Apocalittico, visionario, senza speranza, tra tradizioni orientali di draghi e occidentali di prescelti: X 1999 delle Clamp, ancora non concluso in Giappone per motivi oscuri (a differenza di altre opere posteriori delle autrici, che sono andate avanti) e di conseguenza incompleto anche negli altri Paesi in cui è stato proposto, Italia in testa, è un manga che non può lasciare indifferenti.
Kamui torna a Tokyo dopo un periodo di assenza, dopo aver perso tragicamente la madre, che prima di morire gli ha detto di recarsi nella città dove si compirà il suo destino: qui ad aspettarlo ci sono due sorelle veggenti, Hinoto e Kanoe, che lo identificano come l’ago della bilancia per la lotta che si combatterà tra i Draghi della Terra e i Draghi del Cielo. Kamui potrà scegliere se schierarsi con i Draghi del Cielo e salvare l’umanità (ma in questo modo provocare la morte del pianeta Terra, ormai allo stremo per l’inquinamento) oppure stare con i Draghi della Terra e salvare il pianeta a scapito dei suoi abitanti umani.
Contro di sé troverà il suo amico Fuuma, che si schiererà contro Kamui quando questi diventerà un Drago del Cielo, in una lotta che è però ancora lontana dall’essere conclusa. Le Clamp avevano pianificato infatti per la loro opera un totale di 22 volumi, di cui l’ultimo un compendio di illustrazioni e gli altri 21 contenenti la storia vera e propria.
Dopo un’introduzione alla vicenda durata tutti i primi dieci volumi, si è entrati nel vivo della battaglia, ma la pubblicazione dei manga è stata sospesa con il diciottesimo volume: motivo ufficiale, i dissidi tra le Clamp e la loro casa editrice, la Kadokawa Shoten, riguardo alla linea troppo cupa e violenta che stava prendendo la vicenda. Le Clamp con la loro opera sono state accusate tra le altre cose di aver ispirato i gesti efferati del quattordicenne Shinichiro Azuma, in arte Sakakibara, che dopo un’infanzia di torture contro animali d’affezione iniziò nel 1997 a massacrare alcune coetanee, prima di venire internato in galera. Come spesso succede, la colpa è stata data, in maniera forse troppo comoda e affrettata, a un fumetto e non piuttosto a dinamiche familiari e sociali che possono esasperare e non contenere situazioni di disagio individuale comunque pericolose.
Per cui, anche in Italia, ci sono state diverse edizioni del manga, ma tutte incomplete: la prima, a fine anni Novanta, a cura della Jade Ediperiodici, interrotta per problemi aziendali della casa editrice; la seconda per Planet Manga dal 2003; la terza, recentissima, appena iniziata da Jpop. In ogni caso non si potrà certo vedere la conclusione della vicenda in lingua straniera se prima non esce in Giappone, visto che il caso di Sakakibara ha portato a un vero e proprio giro di vite sui fumetti considerati troppo violenti.
Ci si può accontentare del finale posticcio del film del 1996, diretto dal bravo Rin Taro, e uscito anche in italiano, in vhs a cavallo dei millenni e poi in dvd, dove la trama viene decisamente un po’ semplificata (ma i nodi e le tematiche essenziali rimangono) e dove c’è una conclusione; oppure della serie animata del 2002, che però poi prende, per la necessità di dover chiudere, una via diversa rispetto a quella aperta dal manga.
Mescolando la Cabbalah e l’Apocalisse, le leggende dell’Oriente con l’ambientalismo e le ansie di fine e inizio millennio, X 1999 è un’opera comunque interessante, già solo per il contrasto tra i disegni idealizzanti da shojo manga e la crudezza delle scene e delle situazioni. C’è da sperare che un giorno Kamui e i suoi trovino un modo per chiudere la loro vicenda nel regno della fantasia, senza più essere considerati i responsabili di fatti e drammi del mondo reale.