Sergio Martino e la commedia sexy – Parte 07
Sergio Martino dirige ancora Edwige Fenech, attrice simbolo della commedia sexy italiana, ne La moglie in vacanza… l’amante in città (1980). Si tratta di una ricca produzione italo-francese che si avvale di attori come Renzo Montagnani, Barbara Bouchet, Tullio Solenghi, Lino Banfi, Marisa Merlini, Renzo Ozzano, Pippo Santonastaso, Jacques Stany, Alessandra Vazzoler e Maria Teresa Ruta.
La pellicola è girata tra Parma e Courmayeur e in certe parti pubblicizza le vacanze sulla neve in quella rinomata località per sport invernali. Sono finiti i tempi d’oro della commedia scollacciata: in questa pellicola la Bouchet e la Fenech, le due attrici culto del cinema sexy italiano, mostrano poco o niente. Le lunghe gambe della Bouchet escono allo scoperto fasciate da sensuali calze nere e la Fenech mostra di sfuggita il seno. Ci consoliamo con una giovanissima Maria Teresa Ruta che eccita Lino Banfi come pornoconduttrice di uno spettacolo televisivo. La sceneggiatura è del regista con la collaborazione di Ottavio Jemma, Jean Louis, Michele Massimo Tarantini, Francesco Milizia e Giorgio Mariuzzo. Produce Luciano Martino, compagno di Edwige e fratello del regista.
La storia non si può raccontare, tanto è contorta e basata sul gusto della pochade fine a se stessa, il regista tenta di portare la commedia erotica sui binari della commedia all’italiana classica, ma ne viene fuori un prodotto ibrido che scontenta tutti. Ricordiamo una Fenech vestita da gatta sui tetti di Parma, fasciata da una sensuale tuta aderente, pettinata con una messa in piega corta e capelli neri. Subito dopo l’attrice sfoggia una mise da sexy cameriera stile Malizia e Montagnani non ci pensa due volte a metterle le mani sotto le gonne. L’unico nudo della Fenech arriva alla fine del primo tempo, quando la suocera irrompe in casa di Montagnani e lei deve scappare sotto il letto. Si tratta di un seno e niente più.
Segnaliamo una Barbara Bouchet più bella che mai nonostante il passare degli anni, poco spogliata dalla macchina da presa ma molto sexy in un paio di sequenze insieme a Lino Banfi. La Bouchet si trasforma da anonima moglie modello con occhialoni spessi in un’amante parecchio mignotta che se la fa con un dipendente del marito. Lino Banfi si spaccia per omosessuale e si produce in un invidiabile sexy massaggio delle natiche di Barbara Bouchet. Ricordiamo la bionda attrice quando si spoglia a bordo di un taxi sotto gli occhi di un infoiato Pippo Santonastaso e pure quando indossa una pelliccia nera sopra un completo di biancheria intima di pizzo. Per le strade di Courmayeur il solito striptease a bordo del taxi manda Santonastaso fuori carreggiata e la Bouchet deve fare l’autostop in biancheria intima. Come non detto va fuori corsia pure un’auto con due preti a bordo distratti dall’insolito spettacolo.
La Fenech e la Bouchet finiscono entrambe nel letto di Renzo Ozzano, un superdotato violinista russo che si presenta mettendo in mostra il meglio di sé. Alla Bouchet si rompono le lenti degli occhiali di fronte a tanta abbondanza, noi invece non vediamo niente e ci immaginiamo pure il rapporto sessuale. Le due attrici simbolo dell’erotico all’italiana in questo film sono utilizzate più per le loro doti comiche che per la bellezza fisica e la sensualità. Non si limitano a mostrare le loro grazie, ma recitano davvero. Un bel passo avanti soprattutto per la Fenech che cercava copioni di questo tipo. Barbara Bouchet aveva già fatto cose interessanti come L’anatra all’arancia di Luciano Salce (1975), Per le antiche scale di Mauro Bolognini (1975) e Liquirizia di Samperi (1979). La Fenech invece stava solo cominciando a prendere contatto con il cinema di serie A. Le commedie di Sergio Martino presentano sempre qualcosa in più delle altre, sono meglio rifinite e ben recitate, pure perché il regista ottiene più tempo per girare rispetto ai suoi colleghi. È il vantaggio di avere un fratello produttore. In questo caso la regola vale meno perché il film non è molto riuscito.
Si tratta di una commedia degli equivoci con protagonista indiscusso Renzo Montagnani nella parte di un industriale del prosciutto affamato di sesso. Montagnani tiene a banda la gelosissima amante Edwige Fenech, è convinto di aver spedito la moglie Barbara Bouchet in vacanza sulla neve, invece lei se la fa con Tullio Solenghi. Dopo innumerevoli equivoci e situazioni al limite del paradosso, si ritrovano tutti a Courmayeur, suocera (Merlini) compresa. Una commedia all’italiana basata su scambi di coppie e situazioni al limite del paradosso dove l’equivoco la fa da padrone. Si vorrebbe elevare il livello della commedia sexy ma ci si riduce alla pochade con poca verve e scarse battute degne di nota, a parte un bravissimo Montagnani che tenta di risollevare un film che non decolla mai. La pochade termina come tradizione nel caos più totale con i protagonisti che finiscono all’ospedale semiassiderati. A Montagnani si congela il pistolino e deve rimanere inattivo, la Fenech sposa Solenghi e la Bouchet si consola con lo stesso Solenghi che adesso ne deve soddisfare due.
(3/7 – continua)