LUCI LONTANE (1992) – PARTE 01
“All’inizio del nuovo millennio una tecnologia
conosciuta come Realtà Virtuale sarà diffusamente utilizzata.
Essa permetterà a chiunque di esplorare mondi artificiali generati dal computer,
al pari della immaginazione, illimitati.
I suoi creatori prevedono per essa milioni di utili applicazioni pratiche,
altri invece temono che possa diventare
una nuova forma di controllo della mente…“
Alla Virtual Space Industries il Dottor Larry Angelo (Pierce Brosnam) sta cercando di convincere il suo responsabile, Sebastian Timms (Mark Bringleson), della bontà delle sue ricerche rispetto a come vorrebbero che fossero condotte dallo staff dirigenziale.
Larry: “Tu devi convincerli. Devono capire. Il mio trattamento lo sta rendendo più intelligente ad una velocità imprevedibile e questo è più importante dell’addestramento alla guerra.”
Timms: “Ma il gruppo ci finanzia per addestrare quell’animale all’uso dell’elmetto da battaglia agli infrarossi tramite la realtà virtuale, non di imparare l’alfabeto.”
Larry: “Senti, io non aumenterò il dosaggio di stimolanti dell’aggressività. Ha già manifestato alterazioni comportamentali nelle battaglie virtuali stimolate. Quello che suggerisci tu può lesionargli la mente!”
Timms: “Cerca di capire, Larry, a loro non interessano i suoi progressi intellettivi, vogliono la piena stimolazione della sua furia primitiva. Deve essere pronto per il campo di battaglia!”
Larry: “Vadano al diavolo! Loro e la loro politica. Quello è lo scimpanzé migliore che abbia mai addestrato.”
L’animale in questione viene preparato per un’altra esercitazione.
Computer: “Simulazione campo di battaglia: Attivata. Risposta del primate: Ottima.”
IL TAGLIAERBE (The lawnmower man)
Durante la notte lo scimpanzé riesce ad aprire con un filo di ferro la serratura della propria gabbia, si impossessa di una pistola e, come nella esercitazione virtuale, comincia a sparare ai guardiani. Un incubo sveglia Larry Angelo dal suo sonno agitato. La moglie Caroline (Coleen Coffey) che dorme accanto a lui si agita nel dormiveglia brontolando con lui per aver acceso una sigaretta e per il telefono che si mette a squillare. È Timms che lo informa dell’uccisione dello scimpanzé.
All’interno del laboratorio, con un’alba appena sorta, Larry sta discutendo animatamente con il suo capo.
Timms: “…I risultati che hai ottenuto lavorando su quella scimmia sono brillanti. Nessuno ti minaccia.”
Larry: “Ho i miei dubbi.”
Timms: “Larry, credi, io ti capisco. Tu sei amareggiato per l’incidente…”
Larry: “Ma cosa? Mi state mettendo in condizione di sospendere le ricerche sulle infinite potenzialità evolutive dell’uomo. La realtà virtuale è la chiave per l’evoluzione della mente umana e questo è il mio scopo, lo scopo vero, come da tempo non se ne vedevano qui dentro!”
Timms: “Verrà il momento anche per questo, Larry. Si tratta di giocare una partita leggermente più lunga. È così che di solito si ottengono i migliori risultati a questo mondo. Larry, perché non ti prendi una bella vacanza, penserò io a sistemare tutto qui… Ti farà bene un po’ di riposo.”
Larry: “Sì, hai ragione. Mi farà bene.”
Terry McKeen (Geoffrey Lewis) fa il giardiniere di professione e ha come aiutante un ragazzo ritardato di nome Jobie Smith (Jeff Fahey) che abita in una baracca di proprietà del fratello di Terry, il reverendo McKeen (Jeremy Slate), un prete bigotto e ottuso e probabilmente pure psicolabile. Quando Jobie commette quello che nella sua mente tarata considera un peccato, lo prende a cinghiate e lo costringe a passare la notte a snocciolare preghiere.
Terry e Jobie sono molto legati e compiono insieme anche le mansioni all’apparenza più insignificanti, come ad esempio fare il pieno al furgoncino. Si recano alla vicina pompa di benzina gestita da un bullaccio zoticone che non perde occasione di prendere in giro il ragazzo, l’ultima occasione gliela dà Jobie stesso dicendogli che non si deve fumare vicino alle pompe di benzina.
Intanto Sebastian Timms è a colloquio con il suo direttore (Dean Norris), un volto gigantesco e arcigno dietro a un televisore che occupa un’intera parete della sala riunioni.
Direttore: “Angelo, come tutte le menti brillanti, è un eccentrico, ma noi siamo inclini a tollerare le bizze degli scienziati fintanto che producono e Angelo è stato molto attivo. Il Progetto 5 è davvero strabiliante!”
Timms: “Appunto, Direttore, e senza Angelo il Progetto 5 non potrà andare avanti con successo…”
Direttore: “Gli faremo cambiare idea…in un modo o nell’altro…”
Nella sua casa il Dottor Larry Angelo si sta rilassando con un programma di realtà virtuale quando la moglie spegne all’improvviso l’apparecchiatura per ricordargli che aveva promesso di accompagnarla in città. Ne nasce una discussione piuttosto animata, causata dalla scarsa, se non assente, voglia di uscire di Larry; affacciatosi alla finestra vede per l’ennesima volta il brutale comportamento del signor Parkette, padre di Peter (Austin O’Brien), suo vicino e piccolo conoscente e amico anche di Jobie che in quel momento sta tagliando l’erba con una falciatrice di sua costruzione. Alla sera, per un ennesimo presunto peccato, il povero minorato subisce un’altra punizione dal brutale reverendo.
Nemmeno a Larry mancano i problemi: la moglie decide di lasciarlo.
Passano i giorni e Larry registra le sue impressioni vocalmente sul computer.
Larry: “Oh, Dio… questa vacanza mi farà impazzire. Quando penso a quello che avrei potuto ottenere con soggetti umani… Devo trovare il modo di continuare il lavoro per conto mio. C’è ancora tanto da fare, non posso più perdere tempo…”
Guarda fuori dal finestrino del suo seminterrato e scorge nuovamente Jobie. Prende una decisione improvvisa e invita il ragazzo a casa sua per fargli vedere un videogioco che in realtà è un test. Poi, con l’aiuto di Peter, gli fa provare l’esperienza con la realtà virtuale e Jobie quasi si sente male. Terminato il gioco, Larry chiede a Peter di allontanarsi un momento per poter parlare da solo con Jobie.
Larry: “Senti, Jobie, io ho altri giochi differenti da questo. Ne ho uno, per esempio, che può farti diventare più intelligente.”
Jobie: “Ma io sono nato stupido.”
Larry: “Tu dici, eh? Non ti piacerebbe diventare intelligente?”
Jobie: “Non lo so.”
Larry: “Pensa. Se tu fossi più sveglio non ti prenderebbe più in giro nessuno, nessuno si approfitterebbe più di te. Tu capisci che cosa voglio dire, eh?”
Jobie: “Sì.”
Larry: “Bravo.”
Jobie: “Mi prendono in giro… e mi sfruttano.”
Larry: “Senti, sai tenere un segreto?”
Jobie: “Certo.”
Larry: “Bene, te ne confido uno. Io sono in grado di farti diventare più intelligente ma solo se tu lo vuoi. Non lo devi dire a nessuno, mai.”
Jobie: “Vuole dire… un segreto solo per noi due? Fra me e lei?”
Larry: “Proprio così.”
Jobie accetta di sottoporsi all’esperimento e Larry comincia a iniettargli il siero che permetterà alle cellule del suo cervello di subire le sollecitazioni necessarie per “svegliarsi”. Lo scienziato continua a registrare sul suo computer i primi risultati della sua nuova e rivoluzionaria terapia.
Larry: “Registrazione giornaliera del dieci maggio. L’elettrochimica del suo cervello ha risposto meglio di quanto mi aspettassi. Affretterò il programma virtuale aumentando il dosaggio di droghe neurotrope. Fra una settimana dovrei cominciare a notare un ingrandimento della sua struttura cerebrale. Ora non posso più fermarmi…”
Apparentemente e normalmente Jobie prosegue il suo lavoro di tagliaerbe. Si ferma per mangiare qualcosa all’ombra di un albero e osserva una ragazza, Marnie (Jenny Wright), che lo guarda dal balcone in modo estremamente esplicito. La cura continua e i primi risultati non tardano a mostrarsi agli occhi di Larry che continua nel suo diario.
Larry: “La sua mente è come un’ingorda spugna asciutta. La sua attività sinaptica è aumentata del quattrocento per cento in meno di un mese. Il suo cervello reagisce ai farmaci neurotropi e alle stimolazioni virtuali molto più rapidamente degli altri miei soggetti animali.”
I progressi di Jobie cominciano a diventare evidenti. Riesce a vincere la gara con Peter alla realtà virtuale e trova anche il modo di rispondere per le rime a Padre McKeen che entra all’improvviso nella sua baracca e trova da ridire sul torace nudo del ragazzo. Il sacerdote vorrebbe prenderlo a cinghiate ma Jobie gli blocca la mano.
I risultati sono davvero promettenti e Larry ne parla con Timms.
Timms: “Uhm, davvero notevole. Hai utilizzato formule e teorie del Progetto 5 su questo progetto?”
Larry: “Aha, come base. Ma ho totalmente riconfigurato sia i programmi neurotropi che quelli cyberdidattici eliminando il fattore aggressività.”
Timms: “Già, certo, solo così si spiega. Stento a credere a quello che ho davanti agli occhi!”
Larry: “E poi non c’è confronto. Si lavora con soggetto umano, Timms!”
Timms: “Hai fatto un lavoro incredibile, Larry.”
Larry: “Allora, che cosa ne dici? Con i mezzi che ho a casa ho fatto anche troppo, mi serve questo laboratorio per continuare. Non so quali ma otterrò altri risultati con Jobie, senza il tuo aiuto, invece, mi dovrò fermare.”
È ovvio che Timms non nega l’autorizzazione a Larry e dopo che Jobie ha incontrato Marnie alla pompa di benzina ed aver subito, oltre ai soliti insulti, anche un pugno dal benzinaio, lo porta con sé nel grande laboratorio virtuale.
Larry: “Sei di fronte a uno dei sistemi computerizzati più avanzati del mondo. Con una girosfera ed una cybertuta è possibile accedere completamente alla realtà virtuale e muoversi. Sia il tuo sistema nervoso che quello endocrino saranno in sintonia con la tua espansione cerebrale.”
Jobie: “Sistema endocrino?”
Larry: “Sì… sì… serve… serve a trasportare le secrezioni di alcune ghiandole come la tiroide, le surrenali che regolano la crescita. A volte ho l’impressione di avere scoperto un nuovo pianeta ma ad ogni passo in avanti mi accorgo che ho solo avvistato la riva di uno dei suoi continenti.”
Così Larry e Jobie salgono sulle due girosfere, dopo aver indossato le opportune tute. Larry continua a stimolare il cervello di Jobie.
Durante una delle pause del suo consueto lavoro Marnie invita Jobie a bere una limonata fresca a casa sua con la piena approvazione di Terry. Non c’è tempo per parlare e i due fanno l’amore.
Larry fa un nuovo rapporto a Timms.
Larry: “Ieri ha assorbito il latino in meno di due ore. Due ore invece di otto anni di studi”
Timms: “È incredibile, Larry, io sono senza parole. Secondo me è il momento di abbattere il muro del silenzio comunicando i risultati direttamente al Dipartimento Scientifico dell’Intelligence a Washington. Li conosco quelli, vedrai, ti copriranno d’oro!”
Larry: “È prematuro. Ci sono ancora parecchi aspetti che vanno messi a fuoco.”
Timms: “E allora mettili a fuoco in fretta. Non posso tenere nascosta la cosa ancora a lungo.”
La mente di Jobie continua ad assorbire informazioni ma un giorno, mentre si trova con Peter alla tavola calda, viene colto da un lancinante dolore alla testa e delle parole entrano di prepotenza nel suo cervello: sono i pensieri delle persone che lo circondano. Spaventato Jobie corre da Larry.
Jobie: “Ero nei pensieri della gente, Dottore. Io ho dovuto usare tutta la mia capacità di concentrazione per fermarli, non voglio che mi succeda di nuovo, se mi dovesse accadere un’altra volta sono sicuro che impazzirei sul serio!”
Larry: “È sorprendente, è assurdo! Con tutto che abbiamo interrotto gli esperimenti le tue capacità continuano ad accrescersi, a cambiare. Io avevo ipotizzato che se certi poteri mentali esistevano davvero queste ricerche potevano sbloccarli, ma questo va al di là delle mie aspettative e come pure… pure la tua capacità di apprendimento… anche quella completamente imprevista, completamente… Okay, d’accordo, non ti preoccupare, troverò un rimedio… (e per il momento terrò nascosta questa tua nuova facoltà, soprattutto a Timms).”
Jobie ha captato il pensiero di Larry.
Jobie: “Chi è Timms?”
Timms, nello stesso momento, è a colloquio video con il Direttore.
Timms: “Devo… devo persuadere Angelo a illustrare di persona i successi ottenuti, come richiesto. Sta raggiungendo dei risultati strepitosi.”
Direttore: “Perfetto. Difatti credo sia tempo che lei convogli i suoi sforzi in una precisa direzione.”
Timms: “A quale direzione si riferisce?”
Direttore: “Siamo molto ansiosi di vedere che effetto avranno i preparati originali del Progetto 5 su questo soggetto.”
Timms: “Signor Direttore, come lei ben ricorderà, l’eccesso di aggressività artificiale nel Progetto 5 ha provocato…”
Direttore: “Quella era una scimmia. Noi vogliamo sapere che effetto avrà su un essere umano. È un passo essenziale per determinare se certe applicazioni pratiche sono attuabili o meno.”
Timms: “Sarà molto difficile… una fatica estrema convincere Angelo a riutilizzare i programmi originali…”
Direttore: “Vuol dire che dovrà essere persuasivo… all’estremo.”
Mentre Jobie continua la sua relazione con Marnie, Timms sostituisce i normali preparati di Larry con quelli del Progetto 5 e riprogramma le girosfere.
Qualcosa infatti non va quando Larry e Jobie entrano nelle girosfere. Jobie si sente male e si procura una lesione al cervello.
Larry crede che la colpa di tutto questo sia solo sua ed esterna le sue preoccupazioni al computer.
Larry: “Mi sono spinto troppo oltre. Non ho nemmeno badato alla sua sicurezza. Quell’edema cerebrale avrebbe dovuto ucciderlo, invece… sparito senza ledere niente. È come se non avessi più il controllo dell’esperimento. Sospenderò il trattamento finché non avrò capito dove ho sbagliato.”
Jobie si accorge che i suoi poteri stanno aumentando a dismisura: riesce a spostare un bicchiere e a spremere a distanza un tubetto di dentifricio. Esaltato ed eccitato, vuole far provare a Marnie la sensazione della realtà virtuale e la porta con sé dentro al centro di ricerche. La sensazione dapprima esilarante si trasforma in un incubo per la ragazza che perde la ragione.
Ormai Jobie sta imparando a controllare i suoi poteri e addirittura riesce a tagliare l’erba guidando l’attrezzo con la mente mentre nella sua camera, stesa sul letto, Marnie sta ridendo guardando il vuoto.
Intanto Timms cominica a Larry che devrà recarsi a Washington a parlare con il Direttore, la cosa irrita molto lo scienziato che si allontana per non dare in escandescenze; va a trovare Jobie nella sala delle girosfere. Il ragazzo gli mostra i suoi poteri sollevando una sedia. Dalla grande vetrata Timms osserva la scena.
Jobie: “Tragga le sue conclusioni, Dottor Angelo. Non è un miracolo, un fatto!”
Larry: “Dovrò farti dei test per avere un quadro più preciso, ma è tutto così nuovo…”
Jobie: “Non è nuovo. Ora so che nulla di ciò che abbiamo fatto è nuovo. Noi abbiamo aperto una breccia in nuovi settori del cervello, abbiamo semplicemente risvegliato i più antichi. Questa tecnologia non è che la chiave d’accesso a poteri che stregoni e alchimisti usavano secoli addietro. Gli uomini hanno smarrito queste conoscenze ed io le recupero attraverso la realtà virtuale.”
Larry: “Stai correndo troppo. Nonostante le tue nuove capacità non sei esente da rischi, ora sappiamo che l’evoluzione umana potrebbe raggiungere una velocità inaudita con queste tecnologie ma la fretta deve essere temperata dalla saggezza…. No… No… Tu puoi entrare nella mia mente, vero Jobie? Ti sento premere…”
Jobie: “Come lei ha già intuito Dottore, la mia intelligenza ora è superiore alla sua e non posso permettere che la sua paura di quello che non riesce a comprendere ostacoli il mio lavoro.”
Larry: “Oh, Dio…”
Jobie: “Il trattamento deve continuare. Non abbiamo altra scelta.”
È un Larry spaventato quello che parla al Computer.
Larry: “Ero terrorizzato da lui e lui lo sentiva. Mi ha scavalcato ma c’è qualcosa di distorto nelle sue riflessioni. La sua salute mentale è in pericolo… questo viaggio a Washington non poteva capitare in un momento peggiore…”
Ed è alla riunione che Larry viene a sapere da Timms della sostituzione delle sue fiale con quelle del Progetto 5. La cosa lo fa infuriare talmente che decide di andarsene piantandoli in asso. Intanto, al Centro, Jobie sta iniettandosi fiale su fiale.
Timms scova Larry nella sua camera d’albergo e gli riferisce che vogliono portare Jobie a Washington. Guardando dalla finestra, Larry scorge una macchina che si ferma e dalla stessa scendono gli scagnozzi del Direttore che sono venuti a prendere anche lui per obbligarlo a continuare gli esperimenti su Jobie. Dopo aver colpito Timms, Larry fugge dall’albergo mettendo ko anche una delle guardie del Direttore e fuggendo con la loro macchina. Timms riceve l’ordine di recarsi immediatamente alla Virtual Space Industries per togliere ogni possibilità di ingresso allo scienziato.
Jobie può ora finalmente compiere le sue vendette: trasforma Padre McKeen in una virtuale torcia umana e riduce il benzinaio, falciandogli il cervello, in un irreversibile ebete.
Jobie: “Lo scemo del villaggio adesso sei tu, senza rimedio, per sempre..”
Jobie prosegue le sue vendette e uccide il manesco padre di Peter falciandolo vivo. Larry arriva proprio nel momento in cui stanno portando via i pezzi sparsi del corpo dell’uomo. Dalla polizia viene a sapere anche degli altri morti ma basta uno sguardo da lontano di Jobie per trasformare questi omicidi in incidenti e di instillare questa convinzione nelle loro menti. Per cui tutti se ne vanno soddisfatti tranne Larry che entra nella propria casa e trova Jobie con indosso la maschera virtuale. Gliela strappa di dosso e guarda dentro al visore mentre Jobie sembra fuori conoscenza. Nello schermo Larry vede l’immagine del ragazzo che gli parla.
Jobie: “Mi sono fatto qualche pera, Dottore. La realtà virtuale non è una semplice simulazione: è tutto un altro mondo, una nuova dimensione elettronica. È l’utopia, Dottore. L’utopia che gli uomini hanno sognato per migliaia di anni e io ne sono l’artefice.”
Larry: “Jobie… Jobie… oh, no…”
Jobie: “Lei vuole creare dei mostri…”
Larry: “Hai ucciso due persone Jobie!”
Jobie: “…perché?”
Larry: “Devo fare qualcosa per aiutarti.”
Jobie: “Aiutare me?! Io sto per aiutare lei, Dottore. Sto per aiutare tutti voi a purificare questo pianeta. Questa tecnologia ha portato alla luce un altro universo. La realtà virtuale crescerà come è stato per il telegrafo, divenuto telefono, come per la radio, divenuta televisione… La realtà virtuale crescerà.”
Larry: “Stai avendo allucinazioni Jobie, sforzati di ragionare…”
Jobie: “Devo tornare alla V.S.I. per completare lo stadio finale della mia evoluzione. Proietterò me stesso all’interno dell’elaboratore a prestazioni elevate e diventerò pura energia. Una volta insediato nella rete il mio primo vagito sarà il suono di tutti i telefoni di questo pianeta che squilleranno all’unisono.”
Larry: “Ti rendi conto di quello che dici? Il delirio di onnipotenza è un sicuro sintomo di pazzia…”
Jobie: “Sono onnipotente…”
Larry: “Ti prego, Jobie, ascoltami. Il Progetto 5, le astrazioni a cui ti hanno esposto, non era ancora pronto per la mente umana. Stai accusando un break down psicotico. Se mi lasci fare posso contenerlo.”
Jobie: “Perché si oppone? Lei non può nascondermi niente, Dottor Angelo… Così il gruppo sta venendo a prelevarmi. Lei mi ha tradito!”
Con la forza della mente Jobie assicura e fa stringere attorno al corpo di Larry delle cinghie, immobilizzandolo e imbavagliandolo.
In quel momento una macchina si ferma davanti alla casa di Angelo e da essa scendono due degli uomini del Direttore. Attraverso lo schermo che Jobie ha messo sul viso di Larry, lo scienziato segue la fine dei due, disintegrati, o meglio scomposti dai poteri dell’ex tagliaerbe.
Poi Jobie gli toglie il casco.
Jobie: “È ora che vada al V.S.I. Una volta dentro a quell’elaboratore avrò libero accesso a più di cinquemila banche dati e da quelle cinquemila potrò raggiungerne altre ed altre ancora e così via. Alla fine mi sarò inserito nella intera rete informatica planetaria. Per l’anno 2001 non vi sarà persona al mondo che non vi sarà collegata e che non prenderà ordini da me. Mi dispiace che lei odi quello che ha creato.”
Mentalmente Jobie chiama Terry che lo viene a prendere con il suo furgone e lo accompagna al Centro. Il Direttore ha assistito alla morte dei suoi uomini ed è convinto che la loro fine sia stata causata da un’arma avveniristica inventata da Larry. Ne parla a Timms il quale però si dimostra scettico sulle possibilità che lo scienziato possa aver creato un’arma mortale. Comunque sia deve obbedire agli ordini di prendere tutti gli appunti e i file riguardanti l’esperimento e trasferirli nella sede di Washington.
Nel frattempo Peter e sua madre hanno visto Jobie andare via con Terry ed entrano in casa di Larry per cercarlo, trovatolo lo liberano. Larry entra con la sua password nella memoria centrale del computer del Centro e vi inserisce un virus che chiude tutte le vie di accesso isolandolo da ogni collegamento esterno. Poi esce e nel furgone degli uomini del Direttore trova degli esplosivi che carica nella macchina della madre di Peter e si dirigono tutti verso il Centro. Uno sciame di api virtuali annuncia l’arrivo del furgone di Terry con a bordo Jobie. Le guardie fuggono ma il capo dei guardiani riesce a uccidere Terry con un colpo di fucile, ma muore a sua volta, costretto a puntarsi il fucile in faccia dalla forza mentale di Jobie, la stessa forza che il giovane usa contro Timms, lasciandolo in uno stato di semidisgregazione: il suo corpo, infatti, si scompone e si ricompone in continuazione. Jobie si collega con la girosfera e penetra all’interno del computer lasciando nella realtà un corpo essiccato e privo di vita.
Larry ha raggiunto il Centro e ha lasciato Peter e sua madre in macchina per dirigersi solitario verso la costruzione dentro la quale piazza le cariche esplosive. Poi, dopo aver scoperto il corpo di Jobie e visto l’agonia straziante di Timms, si collega anche lui alla girosfera ed entra virtualmente nel computer dove incontra Jobie, ormai privo di ogni umanità, che sta cercando di entrare nella rete ma trova ogni accesso chiuso.
Jobie: “È inconcepibile! Chi osa contrastarmi? Me la pagherà.”
Larry: “Con tutto il tuo odio non posso permettertelo, Jobie.”
Jobie: “Tu?”
Larry: “Sì, io.”
Jobie: “Sei stato tu a fare questo? Mi hai impedito ogni contatto con l’esterno ma troverò lo stesso il modo per uscire.”
Larry: “Tutto questo potere non era destinato a una sola persona!”
Jobie: “Ti sbagli! A te serve qualcuno che ti guidi, ne hai bisogno, sei imperfetto come tutti i tuoi simili!”
Larry: “Questa tecnologia è nata per offrire agli umani straordinari mezzi di comunicazione ma tu di umano ormai non hai più niente! Mi spaventa vedere ciò che sei diventato.”
Jobie: “La tua ingenuità e la tua idiozia mi hanno stancato, Dottore… Vai via, umano!”
Con un colpo violento fa cadere la figura virtuale di Larry, rialzatolo lo crocifigge virtualmente e ne esplora la mente; scopre così l’esistenza delle bombe e si accorge che anche Peter, il suo giovane amico, è entrato nel Centro… ed è in pericolo di vita! Con un ultimo sprazzo di umanità rimastagli, libera Larry e gli ordina:
Jobie: “Vai e salva Peter… Corri!”
Larry scende dalla girosfera, trova Peter e con lui fugge mentre il contatore delle bombe raggiunge lo zero.
Nello stesso momento Jobie ha trovato un’uscita, un portale aperto e sta per entrarvi… il Centro esplode.
Qualche ora dopo Larry registra i suoi ultimi appunti.
Larry: “Dieci luglio. Ultima registrazione, almeno per un po’ di tempo. Farò in modo che Jobie non sia morto invano. La responsabilità della sua fine ricade su di me. Per qualche strana ragione mi è stata concessa una seconda opportunità, perciò continuerò le ricerche di nascosto, non posso rischiare che si faccia ancora un cattivo uso delle mie scoperte. Se riusciremo, un giorno, ad abbracciare la nostra saggezza, invece dell’ignoranza, questa tecnologia libererà la mente umana, non la schiavizzerà…”
Il telefono suona… i telefoni suonano… i primi vagiti del nuovo padrone del mondo?
Il film di Brett Leonard presenta per la prima volta il tema della realtà virtuale utilizzando in parte immagini virtuali programmate dal vero e in parte delle animazioni facendole passare per immagini generate dal computer come, per esempio, la sequenza delle fiamme che divorano Padre McKeen.
Gli effetti speciali sono stati realizzati da Frank e Tom Ceglia in collaborazione con Paul Haynes, mentre quelli di computer graphic da Reel Time Spfx, da Angel Studios, dalla The Gosney Company Homer & Associates e dalla Xaos Inc. Il make up è stato curato dalla Magical Media Industries con un costo moderato per l’impegno e il risultato che sono stati profusi: otto milioni e mezzo di dollari.
La storia deriva da un breve racconto di Stephen King, che lo stesso autore ha poi disconosciuto facendo causa alla produzione e vincendola, e da un’idea del regista Brett Leonard intitolata Cybergod. La Angel Studios, per onorare la quale il protagonista Pierce Brosnam, il futuro James Bond, ha preso il cognome di Angelo, ha creato tutte le scene di realtà virtuale pur dovendo stare in un budget molto ristretto realizzando otto minuti di film in sei mesi con una media di diciotto ore di lavoro al giorno. Quando si dovettero realizzare delle scene ancora più complesse se ne occupò la Xaos che aveva le attrezzature necessarie per poter far interagire fra loro perfettamente e senza sbavature, le immagini realizzate al computer con le scene dal vero.
Le girosfere sono state realizzate, con grande gioia dei due protagonisti che si sono divertiti molto ad usarle, dalla Reel Time, la stessa che ha fornito i progetti iniziali per la Big Wheel – la ruota panoramica londinese inagurata alla mezzanotte del nuovo millennio-, ed erano fatte con tre cerchi di tubi in acciaio del diametro di tre metri.
Il film ha anticipato di qualche anno una tecnologia dinamica, sempre in movimento e affermata in ogni campo. Il risultato è stato un film che, se pur ricalca sotto alcuni aspetti il mito di Frankenstein e si accosta ancora di più a I due mondi di Charly, ha ottenuto risultati più che lusinghieri già dalle prime quattro settimane di programmazione negli Stati Uniti triplicando con gli incassi il suo costo iniziale.
(1 – continua)