DAVID…SOGNERO’? (1984) – PARTE 04
“Spazio, ultima frontiera… Queste sono le crociere della nave stellare Enterprise. La sua missione è quella di esplorare nuovi mondi alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civiltà e di giungere arditamente dove nessun uomo è mai giunto prima d’ora…”
STAR TREK III: ALLA RICERCA DI SPOCK (Star Trek III: The Search for Spock)
Kirk: “<Enterprise. Diario di bordo del Comandante. Con la maggior parte dei danni subiti in battaglia riparati, siamo quasi a casa. Eppure mi sento agitato e mi chiedo perchè… Forse è questa nave così deserta, quasi tutti i nostri allievi sono stati trasferiti. Il tenente Saavik e mio figlio David stanno esplorando il pianeta Genesis che mio figlio ha aiutato a creare e l’Enterprise è un po’ come una casa dalla quale sono partiti tutti i figli… No, ancora più vuota. La morte di Spock è una ferita ancora aperta, è come se avessi lasciato in quel nuovo pianeta la parte più nobile di me stesso…>”
Kirk (William Shatner) sta facendo avvicinare l’Enterprise al bacino di carenaggio e parla all’interfono con Scott (James Doohan).
Kirk: “Relazione di progressione!”
Scott: “Siamo pronti, Signore, sarà automatizzata al momento dell’attracco.”
Kirk: “Congratulazioni, Signor Scott, anche questa volta ci ha riportati a casa. Quanto ci vorrà per effettuare le riparazioni?”
Scott: “Otto settimane, Signore, ma, dato che per lei saranno troppe, ce la farò in due!”
Kirk: “Signor Scott, lei moltiplica sempre per quattro le previsioni dei suoi tempi di lavoro?”
Scott: “Certo, Signore. Devo pur tener fede alla mia reputazione di saper fare miracoli!”
Kirk: “La sua reputazione è meritata, Scott!”
Nello spazio, intanto, una nave mercantile passa degli importanti dati su Genesis a uno sparviero Klingon, alla cui guida c’è il guerriero Kruge (Christopher Lloyd). Questi distrugge subito dopo il mercantile per non avere testimoni ed esamina i dati sul progetto.
L’Enterprise entra nel bacino di carenaggio e passa, davanti ai loro occhi, la nuova nave stellare Excelsior. All’improvviso un segnale sul pannello di comando indica che è presente una forma di vita sul ponte 4 dove è situato l’alloggio di Spock e la sicurezza informa l’Ammiraglio che la porta dell’alloggio del vulcaniano, precedentemente sigillata, è stata forzata. Kirk si precipita dentro la stanza buia e rabbrividisce sentendo la voce di Spock ma si tratta di McCoy (De Forest Kelley) invece che gli chiede aiuto, lo implora di portarlo su Vulcano e poi sviene.
L’ammiraglio Morrow (Robert Hooks) si congratula con l’equipaggio dell’Enterprise e promette loro onori e franchigia, tranne che per Scott che dovrà prendere servizio sull’Excelsior. Le brutte notizie, invece, riguardano l’Enterprise. L’ammiragliato non pensa di ripararla ma, al contrario, di porla in disuso e ciò allarma e preoccupa Kirk che voleva, appena riparata la nave, fare rotta su Genesis. Morrow gli risponde che il pianeta Genesis è ora al centro di una controversia galattica e che solo David Marcus può scendere e che per quanto riguarda tutti i componenti dell’equipaggio dell’Enterprise, il progetto Genesis è top secret, non se ne può nemmeno parlare.
Intanto, sul loro sparviero da battaglia Kruge e gli altri, dopo aver visto gli effetti di Genesis, decidono di non attendere il risultato delle trattative tra il suo mondo e la federazione ma di impossessarsi di Genesis per dare il potere al popolo Klingon.
La nave esplorativa U.S.S. Grissom si è posta in orbita attorno al pianeta Genesis (il nome è stato scelto per onorare la memoria dell’astronauta Gus Grissom, secondo uomo americano che ha compiuto un volo suborbitale con la capsula Mercury e perito nel 1967 a Cape Kennedy, assieme ad altri due suoi compagni, nell’incendio sulla rampa di lancio che bruciò tutto l’interno della capsula Apollo). A bordo troviamo David Marcus (Merritt Butrick) e il tenente Saavik (questa volta interpretato da Robin Curtis perchè Kirstie Alley pretese una cifra astronomica per reinterpretare il personaggio). Il comandante della Grissom, J.T. Esteban (Phillip Richard Allen), autorizza David e Saavik a scendere su Genesis, un mondo nel quale la flora tropicale si mischia a tormente di neve, per verificare uno strano segnale che indica una forma di vita… Nella sua casa Kirk sta brindando con alcuni componenti del suo equipaggio il ritorno sulla Terra dopo l’avventura con Khan, quando suonano alla porta d’ingresso. Con stupore l’ammiraglio vede entrare l’ambasciatore Sarek (Mark Lenard), il padre vulcaniano di Spock. Egli chiede bruscamente a Kirk di potergli parlare da solo.
Kirk: “Ambasciatore, sarei venuto io stesso a Vulcan per esprimerle tutta la mia comprensione…”
Sarek: “Mi risparmi i suoi convenevoli, sono stato al suo Ministero, ho saputo della notizia riguardante Genesis ed ho letto il suo rapporto.”
Kirk: “Suo figlio ha affrontato la morte con grande coraggio.”
Sarek: “Perchè lo ha lasciato solo sul pianeta Genesis? Spock si fidava di lei e lei ha voluto negargli il suo futuro!”
Kirk: “Non ho visto alcun futuro.”
Sarek: “Soltanto il suo aspetto fisico è morto, Kirk. Lei è stata l’ultima persona ad averlo visto, Capitano!”
Kirk: “Sì, è così.”
Sarek: “Allora saprà che doveva venire con lui a Vulcan.”
Kirk: “Ma perchè?”
Sarek: “Perchè lui glielo aveva chiesto, lo ricorda? Le aveva anche confidato… la sua vera essenza. Tutto ciò che non era corporeo e le aveva chiesto di essere portato da noi e di portare ciò che le aveva dato, il suo Katra, il suo spirito vivente.”
Kirk: “Signore, suo figlio era per me molto più di quanto immagini, gli avrei dato la vita se avessi potuto salvarlo. Mi creda se le dico che non mi ha mai chiesto quanto mi dice.”
Sarek: “Sì, ma potrebbe averlo fatto non apertamente.”
Kirk: “Ah, allora come…”
Sarek: “Kirk, io devo conoscere i suoi pensieri. Posso raggiungere la sua mente?”
Kirk: “Certo!”
Mediante la procedura vulcaniana della Fusione Mentale Sarek penetra nella mente e nei pensieri di Kirk.
Sarek: “Lui le parlò della sua amicizia…”
Kirk: “Sì!”
Sarek: “Le disse di non addolorarsi…”
Kirk: “Sì.”
Sarek: “Le esigenze dei molti contano più…”
Kirk: “…Più delle esigenze dei pochi…”
Sarek: “…O di uno…”
Kirk: “Spock.”
Sarek: “Io sono stato e sarò sempre suo amico… Lunga vita e prosperità…”
Kirk: “No.…”
Sarek toglie le dita dal viso di Kirk. La Fusione Mentale è terminata.
Sarek: “Mi perdoni, lui non è qui. Credevo che la sua mente si fosse fusa con la sua, come facciamo noi vulcaniani quando il corpo è prossimo alla fine!”
Kirk: “Eravamo separati, non poteva toccarmi.”
Sarek: “Capisco, allora tutto ciò che lui è stato, tutto ciò che sapeva è andato perduto…”
Si alza per andarsene ma Kirk lo ferma.
Kirk: “La prego, aspetti… Non è possibile, Sarek, se c’era tutto questo in gioco Spock lo avrebbe trovato un modo!”
Sarek: “Sì, ma come?”
Kirk: “E se si fosse fuso con qualcun’altro?”
I due rivedono il filmato della morte di Spock e così vedono anche l’attimo in cui il vulcaniano trasmette il suo Katra a McCoy tramite una rapida fusione mentale.
Kirk: “McCoy!”
Sarek: “Uno è vivo, uno no… e tutti e due sofferenti!”
Kirk: “Cosa devo fare?”
Sarek: “Deve portarli al Monte Cileyan, su Vulcan, soltanto là potranno trovare la pace!”
Kirk: “Ciò che chiede è molto difficile…”
Sarek: “Sono certo che lei ci riuscirà, Kirk, se vuole onorarli entrambi deve farlo.”
Kirk: “Lo farò, lo giuro!”
Saavik e David sono sulla superfice di Genesis e, accanto alla bara di Spock, trovano dei microrganismi giganteschi, giunti a tali proporzioni proprio per l’effetto Genesis. Nella bara trovano solo il mantello funerario del vulcaniano. Il rivelatore indica un’altra forma di vita poco distante e i due ne seguono le tracce. Sulla Terra Kirk cerca inutilmente di convincere Morrow a dargli l’Enterprise per andare su Genesis ma ogni tentativo è inutile. L’Ammiraglio sembra arrendersi ma, con l’aiuto del suo equipaggio, sta progettando un piano. McCoy intanto, in un bar d’infimo ordine, cerca di convincere un contrabbandiere a farsi portare su Genesis, la sua mente è confusa in una alternanza di scatti di ira e di logica vulcaniana. Un uomo della sicurezza federale lo arresta e, poco prima di essere portato in una clinica per malati di mente, riceve la visita di Kirk che gli spiega l’accaduto.
Kirk: “È affetto da una fusione vulcaniana, dottore!”
McCoy: “Quel figlio di puttana dal sangue verde! Si è vendicato di tutte quelle discussioni che abbiamo avuto!”
Con l’aiuto di Sulu (George Takei) prima e di Uhura (Nichelle Nichols) dopo, Kirk porta il dottore a bordo dell’Enterprise dove, ad attenderli, ci sono tutti gli altri loro fedeli amici.
Scott: “Come avevo promesso è tutta sua, Signore, tutti i sistemi automatizzati e pronti, perfino uno scimpanzé e due allievi potrebbero guidarla!”
Kirk: “Cercherò di fare a meno dello scimpanzé, Signor Scott. Amici miei, per questa missione partiremo solo io e il dottor McCoy. Tutti gli altri dovranno restare qui.”
Chekov: “Ammiraglio, stiamo perdendo del tempo prezioso.”
Sulu: “Vuole darci la rotta, Signore?”
Kirk: “Signor Scott?”
Scott: “Le sarei grato, Ammiraglio, se fosse lei a parlare.”
Kirk: “Signori, il vento siderale ci sia propizio. Ai vostri posti!”
Scott riesce a far aprire le porte spaziali per permettere all’Enterprise di scivolare fuori, nello spazio. L’Excelsior si attiva per seguirli ma come tenta di entrare in velocità Warp per stare dietro all’Enterprise, tutti i motori si fermano grazie a un piccolo intervento precedente di Scott.
Su Genesis, e in mezzo a una tormenta di neve, Saavik e David trovano un bambino piangente (Carl Steven).
Saavik: “Capitano, sono Saavik, risponda prego!”
Esteban: “Sì, Saavik. Cosa c’è?”
Saavik: “Abbiamo trovato il segno di vita. È un bambino vulcaniano forse di otto, dieci anni secondo l’età terrestre!”
Esteban: “Un bambino? Come è arrivato laggiù?”
Saavik: “È opinione del dottor Marcus che… che l’effetto Genesis abbia in qualche modo rigenerato… il comandante Spock.”
Passato l’attimo di stupore Esteban cerca di contattare il comando della flotta ma la sua nave viene colpita e distrutta dallo sparviero Klingon. Anzi la distruzione, che Kruge non voleva, costa la morte al puntatore. Dopo aver eliminato il suo sottoposto, Kruge viene a sapere che i due scienziati si trovano, ancora vivi, su Genesis e i Klingon si preparano a sbarcare sul pianeta.
I due sul pianeta si sono resi conto dell’accaduto e si preparano ad andarsene per rifugiarsi in un posto riparato.
Saavik: “È arrivato il momento della verità, David, non credo che questo pianeta abbia risposto alle aspettative, vero?”
David: “Non esattamente.”
Saavik: “Perchè?”
David: “Ho usato protomateria nella matrice Genesis.”
Saavik: “David, la protomateria è una sostanza instabile che tutti gli scienziati ufficiali della galassia avevano denunciato come imprevedibile e pericolosa!”
David: “Ma poteva anche risolvere certi problemi…”
Saavik: “Proprio come tuo padre. Hai cambiato i regolamenti.”
David: “Se non l’avessi fatto sarebbero passati anni o, addirittura secoli!”
Saavik: “Ma quanta gente ha pagato il prezzo della tua impazienza. Molti uomini sono morti e molti sono stati i danni subiti. Che altro succederà adesso?”
I Klingon raggiungono la bara di Spock coperta di giganteschi vermi ora, ma Kruge vuole dare dimostrazione di forza e potenza e ne sventra uno con le sue mani. Intanto Saavik, David e il giovane Spock si sono rifugiati in un’ampia caverna.
David: “Il pianeta invecchia rapidamente!”
Saavik: “E Spock con esso, è come se fossero collegati.”
David: “Lo so.”
Saavik: “Quanto ancora?”
David: “Giorni, forse poche ore… Mi dispiace!”
Saavik: “Sarà molto dura per Spock, presto sentirà bruciare il suo sangue vulcaniano.”
David: “Non capisco, Saavik.”
Saavik: “Il Pon Farr. I vulcaniani devono sopportarlo ogni settimo anno della loro vita adulta.”
Qualcuno si sta avvicinando al loro rifugio…
L’Enterprise ha raggiunto l’orbita di Genesis e non trova traccia della Grissom, in compenso però viene attaccata dallo sparviero Klingon. Kruge, che era sceso sul pianeta e ha catturato i tre, è tornato immediatamente sull’astronave, lasciando i suoi uomini su Genesis, per combattere l’Enterprise. Egli minaccia Kirk di uccidere i suoi ostaggi se l’Ammiraglio non cederà le armi e, per dimostrare che non sta scherzando, ordina ai suoi uomini di ucciderne uno. Prima che il coltello Klingon di uno dei soldati colpisca Saavik, David si getta su di lui e viene ucciso dalla guardia. Saavik è costretta a comunicare l’orribile notizia a Kirk e il Comandante, pur sconvolto dall’episodio, finge di accettare la resa per non far morire gli altri ostaggi. Quindi si dirige alla consolle del computer con Scott e Chekov (Walter Koenig).
Kirk: “Computer, qui Ammiraglio James Kirk. Accesso sicurezza computer. Distruggere sequenza uno. Codice 11 A.”
Scott: “Computer, qui Comandante Montgomery Scott. Primo ufficiale degli impianti elettronici. Distruggere sequenza due. Codice 11A2B.”
Chekov: “Computer, qui Comandante Pavel Chekov. Primo ufficiale scientifico. Distruggere sequenza tre. Codice 11A2B3.”
Computer: “Sequenza distruzione completata e innestata. In attesa codice finale per conto alla rovescia.”
Kirk: “Codice zero, zero, zero. Distruzione… zero!”
Mentre manca un minuto all’autodistruzione Kirk si fa teletrasportare, assieme agli altri sul pianeta mentre sull’Enterprise arrivano quattro soldati Klingon. Interdetti, trovano la nave vuota e solo troppo tardi Kruge si accorge del tranello. Dalla sua astronave vede la sezione a disco dell’Enterprise esplodere e il resto della nave scendere nell’atmosfera di Genesis. Dall’alto di una collina Kirk e gli altri vedono una gigantesca meteora solcare il cielo del pianeta. I resti della loro gloriosa astronave stanno bruciando per l’attrito negli strati densi dell’atmosfera del mondo instabile.
Kirk: “Mio Dio, Bones, che cosa ho fatto?”
McCoy: “Quello che doveva fare, quello che fa sempre, mutare la morte in una continua lotta per la vita!”
Gli uomini dell’Enterprise raggiungono e abbattono le guardie Klingon liberando Saavik e Spock il quale continua a trasformarsi progressivamente. Dopo un’occhiata disperata al corpo di suo figlio, Kirk lancia una sfida a Kruge che è ancora a bordo della sua nave. Questi si teletrasporta sul pianeta e fa portare sulla nave tutti quanti, tranne Kirk e Spock, e ancora insiste sul segreto di Genesis mentre il pianeta si sta frantumando attorno a loro.
La lotta mortale che si accende tra i due vede alla fine Kirk vincitore e Kruge precipitare in una voragine colma di lava. Kirk si fa teletrasportare con Spock sul caccia Klingon ma i suoi uomini hanno avuto ragione del superstite. Rotta veloce verso Vulcan dove viene compiuta l’antica e pericolosa cerimonia, rischiosa sia per Spock, sia per McCoy.
Il procedimento è finito e McCoy sta bene.
Kirk: “Come sta Spock?”
Sarek: “Il tempo soltanto risponderà. Kirk, la ringrazio, ciò che ha fatto è.…”
Kirk: “Ciò che ho fatto, dovevo farlo!”
Sarek: “Ma a quale prezzo… la sua nave, suo figlio…”
Kirk: “Se non avessi tentato avrei perduto la mia anima…”
Indossando un saio Spock (Leonard Nimoy) passa davanti a loro, poi si ferma e torna indietro, si toglie il cappuccio e guarda a uno a uno i suoi amici fermandosi davanti a Kirk.
Spock: “Mio padre dice che sei stato mio amico, che sei tornato per me.”
Kirk: “Tu avresti fatto lo stesso!”
Spock: “Dimmi, perchè lo hai fatto?”
Kirk: “Perchè le esigenze di uno contano più di quelle di molti.”
Spock: “E dimmi, ti prego, io sono stato sempre tuo amico?”
Kirk: “Sì… sì… Spock.”
Spock: “E la nave è fuori pericolo?”
Kirk: “Tu hai salvato la nave, tu ci hai salvati tutti. Non ricordi niente?”
Spock: “Jim!… Il tuo nome è Jim.”
Kirk: “Si.”
Tutti si avvicinano al vulcaniano sorridendo per manifestargli il loro affetto. Lui guarda il suo amico e alza il suo famoso sopracciglio…
…e l’avventura continua…
Per tutti gli appassionati, e sono veramente tanti, della saga dell’Enterprise non era concepibile creare una nuova avventura senza il famoso vulcaniano dalle orecchie a punta a bordo. Ma Harve Bennett, soggettista e produttore esecutivo che aveva sostituto brillantemente Gene Roddenberry, aveva volutamente seminato la storia de L’Ira di Khan di riferimenti che potevano costituire il fulcro dell’episodio successivo. E così fu. Il messaggio e la fusione mentale, voluti proprio da Bennett, tra Spock e McCoy nel film precedente, la bara del vulcaniano intatta su Genesis e il fatto che l’Ammiraglio volesse tornare al più presto sul nuovo mondo, furono infatti sfruttati per questo film. Leonard Nimoy volle dirigerlo, ritenendosi esperto sulla saga più di qualunque altro regista l’avesse preceduto e aveva ragione. Dopo qualche titubanza, prima e dopo l’inizio delle riprese, tutto filò liscio e i produttori furono tanto felici del risultato da dire fin da subito a Nimoy che avrebbe girato l’episodio successivo.
Il regista stabilì un rapporto di collaborazione con i suoi colleghi che sfociò spesso in discussioni costruttive e anche comiche, come quella volta che Nimoy e Shatner finsero di litigare per come doveva essere girata una scena o il ripetere due volte una scena con Sulu perchè fosse l’attore stesso a scegliere quella che preferiva. Il risultato è un film che, come nella realtà, esalta il cameratismo e l’amicizia tra uomini che sono giunti dove nessun altro era mai giunto prima: nel cuore degli appassionati…
Per la prima volta il vecchio sistema di fare le orecchie vulcaniane usando tre pezzi diversi, in modo che si potessero adattare perfettamente a ogni attore, fu abbandonato. Questo perchè dovendo fare orecchie per duecento comparse, una volta finito di girare queste si rompevano facilmente e il set fu presto invaso da orecchie a punta. Per cui il truccatore Tom Burman decise di usare un calco in plurietano che era molto più flessibile e adattabile. Anche il colore della pelle dei vulcaniani fu cambiato, al posto del verdognolo usato nei telefilm si passò a diverse sfumature di giallo in modo da far risaltare le differenti razze che potevano vivere sul pianeta Vulcan.
(4 – continua)