Tiemme Digitali (specializzata in classici e moderno classici) ha “lanciato” nel ciberspazio una raccolta selezionata di interviste (1985-2017) a Roberto Guerra, “L’ULTIMO FUTURISTA ESTREMO” degli anni Duemila. L’autore, poeta d’avanguardia e futurologo, come si evince fin dalle originarie produzioni e appunto interviste (anni ’80) conferma il suo percorso assolutamente coerente: per una poetica dell’era cibernetica e per una nuova utopia sociale basta sull’umanesimo scientifico anche radicale; oltre il Novecento terminato, così nella prefazione, l’editore ma anche scrittore e giornalista di valenza anche nazionale, R. Roversi, presenta l’e-book, in certo senso una sorta di sipario per la produzione esplicitamente futuristica dell’autore:
“Fin dal suo esordio letterario, ben oltre trent’anni fa, Roberto Guerra ha rivendicato la sua formazione futurista e la propria arte neofuturista e avanguardistica. Ma questo libro non accoglie sue opere significative o esemplari (forse l’autore nemmeno l’avrebbe consentito), piuttosto antologizza una selezione di interviste – mai edite prima in volume – che giornalisti, intellettuali e scrittori gli hanno sottoposto nel corso del tempo e alle quali Guerra non si è sottratto ma anzi ha accolto di buon grado approvandone la “creativa” impostazione critica… Guerra si considera da sempre un non/antipoeta o scrittore elettronico e a modo suo scientifico, il Regno della Scienza sulla Terra e magari nello Spazio come neoutopia costante fin dalla giovinezza… Il futuro è ancora aperto, ma Guerra ci ha espressamente richiesto la disponibilità editoriale a questo suo ultimo ebook biografico: come futurista, tempo di dissolvenze (i prossimi sono come dice lui 6.0 secondi luce, un futurista sarebbe solo retro… e anche una necessaria riformattazione umana) “.
Nello specifico la poetica di Guerra è sempre stata ispirata dalla letteratura fantascientifica
in tal senso al passo con la new wave connettivista italiana postcyberpunk (i vari Sandro Battisti, Francesco Verso e altri), si legga ad esempio, un estratto da una delle interviste (del 2000, Resto del Carlino Ferrara, a cura di M.L. Brunelli.).
D- “Come mai questa passione per il futurismo? “
R- Perché il futurismo ha un fortissimo legame con il mondo scientifico e in verità io sono più attratto dagli scienziati che dai letterati. … Tutto ciò è stato colto dagli artisti dello Spazialismo (Fontana e colleghi) e dagli scrittori di fantascienza che hanno alimentato ulteriormente le loro fantasie..”.
Buona lettura.