Scrittore, editor ed editore (sono due cose diverse!!!), appassionato di fantastico, a volte saggista altre volte suggeritore… ma chi è Giorgio Sangiorgi, nome che tutti ben conoscono nel panorama della SF italiana? Invece di continuare a chiedercelo, lo abbiamo chiesto a lui!
COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È GIORGIO SANGIORGI?
Che domanda intrigante… La parte più vanitosa di me aspettava da molto questo momento, tuttavia la verità è che la cosa è ancora tutta da scoprire. Nella mia vita ho fatto parecchie cose, sono stato musicista, insegnante, fumettista, presentatore, conferenziere, scrittore, pubblicitario, sindacalista, saggista e ora persino editore.
Ma la verità è che io sono nato solo per una cosa, rispondere alla domanda: chi siamo e perché siamo qui? E vi assicuro che la risposta non è 42, ci ho già provato.
COME HAI COMINCIATO A SCRIVERE?
Tutto merito di un insegnante che me ne diede l’opportunità. Scrissi molti racconti, giovanissimo, e già disegnavo fumetti. Poi feci una pausa e infine scrissi un romanzo, lo portai alla Perseo Libri di Bologna e così collaborai con loro per molti anni. Il resto è scritto su Wikipedia.
VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI PRECEDENTI, IN PARTICOLAR MODO DI QUELLE A CUI SEI PIU’ LEGATO?
Come autore devo dire che sono stato molto coinvolto ultimamente in un progetto che gratifica la mia passione per la Space Opera: La avventure dell’astronave Omega. Per prima cosa ho realizzato un sito dedicato al progetto, sul quale pubblicavo un racconto della saga settimanalmente. Ogni anno, giunti alla primavera, chiudevo la stagione, ritiravo i racconti e poi li pubblicavo in un unico volume. Siamo andati avanti per tre anni io e gli autori che ogni stagione si alternavano per aiutarmi: Elio Antenucci, Pierre Jean Brouillaud e Fabio Calabrese. Quest’ultimo poi non si è rassegnato alla fine dell’avventura e stiamo ora scrivendo un seguito, utilizzando personaggi e ambientazioni che vengono dalla saga precedente. È stata una galoppata entusiasmante, tra le pagine e tra le stelle.
DA PARECCHI ANNI SEI UNA DELLE DUE ANIME, INSIEME A LUCA OLEASTRI, DEL PROGETTO EDIZIONI SCUDO, CHE AFFONDA LE SUE RADICI IN UN LONTANO PASSATO. CE NE VUOI PARLARE?
Edizioni Scudo è un fantastico giocattolo che serve a realizzare i miei sogni creativi più sfrenati e quelli di coloro che ci chiedono aiuto. Una casa editrice totalmente svincolata dal problema economico. Incredibile, pensate che per due anni i libri li abbiamo regalati. Molti fraintendono il nostro lavoro, perché ci sono troppi furboni in giro e forse diamo l’impressione di essere un po’ “il paese dei balocchi”. La verità è che se le case editrici italiane hanno iniziato a pubblicare Steampunk è stato merito nostro, che con noi hanno lavorato molti dei più grandi scrittori italiani dediti alla fantascienza, che siamo vivi da dieci anni con un catalogo di centinaia di volumi, dato che facciamo apparire da due a tre volumi al mese. La verità è che in genere chi pubblica con noi non ci abbandona più.
RECENTEMENTE, FRA LE USCITE DELLA CASA EDITRICE, C’E’ LA SERIE IN 15 VOLUMI DI “CHI LI HA VISTI? – B-MOVIE DI FANTASCIENZA DIMENTICATI” DI GIOVANNI MONGINI PER LA COLLANA “OMNI SAGGI”, DI CUI SEI EDITOR. COSA PUOI RACCONTARCI IN MERITO?
Mongini, come tutti noi, è un matto che ama la fantascienza come facesse parte della sua famiglia. Ha scritto decine di volumi sul cinema di questo genere e ci ha affidato questa sua opera unica nel suo genere. Gli altri editori gli avrebbero chiesto un impianto più coerente, magari coi film che appaiono in ordine cronologico. Ma questa opera invece è sorprendente. Non sai mai cosa troverai girando pagina, mentre Giovanni ti sommerge con le sue straordinarie conoscenze sull’argomento, magari coi pettegolezzi su attori e registi. Insomma, un enciclopedia del cinema di fantascienza, ma divertente da leggere come un’avventura.
COME MAI E’ NATA L’IDEA DI QUESTA SERIE E COME SI E’ SVILUPPATO IL LAVORO FRA E TE E VANNI?
Credo che Mongini raccolga materiale sull’argomento da tutta la vita, era solo questione di tempo. Inoltre l’opera si è espansa mano a mano che procedevamo e, oltre al patrimonio di conoscenza che ci ha messo lui, io l’ho arricchito con immagini che sono difficili da trovare, persino restaurandole quando era necessario.
QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE DURANTE QUESTO LAVORO?
I tempi. Mongini ha promesso a tutti che sarebbe apparso un volume al mese ed io non ero in grado di smentirlo di fronte alla comunità degli appassionati. Ci siamo divertiti ma è stata una faticaccia. Inoltre lui raccoglie materiali e informazioni da ogni anfratto del web, così quando i suoi file arrivano a me… spesso si comportano stranamente. A volte ho temuto di non farcela.
VISTO CHE SIAMO QUASI IN DIRITTURA D’ARRIVO, COSA CI ASPETTA NEGLI ULTIMI VOLUMI?
Per quasi tutto il periodo caldo ci siamo concentrati su monografie dedicate ai giganti della fantascienza, registi o scrittori. Ma ora siamo rientrati al modulo originale (cioè: non sai cosa ti capiterà alla prossima pagina). Il penultimo numero quindi racconta di alcuni film come i primi volumi, ma l’ultimo potrebbe diventare un cult, perché si passa alla serie A e in un solo volume trovate tutto sui capolavori del genere. Un gran finale!
SE DOVESSIMO FARE UN BILANCIO DELL’INTERA OPERA, COME E’ ANDATA?
Penso che sarà una cosa che resterà. Amazing!
LA SERIE E’ DISPONIBILE SIA IN CARTACEO SIA IN E-BOOK. CHE DIFFERENZE CI SONO FRA LE DUE VERSIONI?
Nella versione digitale, anche per motivi tecnici, non sono presenti le illustrazioni. Quelle sono solo per i buon gustai del libro stampato.
VISTO CHE ULTIMAMENTE CAPITA SEMPRE PIU’ SPESSO DI LEGGERE MOLTI AUTORI, SIA EMERGENTI SIA AFFERMATI, ANCHE IN FORMATO DIGITALE, SECONDO TE QUALE SARA’ IL FUTURO DELL’EDITORIA? VEDREMO PIAN PIANO SCOMPARIRE IL CARTACEO A FAVORE DEGLI E-BOOK O PENSI CHE QUESTE DUE REALTA’ POSSANO CONVIVERE ANCORA PER LUNGO TEMPO?
Il massimo teorico dei mezzi di comunicazione diceva che nessun nuovo media distrugge i precedenti. Ci dovrà essere una ridefinizione che dipenderà anche dai supporti che mano a mano arriveranno per rendere più agevole e piacevole la lettura digitale. Il libro cartaceo lo acquisteremo solo ed esclusivamente per amore. Non è anche escluso che in futuro le intelligenze artificiali imparino a legger come fini dicitori, e ci leggano i libri come faceva la nonna. Ma forse il problema più grande che abbiamo in tutti i settori dell’arte è che la creatività produce ora talmente tanto che rischiamo di perderci in una giungla in cui scegliere è sempre più difficile.
IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL GENERE FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?
Libertà e stimolo. Io adoro anche cose come “Anna dai capelli rossi” e “Gilmore girl”, ma per lo più il realismo mi annoia, se paragonato alle potenzialità narrative del fantastico. Questo ovviamente fino al giorno in cui tutti si renderanno conto che la realtà non è come la si crede e che il Fantastico è qui in mezzo a noi.
QUANDO TI OCCUPI DI SCRITTURA E TI DEDICHI ALLE TUE CREAZIONI, QUALE GENERE TI ISPIRA DI PIU’ E QUALE TI DA’ PIU’ SODDISFAZIONI?
Questo è un segreto che conoscono tutti i creativi. L’opera che ci intriga di più è certamente… l’ultima.
E DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?
La mia vena principale nasce dai miei interessi di approfondimento della vita spirituale, che mi ha dato una certa visione della vita che cerco di condividere con gli altri attraverso le mie opere. Ma qualche volta mi piace anche solo giocare intelligentemente con un argomento. Alla fine, come tutti gli autori di fantascienza credo di aver dato la mia versione di un po’ di tutti i classici temi del genere.
TORNANDO A PARLARE DI EDIZIONI SCUDO, QUAL E’ STATA L’USCITA CHE PIU’ HA SAPUTO DARTI STIMOLI E QUALE HA AVUTO UN MAGGIOR RISCONTRO DI PUBBLICO?
In termini di coinvolgimento i nostri bandi o concorsi. Ogni tanto mi sveglio e mando al mio indirizzario di autori la richiesta di aderire a un libro su una certa tematica. Per esempio adesso è in gestazione un lavoro sui viaggi nel tempo. Ci sono anche romanzi che mi vengono in testa ma che non mi sento di scrivere, allora lo propongo all’autore che mi sembra più adatto e spesso ne sono venuti fuori lavori interessanti. Mi sento un poco Stan Lee.
Quanto al successo di pubblico, francamente non mi interessa… perché me lo posso permettere.
QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?
Una parte del mio modo di ragionare viene da Umberto Eco, che fu mio insegnate all’università. Ma le mie radici di scrittura sono in Arthur Clarke e Kurt Vonnegut. Ma soprattutto Satprem che era uno scrittore francese che ha scritto saggi e romanzi sui temi che mi sono più cari della spiritualità e dell’evoluzione umana. Lo consiglio a chi ha del coraggio.
E PER QUANTO RIGUARDA I FILM CHE PIU’ TI PIACCIONO, CHE CI DICI?
I miei preferiti li troverete tutti nell’ultimo numero di Chi li ha visti? Tuttavia ora mi interesso molto alle serie televisive, che permettono di sviluppare trame mastodontiche. E francamente io, in Star Trek, praticamente ci vivo.
ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?
Dio mio. Il guaio di avere un giocattolo come il mio è che praticamente non ho più sogni del cassetto. Tuttavia, sto realizzando alcune cose con Oleastri che non sono niente male…