FANTASCIENZA STORY 196

SECONDA STELLA A DESTRA (1991) – PARTE 01

Los Angeles 2019 A.D.

Sarah: “Tre miliardi di vite umane si spensero il giorno 29 di agosto del 1997. I sopravvissuti dell’Olocausto Nucleare chiamarono quella guerra Il Giorno del Giudizio e sopravvissero solo per affrontare un nuovo incubo: la guerra contro i robot.

Immagini di un mondo futuro: robot umanoidi che sparano con armi laser contro guerriglieri umani. A bordo di camion essi cercano di contrastare la marcia di un Arachno-Tek di Skynet Centurion. La guerra imperversa senza tregua. Dall’alto di una collina un uomo osserva la battaglia contro gli inumani.

Sarah: “Il computer che controllava i robot Skynet inviò due Terminator a ritroso nel tempo. La loro missione: distruggere il leader della Resistenza Umana, John Connor, mio figlio. Il primo Terminator era programmato per colpire me nell’anno 1984, prima che John nascesse e fallì la sua missione, il secondo fu inviato per colpire direttamente John quando era ancora un bambino. Come per la prima volta la Resistenza riuscì ad inviare un guerriero solitario con il compito di proteggere John. Si trattava solo di vedere quale dei due lo avrebbe trovato per primo…

TERMINATOR 2: IL GIORNO DEL GIUDIZIO (Terminator 2: The Judgment Day)

Come avvenne la prima volta, dei lampi annunciano l’arrivo del varco spazio temporale lasciando apparire un modello Terminator; modello che, nel precedente film, aveva dato la caccia a Sarah Connor. I metodi dell’automa (Arnold Schwarzenegger) non sono cambiati. Si impossessa di abiti, di un fucile, di una pistola, di una moto e inizia la sua missione.

Intanto un’auto della polizia giunge nel luogo dove sono state osservate delle scariche elettriche. Il poliziotto viene assalito da quello che a tutta prima sembra essere un uomo (Robert Patrick), uomo che non esita a prendere possesso dei suoi abiti e del suo terminale sul quale compone la richiesta di indirizzo di John Connor.

Al Pescadero State Hospital di Los Angeles è ricoverata da lungo tempo Sarah Connor (nuovamente la brillante Linda Hamilton). Il suo medico curante, il Dottor Silberman (Earl Boem – lo scettico psichiatra che abbiamo visto nella centrale di polizia del primo film) crede che la donna sia completamente in preda alla pazzia, pazzia fuorviante che non esita a illustrare alla Commissione Medica in visita all’Istituto. Nella sua cella, Sarah, sta facendo ginnastica per mantenersi in forma. Non sembra più la ragazza timida e spaventata che era stata coinvolta in un gioco e in un ruolo più grandi di lei.

Silberman: “Il prossimo paziente è un caso interessante, lo sto seguendo da diversi anni. Soggetto di sesso femminile, età 29 anni. Diagnosi: sindrome schizzoaffettiva acuta. La solita sintomatologia: defezione, ansietà, scoppi di violenza, mania di persecuzione. L’architettura allucinata è piuttosto singolare: è convinta che una macchina detta Terminator, un robot di sembianze umane, sia stato inviato a ritroso nel tempo per ucciderla…

Dottoressa: “Piuttosto originale.

Silberman: “…E inoltre che il padre di suo figlio fosse un guerriero mandato indietro nel tempo per proteggerla…

Dottoressa: “Noo…

Silberman: “…E veniva dal futuro anche lui, dall’anno… 2029, se mi ricordo esattamente… Ah, ecco! Siamo arrivati!

I medici esaminano Sarah dallo spioncino e Silberman li informa della pericolosità della donna, ricordando, tempo prima, che ella stessa gli ha piantato una penna nel ginocchio; poi ordina agli infermieri di dare un sedativo alla ragazza. Intanto il finto poliziotto si è presentato a casa dei genitori addottivi di John, cercandolo; i due (Jenette Goldstein e Xander Berkeley) hanno visto il ragazzo andare via in moto assieme a un amico. L’uomo si fa consegnare dai due una foto di John per poterlo identificare.

Frattanto il ragazzo, usando una carta di credito rubata, riesce a prelevare dei soldi da uno sportello bancario automatico.

Siamo di nuovo all’Ospedale Psichiatrico, Sarah è a colloquio con il Dottor Silberman e vede su uno schermo tv la registrazione di un suo precedente colloquio, colloquio movimentato in cui la donna mostrava un’evidente insofferenza.

Sarah: “Ora sto molto meglio. Più lucida.

Silberman: “Sì. Il tuo comportamento è migliorato molto ultimamente.

Sarah: “Mi è servito avere uno scopo. Aspettarmi qualche cosa.

Silberman: “E cioè che cosa?

Sarah: “Beh, lei ha detto che se avessi migliorato entro sei mesi sarei stata trasferita a un reparto di minima sorveglianza e avrei ricevuto visite. Beh… i sei mesi sono passati e io non vedo l’ora di rivedere mio figlio!

Silberman: “Capisco… Torniamo un po’ a quello che raccontavi a proposito di quei robot Terminator… ora sei convinta che non esistono…

Sarah: “No. Non esistono. Ne sono convinta, ora.

Silberman: “Ma mi hai detto in più di un’occasione che ne hai schiacciato uno in una pressa idraulica.

Sarah: “Se l’avessi fatto sarebbe rimasta qualche prova. Avrebbero trovato qualche indizio alla fabbrica.

Silberman: “Già… Allora non sei più convinta che la Compagnia abbia nascostol’incidente…

Sarah: “No. Perché doveva?

Nello stesso momento, quasi a voler smentire le parole di Sarah, alla Cyberdyne, il dottor Miles Dyson (Joe Morton) sta estraendo da un contenitore sigillato in una stanza molto ben protetta, i resti di una mano del Terminator e del chip che aveva nel cervello.

Sarah: “Allora, che mi dice Dottore? Ho dimostrato miglioramenti o no?

Silberman: “Beh, Sarah. È qui il problema. Io so che sei furba e mi stai ripetendo bene la lezioncina. Non credo che tu sia convinta di quello che mi stai dicendo. Se ti mettessi in sorveglianza minima tu penseresti a una nuova fuga.

Sarah: “Lei deve farmi vedere mio figlio, la prego, la prego, corre un grave pericolo, è come nudo senza di me. Se potessi fare una telefonata…

Silberman: “Temo di no, almeno per un po’. Non ho altra scelta che chiedere alla Commissione di trattenerti per altri sei mesi.

Questa notizia sconvolge Sarah portandola a mostrare un comportamento alterato e per niente conciliante inducendo gli infermieri a immobilizzarla. Intanto i due Terminator stanno cercando John Connor e lo raggiungono, quasi contemporaneamente, sul retro di una sala giochi dalla quale il ragazzo era sgattaiolato appena un amico l’aveva avvertito che un poliziotto lo stava cercando.

I due si fronteggiano mentre John fugge a bordo della sua moto. Più volte colpito dal Terminator, il T-1000, con un elegante effetto di morphing, assorbe i colpi, si rialza, ruba un camion e si getta all’inseguimento del ragazzo; John soccomberebbe travolto dal mezzo se il Terminator non lo caricasse sulla propria moto ed evitasse così l’attacco del più moderno avversario, mandando il camion a schiantarsi, allontanandosi velocemente. John è attonito, ordina al cyborg di fermarsi e lo fronteggia stupito e spaventato al tempo stesso.

John: “Non te la prendere storta ma… non sarai mica un Terminator?

Terminator: “Sì. Cyborg High System Modello 101.

John: “No… Cavolo, sei proprio vero! Cioè… sei una macchina dentro no? Ma sembri una persona vera.

Terminator: “Sono un organismo cibernetico. Tessuto vivente su endoscheletro metallico.

John: “Che figata! Stai calmo John… Okay… non sei qui per uccidermi, questo l’ho capito da solo… Com’è la storia?

Terminator: “La mia missione è proteggerti.

John: “Ah, sì? E chi ti ha mandato?

Terminator: “Tu stesso. Trentacinque anni da ora. Tu mi hai riprogrammato per essere il tuo protettore in questo periodo.

John: “Ah… sempre più fico…

I due si allontanano in moto verso la periferia della città.

John: “Ma allora quest’altro è un Terminator come te!

Terminator: “Non come me. È un T-1000. È un prototipo avanzato.

John: “Cioè è più perfezionato?

Terminator: “Sì. Lega polimetallico mimetica.

John: “Che cavolo significa?

Terminator: “Metallo liquido.

John: “Metallo liquido? Dove stiamo andando?

Terminator: “Dobbiamo uscire dalla città subito. Evitare le Forze dell’Ordine.

John: “Io devo passare da casa. Voglio prendermi della roba!

Terminator: “Negativo. il T-1000 tenterà certamente di riprendere contatto con te.

John: “Sicuro?

Terminator: “Affermativo.

Quindi John telefona a casa ma non parla con sua madre, anche se la voce è la sua. In realtà è il T-1000, che, preso l’aspetto della madre adottiva, sta parlando con lui, mentre trasformando la mano in un punteruolo affilato ha ucciso il padre adottivo. John si accorge che qualcosa non va nel tono di sua madre e il Terminator, usando la voce del ragazzo, chiede notizie del loro cane chiamandolo con un nome fasullo, la “donna” risponde senza sapere la verità e il cyborg riappende la cornetta rivolgendosi al giovane:

Terminator: “I tuoi tutori sono morti.

Dopo aver estratto la lama dalla bocca dell’uomo, il T-1000 riprende il suo aspetto normale.

John: “Aspetta, fammi capire. Tu stai dicendo che quello lì può trasformarsi in tutto quello che tocca?

Terminator: “Sì, in tutto. Tramite contatto fisico.

John: “Ma dai! Potrebbe camuffarsi anche da pacchetto di sigarette?

Terminator: “No. Solo un oggetto di massa analoga.

John: “E perché non è diventato una bomba per farmi fuori?

Terminator: “Non può formare meccanismi. Armi e esplosivi hanno parti chimiche e meccaniche. Non funziona in questo modo ma può formare parti metalliche solide.

John: “Per esempio?

Terminator: “Lame e armi da punta.

All’ospedale psichiatrico, la polizia cerca di far luce sull’accaduto di poco prima chiedendo a Sarah delle informazioni. Essi hanno delle fotografie risalenti ad anni addietro quando un “uomo” uccise degli agenti e distrusse una Centrale di Polizia, lo stesso uomo è stato fotografato oggi mentre portava via suo figlio. Sarah non risponde, sembra in stato catatonico. Intanto, John e il Terminator, si sono fermati vicino a un distributore di benzina. È scesa la notte.

John: “Vedi, è stata molto tempo in Nicaragua e posti del genere. Per un certo periodo è stata con un ex Berretto Verde mezzo matto. Contrabbandavano armi. Poi ha avuto altri uomini. Si metteva con gente che poteva insegnarmi roba di guerra ed educarmi al mio destino di grande capo militare… Poi si fa arrestare e quelli mi fanno: Spiacente, tua madre è psicotica, non te n’eri accorto? …E le cose che ero stato educato a credere sono diventate tutte stronzate e per questo l’ho odiata! Ma… tutto quello che diceva era vero… lei sapeva e nessuno volle crederle, nemmeno io. Dobbiamo tirarla fuori di là!

Terminator: “Negativo. Il T-1000 ha la capacità di assumere l’aspetto di Sarah Connor e attendere il momento che tu prenda contatto con lei.

John: “Beh, ma… che cosa le succederà?

Terminator: “Di regola il soggetto copiato viene terminato.

John: “Ma allora perché non me lo hai detto? Dobbiamo correre da lei!

Terminator: “Negativo. Missione non prioritaria.

John: “Lei è prioritaria per me, non lo hai capito?

Terminator prende John per un braccio, il ragazzo si divincola.

John: “Ehi, che cavolo ti prende?! Dai piantala… Aiuto!

Terminator: “Comportamento negativo per la missione.

John: “Liberatemi da questo pazzo, aiuto! Aiuto! Quest’uomo mi rapisce, liberatemi! Lasciami!

Il cyborg lascia immediatamente la presa e John cade a terra.

John: “Si può sapere perché lo hai fatto?

Terminator: “Perché me lo hai ordinato.

John: “Cosa? Sei obbligato a fare quello che ti dico?

Terminator: “È uno dei miei parametri di missione.

John: “Vediamo… Solleva un piede… Sì! Che fico! Il mio Terminator privato, wow!

In quello stesso momento due uomini che avevano udito le grida di John intervengono credendolo in pericolo ma il Terminator se ne sbarazza con rapidità; quasi sul punto di ucciderne uno, il cyborg molla la presa a un preciso ordine del ragazzo. Dopo che i due uomini si sono allontanati precipitosamente, John si volta irritato verso il cyborg.

John: “Ehi, ma tu lo stavi facendo secco!

Terminator: “Certo. Sono un Terminator.

John: “Stammi a sentire bene, okay? Non sei più un Terminator, d’accordo? Hai capito? Non puoi girare ammazzando la gente così.

Terminator: “Perché?

John: “Come sarebbe, perché?  Perché non puoi!

Terminator: “Perché?

John: “Perché ti dico che non puoi, okay? Fidati di me. Senti, io vado a prendere mia madre e ti ordino di aiutarmi.

Lo stesso pensiero, non certo ispirato da buoni propositi, l’ha avuto anche il T-1000 il quale, con un’auto della polizia, entra nella Clinica Psichiatrica. Un infermiere sta legando Sarah al letto, la ragazza sembra insensibile e lontana dalla realtà e di questo ne approfitta l’uomo leccandole libidinosamente il viso, poi si allontana.

In realtà Sarah è perfettamente cosciente ed estrae dalla bocca una graffetta con la quale riesce a liberarsi prima dalla fibbia e poi dalle cinghie che le tengono fermi i polsi.

Il T-1000 è arrivato alla Reception della Clinica e chiede di Sarah; pochi istanti dopo deve nascondersi prontamente poiché dei poliziotti stanno uscendo in quel preciso istante.

Il guardiano che sta compiendo il suo giro di ronda non si accorge che il pavimento che sta calpestando in quel momento è in realtà il cyborg in una delle sue trasformazioni, appena l’uomo è passato il Terminator si ricompone e assume l’aspetto del guardiano stesso, uccidendolo. Nascosto il corpo e impossessatosi dell’arma, si dirige verso la stanza di Sarah, stanza ormai vuota visto che la donna nel frattempo è uscita dalla camera, ha colpito l’infermiere, ha riempito una siringa di liquido per scrostare le tubature e con questa si è diretta verso l’uscita.

Intanto, John e il Terminator, si fermano con la moto davanti alla clinica.

Terminator: “Perché ci fermiamo?

John: “Adesso tu mi devi promettere che non ammazzerai nessuno, d’accordo?

Terminator: “D’accordo.

John: “Giura.

Terminator: “Cosa?

John: “Alza la mano e dì: io giuro che non ammazzo nessuno.

Terminator: “Io giuro che non ammazzo nessuno.

John: “Va bene, andiamo.

E infatti il Terminator si limita a sparare nelle gambe del guardiano rassicurando John dicendogli “Vivrà“. Sarah sta facendosi strada tenendo la siringa infilata nel collo di Silberman, gli infermieri cercano di fermarla ma la ragazza fugge rompendo la chiave nella serratura di uno dei cancelli. Bloccata nel corridoio Sarah fugge verso uno degli ascensori che gli si apre davanti rivelando il Terminator il cui volto aveva imparato a conoscere fin troppo bene qualche anno prima. Arretrando finisce tra le braccia degli infermieri che cercano di immobilizzarla ma il cyborg interviene e se ne sbarazza rapidamente, dandole modo di incontrare John che la rassicura sulle intenzioni del Terminator. Intanto il T-1000, attraversando le sbarre sotto gli occhi attoniti di Silberman, affronta il suo rivale in una lotta feroce che si svolge in parte sull’ascensore e in parte nei corridoi della clinica.

Un colpo di fucile in piena faccia regala prezioso tempo ai tre, permettendogli di fuggire con l’auto della Polizia; la fuga non dura a lungo: il cyborg riesce ad agganciarli allungando abnormemente le sue braccia in punte mortali che si conficcano nella lamiera dell’auto. Un colpo secco sparato dal fucile del Terminator alla guida sgancia la punta dell’automa che resta attaccata alla macchina, John la toglie e la getta in strada dove il T-1000, prontamente, la riassorbe.

Sarah è rimasta ferita da un colpo di striscio causato da una delle lame del cyborg e non può resistere a lungo in quel frenetico caos; trovano rifugio in un garage dove il Terminator le ricuce la ferita.

John: “Senti, hai pratica di queste cose?

Terminator: “Ho in memoria tutta l’anatomia umana.

Sarah: “Ci avrei scommesso. In questo modo sei più bravo ad uccidere, vero?

Terminator: “Esatto.”

Poi le parti si invertono ed è Sarah che estrae le pallottole al cyborg mentre John esamina controluce il giubbotto traforato di colpi.

John: “Ma non ti fa male quando ti sparano?

Terminator: “Ricevo dei segnali che si possono definire dolore.

Sarah: “John, fammi un po’ di luce. Le ferite guariranno?

Terminator: “Sì.

Sarah: “Bene, se non passi per umano non ci servi a molto.

John: “Tu quanto tempo vivi? Cioè, quanto duri… sì, insomma…

Terminator: “Centoventi anni con la batteria in dotazione.

John: “E puoi imparare roba che non hai in memoria per poter diventare… diciamo più umano e un po’ meno imbranato?

Terminator. “Il mio microprocessore è a rete neuronica, un computer che apprende. Più ho contatti con umani, più imparo cose.

John: “Fico…

Rubata ancora una volta una macchina i tre si dirigono verso sud; John insegna al Terminator ad esprimersi in un linguaggio più corrente, questo almeno secondo lui. Fermatisi a una stazione di servizio si soffermano a guardare due bambini che giocano con delle armi finte.

John: “Non sopravviveremo, vero? Noi umani, dico…

Terminator: “È nella vostra natura distruggervi.

John: “Già, una bella rottura…

Il viaggio riprende.

Sarah: “Devo sapere come sarà costruito Skynet. Chi è il responsabile…

Terminator: “L’uomo più direttamente responsabile è Miles Bennett Dyson.

Sarah: “Chi è?

Terminator: “Il Direttore dei Progetti Speciali alla Cyberdyne System Corporation.

Sarah: “E perché lui?

Terminator: “Tra pochi mesi perfezionerà un tipo rivoluzionario di microprocessore.

Sarah: “Continua. E dopo?

Terminator: “Fra tre anni la Cyberdyne diverrà informatrice di Sistemi Informatici Militari. Tutti i bombardieri Speed verranno dotati di computer e saranno automizzati, il che significa che voleranno senza bisogno di equipaggio. Lo Skynet verrà finanziato ufficialmente. Il Sistema entrerà in funzione il 4 agosto 1997. Il Sistema di difesa prescinde dalle decisioni umane. Skynet comincerà ad autocostruirsi, diverrà autocosciente alle due e quattordici del giorno 29 agosto. Prese dal panico le autorità gli ordineranno di disinserirsi.”
Sarah: “Skynet non obbedisce…

Terminator: “Già e lancia i suoi missili contro i bersagli in Russia.

John: “Perché attaccare la Russia, non è amica nostra adesso?

Terminator: “Perché Skynet sa che il contrattacco russo eliminerà i suoi nemici da questa base.

Sarah: “Tu che cosa sai di questo Dyson?

Terminator: “Ho i dettagli in memoria.

Sarah: “Voglio sapere tutto. Che aspetto ha, dove abita, tutto quanto.

I tre raggiungono Enriquez, probabilmente il Berretto Verde mezzo matto di cui parlava John in precedenza, egli ha conservato un vero arsenale segreto per Sarah. Mentre il Terminator sta diligentemente sistemando il materiale su di un camion John gli parla del padre.

John: “Lui e la mamma sono stati insieme solo una notte. Credo che lei lo ami ancora. La vedo piangere certe volte. Lei nega, naturalmente. Dice che ha un bruscolo in un occhio…

Terminator: “Perché piangete?

John: “Vuoi dire noi umani?

Terminator: “Sì.

John: “Non lo so, piangiamo quando qualcosa ci fa male.

Terminator. “Il dolore causa pianto?

John: “Sì anche, ma è diverso. È peggio quando non hai niente ma ti senti male lo stesso.

Sarah osserva i due, un ragazzo e un robot: il giovane sta insegnando al cyborg la mossa di “dammi il cinque”. I pensieri della donna formano parole nella sua mente.

Sarah: “Guardando John con quel robot tutto mi divenne chiaro: il Terminator non si sarebbe mai fermato. Non lo avrebbe mai lasciato, né lo avrebbe mai fatto soffrire, né lo avrebbe sgridato, non lo avrebbe picchiato, né avrebbe trovato scuse per non stare con lui. Gli sarebbe sempre stato accanto e sarebbe stato pronto a morire per proteggerlo. Di tutti i padri putativi fin troppi umani che si erano avvicendati attraverso gli anni, questo robot sarebbe stato l’unico uomo giusto. In un mondo pazzo era la scelta più sensata.

Sarah squadra Enriquez e la sua famiglia, quella famiglia che lei non avrà mai. Il sole volge al tramonto e la ragazza si addormenta; sogna un parco dove dei bambini stanno giocando, dove una donna, esattamente uguale a lei, gioca assieme ai fanciulli. Sarah cerca di urlare e di avvisarli del pericolo ma nessun suono esce dalla sua bocca mentre scuote violentemente la rete metallica. Un lampo squarcia il cielo, un’ondata di calore investe e distrugge la città, brucia e calcina i bambini, toglie la pelle dal suo corpo, il calore la soffoca, la riduce a uno scheletro.

Si sveglia bruscamente.

Prende le armi e sale su uno dei furgoni allontanandosi a tutta velocità. John contempla stupito la frase incisa dalla madre su di una tavola di legno.

NO FATE

John: “Non esiste il destino. Il destino è quello che noi ci creiamo. Glielo disse mio padre… cioè fui io che feci in modo che lui glielo dicesse… Lascia perdere. La… allora la frase intera è: Il futuro non è fissato, il solo destino è quello che ci creiamo noi.

Terminator: “Lei intende cambiare il futuro.

John: “Sì, credo di sì… Oh, cavolo!

Terminator: “Dyson!

John: “Sì. È andata da lui. Miles Dyson, lei vuole eliminarlo! Avanti, andiamo! Coraggio, andiamo, andiamo… muoviamoci!

Salgono velocemente sull’altro furgone, dopo essersi attrezzati e le vanno dietro.

Terminator: “È tatticamente pericoloso.

John: “Va più veloce!

Terminator: “Il T-1000 ha gli stessi files che ho io, sa quello che io so e può prevedere questa mossa.

John: “Non m’importa. Dobbiamo fermarla.

Terminator: “Uccidere Dyson potrebbe evitare la guerra.

John: “Non m’importa. Ma non hai imparato niente? Non hai ancora capito perché non si può ammazzare la gente?

Per ben due volte i tentativi di Sarah di uccidere Dyson falliscono. Cerca di spiegare, di parlare, ma ogni sua sillaba sembra essere priva di significato; in quel mentre sopraggiungono John e il Terminator, questi si scopre un braccio, rimuovendo la guaina in similpelle, per mostrare a Dyson la sua vera natura. Il Terminator spiega allo scienziato lo scopo della sua missione e il perché della loro presenza. Sarah li osserva pensando.

Sarah: “Dyson ascoltava l’esposizione del Terminator. Skynet, il giorno del giudizio, la storia delle cose a venire. Non capita tutti i giorni di scoprire che si è responsabili di tre miliardi di morti. Alla fine era sconvolto…

Dyson: “Ho come voglia di vomitare. Mi state giudicando per colpe che non ho ancora commesso… Come potevamo sapere?

Sarah: “Già, è vero, certo, come potevate saperlo? I figli di puttana come te hanno fatto la bomba all’idrogeno. Sono i maschi come te che l’hanno inventata! Umpf… vi credete tanto creativi, non capite mai che cosa significa veramente creare, creare una vita, sentirsela crescere dentro. Tutto quello che voi sapete creare è morte…

John: “Mamma…

Sarah: “…e distruzione!

John: “Mamma! Dobbiamo essere un po’ più costruttivi, okay? Dobbiamo ancora impedire che questo avvenga, sì o no?

Con l’aiuto di Dyson decidono di distruggere il chip e il braccio bionico del Terminator, custoditi alla Cyberdyne. Si avviano verso la fabbrica e Sarah realizza che stanno per accadere eventi importanti.

Sarah: “Il futuro, che mi era sempre stato così chiaro, era divenuto come una strada buia. Eravamo in un terreno inesplorato ora. Facevamo la storia in quel momento.

Entrano di prepotenza, dopo aver immobilizzato il guardiano, mentre un secondo addetto alla sorveglianza scopre il collega legato e imbavagliato, e suona l’allarme silenzioso. In questo modo tutte le password d’accesso vengono disattivate impedendo a Dyson di recuperare la seconda chiave per aprire il caveau – anticamera del laboratorio. Mentre John si occupa di aprire il contenitore blindato, sicura custodia della seconda chiave, il Terminator apre delicatamente la porta del laboratorio usando un proiettile corazzato. Le guardie hanno ormai chiamato la Polizia sopraggiunta con un immane dispiegamento di forze.

Lo sfondamento della porta ha causato la fuoriuscita del gas antincendio, a tal uopo il cyborg procura a Dyson e a Sarah due maschere antigas; Dyson dà fuoco a tutti i documenti riguardanti l’esperimento e cancella tutti i files relativi alle ricerche mentre Sarah e il Terminator minano il centro di ricerca. Procuratisi la seconda chiave, John e Dyson entrano nel caveau, impossessandosi dei resti del precedente cyborg.

Una truppa armata della Polizia irrompe negli uffici sparando all’impazzata e colpendo Dyson che ha in mano il detonatore; ferito a morte, lo scienziato si accascia a fianco di una scrivania mentre Sarah evita di misura una grandinata di pallottole. Il Terminator porta in salvo la donna mentre Dyson, resistendo fino all’ultimo alito di vita, si lascia andare a una morte veloce, calcando la mano sul detonatore.

Obbedendo agli ordini ricevuti in precedenza il cyborg si fa largo tra le forze di Polizia ferendo alcuni poliziotti, facendo saltare per aria i loro mezzi; impossessatosi di un furgone torna a prendere i due, li carica e si avvia velocemente verso la statale. Il T-1000 non ha tardato a mettersi sulle loro tracce, s’impossessa in maniera acrobatica di un elicottero della polizia e inizia l’inseguimento del furgone. Dopo una feroce e disastrosa corsa sulla strada Sarah rimane ferita dai colpi sparati dall’elicottero, esattamente in posizione verticale rispetto alla loro vettura; cercando di guadagnare tempo il Terminator frena di colpo, facendosi tamponare.

Probabilmente uno dei frammenti colpisce una gomma del furgone che si rovescia. Non è un problema sia per i fuggitivi sia per l’inseguitore, i primi prendono posto in un camioncino davanti agli occhi di un attonito soccorritore, il secondo elimina il guidatore di una cisterna carica di idrogeno liquido a bassissima temperatura.

L’inseguimento termina in una fonderia dove entrambi i mezzi vengono distrutti, il carico della cisterna investe il T-1000 bloccandolo e congelandolo, un colpo di pistola del Terminator lo frantuma in mille pezzi..

Ma il calore del metallo in fusione della fonderia sta lentamente rigenerando il loro mortale nemico. Pur semidistrutto il cyborg riesce alla fine a scaraventare il T-1000 in una vasca colma di acciaio fuso dove finalmente viene eliminato.

Strisciando, con un braccio distrutto e il viso che mostra chiaramente la sua natura non umana, il Terminator si avvicina ai suoi amici.

John: “Alzati, coraggio… Oh, mio Dio.

Terminator: “Ho bisogno di una vacanza.

John: “È morto davvero?.

Terminator: “Terminato

John apre la sacca che si è sempre portato dietro e gli mostra il braccio del suo predecessore.

John: “Questo si fonderà?

Terminator: “Sì. Gettalo dentro.

John: “Adios.

Terminator: “Anche il chip.

Sarah: “È finita.

Terminator: “No. Esiste ancora un chip (indica la propria testa) e deve essere distrutto anche quello. Tieni (dà a Sarah i comandi dell’elevatore e si avvia verso la catena che scende verso il grande grogiolo). Io non posso autodistruggermi. Devi calarmi nell’acciaio fuso.

John: “No.… no…

Terminator: “Mi dispiace.

John: “No, andrà tutto bene, resta con noi! Sistemeremo tutto!

Terminator: “Io devo andare.

John: “No, non farlo. Ti prego, non andartene!

Terminator: “Io devo andare, John.

John: “No, aspetta, aspetta… Non sei obbligato a farlo!

Terminator: “Mi dispiace.

John: “No, non farlo, non te ne andare!

Terminator: “La missione finisce qui.

John: “Io ti ordino di non andare, ti ordino di non andare! Ti ordino di non andare…

Terminator: “Ora capisco perché piangete, ma io non potrei mai farlo.

Sarah e il cyborg si stringono la mano.

Terminator: “Addio.

Afferra la catena e Sarah avvia la carrucola che scende inesorabilmente verso il metallo fuso. Il Terminator continua a guardare verso i due mentre il liquido lo sommerge, il braccio alzato resta ancora un attimo in superficie con il pollice alzato e la mano stretta a pugno. Poi più niente, il suo visore si spegne per sempre.

La strada si snocciola nel buio della notte. I pensieri di Sarah le tengono la mente occupata mentre guida verso il domani.

Sarah: “Il futuro, di nuovo ignoto, scorre verso di noi e io lo affronto per la prima volta con un senso di speranza perché se un robot, un Terminator, può capire il valore della vita umana, forse potremo capirlo anche noi…

Il ruolo giocato dagli effetti speciali in questa pellicola è determinante, l’impegno di James Cameron e della sua troupe è stato ricompensato con un ottimo incasso ai botteghini.

Il make up di Arnold Schwarzenegger fu relativamente semplice da costruire in quanto si utilizzarono parecchie attrezzature già sperimentate nella lavorazione di Terminator; l’esoscheletro che ricopre il braccio e il viso dell’attore, costruito in poliuretano, è stato poi modellato direttamente sulla pelle, consentendo una maggiore vestibilità e un minore fastidio.

Addentrandoci negli sfx più complessi notiamo un cambiamento sostanziale nella realizzazione del T-1000: l’anima del cyborg è un “potente” computer con processore Celeron, banchi di memoria come se piovessero e sistemi software elaborati appositamente per le esigenze della ILM. L’integrazione della computer graphic con la stop motion, utilizzata durante la sequenza di sublimazione-liquefazione-ricomposizione del cyborg nemico (chiamato DemonPode in fase di realizzazione), è stata lo scoglio più duro da passare: Cameron non era soddisfatto della sola grafica computerizzata in quanto non riusciva a dare la giusta credibilità; utilizzare la stop motion sarebbe stato troppo dispendioso in fatto di denaro e di tempo, senza contare che sarebbero occorse almeno altre due troupe. Si decise quindi di integrare le due cose realizzando in stop motion solo alcune sequenze: si creò una miscela di acqua distillata, gelatina incolore e piccole infiltrazioni di glitter (gel cosmetico con brillantini) e la si fece scivolare in un letto di plastica trasparente scavata ad arte, in modo da obbligare la mistura a seguire un determinato percorso; indi si sovrapposero queste sequenze a quelle generate al computer e l’effetto fu davvero sorprendente.

La pellicola, oltre a trovarsi sul mercato con la normale edizione in vhs, è stata in seguito distribuita con l’edizione Director’s Cut e in DVD.

(1 – continua)

Giovanni Mongini