LUCA OLEASTRI

Illustratore, esperto di cinema, animatore, giornalista, effettista… e queste sono solamente alcune delle cose che ha fatto nella sua vita Luca Oleastri, seconda anima delle Edizioni Scudo, insieme a Giorgio Sangiorgi. Non potevamo certo farci scappare un personaggio del genere… per cui eccolo qua in tutta la sua interezza!

COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È LUCA OLEASTRI?

Tecnicamente sono un “hasbeen”. Sono stato molte cose: negli anni ’80 ho fondato “Newcinemagica”, azienda di effetti speciali per il cinema e la televisione con la quale ho operato per dieci anni, negli anni ’90 sono stato giornalista, ho condotto trasmissioni radiofoniche di cinema e ideato e gestito rassegne cinematografiche, sono stato responsabile e redattore dell’edizione italiana di “Fangoria” e “Gorezone”, riviste di cinema fantastico USA e di “Kaos”, rivista di giochi di ruolo.

Alla fine degli anni ’90 ho fondato la casa editrice Planetario, pubblicando la rivista periodica mensile edicolare “Soft Air Adventures”, curando anche la realizzazione di diversi volumi ed altre edizioni librarie.

Dal 2000 ho lavorato come grafico, animatore 3D e product designer presso Nextia, azienda controllata dalla multinazionale Qubica.

A partire dal 2005 mi occupo di illustrazione, realizzando numerosissimi lavori di genere fantastico e fantascientifico soprattutto per il mercato dell’editoria estera, ma anche per il mercato dei giochi.

Dal 2008 assieme allo scrittore Giorgio Sangiorgi ho sviluppato l’iniziativa editoriale “Edizioni Scudo” che nel 2018 festeggia i dieci anni di attività.

Detto questo la parola che mi contraddistingue di più è sicuramente “eclettico”. Essere eclettici può essere un vantaggio o uno svantaggio, dipende cosa si fa nella vita. Nel mio caso questa prerogativa ha avuto entrambe le valenze con una propensione per il vantaggio.

COME HAI COMINCIATO A DISEGNARE E ILLUSTRARE?

Mi sono diplomato geometra. Il mio talento artistico è “spontaneo”, infatti non ho avuto alcuna istruzione formale di carattere artistico. Sono infatti totalmente autodidatta, sia come artista che nella mia intera vita professionale.

Diventare un illustratore di genere è stato uno dei miei sogni fin da quando ero giovane. Sono un avido lettore di fantascienza. La maggior parte dei libri di fantascienza che riempiono gli scaffali della mia libreria di casa sono stati acquistati per la loro copertina. Sono anche un collezionista di gadget legati alla fantascienza e libri di illustrazione fantasy e fantascientifici (ho quasi ogni libro illustrato che è stato pubblicato, in tutto il mondo), e nel corso degli anni ho speso un sacco di tempo a studiarli ed ammirare il lavoro degli illustratori di genere.

Siccome non ho alcuna abilità nel disegno a mano libera, mi sono avvicinato alla grafica computerizzata.

VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI PRECEDENTI, IN PARTICOLAR MODO DI QUELLE A CUI SEI PIU’ LEGATO?

Non saprei sinceramente che rispondere a questa domanda. Ho visto passare veramente tanta acqua sotto i ponti e ho fatto così tante cose diverse che faccio fatica a ritornare su quelle esperienze, che mi sono sicuramente tanto servite e che ho fatto con piacere, ma che non rimpiango. Questo genera in me una sorta di “memoria corta” sulla mia attività lavorativa passata. Nel tempo le mie priorità, così come la mia vita, sono assai cambiate e oggi sono molto concentrato sul presente e sul futuro, ossia sulla illustrazione di genere.

DA PARECCHI ANNI SEI UNA DELLE DUE ANIME, INSIEME A GIORGIO SANGIORGI, DEL PROGETTO EDIZIONI SCUDO, CHE AFFONDA LE SUE RADICI IN UN LONTANO PASSATO. CE NE VUOI PARLARE?

Io e Giorgio ci siamo conosciuti da ragazzi nei primi anni ’80. Era il cugino del mio migliore amico, era un poco più grande di noi ed era una sorta di “fricchettone intellettuale” che suonava le tastiere in un gruppo, faceva viaggi spirituali in India e scriveva fantascienza. Molto figo, un esempio per noi ragazzi.

Ci aiutò nei primi nostri esperimenti musicali e di scrittura, poi per varie vicissitudini non vidi più Sangiorgi per decenni, fino a che un bel giorno, circa 11 anni fa, ci incontrammo per caso ad un pranzo di scrittori di fantascienza italiani organizzato da Ugo Malaguti (Elara Libri) e in quella occasione, buttammo giù alcune idee che poi divennero l’iniziativa editoriale Edizioni Scudo.

RECENTEMENTE, FRA LE USCITE DELLA CASA EDITRICE, C’E’ LA SERIE  IN 15 VOLUMI DI “CHI LI HA VISTI? – B-MOVIE DI FANTASCIENZA DIMENTICATI” DI GIOVANNI MONGINI PER LA COLLANA “OMNI SAGGI”, DI CUI SEI ILLUSTRATORE. COSA PUOI RACCONTARCI IN MERITO?

Conosco Giovanni Mongini da quando ho 15 anni e tecnicamente si può dire che sia il mio mentore (lui mi chiama ancora oggi “giovane Skywalker” ed io lo chiamo “maestro”) nel campo del cinema fantastico.

Negli anni la nostra amicizia e i nostri contatti sono stati continuativi e da quando abbiamo iniziato con Edizioni Scudo è stato tra i primi nostri autori di narrativa. Più recentemente, visto che abbiamo anche una collana di saggistica, abbiamo deciso di comune accordo di pubblicare in vari volumi la serie di saggi “Chi li ha visti?”, serie a cui Mongini teneva molto ma che vista la mole dell’opera non gli avrebbe pubblicato mai nessuno.

Per quello che riguarda l’aspetto meramente editoriale, l’opera è stata curata integralmente da Sangiorgi che ha realizzato anche le illustrazioni di copertina (Giorgio è anche fumettista e illustratore).

VISTO CHE ULTIMAMENTE CAPITA SEMPRE PIU’ SPESSO DI LEGGERE MOLTI AUTORI, SIA EMERGENTI SIA AFFERMATI, ANCHE IN FORMATO DIGITALE, SECONDO TE QUALE SARA’ IL FUTURO DELL’EDITORIA? VEDREMO PIAN PIANO SCOMPARIRE IL CARTACEO A FAVORE DEGLI E-BOOK O PENSI CHE QUESTE DUE REALTA’ POSSANO CONVIVERE ANCORA PER LUNGO TEMPO?

L’editoria digitale non è solo in formato e-book, ma anche cartacea (considerando la stampa digitale). La piattaforma Amazon, che è il principale operatore in questo settore, dà la possibilità a chiunque di auto-pubblicarsi e vendere le proprie opere sia stampate che in formato e-book senza alcun costo. Sta ai lettori scegliere il formato in cui preferiscono leggere. Entrambi i formati conviveranno fino a che qualcuno li acquisterà.

Il problema forse è più per le piccole e medie case editrici tradizionali con distribuzione nelle librerie, che già oggi sono obsolete.

Autori emergenti ed anche affermati, soprattutto di narrativa di genere (che per altro non ha quasi mercato in Italia tramite i canali tradizionali), oggi saltano il passaggio dell’editore e si occupano direttamente della produzione e della commercializzazione, ottenendo così un feedback diretto e un controllo totale della propria opera anche dal punto di vista economico. Questo ha fatto nascere un indotto di servizi, che vanno dal marketing alla impaginazione, alla realizzazione delle illustrazioni e della grafica, ed è proprio in questo settore che opera sia Edizioni Scudo che io stesso come illustratore.

IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL GENERE FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?

A me piace l’estetica fantascientifica in maniera radicale fin da piccolo. Amo il design fantascientifico in maniera totale, sia quello “vintage” che quello contemporaneo e nonostante sia stato anche un lettore assiduo del genere (negli ultimi anni ho diradato le letture) quello che veramente soddisfa il mio gusto estetico e mi fa godere è l’immaginario visivo della fantascienza.

Ho sempre immaginato scene simili a quelle che ora produco come illustratore, ma non sapendo disegnare non potevo mostrarle ad altri. Per molti anni ho realizzato modellini e diorama delle cose che immaginavo – visto che ho una certa capacità manuale – ma con il tempo questa forma di creatività mi parve limitata, anche se potevo filmare e “rendere reali” le mie creazioni.

Quando scoprii la grafica 3D al computer, la trovai il mezzo adatto per esprimermi. Finalmente potevo far materializzare tutte le astronavi, gli alieni, le tecnologie e i mondi come volevo e farli fruire agli altri.

Ogni tanto spazio volentieri nel fantasy e nell’horror, se ho suggestioni in merito o se mi viene commissionato, ma il mio piatto forte è decisamente la fantascienza.

E  DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE OPERE D’ARTE?

La mia ispirazione, soprattutto quando realizzo opere senza committenza, paradossalmente non è ragionata, ma casuale. Mi viene in mente una mezza idea ed inizio a fare ricerca iconografica, poi magari vedo una cosa realizzata da qualcuno che mi esalta e mi dico “voglio assolutamente fare una cosa simile, anzi, quasi uguale!”, inizio a lavorarci su, ed inevitabilmente il lavoro prende una piega diversa, a volte esattamente contraria alla mia fonte di ispirazione iniziale. In realtà è quando sono “sul pezzo” che sfrutto veramente la mia creatività. Come direbbe Brian Eno, uso le “strategie oblique”.

TORNANDO A PARLARE DI EDIZIONI SCUDO, QUAL E’ STATA L’USCITA CHE PIU’ HA SAPUTO DARTI STIMOLI E QUALE HA AVUTO UN MAGGIOR RISCONTRO DI PUBBLICO?

Sicuramente tutta la serie di opere che abbiamo pubblicato alcuni anni fa nella nostra collana Steampunk, che mi ha visto assai impegnato sia dal punto di vista delle illustrazioni, sia da quello editoriale e promozionale. Edizioni Scudo è stata la prima in Italia a pubblicare narrativa steampunk scritta da italiani. Io e Giorgio sapevamo fin da subito che sarebbe stato un sottogenere che sarebbe durato poco, ma che era molto divertente e ci demmo dentro, ottenendo un riscontro anche nazionale.

QUALI SONO I TUOI DISEGNATORI/ILLUSTRATORI PREFERITI?

Per quello che riguarda il mio stile, anche se utilizzo tecnologie “moderne” per realizzarle, sono estremamente influenzato da grandi illustratori di fantascienza e fantasy degli anni ’80 come Chris Foss, Peter Elson, Syd Mead, Angus McKie, Chris Moore, Jim Burns e Fred Gambino, i quali hanno dettato uno standard estetico che dura fino ad oggi non solo per quello che riguarda l’estetica fantascientifica, ma anche del design degli oggetti e delle tecnologie moderne.

Tutto sommato si può dire che ho uno stile “vintage anni ’80” seppure mediato con l’estetica di genere contemporanea, uno stile ancora assai apprezzato nel settore e che in un certo senso mi distingue dai miei colleghi.

E PER QUANTO RIGUARDA I FILM CHE PIU’ TI PIACCIONO, CHE CI DICI?

Come ho già detto il genere che prediligo è quello fantascientifico e i film che ho rivisto decine volte sono Blade Runner e 2001: Odissea nello Spazio che ovviamente sono i miei film preferiti. Escludendo questi, i miei dieci film preferiti sono nell’ordine: Gattaca, Alien, Il Pianeta Proibito, Brazil, Ultimatum alla Terra, Strange Days, I figli degli uomini, 2022: i Sopravvissuti, Moon, Essi Vivono. In generale amo tutto il genere e credo di possedere e di aver visto quasi tutti i film di fantascienza che siano usciti nel mondo.

ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?

Oltre a continuare la collaborazione con Giorgio Sangiorgi in Edizioni Scudo sto lavorando (anche assieme a Giorgio) a diversi progetti che riguardano i Giochi di Ruolo – quelli su carta alla D&D per intenderci.

Ho anche iniziato a collaborare professionalmente con Paola Giari, giovane illustratrice di talento con la quale ho aperto Rotwang Studio e assieme produciamo illustrazioni su commissione che finiscono tutte sul mercato USA.

Anche se certo non mi dispiace essere assai conosciuto professionalmente all’estero, il mio sogno nel cassetto è di essere profeta in patria come illustratore di genere, ma il mercato ristrettissimo, la penuria economica e i clientelismi e le “mafiette” del settore non me lo permetteranno mai.

Peccato ma pazienza.

Davide Longoni