Il thriller erotico – Sergio Martino incontra Edwige Fenech… e non solo – Parte 04
Gli altri due thriller erotici di Sergio Martino girati negli anni Settanta sono La coda dello scorpione (1971) e I corpi presentano tracce di violenza carnale (1973).
In nessuno di questi compare la Fenech, ma i cast e le trame sono comunque di buon livello e il regista con queste due pellicole chiude un ciclo per dedicarsi poi ad altro… come vedremo prossimamente.
La coda dello scorpione, prodotto da Luciano Martino, vede alla sceneggiatura Eduardo Manzanos Brochero (autore anche del soggetto), Ernesto Gastaldi e Sauro Scavolini; alla fotografia Emilio Foriscot, al montaggio Eugenio Alabiso, mentre le musiche sono opera di Bruno Nicolai.
Nel cast figurano George Hilton, Anita Strindberg, Alberto de Mendoza, Janine Reynaud, Luis Barboo, Tom Felleghy, Annalisa Nardi, Tomas Picot,Ida Galli, Luigi Pistilli, Franco Caracciolo e Fulvio Mingozzi.
La trama ci racconta la storia della signora Baumer, rimasta vedova a causa dell’esplosione dell’aereo su cui stava viaggiando il marito Kurt, che si reca ad Atene per riscuotere i soldi dell’assicurazione che il defunto marito aveva stipulato sulla sua vita. La donna riceve così un milione di dollari, ma la società assicuratrice incarica l’investigatore Peter Lynch d’indagare se la vedova non sia in qualche modo coinvolta nella morte del marito. E proprio nella città greca la signora Baumer viene brutalmente uccisa da un misterioso assassino, che le sottrae tutto il denaro.
Il caso viene seguito, oltre che da Peter, anche da John Stanley, funzionario dell’Interpol e da Stavros, commissario della polizia greca, e in seguito anche da Cleo Dupont, giovane giornalista francese divenuta amica intima di Peter. La vicenda si fa sempre più ingarbugliata a causa d’una serie di delitti di persone che, in qualche modo, sono collegate a Kurt Baumer. Addirittura anche Cleo rischia d’essere ammazzata dal killer, ma si salva grazie all’aiuto di Peter.
Una serie d’indagini induce la polizia a considerare l’ipotesi che Kurt sia ancora vivo e che abbia simulato tutto solo per intascare i soldi. Mentre Stavros e Stanley fanno allontanare Peter e Cleo su una barca per cercare di stanare l’assassino, la giornalista ritrova il denaro dell’assicurazione in una grotta subacquea, nella quale s’era precedentemente immerso Peter. Cleo, colta sul fatto da Peter, tenta di fuggire e, mentre sta per essere uccisa dal killer, viene soccorsa all’ultimo istante da Stavros e Stanley, che sparano a Peter. Nel frattempo i due investigatori erano riusciti a mettere a fuoco la farsa inscenata da Peter per impadronirsi del milione di dollari di Kurt.
Il titolo del film fa riferimento ad una coppia di gemelli con la forma di uno scorpione, indizio che sarà rilevante per la scoperta della verità nelle indagini.
I corpi presentano tracce di violenza carnale all’estero è noto con il titolo di Torso (che era anche il titolo originale del film) o The bodies bear traces of carnal violence: è stato, assieme al film Reazione a catena di Mario Bava, il precursore del filone degli slasher movie statunitensi (di cui fanno parte titoli come Halloween – La notte delle streghe e la saga di Venerdì 13). La prima parte del film è stata girata nel centro storico di Perugia, mentre la seconda nel borgo abruzzese di Tagliacozzo
Il soggetto è dello stesso Sergio Martino, mentre la sceneggiatura è stata scritta dal regista insieme a Ernesto Gastaldi. Il film è stato prodotto da Carlo Ponti (marito di Sophia Loren), mentre la fotografia era a cura di Giancarlo Ferrando. Al montaggio troviamo il solito Eugenio Alabiso e alle musiche i fratelli Guido e Maurizio De Angelis.
Il cast comprende: Suzy Kendall, Tina Aumont, Luc Merenda, Angela Covello, Carla Brait, John Richardson, Roberto Bisacco, Cristina Airoldi, Ernesto Colli, Patrizia Adiutori, Luciano De Ambrosis, Carlo Alighiero, Luciano Bartoli, Enrico Di Marco, Vincenzo Crocitti, Giuseppe Terranova, Rosaria della Femmina, Ermelinda De Felice, Fausto Di Bella, Giorgio Dolfin, Gianni Greco.
La storia inizia con un misterioso individuo mascherato che uccide un giovane e la sua ragazza, Flo’ Nicholson, studenti dell’Università per Stranieri di Perugia, appartati una sera in macchina. Qualche tempo dopo, la stessa sorte tocca prima a Carol che viene privata degli occhi e poi a un venditore ambulante ricattatore che aveva capito l’identità dell’assassino. I sospetti sembrano ricadere su Stefano, spasimante non ricambiato di Daniela, un’amica delle ragazze assassinate. Il ragazzo però nel frattempo ha fatto perdere le sue tracce.
In cerca di tranquillità e seguendo il consiglio dello zio, Daniela si trasferisce per il weekend con due compagne, Katia e Ursula, in una villa in campagna edificata sull’alto di una rupe. Durante il viaggio in treno dividono lo scompartimento con Roberto, un giovane e affascinante medico anche lui diretto al piccolo paese di campagna. Anche Jane, un’altra amica, le raggiunge a sorpresa il giorno successivo.
Il misterioso omicida però segue le ragazze fino alla villa isolata e dopo essersi sbarazzato di un guardone appostato nei pressi della villa, penetra nella casa e uccide tre delle quattro ospiti. Jane, sopravvissuta per puro caso alla mattanza solo perché il maniaco non sapeva che anche lei fosse in casa, assiste nascosta e impotente in un crescendo di tensione e di orrore ai macabri armeggi dell’omicida, che inizia a fare a pezzi i cadaveri delle sue amiche.
Dopo aver creduto di essersi salvata, l’omicida scopre che le ragazze alla villa non erano tre bensì quattro, e ritorna per completare la sua opera. Si scopre che l’autore della sanguinosa carneficina altri non è che il professore universitario di arte delle ragazze, il quale intratteneva relazioni sessuali con le sue allieve, tra le quali Flo’ e Carol.
Dani invece aveva visto un particolare rivelatore che poteva incolparlo (un foulard di proprietà del professore, con una fantasia particolare, con il quale erano state strangolate le prime due vittime). Quando l’assassino sta per finire anche Jane, interviene provvidenzialmente Roberto che salva la ragazza, mentre il folle, nella lotta che scaturisce, precipita dalla rupe.
(2/4 – fine)