Assediati dal demonio di Max Dave, dicembre 1963.
La vicenda è originale e un po’ sconclusionata, scritta da quel famigerato Max Dave, alias il conte papalino Pino Belli, uno che s’è bevuto una vita sregolata di viaggi, donne e alcool, passando per una breve carriera militare, lavorando nel cinema e infine inventandosi scrittore di pulp; Belli morirà alcolizzato nel 1969 e il suo pseudonimo verrà tenuto in vita dal fratello medico, Carlo Belli, autore di numerosi Dracula nel corso degli anni ’70.
Tra le pagine si respira una curiosa atmosfera di fantascienza: misteriosi uomini rossi appaiono e scompaiono nel solito castello del Galles. Guardia nazionale e polizia si mobilitano per svelare l’arcano, coadiuvati da personaggi primari tipici di questo tipo di letteratura, scevra dal bisogno di esibire una qualche funzione psicologica e identificativa. Ad un certo punto Belli inscena pure una seduta spiritica e ci fa scoprire un sotterraneo sotto il castello, dove dei monaci pre-Riforma di Lutero hanno imprigionato niente meno che il Demonio in una cassapanca!
Un dandy che si è sperperato tutto in cavalli & donne (forse una proiezione dell’autore?) finirà per liberare il maligno e sputtanare tutto. Gli uomini rossi altro non sono che burattini fatti di anti-materia, morti dannati forgiati da Satana e assoldati nel suo esercito sotterraneo per portare avanti l’annosa battaglia tra il bene e il male. Dai sepolcri della terra, simili alle spelonche dantesche di certi peplum-horror di allora con Maciste e altri cretini in mutande, i golem rossi escono e fanno macelli.
Fucilieri, cecchini e altre gravità guerresche aiutano Belli a tirare le pagine verso il finale, dove si troverà pure il tempo d’evocare Astaroth con tanto di pentacoli fatti in casa e galli sgozzati, il tutto per ricacciare gli acheronti in qualche altro talmud di famiglia.
(4 – continua)