Vanessa Pignalosa, pittrice, scrittrice e animatrice culturale campana (Salerno, Napoli), ancor giovane, protagonista in Italia e all’estero, è testimone in progress di un prezioso volo futuribile contemporaneo: come dimostra questo piccolo catalogo d’arte 2.0 “antologico” e biografico (e-book edito da Asino Rosso intitolato “La sostenibile leggerezza del volo”), tra opere pittoriche, una raccolta poetica inedita e una robusta rassegna stampa: il volo come archetipo umano e digitale. Un aereo danza nell’azzurro anche arcobaleno, Icaro, Dedalo, la donna creativa eterna, moderna e autodiretta, sono evocazioni diverse equazioni, da certo romanticismo eterno squisitamente femminile al post aereopittura dell’avanguardia, verso certa stessa cosmo pittura o poetica (da Ufagrà A. Fiore alla musica cosmica di Tangerine Dream e Klaus Schulze). Il volo come colori e parole e nello specifico futuribile, oltre a certo alto ritorno a una Tecnica pittorica neorinascimentale, un cuore radar che capta anche l’attuale indicibile precaria dimensione sociale con battiti persuasivi mai retorici.
VANESSA, UN EBOOK “FLORILEGIO” COME CATALOGO 2.0, UN APPROFONDIMENTO?
Arriva il momento in cui si rende necessario fissare idee e azioni stabilendo se non altro la direzione da prendere per il futuro, in questo e-book ho selezionato gli avvenimenti che hanno caratterizzato la mia vita artistica negli ultimi dieci anni, le esperienze gli incontri e tutto ciò che ho vissuto in qualche modo è sedimentato nell’animo, generando nuova energia creativa.
Emerge fra tutte una serie di voli praticati su un Cessna a livello amatoriale, un’ esperienza apparentemente svincolata e priva di contatti con il mondo dell’arte, nel mio caso ciò ha influenzato una certa mia visione artistica traducendola in dipinti aventi come soggetto le distorsioni prospettiche del paesaggio e i fluidi naturalmente presenti nell’aria e che consentono il volo strumentale, l’aerodinamica offre parecchi spunti affascinanti su cui basare ricerche e osservazioni .
PIGNALOSA, DOPO L’AEROPITTURA, TRA LE MATRICI DEL TUO PERCORSO PITTORICO?
Il mio percorso pittorico è in divenire, l’ispirazione scaturita dalle mie esperienze di volo sono in trasformazione e corrono parallelamente con una serie di lavori en plein air, per ora una cartella di schizzi, fra sabbie vulcaniche e legni marini incrostati di lapilli, un ritorno alla terra natia, una contaminazione di combustioni ad encausto li dove il mare bacia la sabbia vulcanica iridescente, inscindibile binomio creativo-distruttivo, sospeso tra vita-morte, stupore-orrore.
VANESSA, LA TUA STAGIONE FRANCESE?
Avverto un legame speciale con questa terra, sia sul piano umano che artistico, ho avuto la fortuna di esporre a Nizza, Parigi, Aix en Provence e Vierzon, in seguito nel 2013/14 ho curato i contatti per l’Italia di un’associazione francese, ad oggi sono stati compiuti parecchi scambi culturali fra entrambi le nazioni. Ciò che affascina la mia sensibilità è la straordinaria affinità fra Napoli e Parigi, entrambe vivono di luce e di atmosfere, sono città ricche di idee e creatività da cui si può solo prendere esempio, in Francia fare l’artista equivale ad impegnare le proprie forze in una professione riconosciuta dallo stato con i relativi sgravi fiscali da parte di chi acquista un’opera d’arte, non è solo una passione come di solito viene considerata qui in Italia.
PIGNALOSA VANESSA, LA TUA COMPLEMENTARE POETICA?
Vivo profondamente la mia vocazione di donna pittrice, la poesia come il teatro sono esuberi di creatività, un bisogno concreto e vitale di esprimersi attraverso altre sonorità, “dipingendo” idealmente il corpo di parole e immagini scritte mostrando al mondo una sorta di “Tableaux vivants” come mezzo espressivo incisivo e forte.
VANESSA, ARTE E SOCIALE, SEMPRE IN PRIMO PIANO NELLE TUE INIZIATIVE…
Si, la mia vocazione procede sempre in questa direzione attraverso l’organizzazione di laboratori di pittura rivolti a bambini e ragazzi e attraverso donazioni di dipinti a scopo di beneficenza. Ciò che mi danno in termini di gioia e soddisfazioni queste esperienze dirette non le ho ricavate in nessun altra situazione.