Tra i tanti mostri europei, esiste una creatura, che tra l’altro vanta fior fiore di documenti, ritrovamenti e avvistamenti, che si rifà molto alla tradizione medievale del drago: suoi avvistamenti sono stati fatti perfino di recente, anche se sono ormai circa trecento anni che se ne sente parlare.
Si chiama Drago delle Alpi o Tatzelwurm e la descrizione che ne viene fatta è proprio quella di un drago, una lucertola di grosse dimensioni oppure un serpente molto grande provvisto però di zampe. La pelle della creatura viene descritta come liscia e ricoperta di scaglie, gli occhi sono grandi e ricordano lo sguardo dei gatti, particolare spesso messo in evidenza dai testimoni oculari, ma che nelle illustrazioni che esistono di questo essere non ritroviamo.
Parlavamo dunque di documenti e testimonianze negli ultimi trecento anni. La prima volta che si nomina questo essere è nel 1779 a Salisburgo: un certo Huns Fuchs è colpito da un infarto mortale in seguito all’incontro con una creatura rettiloide di grosse dimensioni, soprannominato Tatzelwurm.
Nel 1800 in Francia un rettile di grosse dimensioni viene avvistato da più testimoni.
Nel 1908 torniamo in Austria, più precisamente a Murau, dove un animale con quattro zampe di circa 50 cm, molto più simile ad un verme gigante aggredisce un cacciatore. Secondo gli studiosi di criptozoologia forse si trattava di un cucciolo.
Nel 1921 ancora in Austria, un altro animale simile al primo avvistato a Murau viene di nuovo scoperto a Rauris.
Finalmente nel 1924 arrivano le prime probabili prove dell’esistenza di questo mostro: viene ritrovato infatti uno scheletro da due escursionisti (foto in alto).
Nel 1934 viene diffusa un’immagine falsa del Tatzelwurm: un fotografo asserisce di aver ripreso il mostro sul fondo di un lago, ma la foto si rivelerà appunto non veritiera (vedere a destra).
Negli anni dal 1939 al 1992 numerosi avvistamenti di esseri rettiloidi dalla Francia all’Italia si sono susseguiti, ma tutt’ora, se si esclude il probabile scheletro, non vi sono prove certe dell’esistenza di questa creatura.
28/02/2008, Davide Longoni