MAURIZIO DE GIOVANNI… IL NOIR E IL BESTSELLER “SARA AL TRAMONTO”

Con il noir “Sara al tramonto” (Rizzoli), Maurizio de Giovanni è primo nella classifica dei libri più venduti in Italia. L’autore partenopeo divenuto celebre con i romanzi polizieschi dedicati ai “Bastardi di Pizzofalcone” (da cui è tratta la serie tv con attori del calibro di Alessandro Gassman e Carolina Crescentini) alle indagini del “Commissario Ricciardi”, ha inventato un altro fortunato personaggio che ha fatto breccia tra i lettori. Questa volta non si tratta di un esecrato manipolo di sbirri, oppure di un autorevole commissario in servizio durante il ventennio fascista, ma di una vicenda che vede protagonista una matura signora cinquantacinquenne. Lei è un’ex assistente di polizia che per decenni ha intercettato persone, una donna dinamica con un carattere che potremmo definire controcorrente, che questa volta deve “intercettare” non telefonate, ma ciò che avviene sui social network.

Ultimamente è facile vedere de Giovanni sul piccolo schermo nel corso di vari programmi o di eventi e, ovviamente, sta girando in lungo e in largo il Paese per presentare il romanzo che oramai si avvia a divenire un vero e proprio  bestseller. Abbiamo seguito la recente presentazione tenuta nell’ampia biblioteca centrale del magnifico campus di Fisciano dell’Università di Salerno, dove lo scrittore ha incontrato docenti, studenti e anche tanti affezionati lettori.

Nel corso della presentazione l’autore ha conversato con la brava giornalista Barbara Cangiano che, nell’introduzione, ha fatto presente come la protagonista, Sara, abbia la grazia illuminata degli investigatori concepiti da Sciascia. Inoltre, i personaggi della storia hanno una loro potenza dirompente che mette in secondo piano tutto il resto, anche Napoli, città dove si svolge il romanzo che diviene una sorta di cornice. Alcuni brani del libro sono stati egregiamente interpretati dall’attrice Brunella Caputo.

Nell’occasione Maurizio de Giovanni ha gentilmente risposto alle nostre domande.

COMINCIAMO DA SARA, COME VIENE FUORI?

Il personaggio Sara non è una stata decisione presa a tavolino, ma un incontro casuale avvenuto in un sabato degli inizi di dicembre quando io, tornando a casa di notte all’una e trenta, vidi che in una macchina in sosta c’era una donna con i capelli bianchi, il viso giovanile e abbastanza dimessa. Mi chiesi cosa ci facesse lì a quell’ora ferma in auto. La cosa mi sorprese e mi posi varie domande. Le risposte che ho ottenuto durante la notte sono riportate nel romanzo.

PERCHE’ UNA PROTAGONISTA DONNA?

Credo che di fronte alle storie uno scrittore si debba porre senza pregiudizi. Se ti viene devi raccontare un personaggio femminile. Sara è arrivata così e io così l’ho accolta.

C’E’ UNA METAFORA NEL ROMANZO? SE SI’ QUALE? CI SONO TEMATICHE SPECIFICHE CHE HAI INTESO TRATTARE?

Il romanzo nero quando prende in esame i delitti passionali, che è quello che faccio, e se non si occupa di criminalità organizzata e di reati finanziari, è naturalmente portato al riconoscimento della violenza nei confronti dei deboli. Le donne, i bambini, gli anziani, le persone svantaggiate o di diversa etnia sono spesso vittime di atteggiamenti violenti da parte di minoranze o anche di maggioranze che non si pongono il problema. Credo che questa sia una profonda ferita sociale dell’ambiente metropolitano contemporaneo.

IN QUESTI GIORNI SI PARLA MOLTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA NELLE SCUOLE, ANCHE CONTRO I DOCENTI. TI SEI FATTO UN’IDEA DI TALE PROBLEMA?

Questa è un’epoca difficile e profondamente violenta in cui la violenza è diventato un modo comportamentale per risolvere le forme di controversia. A volte i genitori entrano nella controversia tra il proprio figlio e il professore in maniera acritica, prendono le parti del figlio, in modo peraltro diseducativo. Ciò crea le circostanze, in cui ci troviamo a essere testimoni. Io da padre sono molto preoccupato dell’evoluzione che la nostra società sta prendendo.

TORNIAMO A SARA. STAI PENSANDO AD UN SEGUITO DEL ROMANZO?

La decisione se proseguire era subordinata al successo. Il fatto che “Sara al tramonto” sia da due settimane prima nella classifica delle vendite dei libri in Italia e quindi non solo della narrativa italiana è un risultato molto lusinghiero e nel contempo un forte avallo del pubblico che io prosegua nel raccontare di Sara. Quindi probabilmente sì!

Filippo Radogna