Fra le più interessanti e brave scrittrici di narrativa fantasy contemporanea nel nostro paese, Mariangela Cerrino ha saputo spaziare nella sua carriera dal fantastico al romanzo storico al thriller con una naturalezza tale che viene spontaneo dire che in realtà i generi non esistono, ma solo bravi scrittori che sanno raccontarci belle storie.
E Mariangela è sicuramente uno di questi. In occasione dell’uscita dei suoi ultimi lavori, abbiamo deciso di incontrarla nuovamente per voi.
CIAO MARIANGELA, E’ DA UN BEL PEZZO CHE NON CI SENTIAMO E NELL’ULTIMO PERIODO TI SEI DATA DECISAMENTE DA FARE CON LA SCRITTURA: FRA ROMANZI E RACCONTI NON TI SEI MAI FERMATA. COME RIESCI OGNI VOLTA A TROVARE NUOVA LINFA E NUOVE IDEE PER LE TUE STORIE?
Prima di tutto ciao Davide, e un caro saluto a tutti i lettori della Zona Morta!
La domanda è interessante, ma non conosco la risposta. Le storie da raccontare sono dentro di me, fin da quando ero una ragazzina; molto spesso non devo nemmeno cercarle, sono loro che si affacciano seguendo l’ispirazione data da un luogo, o da un personaggio, o da una “sensazione”. Qualche volta arrivano in sogno, come è accaduto per Lisidranda. Inoltre non mi piace essere confinata in un genere. Le mie sono storie di uomini e donne che devono essere “vivi”, qualunque sia il tempo e la cornice in cui si muovono.
PARTIAMO DALLE COSE PIU’ RECENTI: HAI DA POCO PUBBLICATO “L’ALBA DI ALWAYR” E LA RISTAMPA DI “L’ULTIMA TERRA OSCURA”, DUE ROMANZI PARTICOLARMENTE LEGATI FRA LORO: CE NE VUOI PARLARE?
Un mondo distrutto dalla violenza, dall’incuria, dalla sopraffazione è la cornice in cui si muovono i miei personaggi, ed è anche un mondo in cui le “Macchine Guida” possono dominare sugli umani. E’ rimasta la libertà, in qualche angolo di questo mondo? Un tema che mi aveva appassionato e che ancora mi attrae.
In L’ULTIMA TERRA OSCURA il segreto della Non Morte conduce i due i personaggi principali, Phails il mercenario e Dolane il mago, in un gioco mortale all’interno del santuario del potere, il labirintico Savastrom. Lì dovranno combattere una battaglia il cui fine non è mai quello dichiarato, in un continuo scoprirsi di trame. In L’ALBA DI ALWAYR ritroviamo il Doma, e la Macchina Guida più evoluta, Artes; scopriamo la vendetta del primo e l’odio del secondo, e scopriamo un mondo rinato ma ancora percorso da profonde ferite. E scopriamo un uomo che ha la prerogativa di portare un dono sconosciuto: la libertà. Ma chi è davvero quest’uomo?
I due romanzi sono strutturati come romanzi d’azione. Non ci sono pause. Il lettore può trarre, se vuole, le sue riflessioni, ma non sono suggerite.
COME MAI HAI DECISO DOPO TANTO TEMPO DI TORNARE A QUESTO URBAN FANTASY ANTE LITTERAM?
La definizione di Urban fantasy mi ha sempre lasciata perplessa; ho sempre pensato a questi romanzi come romanzi di fantascienza. Ma forse il confine, come sempre in questi casi, è molto incerto. In quanto al ritorno, ho avuto l’opportunità di proporli all’editore della Golem Edizioni di Torino, un giorno, parlando, dopo che con lui ho ristampato IL MARGINE DELL’ALBA, un romanzo storico sulle guerre di religione tra cattolici e valdesi del XVI secolo (quello sì estremamente impegnativo!). L’idea gli è piaciuta, e quindi ecco i romanzi (L’ULTIMA TERRA OSCURA uscirà presto anche in cartaceo e L’ALBA DI ALWAYR da metà novembre è disponibile anche in e-book).
Sono passati molti anni da quando sono stati scritti. L’ULTIMA TERRA OSCURA è stato scritto nel 1988 e pubblicato dalla Nord nei Cosmo Argento nel 1989, mentre ho scritto L’ALBA DI ALWAYR nei primi mesi del 1990. Nonostante ciò, l’ambientazione e le tematiche sono molto attuali; in certe configurazioni possiamo persino riconoscere il mondo di oggi nelle sue peggiori espressioni…
Nel 1990, tuttavia, è anche iniziata la mia collaborazione con la Longanesi, e gli Etruschi hanno preteso tutta la mia attenzione per molto tempo, così L’ALBA DI ALWAYR, e la fantascienza in genere, è stata messa da parte, limitandomi a qualche racconto di tanto in tanto. Ma il mio amore personale per la fantascienza non è mai diminuito. Ho continuato a leggerla e a vederla.
QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA CREAZIONE DEI PERSONAGGI E DELL’AMBIENTAZIONE?
Creare un mondo per me è un divertimento e il lavoro di preparazione in questo caso è molto più “leggero” che non lo studio richiesto da un romanzo storico, come il già citato IL MARGINE DELL’ALBA o ABSEDIUM, uscito per Rizzoli nell’ottobre del 2012 e che con il numero 20, a fine novembre 2017, sarà riproposto ancora da Rizzoli nella collana La Storia Come Romanzo con il Corriere della Sera.
Per creare un mondo immaginato possono essere usati ricordi di viaggi, di posti visitati, di luoghi desiderati. E tutto si piega alla necessità. L’unica regola è essere coerenti, perché anche un mondo immaginato deve avere le sue leggi e i personaggi che vi si muovono devono essere, anche qui, perfettamente reali. Il lettore deve poter comprendere gli spazi, le distanze, gli usi della società per potersi immedesimare.
In quanto ai personaggi, in entrambi i romanzi (e specialmente nel primo) non sono molti. Tra tutti è Elvere Phails ad essermi molto caro. E’ soltanto un mercenario, un giovane violento cresciuto in un mondo dove la violenza è l’unica legge, e tuttavia è capace di resistere offrendo l’unica cosa preziosa che possiede: la vita.
Ho creato molti personaggi nella mia lunga vita di scrittrice, ad alcuni sono molto affezionata, e lui è sempre rimasto nella rosa dei “favoriti”. Capita, proprio come nella vita reale. Perdiamo lungo la via affetti e persone, ma qualcuno resta per sempre. Così è accaduto per Phails.
CI PORTERAI ANCORA IN QUESTO MONDO FANTASTICO OPPURE LA STORIA SI E’ ESAURITA QUI?
Non metto mai limiti a quello che può essere. Ma ho un po’ di paura a pensare a un possibile seguito di L’ALBA DI ALWAYR (e i lettori lo capiranno quando avranno terminato di leggerlo), perché il sogno della libertà è sempre effimero, e tutto si corrompe con il Potere.
VISTO CHE ULTIMAMENTE CAPITA SEMPRE PIU’ SPESSO DI LEGGERE MOLTI AUTORI, SIA EMERGENTI SIA AFFERMATI, ANCHE IN FORMATO DIGITALE, SECONDO TE QUALE SARA’ IL FUTURO DELL’EDITORIA? VEDREMO PIAN PIANO SCOMPARIRE IL CARTACEO A FAVORE DEGLI E-BOOK O PENSI CHE QUESTE DUE REALTA’ POSSANO CONVIVERE ANCORA PER LUNGO TEMPO?
Non credo che il cartaceo scomparirà, almeno a breve termine. L’e-book è certamente comodo, specialmente durante i viaggi, ma la fisicità del libro cartaceo ha un fascino incomparabile e inoltre mi viene spesso da pensare: e se per un qualche motivo non ci fosse più alcuna fonte di energia per ricaricare un lettore di e-book? Non avremmo più alcun libro. Non avremmo più parole. Un libro cartaceo può essere salvato dalle fiamme, ma un lettore e-book non può essere acceso con una candela.
NEGLI ULTIMI ANNI TI SEI ANCHE DATA ALLA NARRATIVA THRILLER CON “IL MINISTERO DELLE ULTIME OMBRE”. CE NE VUOI PARLARE?
Quanto potere ha la parola scritta? Può cambiare gli eventi? E come si osservano gli eventi? Leggimi, e niente sarà più come prima.
Questa è l’introduzione a IL MINISTERO DELLE ULTIME OMBRE. E’ un thriller che sconfina nelle supposizioni offerte dalla fisica quantistica, ma che per qualche capitolo ci porta anche nel sud della Francia del 1300. E’ la vicenda di Simon Maldon, uno scrittore di successo di libri sull’Inquisizione, che decide di non salire su un aereo, non sapendo che quella banale coincidenza cambierà il corso della sua esistenza. La storia si dipana come un thriller e finisce con una sorpresa, ma anche il finale dipende da come lo si osserva…
DOPO IL FANTASY, LA FANTASCIENZA E LO STORICO, COME MAI HAI DECISO DI CAMBIARE NUOVAMENTE GENERE E COME TI CI SEI TROVATA?
E’ stato bello provare anche questo genere di narrativa e l’ho fatto per divertirmi. E’ stato facile da realizzare (devo confessare che la fisica quantistica è una mia passione come lettrice). Quasi una passeggiata. L’ho ambientato a Montreaux, in Svizzera, piccola città che conosco bene, e posso dire che è l’unico romanzo in cui mi sono concessa la libertà di introdurre ricordi personali, che sono disseminati un po’ ovunque; ed è anche l’unico romanzo in cui, come omaggio, ho inserito la figura di un caro amico deceduto da poco. Il romanzo è dedicato a lui, grande collezionista di libri di fantascienza e amante del cinema western, con la figura del libraio di La-Tour-de-Peilz.
ULTIMA DOMANDA. QUALI PROGETTI HAI IN SERBO PER IL FUTURO?
Un romanzo storico che concluderà quanto narrato in ABSEDIUM, per ora. Mentre è in attesa di pubblicazione il primo romanzo di una serie dedicata ad Adémar de Cly (personaggio conosciuto nel MINISTERO DELLE ULTIME OMBRE) dal titolo MORTE DI UNA STREGA, ambientato nella Francia del sud del 1300. E’ un thriller storico. E poi… chissà. Magari dipenderà da un sogno.
BUONI SOGNI ALLORA… NOI RESTEREMO IN ATTESA CHE DIVENTINO REALTA’!