Torna Novilunio Stampe Amatoriali con una serie di novità da paura: saggi e romanzi a firma Daniele Vacchino e Davide Rosso dalle cui pagine trasuda tutto il terrore di cui i Nostri due sono capaci, come hanno saputo dimostrare in più occasioni… e anche stavolta la coppia non si smentisce!
Come racconta lo stesso Vacchino, con questo progetto disponibile sulla piattaforma Lulu.com, “l’idea è quella di proporre al lettore i nostri lavori migliori, raccolte di racconti gotici fuori da ogni collocazione legata al business, thriller ispirati alla grande stagione cinematografica degli anni Settanta, gialli storici ambientati in spopolati paesi avvolti da leggende di streghe, gialli “metafisici” che si rifanno alla lezione di Piero Chiara e Fruttero & Lucentini”.
Cominciamo con il presentarvi L’EVOLUZIONE DEL THRILLER NEI ROMANZI KKK (164 pagine; € 13,90) di Daniele Vacchino, del quale vi abbiamo già dato un assaggio sulla Zona Morta.
Esiste un equivalente su carta del cinema thrilling italiano degli anni d’oro?
Chi scrive questo saggio pensa che la risposta sia sì e propone un viaggio tra i romanzi thriller della serie KKK, attraverso l’analisi dei libri che hanno rappresentato il genere in narrativa e ne hanno anche proposto un’evoluzione.
Il lettore appassionato del genere potrà imbattersi in mani guantate, assassini sadici e seriali, giovani ragazze disinibite uccise a colpi di rasoio tra le mura di collegi, psicopatici nascosti nell’ombra di impermeabili neri e perversioni necrofile e feticistiche.
Il fantastico su carta che alligna in quei romanzi sepolti sotto la polvere rappresenta non solo una matassa di storie di genere ingiustamente dimenticate, ma anche un substrato culturale che ha alimentato i lettori di quel tempo, spesso in misura maggiore, spesso con un approccio più familiare e diretto – e per cui anche più influente su quel pubblico di lettori “di pancia” – di quanto certa letteratura “alta” abbia saputo fare.
Con questo saggio, verrete condotti mano nella mano alla riscoperta di una produzione letteraria di genere che non è mai stata rimossa dalla polvere.
Passiamo a PEZZI FANTASTICI ALLA MANIERA DEL DOTTOR PRODIGIO COMMERCIANTE AMBULANTE DI MARIONETTE & AUTOMI (92 pagine; € 5,50) di Davide Rosso.
Questi pezzi fantastici sono dei Cabaret di periferia, cupio dissolvi di voci, serraglio di congegni meccanici dominati dai fili delle parche o del fantomatico dottor Limbo o Prodigio se mai esiste o è esistito?
Le parole sono fili recisi, proiezioni di piccoli libri, perché si deve dire, si deve scrivere, si deve immaginare di raccontare ancora storie & personaggi e non di essere raccontati da qualcuno, forse un nostro doppio, un altro io che non è più io e nemmeno lui o esso, un altro che si volge verso di noi. Un lampo di stupore lo attraversa nel vederci, vedersi, non più io o lui.
Allora con una mano cominciamo a togliere le bende. Lasciamo apparire una metà inferiore del volto. Un orrendo sorriso disarticolato ci allarga la bocca…
E chiudiamo questa carrellata orrorifica con IL PROFANATORE DEL LOCULO N. 5 (116 pagine; € 6,12) di Davide Rosso.
Aberrante, sudicio romanzo porno gotico necrofilo che trasuda impotenza, sadismo e desolante odio nei confronti del creato. Lo scrittore imbastisce una trama ben congegnata su due diversi orizzonti temporali: l’ambientazione in Serbia serve solo in maniera fasulla a dare il senso di un folklore che il romanzo non accarezza per nulla. La storia contiene il meglio dei “Racconti di Dracula”, una sorta di spremitura di quanto quegli splendidi e dimenticati romanzi da edicola contenevano: l’amour fou, l’eterno ritorno, la decomposizione dei corpi e la putrescenza come cuori pulsanti del plot.
Sparso come prezzemolo, vi imbatterete nel baraccone ottocentesco di burattinai, magnetofoni, camere oscure mediatiche, mesmerismo & cadaveri coi loro fantasmi che annunciano la fine delle tristi vite, i cortei di vergini vampiresche (sul modello delle divinità nere greche) e ancora ruderi con laboratori di mummie e cimiteri che contengono violentatori di bambine.
Il romanzo si presenta come un tumefatto omaggio alla putrescenza, un insulto alla morale borghese del Buon Lettore!
Gli ingredienti ci sono tutti per sbattervi in faccia l’orrore di cui Davide Rosso è capace, con il suo stile tagliente come una lama di rasoio!
Un loculo n. 5, wunderkammern tra i reami labirintici dell’oltretomba, alveare di nicchie irreali & invisibili brume lattescenti dove i morti salmodiano e s’aggirano senza posa nei secoli dei secoli – da questo varco, da questo loculo, il n. 5 per la precisione, l’al di là si materializza nella verde campagna di un paese dimenticato e s’inerpica lungo mulattiere strette, circondate dai giganti di pietra dei monti; qui le ombre stilizzate sono prigioniere di un eterno ritorno…
Vecchie superstizioni generate da un paesaggio enigmatico ed impressionante? Voci? Chissà?
Intanto luminescenze strane s’aggirano tra le lapidi del camposanto, contagiando i geroglifici della mente coi bagliori della suggestione.
In questo romanzetto scapigliato troverete i fasti irranciditi della necrofilia e dell’impotenza sadica, cripte di mummie, 24 vergini, marionette, sedute spiritiche che finiscono in orge senescenti e un corteo funebre di incappucciati che si staglia contro i colori rossastri del primo crepuscolo.
Cos’altro dire? Cosa volere di più? Anzi, cosa chiedere di più?
Occhi inumani e vitrei. Un viso posticcio di cera. Una bocca dipinta. Mr. Horus vi augura buona lettura.
E se volete, nel loculo n. 5 c’è posto anche per voi!
Buona lettura.