.”
Riunitosi ai suoi compagni Luke e gli altri cercano Leila ma cadono in una trappola: una rete dalla quale si liberano con fatica per poi trovarsi di fronte a un nutrito gruppo dei piccoli orsi che catturano i ribelli e scambiano D-3BO per un Dio e lo portano con tutti gli onori al loro campo sospeso tra alberi secolari. Dopo aver capito che, tranne il droide, gli altri dovranno servire da pasto e aver in più ritrovato anche Leila, Luke, usando la Forza, fa levitare lo scranno sul quale è pomposamente seduto D-3BO e gli fa ordinare di liberarli.
Così, la sera, tutti i piccoli Ewoks, così si chiama il piccolo popolo, ascolta attonito le avventure dei nostri eroi. Luke ne approfitta per allontanarsi nel buio, lo raggiunge Leila, preoccupata per lui.
Leila: “Luke, che cos’hai?”
Luke: “Leila, ti ricordi tua madre, la tua vera madre?”
Leila: “Molto vagamente: È morta quando ero piccola.”
Luke: “Che cosa ricordi?”
Leila: “Immagini, sensazioni, come in sogno…”
Luke: “Racconta…”
Leila: “Lei era molto bella, dolce, ma triste… Perchè me lo chiedi adesso?”
Luke: “Non ricordo per niente mia madre, non l’ho conosciuta.”
Leila: “Luke, dimmi, perchè sei tornato?”
Luke: “Fener è qui, ora, su questo pianeta.”
Leila: “Come lo sai?”
Luke: “Ho avvertito la sua presenza. È venuto per me. Lui sente quando gli sono vicino, ecco perchè devo andare via. Se io rimango qui metto in pericolo tutta la squadra e la nostra missione, devo affrontarlo!”
Leila: “Perchè?”
Luke: “È mio padre.”
Leila: “Tuo padre?”
Luke: “E non è tutto… Non ti sarà facile ascoltarlo ma devi farlo. Se io non sopravvivo solo tu puoi salvare l’Alleanza…”
Leila: “Luke, non parlare così! Tu hai dei poteri del tutto eccezionali che io non ho affatto!”
Luke: “Ti sbagli, Leila, quei poteri li hai anche tu, col tempo anche tu imparerai ad usarli. La Forza scorre nella mia famiglia… In mio padre, in me e… in mia sorella, anche… Sì sei tu, Leila.”
Leila: “Lo so… È come se… se l’avessi sempre saputo.”
Luke: “Allora sai perchè devo affrontarlo.”
Leila: “No! Luke, corri via, vai molto lontano! Se lui sente la tua presenza, vai via da questo posto, vorrei poter venire con te…”
Luke: “No, non devi. Sei sempre stata forte.”
Leila: “Ma perchè lo devi affrontare?”
Luke: “Perchè… c’è del buono in lui, l’ho percepito. Non mi farà schierare con l’Imperatore. Io posso salvarlo, posso farlo tornare dal nostro lato. Devo tentare…”
Luke si allontana e Ian chiede spiegazioni sulla discussione ma la ragazza gli risponde che non può dirgli nulla e lo supplica di stringerla a sé. Ian, dapprima arrabbiato, è ora confuso…
Così Lord Fener vede arrivare, ammanettato e scortato da guardie, Luke Skywalker. I soldati gli comunicano che si è arreso volontariamente a loro e gli consegnano la sua spada laser.
Fener ordina loro di lasciarli soli.
Fener: “L’Imperatore ti stava aspettando.”
Luke: “Lo so, padre.”
Fener: “Allora hai accettato la verità.”
Luke: “Ho accettato la verità che tu una volta eri Anakin Skywalker, mio padre.”
Fener: “Quel nome non ha più alcun significato per me.”
Luke: “Quello è il nome del tuo vero io, l’hai solo dimenticato. So che c’è del buono in te. L’Imperatore non è riuscito del tutto a privartene. Ecco perchè non hai potuto distruggermi e perché non mi porterai ora dal tuo Imperatore!”
Fener: “Vedo che hai fabbricato una nuova spada laser. Le tue facoltà sono complete. Sei veramente potente come aveva previsto l’Imperatore.”
Luke: “Vieni con me.”
Fener: “Obi-Wan, un tempo, la pensava come te. Tu non conosci la potenza del Lato Oscuro. Io devo obbedire al Mio Signore.”
Luke: “Io non cederò e sarai obbligato ad uccidermi…”
Fener: “Se è quello il tuo destino…”
Luke: “Ritrova te stesso, padre. Non puoi farlo! Avverto il conflitto che è in te. Lascia che l’odio vada via.”
Fener: “Per me è troppo tardi, figlio. L’Imperatore ti mostrerà la vera natura della Forza. È lui il tuo padrone, ora.”
Luke: “Allora mio padre è morto davvero!”
Mentre Ian Solo e gli altri entrano nel bunker dove si trovano i comandi dello scudo di energia e mentre la flotta ribelle si prepara al salto nell’iperspazio, Lord Fener ha portato Luke Skywalker davanti al suo Imperatore.
Imperatore: “Benvenuto, giovane Skywalker. Ti stavo aspettando. Non hai più bisogno di quello… (Con un gesto impercettibile della mano le manette ai polsi di Luke si aprono) Guardie, lasciateci! Sono impaziente di completare la tua istruzione, vedrai che imparerai a chiamarmi Maestro.”
Luke: “Vi state sbagliando. Non mi convertirete come avete fatto con mio padre.”
Imperatore: “Oh, no, mio giovane Jedi, scoprirai che sei solo tu che stai sbagliando in merito a questa e a molte altre cose.”
Fener: “La sua spada laser.”
Imperatore: “Ah, sì. Un’arma Jedi proprio come tuo padre. Devi sapere che tuo padre non può più sottrarsi al Lato Oscuro della Forza… e così sarà anche per te.”
Luke: “Vi sbagliate, presto morirò e voi con me!”
Imperatore (sghignazza): “Penso che tu voglia riferirti all’imminente attacco della vostra piccola flotta… sì… ti assicuro che siamo del tutto irraggiungibili dai tuoi amici, qui.”
Luke: “Questa vostra fiducia è la vostra debolezza…”
Imperatore: “E la tua fede nei tuoi amici è la tua.”
Fener: “È vano resistere, figlio mio!”
Imperatore: “Tutte le notizie che vi hanno dato sono trapelate secondo i miei piani. I tuoi amici lassù, sul pianeta rifugio, stanno ficcandosi in una trappola, come la vostra piccola flotta. Sono stato io a far sì che l’Alleanza conoscesse l’ubicazione del generatore dello scudo. Ciononostante è al sicuro dalla tua miserevole, piccola banda. Un’intera legione delle mie truppe migliori li sta aspettando. Oh, sappi che, purtroppo, lo scudo deflettore funzionerà perfettamente quando i tuoi amici arriveranno.”
E che sia una trappola se ne accorgono subito Ian e gli altri quando vengono circondati e arrestati dai soldati dell’Imperatore e, nello stesso tempo, anche la flotta ribelle, giunta sul bersaglio, si accorge dell’inganno ma Carlissian insiste e ordina di resistere.
Da un oblò situato nella stanza Luke può vedere la battaglia.
Imperatore: “Vieni, ragazzo, guarda tu stesso. Da qui potrai assistere alla distruzione definitiva dell’Alleanza e, alla fine, della vostra insignificante ribellione… (Osserva lo sguardo di Luke che si posa sulla spada laser vicina alla mano dell’Imperatore seduto sul suo trono) Tu vuoi questa, non è vero? L’odio sta crescendo dentro di te, adesso, prendi la tua arma Jedi, usala, sono disarmato, uccidimi con questa, cedi alla tua collera. Ad ogni istante che lasci passare sempre più diventi mio servitore.”
Luke: “No!”
Imperatore: “È inevitabile, questo è il tuo destino. Tu, come tuo padre, ora sei mio.”
Qualcosa di incredibile si sta verificando sulla luna di Endor, i piccoli orsetti pelosi stanno attaccando in massa le guardie imperiali, con archi, fionde, sassi, trappole fino a che non riescono a liberare Ian e gli altri i quali si addossano contro la porta del bunker mentre tutt’intorno infuria il combattimento.
Imperatore: “Come puoi vedere, mio giovane apprendista, i tuoi amici hanno fallito. Adesso vedrai la potenza di fuoco di questa mia nuova grande stazione da battaglia perfettamente attrezzata. Fuoco a volontà, comandante!”
Le armi della Morte Nera, credute non operative dall’Alleanza, cominciano a seminare la distruzione nella flotta ribelle. Lando ordina di resistere e manda un’invocazione, quasi una preghiera all’amico Ian il quale, sul pianeta, sta combattendo aspramente.
Imperatore: “La tua flotta ha perso. i tuoi amici sulla luna di Endor non sopravvivranno. Non c’è via di scampo mio giovane apprendista. L’Alleanza morirà come anche i tuoi amici… Bene… percepisco la tua ira… sono indifeso… prendi la tua arma, abbattimi con tutta la forza del tuo odio e il tuo viaggio verso il Lato Oscuro sarà finalmente compiuto.”
Velocemente Luke si impossessa della spada laser, ma subito Lord Fener lo contrasta. Sulla luna, intanto, Chewbacca riesce a impossessarsi di un mezzo pesante della Flotta Imperiale e, sempre con l’aiuto degli Ewoks, riesce a vincere la battaglia.
Imperatore (osservando compiaciuto il combattimento tra i due): “Bene, sfoga tutta la tua aggressività ragazzo, lascia che l’odio scorra attraverso te. (Sghignazza)”
Fener: “Obi-Wan ti ha insegnato bene.”
Luke: “Non ti combatterò padre.”
Fener: “Sei incauto ad abbassare la difesa.”
Luke: “I tuoi pensieri ti tradiscono, padre. Avverto che il bene che è in te, il conflitto che è in te.”
Fener: “Non c’è nessun conflitto.”
Luke: “Non sei riuscito ad uccidermi prima d’ora e non credo che lo farai adesso!”
Il giovane Jedi è sopra una traversina metallica.
Fener: “Tu sottovaluti il potere del Lato Oscuro della Forza. Se non combatti, allora subirai il tuo destino.”
Fener lancia la spada laser che trancia il sostegno. Il giovane si nasconde nel buio.
Imperatore: “Bene… bene.”
Il bunker è stato finalmente preso e minato.
Fener: “Non puoi nasconderti all’infinito, Luke.”
Luke: “Non combatterò contro di te!”
Fener: “Consegnati al Lato Oscuro della Forza. È l’unico modo che hai per salvare i tuoi amici… Sì, i tuoi pensieri ti tradiscono, i tuoi sentimenti per loro sono forti specialmente per… tua sorella! Così hai una sorella gemella! I tuoi sentimenti hanno tradito anche lei, ora. Obi-Wan è stato saggio a nasconderla a me! Ora il suo fallimento è completo. Se tu non passerai al Lato Oscuro forse lei lo farà, sì…”
Luke: “Noooo!”
Si lancia furiosamente contro Fener, con tutta la forza della disperazione. Si abbatte come una furia contro il suo nemico e, con un colpo preciso, gli tronca la mano destra. Una mano meccanica. L’Imperatore si avvicina.
Imperatore (sghignazzando): “Bene… il tuo odio ti ha fatto potente, ora adempi il tuo destino e prendi il posto di tuo padre al mio fianco.”
Luke: “No, mai. Non passerò mai al Lato Oscuro. Avete fallito, Altezza, sono uno Jedi, come mio padre prima di me!”
Imperatore: “Sia come vuoi, Jedi.”
Sulla luna di Endor il bunker salta. Lo scudo difensivo scompare.
Imperatore: “Se non ti vuoi convertire, allora sarai distrutto.”
Dei lampi azzurri escono dalle mani della nera figura. Luke si contorce dal dolore.
Imperatore: “Giovane stolto, solo ora, alla fine, acquisti la ragione.”
Di nuovo altre scariche colpiscono Luke. L’imperatore si avvicina trionfante alla figura a terra mentre Lord Fener osserva la scena.
Imperatore: “Le tue deboli facoltà non possono competere col potere del Lato Oscuro della Forza… Hai pagato il prezzo della tua sconsiderata miopia.”
Di nuovo, crudelmente, la nera figura colpisce Luke.
Luke: “Padre, ti prego!”
Imperatore: “Ed ora, giovane Skywalker, tu morirai.”
E mentre una nuova possente scarica colpisce il giovane, ecco che Lord Fener solleva il corpo dell’Imperatore urlante di rabbia e lo scaraventa in un pozzo profondo dove esplode in un lampo di luce.
Probabilmente le scariche hanno colpito e danneggiato irreparabilmente il circuito di sopravvivenza di Fener, un sibilo rauco esce ora da sotto la sua maschera.
L’attacco della forza ribelle sta intanto sortendo il suo effetto. Il Millenium Falcon, guidato da Lando, penetra dentro la Morte Nera per colpire il reattore principale.
All’interno della stazione da battaglia, in mezzo a un fuggi fuggi generale, Luke sta faticosamente trascinando il corpo seminerte di suo padre. Il giovane Jedi si ferma un attimo per riposare.
Fener: “Luke, aiutami, toglimi la maschera.”
Luke: “Ma morirai!”
Fener: “Niente può impedirlo ormai. Per una sola volta lascia che ti guardi con i miei veri occhi.”
Il giovane ubbidisce e il volto pallido coperto di cicatrici di suo padre gli appare. Un volto che ha comunque riacquistato la sua umanità.
Fener: “Ora va, figlio mio, lasciami.”
Luke: “No, ti porto con me. Non ti lascerò qui, devo salvarti!”
Fener: “Lo hai già fatto, Luke. Avevi ragione nei miei riguardi. Dì a tua sorella che avevi ragione…”
Luke: “Padre, non ti voglio lasciare!”
Ma quello che una volta era il diabolico Lord Fener non esiste più. Luke ne trascina il corpo a bordo di una navetta appena in tempo. Il Millenium Falcon ha raggiunto il reattore principale e lo ha colpito.
Per la seconda volta un’arma letale dell’Impero morente viene distrutta mentre la flotta ribelle si allontana.
Luke atterra sulla luna di Endor e costruisce una pira sulla quale brucia il corpo del padre. Poi, mentre tutti i pianeti dell’Alleanza festeggiano la libertà (anche queste sono scene aggiunte), il giovane Skywalker raggiunge i suoi amici ma, mentre si allontana con loro, si volta e vede due figure circondate da un alone azzurro che lo guardano sorridendo, sono Yoda e Obi-Wan Kenobi, a loro si aggiunge una terza e serena figura, suo padre, che ora può chiamarsi, per l’eternità, Anakin Skywalker, il cavaliere Jedi ritornato all’altro lato della Forza…
Anche per quest’ultimo film la ILM di Lucas ha sfornato bellissime scene e bellissimi effetti speciali; molte delle tecniche utilizzate sono state ampiamente descritte nei capitoli precedenti, quindi non ci dilungheremo ulteriormente, ma daremo spiegazioni e curiosità di altro genere.
Cominciamo con l’ologramma della Morte Nera visibile sul display nel salone delle forze ribelli; attorno alla luna di Endor la Morte Nera è in costruzione, attorno alla Morte Nera esiste un campo di energia che la protegge e la nasconde da occhi indiscreti. Joe Johnston (ILM) si è incaricato della struttura dello story board; la suggestiva inquadratura dell’ologramma è stata interamente realizzata con l’ausilio del computer; come è stato detto in precedenza per Star Trek II: L’Ira di Khan si usano programmi specifici per plasmare le scene, in questo caso si è utilizzato un Evans & Sutherland Picture System seconda generazione, sviluppato in linguaggio C con sistema Vax 11/750 (Digital Equipèment Corporation): direttamente dal display si può quindi filmare il tutto in formato Panavision a 35mm. La pellicola ad alto contrasto bianco e nero è stata in seguito colorata e implementata con altri elementi visivi, girati qualche tempo prima nel Nord della California ed in Gran Bretagna.
È stato fatto ancora largo uso dei Matte Paint, soprattutto per costruire il paesaggio di Endor, i laghi e i continenti e il campo di forza che avvolge la Morte Nera. La scena si svolge in meno di quaranta secondi, ma per preparare il tutto ci sono voluti oltre quattro mesi di lavoro tra l’elaborazione del software e la composizione totale.
La spettacolare corsa di Luke e Leila sui motoscooter attraverso la foresta è stata interamente girata con l’ausilio di modellini in scala posti davanti al Blue Screen, poi si è provveduto a inserire sullo sfondo l’immagine in velocità degli alberi con la Front Projection; se si osservano attentamente gli scooter in lontananza nel film si osserverà che i movimenti degli occupanti non esistono: quelli sono i modellini! I fotogrammi sono stati intervallati con riprese dal vivo di Hamill e la Fisher a bordo degli scooter sullo sfondo del Blue Screen.
Ottima pensata di Lucas quella di aver indetto un concorso con il quale si può vincere un viaggio pagato a Londra, per incontrare il perfido Darth Vader. Lo scopo è quello di promuovere Il Ritorno dello Jedi, ma anche quello di avvicinare i già numerosissimi fan al cosmopolita universo della sua saga.
(1 – continua)