“Arte nelle nuvole – I Grandi Fumettisti Bresciani” è una mostra di tavole originali dedicata a sei disegnatori provenienti da Brescia che hanno saputo distinguersi nel panorama fumettistico nazionale e internazionale: l’esposizione si terrà fino al 19 dicembre 2010 presso l’Auditorium Bcc Agrobresciano in piazza Roma 17 a Ghedi (Bs) ed è stata curata da Milena Moneta e William Raineri. In mostra sarà possibile ammirare anche le tavole degli studenti premiati al concorso omonimo: il sabato dalle 15.00 alle 19.00 e la domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00. Sono previste anche visite per le scolaresche e per gruppi su prenotazione, chiamando allo 030/90.44.325.
Ma vediamo nel dettaglio chi sono i “pezzi grossi” in esposizione, cominciando da Carlo Ambrosini (Azzano Mella, 15 aprile 1954). Frequenta il Liceo Artistico e si diploma all’Accademia di Brera. Nel 1976 inizia a disegnare racconti di guerra per la Editoriale Dardo; scrive gli ultimi episodi della serie “Daniel” per la Editoriale Corno; collabora con la Ediperiodici e la Mondadori. Nel 1980 inizia a disegnare con Sergio Bonelli Editore realizzando alcuni episodi di “Ken Parker” su testi di Giancarlo Berardi; è suo anche l’ultimo episodio della serie, il numero 59. Nel 1984 scrive e disegna “Nico Macchia” per la rivista “Orient Express”. Nel 1987 inizia a disegnare alcuni episodi di “Dylan Dog” (sempre per la Bonelli), di cui scriverà la sua prima sceneggiatura nel 1994. Nel 1992 disegna “Videomax” creato da Graziano Origa. Nel 1997 crea, di nuovo con la Bonelli, la testata “Napoleone”. Le sceneggiature sono quasi sempre di Ambrosini che, più raramente, ne è anche disegnatore. “Napoleone” termina nel 2006 con il numero 54. Ambrosini quindi sforna un’altra creatura ed è autore di una nuova miniserie, “Jan Dix”, sempre per la scuderia Bonelli.
Mario Rossi (Brescia, 31 gennaio 1963) entra a far parte del team di sceneggiatori e disegnatori bresciani che nel 1991 pubblica, per la Casa Editrice Eden, la testata a fumetti horror-paranormale “Fullmoon Project”. Nel 1993 disegna una storia a colori per “L’Intrepido” e nel 1994 un episodio di “Lazarus Ledd”, su sceneggiatura del collega Stefano Vietti, edito dalla Star Comics. Nello stesso anno, per la medesima casa editrice esce il numero Zero di “Hammer”, testata fantascientifica creata in collaborazione con i colleghi bresciani Borsoni, Olivares, Simeoni e Vietti. Nel 2000 entra a far parte dello staff di “Dampyr”, per la Sergio Bonelli Editore, con il quale collabora tuttora.
Andrea Mutti (Brescia, 1 gennaio 1973), dopo aver conseguito il diploma di geometra, frequenta la Scuola del Fumetto di Brescia, gestita da Ruben Sosa. Da subito inizia a collaborare con la Xenia Edizioni per la quale realizza un fumetto supereroistico intitolato “DNAction”. Disegna poi storie brevi horror per la Fenix. In seguito passa alla Star Comics per la quale realizza un albo della serie “Lazarus Ledd” e poi due numeri della serie fantascientifica “Hammer”. Conclusasi la collaborazione con la Star Comics, Mutti viene arruolato nello staff di “Nathan Never”, personaggio al quale si dedica fino al 2003. Illustratore per i più importanti editori italiani, il 2004 vede Mutti protagonista nel mercato del fumetto francese, dove pubblica, oltre al primo tomo di “Arrivederci amore, ciao”, anche due volumi della serie noir “Break Point” per l’editore Albin Michel, disponibili anche in Italia presso le Edizioni BD.
Fabio Pezzi (Brescia, 5 novembre 1961), realizzatore dei disegni del secondo episodio della serie “Fullmoon Project”, intitolato “Finestra sull’Inferno”, nel 1995 disegna uno degli episodi della serie di fantascienza creata dal gruppo di amici bresciani, “Il gioco di Shamahir”, scritto da Riccardo Borsoni. La serie è “Hammer”, chiusa col numero tredici per questioni di bilanci. Dal 1996 al 2009, Pezzi diviene collaboratore della casa editrice ammiraglia per eccellenza, la Sergio Bonelli Editore. Accolto nella scuderia della testata “Nick Raider”, realizza le tavole per l’episodio n°122 (“L’amico scomparso”, su testi di Gianfranco Manfredi), il n°144 (“Pioggia di piombo”) scritto da Gino d’Antonio, il n°171 (“Imprevisti mortali”) con i testi di Stefano Piani e il n°197 (“Vittime per caso”) sceneggiato da Tito Faraci. Nel 2008, alla chiusura di “Nick Rider”, passa alla testata “Magico Vento” per la quale gli vengono richiesti i disegni per un albo speciale dedicato al co-protagonista, Poe. L’avventura si intitola “Poker col morto” ed è uscita nel novembre 2010. All’inizio di quest’anno inoltre Pezzi è stato notato e contattato dalla florida editoria francese: attualmente sta collaborando con la casa editrice d’oltralpe Soleil per una serie composta da tre albi e di genere western. Il titolo dell’episodio a lui affidato è “Alamo”.
Giancarlo Olivares tra il 1987 e il 1989 partecipa a un corso di fumetto tenuto da Rubén Sosa e nel 1991 debutta nel settore con “Profondo rosso”, realizzato da Davide Longoni (il sottoscritto!!!), e concede il bis con “Fullmoon Project”. Nel 1993 disegna alcune storie per “L’Intrepido” e poi viene arruolato nello staff di “Lazarus Ledd”, serie della Star Comics per cui realizza i disegni di diversi numeri e diventa copertinista ufficiale. Per la stessa casa editrice disegna il numero 2 di “Hammer”. Nel 1996 entra nel team di disegnatori di “Nathan Never” ed esordisce sulla serie con il numero 63, scritto da Stefano Vietti e intitolato “Il mare della desolazione”. Oltre che per “Nathan Never”, sempre per lo stesso editore disegna anche sulle pagine di “Legs Weaver” e dal 1999 al 2004 disegna tutte le 64 copertine della prima serie di “Jonathan Steele”. Nel 2003 la Disney lo contatta per collaborare al progetto “Kylion” e nel 2005 vince il premio “Ayaaaak” per la miglior storia disegnata del 2004, apparsa su “Nathan Never” con i testi di Michele Medda: si tratta della trilogia “Dopo l’Apocalisse”. Insieme a Stefano Vietti e Marco Checchetto fonda il VOC Studio con l’intento di avviare diversi progetti, tra cui quello legato a “Spider-Man”, che prende vita sulle pagine de “Il Giornalino” nel 2006. Attualmente è sempre al lavoro su “Nathan Never” e su “Spider-Man”, oltre che su alcuni altri progetti del VOC Studio.
Gigi Simeoni, in arte Sime, (Brescia, 4 settembre 1967) alla fine degli anni ‘80 sperimenta ogni sorta di possibilità espressiva legata al disegno. Il 1990 è l’inizio di una carriera ricca di esperienze. Da allora, pubblica regolarmente le storie a fumetti di cui è autore, spaziando dal genere comico-grottesco a quello realistico-avventuroso, collaborando con le maggiori case editrici del settore: da Macchia Nera/Acme a Gene Vincent Editore, dalla Star Comics alla Sergio Bonelli Editore, pubblicando nell’arco di vent’anni su testate storiche e di successo come “L’Intrepido”, “Zio Tibia”, “Cattivik”, “Nick Carter”, “Fullmoon Project”, “Hammer”, “Lazarus Ledd”, “Brendon”, “Volto Nascosto”, “Gregory Hunter”, “Nathan Never” e, ultima recente esperienza, la collana “Romanzi a fumetti” per cui ha realizzato “Gli occhi e il buio” un thriller-storico ambientato nella Milano della Belle Epoque, pubblicato dalla Sergio Bonelli Editore nel 2007 e ora edito in Francia, Svizzera, Belgio, Quebec, Croazia, Danimarca e Turchia. Si tratta del primo romanzo a fumetti di Simeoni che ha vinto numerosi premi di critica e riconoscimenti assegnati dai lettori. Attualmente l’autore lavora a una seconda graphic novel, anche stavolta di ambientazione italiana che verrà pubblicato nel giugno del 2011 dopo quasi due anni di lavoro. Sarà ambientata in Val Trompia e racconterà una storia dalle tinte horror che si sviluppa nell’arco di vent’anni.
Dopo tutto questo popò di nomi e di esperienze… non potete assolutamente mancare!