Vi ricordate quando nei film di fantascienza si vedevano auto volanti sfrecciare sopra i cieli delle città, zigzagando fra grattacieli, ponti sospesi e insegne pubblicitarie, come ad esempio in “Blade runner”, giusto per citarne uno? Ebbene, il futuro adesso è già qui, altro che fantascienza!
Nel giro di pochi anni infatti potremmo vedere volteggiare sulle nostre teste potenti e sicure auto volanti, che ci permetteranno di sveltire un po’ il traffico nelle città. Uber e Nasa ci stanno lavorando seriamente e secondo le stime, già nel 2020, potrebbero inaugurare i primi voli dimostrativi negli Stati Uniti, precisamente nella città di Los Angeles, dove è in programma la realizzazione di una rete di velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale capaci di ospitare almeno 4 persone.
La soluzione alle congestioni del traffico cittadino è quindi nell’aria e Uber ci crede talmente tanto che durante il Web Summit di Lisbona ha annunciato l’imminente lancio del servizio UberAir, un servizio che secondo le speranze dei responsabili dell’applicazione di car-sharing, potrebbe entrare a pieno regime per le olimpiadi del 2028 e trasportare così i tifosi delle tante discipline olimpiche in giro per la città con la comodità di poter volare sull’intricato tessuto urbano della bella città che affaccia sull’Oceano Pacifico.
Elettrici, a basso impatto inquinante, agili, veloci e scattanti: così saranno questi nuovi mezzi che sicuramente rivoluzioneranno il concetto di automobile. Questo progetto, che si chiama “Elevate”, punta a sconfiggere il traffico con un servizio rivoluzionario che permetterà, in poco meno di mezz’ora di collegare il centro città all’aeroporto, con un risparmio di tempo notevole se si pensa che oggi, con il traffico che attanaglia la città dell’ West Coast statunitense, è necessaria quasi un’ora e mezza di attesa.
Il vantaggio di poter viaggiare al di sopra delle tradizionali strade è evidente, e Uber, per non farsi trovare impreparata per il grande salto di qualità, ha già stretto accordi con Sandstone Properties, agenzia immobiliare molto nota a Los Angeles, in modo da individuare spazi adeguati per sviluppare gli eliporti necessari alle fasi di decollo e atterraggio.
Ma qual è il ruolo della Nasa, l’ente spaziale americano, in tutto ciò? Uber ha stretto un accordo per migliorare e portare a nuove vette di efficienza la gestione del traffico senza pilota in modo da sperimentare quanto prima la possibilità di dotare anche i velivoli di nuova generazione dell’intelligenza artificiale sufficiente per affrontare il sempre più affollato traffico veicolare. Una svolta rivoluzionaria per la gestione dello spazio aereo in modo da lanciare un servizio di trasporto che possa modificare completamente l’approccio delle persone alla mobilità.
La Nasa ha così firmato un nuovo accordo con Uber per esplorare alte tecnologie sulla mobilità aerea urbana con l’intento di garantire un sistema sicuro ed efficiente per il trasporto aereo nelle aree popolate.
Uber, in base all’accordo, condividerà i suoi piani per ampliare la rete dell’aviazione urbana; la Nasa userà gli ultimi modelli di simulazione per la gestione dello spazio aereo per poter valutare l’impatto di piccoli velivoli in ambienti affollati, droni o piccoli aerei per il trasporto di passeggeri con capacità di decollo e atterraggio verticale.
Nasa e Uber sono naturalmente molto entusiaste della collaborazione e vogliono affrontare tutte le sfide del mercato della mobilità aerea urbana insieme, trovando i requisiti di ricerca e sviluppo necessari. Secondo Jaiwon Shin, amministratore associato della Direzione della ricerca aeronautica della Nasa, la mobilità aerea urbana potrebbe rivoluzionare il modo in cui le persone e le merci si muovono in città e cambiare il nostro stile di vita, proprio come hanno fatto gli smartphone.
Presso la sua struttura di ricerca, all’aeroporto internazionale di Dallas Fort Worth, la Nasa utilizzerà i dati forniti da Uber per simulare un piccolo aereo che trasporta passeggeri in condizioni di traffico di punta. Le simulazioni saranno analizzate per identificare i problemi di sicurezza mentre i velivoli decollano, attraverso un sistema di controllo del traffico nei momenti di maggiore affollamento.
Il nuovo accordo amplia la partnership di Uber con la Nasa e consente di combinare l’esperienza ingegneristica su vasta scala di Uber con quella della NASA su più domini, fondamentali per consentire la mobilità aerea urbana.
La Nasa vuole assicurarsi che tutti i piccoli velivoli che fanno il proprio ingresso nel mercato siano sicuri, con un livello accettabile di rumore e senza gravare sull’attuale sistema nazionale di controllo del traffico aereo. Per questo motivo, si fa leva sulla ricerca aeronautica in corso nella gestione del traffico a bassa quota, nell’integrazione del sistema nazionale dello spazio aereo, nello sviluppo di aeromobili completamente elettrici e di aerei con capacità di decollo e atterraggio verticale, nella piena sicurezza dei sistemi. Queste attività genereranno i dati necessari per supportare la creazione di standard di settore, regole e procedure dell’amministrazione dell’aviazione federale e altre normative correlate.
Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi, prima di poter volare… nel blu dipinto di blu!