IL RITORNO DEL DOTTOR K (1986) – PARTE 02
«Veniamo dalle profondità del tempo, ci muoviamo silenziosamente attraverso i secoli vivendo vite segrete, lottando per arrivare al grande incontro. Il giorno in cui i pochi superstiti si batteranno finché resterà uno solo di noi. Nessuno sapeva che eravamo tra di voi… fino ad ora. »
HIGHLANDER – L’ULTIMO IMMORTALE (Highlander)
Diventa sempre più difficile stabile un confine tra i vari generi. Essi si mischiano a volte con incoerenza, a volte, come in questo caso, si amalgamano uniformemente ed armoniosamente.
Highlander, di Russell Mulcahy, fonde mirabilmente il fantastico al quale più naturalmente appartiene, con qualche traccia di fantascienza e di orrore.
In un alternanza di flashback seguiamo la storia della lunga vita di Conner MacLeod del Clan MacLeod iniziata nel 1518. Diciotto anni dopo, nel 1536, MacLeod (Christopher Lambert) viene ferito mortalmente in battaglia dal feroce e diabolico Clegan (Clancy Brown). Una ferita che non doveva lasciargli speranza alcuna, eppure, il giorno dopo, il giovane è già in piedi come se nulla fosse accaduto. Gli abitanti del villaggio e i membri tutti del Clan sono convinti che Conner sia posseduto dal demonio e lo scacciano rabbiosamente dal villaggio. Il giovane ricostruisce la sua vita lontano dal Clan, accanto a una donna, Keather.
I giorni passano felici in quella specie di torrione che i due hanno eletto a dimora quando, un mattino, un uomo a cavallo si palesa improvvisamente davanti a loro presentandosi come Ramirez (Sean Connery), maestro d’armi di Re Carlo V di Spagna.
L’incontro per MacLeod è strano, si sente male e si appoggia con il viso al petto dell’uomo ordinando alla donna di andarsene a casa.
Ramirez: «La sensazione che stai provando è la reminiscenza! »
Conner: «Chi sei tu? »
Ramirez: «Noi siamo simili MacLeod, siamo fratelli! »
Ramirez porta Conner in mezzo al lago e lo scaraventa in acqua. Il giovane cade pesantemente sul fondo ma si accorge che può respirare e, a piedi, attraversa il lago fino alla riva dove ad attenderlo c’è quello strano e misterioso uomo.
Conner: «Non è possibile! È opera del demonio! »
Ramirez: «Tu non puoi morire, MacLeod, rassegnati! »
Conner (ridendo sommessamente): «…Io ti odio. »
Ramirez: «Bene. È un modo perfetto per cominciare! »
I due sono rientrati nella casa di Conner e Ramirez continua le sue spiegazioni.
Ramirez: «Perché il Sole sorge e tramonta, eh? E le stelle sono solo teste di spillo nel mantello della notte? Chi può saperlo? Quello che io so è che, poiché tu sei nato diverso, l’uomo ti temerà, ti scaccerà dovunque, come la gente del tuo villaggio. Devi apprendere e nascondere i tuoi doni particolari e controllare i tuoi poteri fino al tempo dell’Adunanza! »
Conner: «Quale Adunanza? »
Ramirez: «Quando rimarremo solo in pochi proveremo un’attrazione irresistibile verso una terra molto lontana dove ci batteremo per la ricompensa. »
Inizia così l’allenamento di Conner che comincia, grazie all’esperta guida di Ramirez, i suoi esercizi con la spada: tra le rocce…
Ramirez: «Mantieni sempre la calma. Se la tua testa verrà staccata dal collo sarà la fine…»
…In una foresta…
Conner: «Se restassimo solo noi due, tu mi taglieresti la testa? »
…Vicino all’ansa di un fiume…
Ramirez: «Beh, dobbiamo batterci finché ne rimarrà uno solo. Tu sarai al sicuro solo su terra consacrata. Nessuno di noi violerà questo patto, è la tradizione…»
…Fino a che non è MacLeod a battere Ramirez.
È giorno di mercato accanto alla casa di Conner e ci sono altre cose che il giovane Highlander deve sapere.
Conner: «Ma quello che io voglio è una famiglia! »
Ramirez: «Non puoi avere una famiglia. Noi non possiamo avere figli. »
Conner: «Questo non piacerà a Keather, te lo posso assicurare! »
MacLeod si siede affranto di fianco a un abbeveratoio. Keather gli passa accanto allegramente, girando per il mercato, lui la osserva.
Conner: «È bellissima…»
Ramirez: «Devi lasciarla fratello… MacLeod, io sono nato duemilatrecentoquarantasette anni fa. Da allora ho avuto tre mogli, l’ultima si chiamava Shakiko, una principessa giapponese. Suo padre, Matsuha Muhi, un genio, fece questo per me nel 539 Avanti Cristo (Gli fa vedere la sua spada da Samurai). Una cosa unica al mondo, come sua figlia! Quando Shakiko morì mi scoppiò il cuore. Non voglio che tu provi quel dolore! Ti prego, lascia andare Keather. »
Di nuovo in casa la conversazione continua e altri particolari vengono forniti a Conner da Ramirez durante le loro cavalcate o i loro allenamenti.
Ramirez: «Al nostro primo incontro tu provasti una sensazione di dolore. Non era la prima volta che questo avveniva, era già successo, vero?»
Conner: «Sì, quando i MacLeod si scontrarono con i Sweder e un Cavaliere Nero mi passò da parte a parte, allora la provai ma fu diversa, più dolorosa! »
Ramirez: «Il Cavaliere Nero era un Kurgan! È a causa sua che io ho scelto te…»
Conner: «Ma chi sono i Kurgan da dove vengono? »
Ramirez: «I Kurgan erano un antico popolo delle Steppe Rosse. Per divertirsi gettavano i bambini in una fossa per disputarsi la carne con i cani affamati. Il Kurgan è il più forte di tutti gli immortali e il più crudele dei guerrieri. Se sarà lui a vincere i comuni mortali soffriranno in eterno nell’oscurità! »
Conner: «Come ci si batte contro quel selvaggio? »
Ramirez: «Col cuore, la Fede e l’acciaio… Alla fine ne resterà solo uno! »
E il crudele Kurgan si avvicina alla casa di Conner in una scura sera densa di nuvole (per la verità un fondale non molto credibile).
Entra nella casa dove, in quel momento, si trovano solo Ramirez e Keather e affronta lo spagnolo in una furibonda lotta che distrugge la torre e uccide Ramirez ma solo dopo che questi ha ferito profondamente al collo il suo assassino. Quando MacLeod ritorna trova il suo amico morto e l’assassino se ne è andato. Passano gli anni e Conner non si è sentito di lasciare la donna che da sempre ama, il suo aspetto non cambia, ma muta, purtroppo, quello della sua sposa. Sta calando il Sole, sta finendo una vita che un grande amore ha tenuto viva fino all’ultimo.
Keather: «Mio bellissimo uomo, marito mio…»
Conner: «Sì, sono io, amore mio. »
Keather: «Non sono mai riuscita a capire…»
Conner: «Cosa? »
Keather: «Perché sei rimasto…»
Conner: «Perché ti amo esattamente come il primo giorno che ti ho vista. »
Keather: «Anch’io ti amo… e io non voglio morire… voglio restare con te, per sempre…»
Conner: «Lo desidero tanto anch’io. »
Keather: «La faresti una cosa per me, Conner? »
Conner: «Cosa, amore mio? »
Keather: «Negli anni che verranno accenderai una candela per ricordare il mio compleanno? »
Conner: «Lo farò amore mio, lo farò. »
Keather: «Avrei voluto darti dei figli…»
Conner: «Sarebbero stati tutti belli e forti. »
Keather: «Non guardarmi, Conner, lasciami morire in pace… ma dove siamo? »
Conner: «Siamo sulle Highland, e dove altro? …Corriamo giù per il pendio… il Sole splende alto, non fa freddo, tu indossi il mio mantello e gli stivali che io feci per te…»
La donna ha chiuso serenamente gli occhi per sempre. Conner ne trasporta il fragile corpo in cima a una collina e lo seppellisce.
Conner: «Buona notte, dolce Keather…»
Nel 1985 la vita di Conner è diventata quella di Nash, un antiquario di New York. Egli tiene perennemente celata la sua esistenza immortale ma deve sempre combattere per la sua sopravvivenza. Così gli accade di dover uccidere un altro Highlander in un garage deserto e di fuggire di corsa con la sua macchina ma di essere fermato dalla polizia. Sospettato dell’omicidio ma senza prova, dato che Conner aveva provveduto a nascondere la spada, viene rilasciato.
Non è convinta della sua estraneità, oltre alla polizia, nemmeno Brenda J. Wyatt (Roxanne Hart) che lavora come consulente storica per la polizia ed è lei che riconosce il valore della spada che impugnava l’avversario di Conner, una lama di Toledo Salamanca (il periodo di riferimento è ovviamente il Medioevo, momento in cui proprio Toledo e Damasco vissero per lo più dei proventi della forgiatura di armi da taglio) di enorme valore storico.
Nemmeno Conner, però riesce a nascondere un certo interesse per la ragazza e cerca di parlarle in un pub. Al rifiuto di lei Conner esce in strada ma la giovane si mette suoi passi.
Conner sta captando la presenza del suo mortale nemico e in effetti poco distante spunta prepotente l’ombra dell’uomo. Cercando di tenere la ragazza fuori dalla battaglia egli tenta di contrastare la furia del suo avversario ma è un elicottero della polizia a interromperli. Dopo essere sfuggiti alle forze dell’ordine e aver sentito le frasi che si sono scambiati i due duellanti, Brenda chiede spiegazioni a Conner.
Brenda: «Si fermi, aspetti un momento… Si può sapere quello chi era? Lo ha chiamato Highlander… e che significa ne resterà solo uno? …solo uno di che? »
Conner: «Senta, signora, lei…»
Brenda: «Io voglio sapere…»
Conner: «ZITTA! E non si metta più a seguirmi. Lei ha una sua vita e se ci tiene se ne torni a casa! »
Brenda non demorde certamente e dopo un altro tentativo andato a vuoto, conduce delle ricerche all’anagrafe tramite le quali viene a scoprire una cosa estremamente interessante. Gliela comunica il suo amico, Richard.
Richard: «Ti rendi conto Brenda? Questo Nash è un tizio che sta andando in giro almeno dal 1700. Di quando in quando fa finta di crepare e ogni volta lascia tutti i suoi beni a bambini che sono già cadaveri da anni e poi assume le loro identità!»
Brenda: «No, non è possibile! »
Nello stesso momento Conner ha incontrato il suo rivale in una chiesa, chiesa in cui si era recato per accendere una candela per il compleanno di Keather, simbolo eterno dell’amore che l’immortale porta dentro; ormai il loro scontro non è più rimandabile.
Brenda si reca nello studio di Nash-Conner ed è lui stesso a dirgli la verità e a dimostrargli, facendosi colpire con un pugnale, come lui non possa morire.
I due trascorrono una intensa notte d’amore ma qualcuno, nell’ombra, li tiene d’occhio e il mattino dopo rapisce Brenda, costringendo Conner a recarsi nel luogo scelto dal Kurgan per il duello finale.
La lotta si svolge di sera, tra i tralicci di un’insegna… lo scontro è feroce, disumano. I due lottando, sfondano una vetrata e precipitano in un grande vano sottostante; si rialzano e continuano a duellare mentre Brenda li osserva sconvolta. Un colpo preciso di Conner trancia il collo del suo avversario e in mezzo a un bailamme di lampi e di luci appaiono anche dei malfatti cartoni animati alcuni dei quali tremendamente assomiglianti ai mostri dell’Id.
Comunque sia Conner ha vinto, ha salvato la sua vita.
Ma non doveva esservi anche un’Adunanza? O era l’incontrarsi in camuffa di quattro Highlander durante tutto il film? Mah, mistero!
Parliamo della ricompensa.
Conner: «È come se avessi il mondo nelle mie mani. Se mi concentro riesco a capire che cosa pensa la gente in tutto il mondo: Presidenti, Diplomatici, Scienziati e posso aiutarli se hanno delle difficoltà!»
Brenda: «E io? A cosa sto pensando? »
Conner: «Tu ti stai chiedendo se puoi amarmi. Sì, lo puoi. Io sono come te, posso amare, avere dei figli, vivere e diventare vecchio. Non mi avevi preparato a questo, vecchio pavone spagnolo! »
Conner ode chiaramente la voce di Ramirez rispondergli.
Ramirez: «Calma, Highlander! Te la sei cavata bene, ma ci vuole tempo! Ci sono generazioni che nascono e muoiono, ora tu sei in armonia con tutte le cose viventi, conosci i pensieri e i sogni di tutti gli uomini. Il tuo potere è oltre ogni immaginazione, usalo bene, amico mio. Non perdere la testa…»
In un susseguirsi di eleganti dissolvenze Russell Mulchay, già regista specializzato in videoclip, ha reso in maniera molto precisa tutto il susseguirsi della vicenda. È al suo secondo film, il primo fu Razorback – Oltre l’urlo del demonio che godeva, se non altro, di una stupenda fotografia, come questa pellicola del resto, che in più si avvale dell’ottima colonna sonora dei Queen e la canzone Who Wants to Live Forever ha ricevuto la nomination per il Music Award. Freddy Mercury sarebbe entusiasta del successo che tutt’oggi riscuote questo hit single e di sicuro da lassù sta sorridendo.
Lo score del film, edito più volte (edizioni normali, remix, gold edition) sia dalla Polidor italiana che dalla Ricordi, ha ricevuto innumerevoli note di merito, entrando a far parte della Top 100 Hit Singles Parade Millennium, ovvero la classifica dei cento singoli del millennio, posizionandosi da subito alla settima posizione.
Una nota di curiosità: il film è stato girato per alcuni interni a Londra, dove un’austera chiesa inglese è passata per la chiesa di S. Patrizio nella Fifth Avenue, mentre in realtà era quella di S. Agostino e la casa di Conner, nelle highlands scozzesi, che si intona perfettamente con il paesaggio e sembra una torre semidiroccata è stata costruita appositamente per il film usando un ottimo disegno realizzato dal direttore artistico Allan Cameron.
Gli effetti speciali non sono poi così eclatanti come parrebbe scrutando le avvisaglie di lampi che si vedono nelle scene iniziali, il tutto è stato editato in poco tempo; utilizzando un computer remoto, connesso in rete a due host computer locali, si è montato in solo due settimane, tutto il corredo di effetti speciali. Da ricordare che al tempo questa tecnica era una delle più avanzate, mentre oggi i software per gli sfx girano in multiplo su di una stessa piattaforma. Sono stati impiegati anche dei disegni animati realizzati con una tecnica spartana e senza adeguate attrezzature, che avrebbero richiesto un capitale maggiore da investire, ma il risultato scenografico è comunque degno di nota.
È curioso notare anche che il seguito della pellicola, Highlander 2, è prettamente di fantascienza e il terzo episodio non è un sequel ma un prequel e si inserirebbe quindi dopo questo film. Comunque sia, e ne parleremo meglio, il secondo episodio ufficiale cambia completamente le carte in tavola per quanto riguarda la nascita e la provenienza degli Highlander.
Il film ha anche generato una serie televisiva, discontinua ma abbastanza decorosa, dal titolo Highlander e aveva come protagonista un cugino di Conner, Duncan (Adrian Paul). Nel pilot appariva anche Christopher Lambert, ovviamente nel ruolo di Conner MacLeod; mentre in moltissimi episodi celebri star dello schermo e della canzone hanno interpretato quasi tutti i ruoli dei cattivi. E, proprio seguendo lo svolgimento del serial tv, impariamo che immortali si nasce… e si diventa! Il giovane amico di Duncan, il ribelle Ritchie (Stan Hirsch), acquisisce l’immortalità dopo aver ucciso un Highlander; anche lui entra quindi nella congregazione degli immortali e un giorno dovrà scontrarsi con Duncan… ma ne rimarrà soltanto uno.
La vicenda si conclude poi in Highlander Endgame dove i due cugini sono costretti a lottare fra loro.
(2 – continua)