Sergio Martino e la commedia sexy – Parte 16
Mezzo destro, mezzo sinistro… 2 calciatori senza pallone (1985) conclude la breve avventura cinematografica di Gigi e Andrea ed è l’ultimo film di Sergio Martino ascrivibile (con qualche forzatura) al genere della commedia sexy. Il regista confeziona questo filmetto senza pretese subito dopo il successo de L’allenatore nel pallone e si fa aiutare da Francesco Pingitore e Maria Perrone Capuano per soggetto e sceneggiatura. La fotografia è di Federico Zanni, il montaggio di Eugenio Alabiso e le musiche sono di Guido e Maurizio de Angelis. Producono la televisiva Reteitalia, Filmes International e Dania Film. Distribuisce D.M.V.. Interpreti: Gigi Sammarchi, Andrea Roncato, Leo Gullotta, Milena Vukotic, Gianni Ciardo, Isabel Russinova, Giorgio Vignali, Sandro Ghiani, Pino Insegno, Giulio Massimini, Sebastiano Nardone, Loredana Romito, Patrizia Focardi e Bruno Caracciolo. Nel cast, come per L’allenatore nel pallone, ci sono un po’ di calciatori famosi: Dodo Chierico, Paolo Rossi, Falcao e Ancelotti, ma anche alcuni giornalisti come Aldo Biscardi, Paolo Valenti, Nando Martellini, Anna Pettinelli e Raffaele De Laurentiis.
Formula che vince non si tocca. Purtroppo manca Lino Banfi, mattatore del precedente film, e così questa nuova tarda commedia ambientata nel mondo del pallone naufraga miseramente. Un disastro, un film che suscita un misto di pena e tenerezza, se si pensa a come è finita male la commedia sexy che per anni è stata un patrimonio del cinema italiano. Patrimonio mai compreso dalla critica che conta (pure se adesso assistiamo a tarde e poco sincere rivalutazioni) ma pur sempre di patrimonio si tratta, soprattutto per il grande successo di pubblico.
Si comincia con Margheritoni negli Stati Uniti che gioca a soccer, si fa espellere dall’arbitro e va a letto con la moglie del direttore di gara che lo attende in albergo. Purtroppo la partita viene sospesa per pioggia, l’arbitro rientra in anticipo e si vendica sul povero calciatore che torna in Italia con un braccio rotto. “Mogli e cornuti dei paesi tuoi”, dice sconsolato. Questa prima parte del film ricorda le vecchie commedie sexy a base di corna e sorrisi, con una Loredana Romito piuttosto nuda nei panni della moglie fedifraga e Andrea costretto a recitare il ruolo del muratore prima di fare l’amore. “Gliela diamo una bella stuccatina?” è la battuta da ricordare che tocca il massimo della volgarità. Ma non è male neppure Andrea nudo che afferma: “Dopo di me l’uragano!”. E la Romito: “Per me è una piccola pioggia”. Andrea si lascia andare alla solita comicità convenzionale ricca di riferimenti erotici: “Bella passerona che sei…” “Belle americanone mie… vi faccio sentire la mia musica da camera…” e via di questo passo.
Andrea torna in Italia e incontra Gigi sulla spiaggia di Riccione dove c’è anche la giornalista Isabella Russinova che fa le interviste ai calciatori famosi. Penosa la scenetta dell’incontro di tennis tra Gigi e Andrea contro Chierico e Ancelotti: la comicità tocca livelli talmente bassi da non poter essere raccontata, soprattutto perché i tempi comici sono inesistenti. Il presidente della Marchigiana è il cavalier Beccaceci, un tirchio industriale che vuole comprare calciatori solo a basso prezzo. Per questo acquista il brasiliano Gonzales (che prende ceffoni da Andrea per tutto il film) e il danese Kekkonen (l’orecchio della squadra, lo definisce Andrea, viste le sue tendenze sessuali) che costano poco. Milena Vukotic è Mirtilla, la sponsor che compra i calciatori solo per portarseli a letto: A me dell’Inter piace solo Collovati, con quei bei ricci…! Per questo decide di prendere Margheritoni che negli Stati Uniti si è fatto la fama di grande amante. L’allenatore della Marchigiana non è Gianni Garko come scrive Marco Giusti ma Gianni Ciardo, che realizza una sorta di satira del cagliaritano Manlio Scopigno (nella finzione si chiama Coligno), da tutti chiamato l’allenatore filosofo. Non è il massimo della comicità, ma si impegna a impersonare una macchietta di allenatore che fa correre i giocatori a ritmo di Pastorale di Beethoven, dà libri da leggere e scrive tattiche al computer. La Vukotic è brava come sempre e caratterizza da par suo una sponsor vorace mangiatrice di uomini, che polverizza le forze di Margheritoni e lo costringe a rinunciare alle prime gare.
Le parti calcistiche sono fatte piuttosto male e risultano posticce, non credibili, soprattutto collegate in modo non realistico ai filmati di repertorio. Quando viene inquadrato Andrea in campo sembra un calciatore di Terza Categoria, sia per la mole che per i movimenti. Patetica la scena tra lui e lo stopper della Fiorentina che lo vuole malmenare perché è andato a letto con sua moglie. Alla fine dello scontro c’è pure Andrea che segna un goal con il sedere. Isabella Russinova fa la giornalista ma non si spoglia mai, il suo ruolo non ha niente di sexy ed è davvero troppo poco. La Marchigiana perde una partita dietro l’altra, quindi il presidente decide di esonerare Coligno e di chiamare Juan Carlos Fulgencio, un argentino dal polso di ferro. Il film ne guadagna in verve comica perché Leo Gullotta è molto bravo a interpretare un sergente di ferro che parla spagnolo maccheronico e cerca di dare grinta ai calciatori. La Marchigiana si riprende, Fulgencio porta i calciatori in ritiro tra i monaci, dove Kekkonen incontra un frate gay (Franco Caracciolo) e l’allenatore si dà appuntamento con una puttana brasiliana vestita da frate. Gigi e Andrea tentano la grande fuga con un lenzuolo calato dal tetto ma i cani li riprendono e Fulgencio li sbatte in panchina per punizione.
La Marchigiana scopre il giovane Vacca, interpretato da un Pino Insegno alle prime armi, che prende il posto di Margheritoni e guida la squadra successo dopo successo. Neppure la infoiatissima sponsor spompa il giovane atleta che dopo essere andato a letto con la Vukotic ha ancora energie da vendere. Da citare lo scambio di battute. Vukotic: “Sarò tua come una matrona di Rubens!”. Insegno: “Io non ho mai rubato!”. In questa parte girata nel convento si realizza un nuovo tentativo di citare la vecchia commedia degli equivoci. Gigi e Andrea randellano Gullotta e lo chiudono nello stanzino insieme ai cani, la Vukotic va con Vacca, Gigi finisce per sbaglio nella camera di Kekkonen e Andrea ruba la donna al mister. La Marchigiana può salvarsi ma c’è di mezzo la Mitropa Cup da disputare a Francoforte e Vacca potrebbe infortunarsi. Fulgencio decide di far giocare Margheritoni in Germania per evitare pericoli e la squadra parte per la trasferta in terra tedesca. Gigi caratterizza bene una ridicola intervista a un calciatore non molto lontana dalla realtà: “Noi ce la metteremo tutta, anche loro che la metteranno tutta, speriamo solo che la nostra tutta sia più tutta della loro. Questo è tutto”.
A Francoforte (il film è girato davvero in loco), Andrea scappa dall’albergo per raggiungere una comitiva di italiani capitanata dalla giornalista Russinova. Gigi viene chiuso nel bagno dopo una serie di battutacce tipo: “Ti tocco? L’aria è di tutti. Io non ti tocco. Prima ti toccavo ma ora non ti tocco. Stai calmino…”. Alla fine Andrea se ne va alla cena degli emigranti e canta O sole mio e L’italiano di Toto Cutugno. Nel ristorante assistiamo a una scena da film western che ricorda le pellicole di Enzo Barboni con Bud Spencer e Terence Hill. Scoppia una rissa tra italiani e tedeschi, dopo la provocazione di un tifoso ubriaco, ed è piena bagarre tra piatti di pasta buttati in testa, tavoli che si rompono e sedie che volano. Fulgencio arriva con Gigi e prima di recuperare Andrea si prende anche lui la sua brava dose di mazzate.
Nella partita di Mitropa Cup gioca Vacca per punire Margheritoni della sua insubordinazione, ma nel secondo tempo Fulgencio decide di sostituirlo per evitare infortuni. La partita segna la rivalsa di Margheritoni che ha uno scatto d’orgoglio quando vede il tifoso tedesco che lo umilia lanciandogli contro una monetina. Prende la palla a centrocampo a ritmo de L’italiano, segna una rete, scongiura un pericolo per la sua porta e segna ancora. La vittoria è targata Margheritoni e allo spettatore sembra tutto molto irreale, perché non è possibile che un brocco si trasformi in campione da un momento all’altro. Va bene che siamo in un film comico, ma a tutto c’è un limite. L’appuntamento tra Andrea e la Russinova è per dopo la partita, però sotto la tenda a ossigeno, perché lui non ce la fa più, ma fa in tempo a dire alla giornalista di portare un’amica per Gigi. Il finale è piuttosto tronco, non si sa se erano finite le idee (scarse per tutta la pellicola), i soldi, oppure entrambe le cose.
Sergio Martino confessa a “Nocturno Cinema”: “Un film che non avrei dovuto girare. Era molto improbabile che loro due (Gigi e Andrea) potessero essere due calciatori, a differenza di Banfi allenatore”. In effetti, visto il fisico massiccio di Andrea e quello fin troppo mingherlino di Gigi, si deve compiere un grande sforzo di fantasia per immaginare due tipi simili come calciatori della massima serie. Secondo Marco Giusti “la storia racconta di due calciatori, uno serio e professionale, l’altro donnaiolo, vittime degli scommettitori, che nel finale si riscattano”. Non ha visto il film, oppure non lo ricorda bene, perché il calcio scommesse non c’entra per niente e la storia è molto più semplice e lineare. Credo di averla descritta in modo esauriente. Mereghetti definisce la pellicola come “una farsaccia senza molte idee sul mondo del calcio con qualche nudo della Romito, qualche frecciata ai ritiri prepartita e una sfilata di volti noti”. Non è possibile dargli torto. La commedia sexy è davvero finita. Loredana Romito e Isabella Russinova non possono sostituire Edwige Fenech e Gloria Guida, così come Gigi e Andrea non possono prendere il posto di Lino Banfi e Renzo Montagnani. Un capitolo importante del cinema italiano è definitivamente chiuso.
(3/16 – fine)
Gordiano Lupi
novembre 2006/gennaio 2007
BIBLIOGRAFIA SINTETICA
Michele Giordano – La commedia erotica italiana – Gremese, 2002
Gian Luca Castoldi – Il pelo nel mondo – Profondo Rosso, 2006
Marco Bertolino e Ettore Ridola – Vizietti all’italiana – Igor Molino, 1999
Il Mereghetti – Dizionario dei Film 2004 – Baldini e Castoldi, 2005
Il Morandini – Dizionario dei Film 2004 – Zanichelli, 2005
Marco Giusti – Stracult – Frassinelli, 2004
Pino Farinotti – Dizionario di tutti i film – Garzanti, 2002
Antonio Bruschini e Antonio Tentori – Malizie perverse – Granata Press, 1993