DAVID…SOGNERO’? (1984) – PARTE 01
“Credi a quello che ti dico:
quando sarò nel mio tempo con il professore
il mondo del futuro cambierà.
Il professore non rivelerà più la sua scoperta alle nove
e da quel momento muterà ogni evento dell’avvenire.
Alcuni cambiamenti saranno lievi, altri non avverranno.
Se la mia missione riesce io non esisterò nel mondo del futuro.
Dopo le nove non ti ricorderai di me
e tutto quello che è accaduto
dopo il mio arrivo non sarà successo…”
(Cyborg Anno 2087: Metà Uomo, Metà Macchina…
di Franklin Andreon)
TERMINATOR (Terminator)
Dopo la distruzione
Le macchine emersero dalle ceneri
dell’incendio nucleare.
La loro guerra per sterminare
il genere umano aveva infuriato
per anni e anni, ma la battaglia
finale non si sarebbe
combattuta nel futuro.
Sarebbe stata combattuta qui,
nel nostro presente…
Oggi…
Los Angeles 1984
1, 52 A. M.
Una strana e imponente figura si materializza nel buio. Un uomo dalla muscolatura possente e completamente nudo (Arnold Schwarzenegger). Tre giovani teppisti hanno la sventura di incontrarlo e, subito dopo questo fatale incontro, l’uomo è completamente vestito da capo a piedi. In un vicolo, quasi completamente deserto, un ubriaco assiste a un secondo fenomeno: una seconda figura si materializza, un uomo giovane, magro ma robusto, anche lui completamente nudo (Michael Biehn). Una macchina della polizia lo vede mentre sta rubando i pantaloni all’ubriaco e lo insegue fin dentro a un magazzino d’abiti dove riesce a far perdere le proprie tracce non senza aver prima rubato, da un’auto della polizia, un fucile.
Entrambi, in tempi diversi e in luoghi diversi, consultano l’elenco telefonico cercando il nome di Sarah Connor. Tre donne con lo stesso nome e cognome risultano sull’elenco e una di esse (Linda Hamilton) fa la cameriera in un fast food. Intanto il primo dei due ruba una macchina e delle armi da un negozio uccidendone il commesso.
La prima delle tre Sarah Connor viene uccisa brutalmente e, quando anche una seconda Sarah Connor viene a sua volta crivellata di colpi, la nostra Sarah Connor che nel frattempo, dopo aver visto in televisione la cronaca del secondo omicidio, aveva lasciato l’appartamento alla sua amica e al suo ragazzo e si era rifugiata in una discoteca, telefona spaventata alla polizia per farsi venire a prendere temendo di essere seguita.
Il tenente Traxler (Paul Winfield) e il suo vice Vukovich (Lance Henriksen: Aliens Scontro Finale, Alien 3, Millenium, ecc.…) sono ormai convinti di avere a che fare con un serial killer e hanno ragione, almeno sotto un certo punto di vista, perchè, nello stesso momento, Sarah è sotto il tiro dell’arma dell’assassino e solo l’intervento del secondo uomo, dopo una formidabile sparatoria e una fuga precipitosa in macchina, la salvano da una morte certa.
Colpito da vari proiettili l’assassino si rialza e li insegue con una seconda auto.
Reese: “Sono qui per aiutarti. Io sono Reese, sergente Reese, Commando N – 38416. Incaricato di proteggerti. Hanno deciso di terminarti!”
L’inseguimento prosegue e solo con molta fatica i due riescono a seminarlo.
Sarah: “Questo è uno sbaglio, io non ho fatto niente!”
Reese: “No, ma lo farai. È molto importante che tu viva.”
Sarah: “È incredibile. Come ha potuto rialzarsi quell’uomo dopo che lo hai…”
Reese: “Non è un uomo, è una macchina, un Terminator Modello Sistemi Cibernetici Uno Zero Uno!”
Sarah: “Una macchina? Come un robot?”
Reese: “Non un robot, un cyborg. Organismo cibernetico!”
Sarah: “No, perdeva sangue…”
Reese: “Un attimo solo, tieni giù la testa!”
Di nuovo la macchina del Terminator li affianca e nuovamente i due riescono a liberarsene dopo un altro spettacolare inseguimento.
Reese: “Okay, ascolta. I Terminator sono delle unità di infiltrazione, parte uomo, parte macchina. Sotto hanno uno chassis da combattimento in superlega controllato da un microprocessore totalmente blindato, fortissimo, ma al di fuori è un normale tessuto umano vivo, carne, pelle, sangue, capelli elaborati per i cyborg.”
Sarah: “Senti, Reese, io non so cosa vuoi…”
Reese: “Fai attenzione… Devo lasciare quest’auto. Nella serie precedente aveva una pelle diversa, era di gomma e si vedeva ma questi sono nuovi, sembrano umani, sudore, alito cattivo e tutto il resto. Sono difficilissimi da individuare. Io l’ho riconosciuto solo quando è venuto verso di te!”
Sarah: “Senti, io non sono così stupida come credi. Non si possono ancora fare cose del genere!”
Reese: “Non ancora. Non per altri quarant’anni…”
Sarah: “Stai dicendo che è una cosa del futuro?”
Reese: “Un possibile futuro e dal tuo punto di vista perchè io non so molto di questo.”
Sarah: “Beh, anche tu vieni dal futuro, dico bene?”
Reese: “Dici bene.”
Sarah: “Bene…”
Reese ha accostato la macchina al marciapiede e Sarah apre velocemente la portiera per scappare ma lui l’afferra e la riporta dentro. La ragazza, allora, gli morde a sangue una mano.
Reese: “I cyborg non sentono dolore, io sì. Non lo fare mai più!”
Sarah: “Lasciami andare!”
Reese: “Ascolta e cerca di capire! Quel Terminator è là fuori! Non si può patteggiare con lui, non si può ragionare con lui, non sente né pietà, né rimorso, né paura. Niente lo fermerà prima di averti eliminata, capito? Non si fermerà mai!”
Sarah: “E tu puoi fermarlo?”
Reese: “Non lo so, con queste armi… non lo so…”
I due entrano in una macchina e Reese collega i cavi dell’accensione. Stanno rannicchiati sotto il sedile.
Sarah: “Reese, perchè sei qui, perchè vuole me?”
Reese: “C’è stata una guerra nucleare… Tra qualche anno, cioè… Tutto questo… Tutto questo paese… Tutto questo… Sparito… Tutto sparito… Ci sono stati dei sopravvissuti qui, ma là… Nessuno sapeva chi l’aveva cominciata, erano state le macchine, Sarah…”
Sarah: “Io non riesco a capire.”
Reese: “Network di computer per la difesa. Nuovi, potenti, allacciati a tutto, incaricati di dirigere tutto, mi hanno detto che poi si sono evoluti, un nuovo ordine di intelligenza e allora vedevano tutti gli uomini come una minaccia e non solo quelli dell’altra parte. Decisero così il nostro fato in un microsecondo, sterminio…”
Sarah: “E tu l’hai vista questa guerra?”
In quel momento passa una macchina della polizia, non si vede chi è alla guida e i due si abbassano ancora di più.
Reese: “No, io sono cresciuto dopo, morendo di fame tra le rovine e scappando dai K.C.”
Sarah: “Da cosa?”
Reese: “Killers Cacciatori. Macchine di pattuglia costruite in fabbrica, automatizzate. La maggior parte di noi fu rastrellata e mandata nei lager in attesa di disposizioni. Questo (gli mostra l’ustione sul braccio) è stato bruciato da un Laser Scanner. Alcuni di noi sono stati tenuti in vita per lavorare, bruciare corpi. Le unità di sterminio correvano notte e giorno. Noi eravamo sempre sull’orlo di scomparire per sempre… ma ci fu un uomo, allora, che ci insegnò a combattere, a distruggere il filo metallico nei campi, a ridurre in poltiglia quei luridi, maledetti schifosi. Lui capovolse tutto, ci ha riportato in vita dalla paura. Il suo nome è Connor, John Connor, tuo figlio Sarah, tuo figlio che non è ancora nato…”
Come Reese avvia la macchina il Terminator, che era sulla macchina della polizia, li avvista immediatamente e li insegue. Dopo una lunga corsa sull’autostrada sparando all’impazzata entrambi i mezzi hanno un incidente. La polizia arresta Reese e Sarah mentre nel secondo mezzo il guidatore è scomparso. Il Terminator non è lontano e sta sistemandosi il braccio danneggiato nell’urto. Intanto, alla centrale di polizia, nessuno ovviamente crede alla storia di Reese, alla sua venuta dal futuro e alla impossibilità di ritornare nel suo tempo, al pericolo che Sarah sta correndo, pericolo che si estrinseca nell’arrivo del Terminator che distrugge la centrale e i poliziotti ma non Sarah e Reese che, ancora una volta, riescono a fuggire e a nascondersi sotto un condotto non lontano dall’autostrada.
Sarah: “Reese, come ti chiami di nome?”
Reese: “Kyle.”
Sarah: “Kyle, che effetto fa attraversare il tempo?”
Reese: “Una luce bianca, indolore. È come nascere, forse…”
Sarah: “Oh, mio Dio!”
Sarah ha visto la ferita sul fianco di Kyle.
Reese: “Un colpo mi ha ferito.”
Sarah: “Vuoi dire che ti ha colpito?”
Reese: “Non mi fa male.”
Sarah: “Dobbiamo trovare subito un dottore!”
Reese: “Per carità, lascia stare!”
Sarah: “Come sarebbe lascia stare, sei pazzo? Togliti questa… Oh, Gesù… “
Reese: “Vedi? Ha attraversato la carne e basta.”
Sarah: “Oooh, ho paura che dovrò vomitare, ti dispiace dirmi qualcosa?”
Reese: “Cosa?”
Sarah: “Non lo so, qualunque cosa, tu parla, parlami di mio figlio!”
Reese: “Ha la mia altezza… ha i tuoi occhi.”
Sarah: “Che tipo è?”
Reese: “Gli darei la vita. Ha una gran forza. Ci si fida di John Connor!”
Sarah: “Beh, se non altro ora so come chiamarlo. Non credo che tu sappia chi è il padre. Così non gli dovrò dire di sparire quando lo incontro.”
Reese: “Oh, John non ha mai detto granché di lui, io so solo che muore prima della…”
Sarah: “Aspetta, non lo voglio sapere, no… Dunque è stato John a mandarti quaggiù?”
Reese: “Mi sono offerto io!”
Sarah: “E perchè?”
Reese: “Per conoscere bene la leggenda Sarah Connors… Che ha insegnato al figlio a organizzare, a poter combattere lo Skynet… Quando tu ti nascondevi prima della guerra…”
Sarah: “Tu parli al tempo passato di cose che io non ho ancora fatto. Io sto quasi diventando pazza. Sei sicuro che sono io quella persona?”
Reese: “Certamente!”
Sarah: “Andiamo, Reese, ho l’aria della madre del futuro? Insomma, ti sembro eroica, organizzata? Non so neanche riempire una distinta in banca! Senti, io non ho chiesto questo onore e non lo voglio… non lo voglio…”
Reese: “Tuo figlio mi ha dato un messaggio diretto a te, me l’ha fatto memorizzare… Grazie Sarah per il tuo coraggio negli anni oscuri. Io non posso aiutarti in quello che presto dovrai affrontare se non dicendoti che il futuro non è deciso. Tu devi essere più forte di quanto immagini tu possa essere. Tu devi sopravvivere altrimenti io non potrò esistere… È tutto… È una buona fasciatura…”
Sarah: “È la prima che faccio.”
Reese: “Vuoi dormire un po’? Fra poco sarà giorno.”
Sarah: “Okay, parlami ancora un po’.”
Reese: “Di che cosa?”
Sarah: “Dimmi del posto da cui vieni.”
Reese: “D’accordo! Si sta giù durante il giorno, ma di notte ci si può muovere, però bisogna sempre stare attenti perché i K.C. usano gli infrarossi. Non sono tanto in gamba, John ci ha insegnato dei sistemi per batterli, quei bastardi… Poi sono cominciati a comparire gli Infiltratori e più recenti, i peggiori, i Terminator…”
Le parole si trasformano in un paesaggio allucinante dove dei giganteschi cingolati passano sopra a teschi e ossa, delle macchine sorvolano sparando ai guerriglieri che si nascondono in rifugi. Sono antri scavati nel terreno, dove giacciono uomini, donne e bambini sporchi, laceri e feriti. In uno di questo rifugi entra un Terminator e comincia a massacrare tutti gli esseri umani. Scoppia un incendio e una vecchia fotografia di Sarah che Kyle aveva, brucia nel fuoco. Ora si è fatto giorno e i due si rifugiano in un motel e, mentre Reese va a fare provviste, Sarah telefona alla madre dicendole dove si trova ma non è la madre a rispondere, è il Terminator che ora sa dove i due si sono nascosti. Intanto Kyle insegna a Sarah come fabbricare delle rudimentali bombe. È scesa la sera.
Sarah: “Kyle, le donne, nel tuo tempo, che tipi sono?”
Reese: “Buone combattenti.”
Sarah: “Non volevo dire questo. Per te c’è ne è una speciale?”
Reese: “Una donna?”
Sarah: “Una ragazza, insomma.”
Reese: “No, mai.”
Sarah: “Mai? Mi dispiace, mi dispiace tanto. Tanta sofferenza…”
Reese: “Il dolore si può controllare, si stacca la spina.”
Sarah: “Quindi, non senti niente?”
Reese: “John Connor una volta mi dette una tua fotografia, non capivo perchè volle darmela: era molto vecchia, strappata, sbiadita e tu eri giovane come sei ora, sembravi soltanto un pochino triste. Io mi chiedevo sempre cosa stavi pensando in quel momento, ho imparato a memoria ogni lineamento, ogni tua curva. Ho attraversato il tempo per te, Sarah. ti amo… Ti amo da sempre…”
Si alza bruscamente e mette le bombe nella sacca che ha comprato.
Reese: “Non avrei dovuto dirlo!”
Sarah gli si avvicina e lo bacia. Poi i due si trovano sul letto per un intenso momento d’amore. Si stanno rivestendo quando arriva il loro mortale nemico e l’inseguimento riprende. Le bombe non sembrano fermare il Terminator che li insegue in moto, anzi uno dei colpi del Cyborg ferisce Kyle e la ragazza riesce a stringere la sua moto contro il guardrail ma si rovescia a sua volta. Una cisterna investe il Terminator e si ferma, l’autista ne scende per soccorrere quello che crede essere la vittima di una disgrazia, ma l’androide è ben vivo e sale sulla cisterna dopo essersi sbarazzato degli autisti e dirige il mezzo verso Sarah. La ragazza riesce a far rinvenire Kyle che colloca una bomba sotto la cisterna. Il mezzo esplode e il corpo avvolto dalle fiamme del Terminator si consuma nell’inferno di fuoco.
Sembra che tutto sia finito ma non è vero, pur privo del suo rivestimento umano, uno scheletro di metallo (abilmente mosso in stopmotion) continua a inseguire i due fin dentro una fabbrica. Kyle riesce a incastrare una bomba nel corpo del Cyborg che esplode in due pezzi ma per Kyle è la fine, la stessa Sarah, ferita a una gamba, si trascina via dal Terminator che ancora è vivo. Pur privo delle gambe l’androide segue strisciando la ragazza che lo imprigiona sotto una pressa e, mentre la mano metallica del mostro di metallo le sta stringendo il collo, la ragazza allunga la mano sul comando della pressa.
Sarah: “Sei tu terminato, bastardo!”
È la fine del Terminator: La polizia porta via lei e il corpo inanimato di Kyle.
È passato del tempo. Sarah, a bordo di un fuoristrada si sta dirigendo all’interno della frontiera messicana e sta registrando, su nastro, dei messaggi per una creatura che, tra poco, nascerà: il figlio suo e di Kyle, John.
Sarah: “Nastro sette. 10 novembre. Quello che mi è difficile è cosa dirgli e cosa non dirgli. Ma penso che avrò ancora un po’ di tempo prima che tu sia grande per poter capire questi nastri. A questo punto sono più per me che per te, voglio capire bene io…”
Si ferma a fare benzina e continua a registrare.
Sarah: “Devo raccontarti di tuo padre, però è una cosa molto difficile. Influenzerà la tua decisione di mandarlo qui sapendo che è tuo padre? Se tu non mi mandi Kyle non nascerai mai… Mio Dio c’è da impazzire pensando a questo… Ma credo che debbo dirtelo, glielo devo proprio a Kyle, magari ti aiuterà a capire che, nelle poche ore che abbiamo avuto, ci siamo amati tanto. Ci siamo amati per tutta la nostra vita…”
Un bambino le scatta una foto e gliela offre parlando in messicano.
Noi sappiamo che è la stessa foto che avrà in mano Kyle nel suo futuro. Poi il ragazzo parla ancora indicando il cielo.
Sarah: “Che cosa ha detto, adesso?”
Benzinaio: “Che sta per arrivare un temporale, Signora.”
Sarah: “Lo so…”
La ragazza riavvia la macchina e si avvia verso il suo incerto futuro…
Con Terminator gli effetti speciali digitali hanno fatto il loro trionfale ingresso a pieno regime nel Sistema Cinematografico; per la verità non ci sono grandi cose, ma il sobrio utilizzo di pupazzi (Schwarzi che si sistema l’occhio-telecamera) a grandezza naturale con sistemi digitali (la camera appunto) inseriti è davvero notevole. Per approntare il pupazzo si è provveduto a realizzare un calco in lattice della faccia di Schwarzi, questo, opportunamente montato su di un’intelaiatura in ferro leggero; come si potrà notare, la colorazione della pelle è molto più scura e lucida di quella vera, ciò si deve al fatto che i colori utilizzati, generalmente acrilici, vengono assorbiti dal lattice e tendono a scolorire, per questo bisogna fissarli con un particolare prodotto chimico. All’interno dell’intelaiatura è stata sistemata la micro apparecchiatura che funge da telecamera, i fili di collegamento passano tutti all’interno del collo e del busto del pupazzo e il movimento del resto della faccia (chiaramente meccanico) è stato ottenuto con delle piccole pompe idrauliche. Questo sistema è stato chiamato Animatronix, ovvero Animation Electronics (Animazione Elettronica) e sarà molto usato da questo momento in poi nella realizzazione di sci-fi film.
La storia d’amore tra Sarah e Kyle è stata inserita in un secondo tempo su disposizione della produzione, questo solo perchè il film “si poteva vendere meglio” se c’era un intreccio amoroso. Introducendo questo particolare e facendo di Kyle il padre del futuro combattente e leader John Connor, il regista ha reso la trama estremamente più intrigante. Una volta tanto i produttori hanno avuto ragione, anche se involontariamente.
Come ebbe ragione Arnold Schwarzenegger a non accettare il ruolo che inizialmente gli era stato offerto, cioè quello di Kyle ma a preferire quello del Terminator, ruolo che avrebbe ripreso qualche anno dopo nel seguito mastodontico della pellicola.
Abbiamo parlato di mastodontico con cognizione di causa in quanto questo Terminator, che ebbe un ottimo successo di pubblico, costò solo sei milioni e mezzo di dollari, vinse il Festival di Avoriaz ma i critici non ebbero buone recensioni per Conan il Barbaro e malignamente dissero che solo un ruolo come quello di un robot inespressivo poteva essergli congeniale. Con una lungimiranza ottusa che tante volte la critica aveva dimostrato, sarà smentita dai fatti.
(1 – continua)