Titolo originale: Deliria
Anno: 1987
Regia: Michele Soavi
Soggetto: Lew Cooper
Sceneggiatura: Lew Cooper e Sheila Goldberg
Direttore della fotografia: Renato Tafuri
Montaggio: Kathleen Stratton
Musica: Simon Boswell, Guido Anelli e Stefano Mainetti
Effetti speciali: Dan Maklansky, Robert Gould, Roland Park e Alan Sloane
Produzione: Joe D’Amato e Donatella Donati
Origine: Italia
Durata: 1h e 30’
CAST
David Brandon, Barbara Cupisti, Don Fiore, Robert Gligorov, Mickey Knox, John Morghen, Clain Parker, Lori Parrel, Martin Philips, James Sampson, Ulrike Schwerk, Mary Sellers, Jo Anne Smith, Piero Vida, Richard Barkeley, Sheila Goldberg, Michele Soavi
TRAMA
Una compagnia d’attori sta provando per la messa in scena d’uno spettacolo musicale, quando la protagonista Alice si sloga una caviglia; la sua amica Betty la porta a farsi visitare nel luogo più vicino (un manicomio) e proprio quella sera, un pericoloso killer fugge dalla struttura. Qualche ora dopo, Betty viene uccisa con una picconata in bocca; nonostante la tragedia, il regista Peter Collins decide di continuare le prove e chiude dentro il teatro i suoi attori principali, nonostante le loro lamentele e nonostante Laurel sia vittima d’un tentato agguato. Inizia il primo atto, scena nella quale Corinne dev’essere “uccisa” da Brett, ma qualcosa va storto e la ragazza viene brutalmente assassinata per davvero; è solo l’inizio della catena di delitti che vede lo psicopatico uccidere uno dopo l’altro l’impresario Ferrari, l’aiuto regista Mark, Brett, Sybil, Danny, Peter e Laurel; quest’ultima muore sotto gli occhi di Alice, che riesce a mettere fuori gioco il killer e a fuggire. Il giorno dopo, la ragazza torna a teatro insieme al custode per cercare il suo orologio; ripensando ai titoli dei giornali, che riportano del ritrovamento di otto corpi all’interno del teatro anziché nove, capisce che il killer è ancora vivo; infatti a un certo punto è dietro di lei e sta per ucciderla, quando il custode gli spara in fronte, mettendo fine al terribile incubo.
NOTE
Prodotto dalla Filmirage di Joe D’Amato, Deliria è l’opera prima del regista milanese Michele Soavi e si aggiudicò il Primo Premio al Festival di Avoriaz del 1987: in origine il film si doveva intitolare Aquarius. D’Amato, che diresse anche la fotografia del film per tutta la settimana finale delle riprese, rimontò il film per l’edizione italiana, mentre quella per l’estero contiene la versione voluta da Soavi. Il film uscì negli USA con due titoli diversi: Bloody Bird e Stagefright.
Durante le prove dello spettacolo, all’inizio del film, Brett fa un dispetto a Laurel e le dice “Chiamami Jena”: si tratta di un chiaro riferimento al film 1997: fuga da New York diretto 6 anni prima da John Carpenter.
Nel film Eleven Days, Eleven Nights (11 giorni, 11 notti), diretto proprio da Joe D’Amato, è presente un’auto-citazione riguardante questo thriller; in una scena, infatti, i due protagonisti vanno al cinema a vedere Deliria.
Fra gli interpreti ne segnaliamo alcuni che hanno recitato in altre pellicole fantastiche: David Brandon (“Ator l’invincibile”, “Le foto di gioia”, “Per sempre”, “La casa 5”, “Caccia allo scorpione d’oro”), Barbara Cupisti (“Lo squartatore di New York”, “Opera”, “Le porte dell’inferno”, “La chiesa”, “Dellamorte Dellamore”, “Denti”), John Morghen (“Apocalypse domani”, “La casa sperduta nel parco”, “Paura nella città dei morti viventi”, “Cannibal Ferox”, “Eleven Days, Eleven Nights”, “La chiesa”, “La setta”, “Body puzzle”, “Omen – Il presagio”, “Il nascondiglio”, “Violent Shit – The movie”, “L’isola del tesoro”) e Piero Vida (“Profondo rosso”, “La corta notte delle bambole di vetro”, “Cicciabomba”).