Titolo originale: Tomb Raider
Anno: 2018
Regia: Roar Uthaug
Soggetto: dal videogioco Tomb Raider, storia di Evan Daugherty e Geneva Robertson-Dworet
Sceneggiatura: Geneva Robertson-Dworet e Alastair Siddons
Direttore della fotografia: George Richmond
Montaggio: Stuart Baird
Musica: Junkie XL
Effetti speciali: Richard Van Den Bergh
Produzione: Gary Barber, Graham King, Drew Crevello, Cassidy Lange, Patrick McCormick e Denis O’Sullivan
Origine: Stati Uniti / Regno Unito
Durata: 1 h e 58′
CAST
Alicia Vikander, Dominic West, Walton Goggins, Derek Jacobi, Kristin Scott Thomas, Daniel Wu, Nick Frost
TRAMA
Lara Croft, figlia di uno studioso miliardario scomparso da alcuni anni durante un viaggio in Estremo Oriente, vive alla giornata, consegnando pizze in bicicletta a Londra come altri coetanei senza progetti e prospettive. Scoprire a cosa stava lavorando il padre e i pericoli che poteva incontrare la spingono a partire per il Mare del Giappone, alla volta dell’isola dove è sepolta la mitica e temibile regina Himiko, al centro di mire di una multinazionale per il suo presunto potere di distruggere il mondo. Lara si butterà in una caccia a un mistero che non è un tesoro ma un modo per salvare tutti.
NOTE
A quasi quindici anni dal deludente secondo capitolo con Angelina Jolie, torna Lara Croft al cinema, personaggio di grande successo nei videogiochi ma con qualche difficoltà sul grande schermo. Niente seguiti però, con un volto nuovo si riparte da zero, raccontando come Lara è diventata l’eroina che tutti conoscono, intrepida avventuriera dell’archeologia: del resto, qui il personaggio è decisamente più giovane che negli altri film.
Alicia Vikander, svedese di nascita, ha dimostrato di essere un’interprete eclettica, anche se più vicina al cinema d’autore e ai period movie che alle pellicole d’azione e fantastiche, ma non delude nel ruolo di una ragazza in cerca della sua strada nella vita, per scacciare una precarietà molto realistica e comune a tanti coetanei e coetanee del mondo reale, portata da una mancanza di progetti, di ideali e anche da una disperazione di fondo per aver perso il suo posto nel mondo.
Interessante inoltre la scelta di ambientare la sua avventura non in luoghi soliti dell’immaginario archeologico, come il Medio Oriente, l’Egitto o l’America delle vestigia precolombiane, ma in Estremo Oriente, in quell’area del mondo diventata fondamentale per l’entertainment. Il passato raccontato, sia pure in modo romanzato, è quello giapponese, ed è curioso ritrovare un personaggio tra realtà e leggenda come la regina Himiko, nominata in alcune cronache cinesi Pimiko e nota agli otaku come Himika grazie a Go Nagai e a Jeeg robot d’acciaio. Qui però non vuole proprio fare le stesse cose con i mostri Haniwa di quella storia là.
Un film fracassone e divertente, che prelude a nuovi capitoli per i quali Alicia Vikander ha già dato la sua disponibilità, con due camei interessanti di due grandi del cinema britannico come Derek Jacobi e Kristin Scott Thomas, quest’ultima in un ruolo chiave che prevede nuovi sviluppi.
Lara Croft è e resta un’icona del protagonismo femminile, una ragazza che vive in prima persona le sue avventure, combattiva, intelligente, arguta, importante in tempi come il nostro in cui gli stereotipi di genere continuano a tornare con il loro carico di sottomissione e dipendenza: abbiamo bisogno di Lara, sia su pc e playstation, sia in altri media, cinema compreso e Alicia ha dimostrato di saperla interpretare bene. Speriamo di rivederla presto, in qualche altro angolo del mondo, alle prese con altri misteri, enigmi, trabocchetti, minacce e luoghi da scoprire.