FANTASCIENZA STORY 204

CHI NON MUORE… PAGA PEGNO! (1993) – PARTE 01

JURASSIC PARK (Jurassic Park)

Isla Nubla

120 Miglia a Ovest della Costa Rica

Un container viene scaricato da una gru e appoggiato vicino a un’apertura. All’interno dello stesso qualcosa si muove. Un operaio sale sopra la cassa per aprire il portello dall’alto. L’essere all’interno si muove bruscamente e sposta la gabbia davanti all’apertura. L’operaio cade, qualcosa lo afferra e lo trascina verso l’interno mentre il capo cacciatore Muldoon (Bob Peck) cerca di salvarlo. Il tentativo è inutile.

Giacimento di Ambra Mano de Dios

Repubblica Dominicana

L’avvocato Gennaro (Martin Ferraro) cerca di dirimere la causa per la morte dell’operaio e sta disperatamente cercando John Hammond (Richard Attenborough) mentre, dalla cava, emerge un pezzo d’ambra con dentro, perfettamente conservata, una zanzara.

Badlands

Presso Snakewater, Montana

Due archeologi, Grant (Sam Neill) ed Ellie (Laura Dern), stanno compiendo degli scavi su dei resti fossili trovati tra le rocce. Una sonda viene fatta penetrare nel terreno e permette di rilevare i resti sepolti… e qualcosa di sepolto c’è.

Ellie: “Contrazione post mortem dei legamenti posteriori del collo. Un Velociraptor?

Grant: “Sì, e in buone condizioni, alto quasi due metri e lungo circa due e mezzo…  Guarda quelle ossa a forma di mezzaluna nella zampa, non mi sorprende che abbiano imparato a volare.

La dichiarazione suscita l’ilarità degli astanti, in buona parte costituita da curiosi.

Grant: “No, dico sul serio. I dinosauri, forse, hanno più tratti in comune con gli uccelli attuali di quanto non ne abbiano con i rettili. Guardate l’osso pubico rivolto all’indietro, come negli uccelli, guardate le vertebre piene di sacche d’aria e di cavità, esattamente come negli uccelli e il suo nome, Raptor, significa uccello rapace.

Un ragazzino, osservando l’immagine dello scheletro sul visore, interviene:

Ragazzo: “Però non mette mica tanta paura, sembra una specie di tacchino gigante.

Grant lo guarda storto.

Grant: “Un tacchino, eh?

Ellie: “Oh, no, ricominciamo…

Grant: “Okay… Immaginiamo di essere nel periodo cretaceo. Il vostro primo avvistamento di questo maxi tacchino avverrebbe in una radura. Lui si muove come un uccello, dondolando la testa, e voi rimanete fermi perché credete che la sua capacità visiva sia basata sul movimento, come per il Tirannosauro e che se non vi muovete lui non vi vede… ma il Velociraptor è diverso: voi lo fissate e lui vi fissa a sua volta ed allora scatta all’attacco, ma non frontalmente, dai due fianchi, da parte di altri due Velociraptor di cui non sospettavate l’esistenza. Perché il Velociraptor caccia in branchi e si serve di tattiche d’assalto ben coordinate e quel giorno sta facendo un’uscita in forze e vi sta sciabolando con questo, un artiglio retrattile di quindici centimetri molto affilato che si trova nel dito centrale. Non si disturba a mordervi la giugulare come farebbe un leone, no… lui vi sciabola… qui… o qui…

Ellie: “Oh, Alan…

Grant: “…o magari qui, in mezzo alla pancia, facendo fuoriuscire le budella. Il guaio è che siete ancora vivi quando cominciano a mangiarvi… Beh, adesso che lo sai, cerca di avere in po’ più di rispetto… uhm?

Ragazzo: “Okay…

Grant: “Uhm.

Ellie e Grant si allontanano dalla zona del rilevamento.

Ellie: “Ehi, Alan, se volevi spaventarlo era meglio puntargli addosso una pistola…

Grant: “Sì, lo so… ma i ragazzini… Tu vorresti uno come quello?

Ellie: “Io non voglio quello. Un esemplare della stessa specie mi interesserebbe molto, Professor Grant… perché ce l’hai tanto con i bambini?

Grant: “Ah, senti Ellie, sono rumorosi, sono sporchi, ti fanno spendere un sacco di soldi…

Ellie: “Che tirchio, tirchio!

Grant: “…e puzzano.

Ellie: “No, che non puzzano!

Grant: “Qualcuno puzza.

Ellie: “Ah, ma che dici?

Grant: “I bambini puzzano…

La loro amena conversazione viene interrotta dal rombo di un elicottero che atterra vicino alla loro roulotte, mentre Grant si avvicina ordinando al pilota di spegnere il motore per non rovinare i reperti con il vento delle eliche, questi gli indica la loro roulotte. Grant vi entra e trova un uomo che sta sturando una bottiglia di champagne presa dal frigorifero dei due. Appena si presenta, l’ira di Grant sfuma in quanto John Hammond è colui che finanzia le loro ricerche.

L’uomo riesce a convincere i due ad accompagnarlo per un week-end a periziare la sicurezza di un nuovo parco che il magnate sta per inaugurare. Il loro parere sarebbe vincolante per i suoi soci ancora preoccupati dell’incidente successo a uno egli operai. I due archeologi non possono dire di no quando Hammond si offre di finanziare in toto le loro ricerche per altri tre anni… Ma qualcuno sta tramando alle spalle del magnate. Uno dei suoi dipendenti, Nedry, sta per vendere il segreto del Jurassic Park a dei concorrenti. Dovrà portare le fiale con dentro degli embrioni sul molo dell’isola il giorno dopo alle diciannove.

Un elicottero si sta dirigendo verso il misterioso parco di Hammond, posto su Isla Nubla: a bordo dello stesso oltre, ovviamente al pilota, ci sono Hammond, Grant, Ellie, Gennaro e Malcolm (Jeff Goldblum), un matematico.

Sbarcati sull’isola vengono presi a bordo da un paio di Jeep e percorsi pochi chilometri verso l’interno ecco il primo incontro con i protagonisti del film, i dinosauri. Grant ed Ellie restano a bocca aperta nel vedere davanti a loro un meraviglioso, gigantesco esemplare di Brachiosauro, un animale erbivoro, vivo e vegeto e, nello sfondo, un lago nel quale nuotano e si abbeverano esseri di un mondo lontano creduto scomparso per sempre.

La risposta alle loro mille domande viene data ai suoi ospiti da Hammond stesso, o meglio da un filmato, affidato in parte all’animazione, appena la comitiva giunge al Centro Visitatori.

Hammond: “Chi è, chi è? Ah, Mister DNA! Ma lei da dove salta fuori?

DNA: “Dal tuo sangue. Una sola goccia del tuo sangue contiene miliardi di filamenti di DNA. I mattoni con i quali è costruita la vita. Un filamento di DNA come me costituisce il progetto di costruzione di un essere vivente ed è successo che animali estinti milioni di anni fa come i dinosauri abbiano lasciato i loro progetti di costruzione perché noi li trovassimo, ci bastava sapere dove cercarli. Cento milioni di anni fa c’erano le zanzare esattamente come ai nostri giorni e proprio come oggi succhiavano il sangue agli animali, perfino ai dinosauri. A volte, dopo aver punto un dinosauro, la zanzara si posava su un ramo d’albero e restava invischiata nella goccia di resina. Col passare del tempo la resina induriva, si fossilizzava, proprio come un osso di dinosauro, conservando al suo interno la zanzara. Questa resina fossile che noi chiamiamo ambra ha atteso milioni di anni con la sua zanzara dentro fino all’arrivo degli scienziati del Jurassic Park. Servendosi di tecnologie fantascientifiche gli scienziati hanno estratto il sangue conservato nelle zanzare e… tombola! DNA di dinosauro! Un intero filamento di DNA contiene tre milioni di codici genetici. Se guardiamo delle schermate come questa ogni secondo per otto ore al giorno, impiegheremmo due anni per vedere un intero filamento di DNA. È proprio l’unico e siccome è molto vecchio è anche pieno di interruzioni ed è qui che la nostra ingegneria genetica entra in gioco. Supercomputer e sequenziatori di geni elaborano il filamento nel giro di pochi minuti e la grafica della realtà virtuale ci mostra le interruzioni nella sequenza del DNA. Ci siamo serviti del DNA completo di un rospo per riempire le interruzioni e completare il codice. E ora ci possiamo creare un baby dinosauro.

Gli ospiti non riescono più a seguire pedissequamente il programma e di comune accordo si alzano dai sedili per entrare nel laboratorio dove, davanti ai loro occhi, assistono alla nascita di un piccolo Velociraptor che esce dal guscio che lo conteneva.

Accanto a loro uno degli scienziati, Harry, segue le fasi della nascita.

Hammond: “Io sono stato presente alla nascita di tutte le creature nate su quest’isola.

Malcolm: “Beh, non di quelle procreate allo stato selvatico.

Harry: “Non possono procreare allo stato selvatico. Il controllo demografico è una delle nostre misure di sicurezza. Ci sono solo procreazioni autorizzate al Jurassic Park.

Malcolm: “E come fate a sapere che non possono procreare?

Harry: “Perché tutti gli animali del Jurassic Park sono femmine, li abbiamo creati noi così.

Malcolm: “Però, mi scusi, come fate a sapere che sono tutte femmine? C’è qualcuno che gira per il Parco ad alzare le sottane delle dinosaure?

Harry: “Basta controllarne i cromosomi, non è tanto difficile. Gli embrioni dei vertebrati sono tutti femmine. Con un determinato ormone in più somministrato al giusto stadio di sviluppo diventano maschi e noi non glielo forniamo.

Ellie: “Non glielo fornite?

Malcolm: “John, il controllo che voi state pensando non è possibile. Se c’è una cosa che la storia della evoluzione ci ha insegnato è che la vita non ti permette di ostacolarla, la vita si libera, si espande, nuovi territori, abbatte tutte le barriere, dolorosamente magari, pericolosamente ma… tutto qui.

Harry: “Lei vuol dire che un gruppo composto interamente di esemplari femmine potrebbe… riprodursi?

Malcolm: “No, dico semplicemente che la vita vince sempre.

Al recinto dei Velociraptor i visitatori fanno conoscenza con Muldoon, mentre stanno facendo scendere dall’alto nella gabbia, una mucca. Estrapoliamo questa conversazione tra le altre.

Grant: “Mi dica, che metabolismo hanno? Con che ritmo crescono?

Muldoon: “Sono letali a otto mesi, letteralmente letali. Ho cacciato tutti gli animali dei quali si va a caccia, ma come si muovono questi…

Grant: “Veloci come cosa?

Muldoon: “Veloci come giaguari. Ottanta, cento chilometri l’ora lasciati in spazio aperto e sono dei formidabili saltatori.

Grant: “Dimostrano intelligenza? Con quel volume cranico…

Muldoon: “Ah, dimostrano un’estrema intelligenza, anche di tipo speculativo, specialmente la più grande. Ne abbiamo prodotte otto ma quando arrivò lei prese il comando del branco e le uccise tutte meno due… Quella là, quando ti guarda negli occhi si vede che sta rimuginando qualcosa… Per questo dobbiamo nutrirle così, lei le guidava all’assalto all’arrivo degli inservienti.

Ellie: “La recinzione è elettrificata, vero?

Muldoon: “Ma sì, certo. Ma non attaccavano mai nello stesso punto, cercavano sistematicamente dei punti di cedimento… hanno buona memoria.

Prima di iniziare il giro turistico del Jurassic Park a bordo di due macchine elettriche, arrivano i due ultimi ospiti attesi da Hammond, sono i suoi nipoti, Tim e Lex. Ad Ellie non sembra vero di lasciare i due nella macchina con Grant. Il giro comincia ma l’inizio appare piuttosto deludente: non vedono né il Dilofosauro né il Tirannosauro.

A proposito del Dilofosauro: sono state volutamente commesse alcune scorrettezze tecniche nei suoi confronti. Prima di tutto le sue dimensioni. Nella realtà l’animale era molto più grande, circa tre metri contro l’uno e venti dell’effettiva realizzazione, guidata elettronicamente sul set. Altra invenzione fu la sua capacità di sputare veleno, simile a una vipera, e di far uscire una specie di collare a forma di ventaglio.

Torniamo alla nostra storia. Un furioso temporale sta per abbattersi sull’isola e mentre tutto il personale in eccesso sta per prendere la navetta, Nedry si dirige furtivamente nella sala dove sono conservati gli embrioni e ne preleva alcuni per poi consegnarli sul battello come pattuito. Nel fare questo toglie la corrente a tutta l’isola per poter agire indisturbato; togliere la corrente al parco significa de-elettrificare i recinti e consentire agli animali di scorrazzare liberi e indisturbati per l’isola.

Ellie si era precedentemente fermata con Grant a osservare una femmina di Triceratopo ammalata ed era rimasta con l’équipe medica mentre gli altri avevano proseguito.

Ora sono tutti fermi davanti al recinto del Tirannosauro e il grosso bestione sta arrivando, divelle la recinzione e si dirige verso una delle due macchine. Terrorizzato Gennaro si rifugia in un capanno ma la gigantesca creatura incombe su di lui e lo divora mentre con un colpo di coda tramortisce Malcolm. Grant riesce a salvare Lex prima che la macchina precipiti dall’alto di un costone di cemento e si fermi tra i rami di un gigantesco albero. Tocca di nuovo a Grant arrampicarsi tra i rami per salvare anche Tim. Frattanto Ellie e Muldoon vanno alla loro ricerca, trovano Malcolm e i resti di Gennaro, nonché la seconda macchina. Devono fuggire di corsa inseguiti dal Tirannosauro.

Sorte migliore non tocca a Nedry, uscito di strada a causa della pioggia, viene assalito e ucciso da un Dilofosauro. Al Centro Visitatori un affranto Hammond sta mangiando del gelato ma il suo pensiero è tutto rivolto verso i suoi nipoti, là fuori.

Hammond: “Si stava squagliando.

Ellie: “Malcolm sta bene per ora. Gli ho fatto un’iniezione di morfina.

Hammond: “Se la caveranno tutti. Chi, meglio di un esperto di dinosauri può tirare fuori i bambini dal Jurassic Park? Sa qual è la prima attrazione che misi su quando me ne andai dalla Scozia? Il Circo delle Pulci a Bartlos Lake. Era veramente una meraviglia. Avevo un piccolo trapezio e una giostra, un carosello e un’altalena. Tutto era un movimento meccanico, naturalmente, ma la gente diceva sempre di vedere le pulci. Ho visto le pulci, mammina… tu le vedi le pulci? Le pulci domatrici, le pulci equilibriste, le pulci pagliacci… ma con questo Parco volevo far vedere qualcosa che non fosse un’illusione, qualcosa di reale, qualcosa che si vedesse, si toccasse. Un’idea non priva di meriti!

Ellie: “In questi casi le cose non basta pensarle, bisogna sentirle dentro.

Hammond: “Ha ragione, ha assolutamente ragione. Assumere Nedry è stato un errore, questo è evidente, siamo troppo dipendenti dalla automazione, me ne rendo conto adesso ma la prossima volta tutto si può correggere.

Ellie: “John…

Hammond: “La Creazione è un atto di assoluta volontà. La prossima volta sarà impeccabile.

Ellie: “È ancora un circo delle pulci! È tutta un’illusione!

Hammond: “Quando avremo di nuovo il controllo…

Ellie: “Non lo avete mai avuto, questa è un’illusione! Io sono stata abbagliata dalle potenzialità di questo Parco. Ma ho commesso un errore anch’io. Non ho avuto rispetto di quelle potenzialità e ora si sono scatenate. C’è una sola cosa che conta adesso: le persone che amiamo, Alan, Lex e Tim… John, sono tutti là dove la gente sta morendo…

Rifugiatisi sulle alte cime degli alberi, Alan, Lex e Tim sono svegliati all’alba dai barriti dei Brachiosauri; uno di loro viene a mangiare delle fronde proprio vicino ai tre spaventando inizialmente la ragazza. Poi, dopo essere scesi attraverso il tronco, si incamminano verso il Centro ma, durante la faticosa camminata, dietro un tronco abbattuto, Grant vede qualcosa di straordinario.

Grant: “Oh, Dio… lo sapete cos’è questo? …È un uovo di dinosauro… loro si stanno riproducendo…

Tim: “Mio nonno dice che i dinosauri sono tutte femmine.

Grant: “DNA di anfibio…

Lex: “E cioè?

Grant: “Bene. Durante la visita il filmino diceva che hanno usato DNA di un rospo per riempire le interruzioni delle sequenze genetiche. Hanno mutato il codice genetico dei dinosauri miscelandolo con quello dei rospi. Ora, alcuni rospi dell’Africa Occidentale, cambiano spontaneamente di sesso da maschio a femmina se si trovano in un gruppo monosessuale. Malcolm aveva ragione… guardate… (indica le piccole orme che si dipartono dalle uova aperte) La vita alla fine ha trionfato!

Nel frattempo, nel Centro Visitatori, non riuscendo in alcun modo a sbloccare il programma di Nedry (Wayne Knight), si decide di togliere la corrente per poi ripristinarla. In questo modo il sistema sul computer potrà resettarsi (piccola disgressione: se togliendo la corrente il sistema viene resettato, ogni possessore di computer dovrebbe ripristinare le proprie password ad ogni salto tensionico. Probabilmente il loro computer è settato in modo da annullare e reinizializzare le procedure protette ad ogni interruzione di corrente, ma sembra ben pericoloso che un sistema complesso abbia questo tipo di falle.). Il tentativo ha effetto ma la luce non ritorna perché, probabilmente, è scattato un interruttore di sicurezza posto in una casamatta esterna. Il responsabile della programmazione, Arnold (Samuel L. Jackson), decide di uscire per andare a ripristinare la luce.

Nella radura, intanto, Grant e i due ragazzi, si trovano di fronte al Tirannosauro che sta dando la caccia a delle prede più piccole. Nascosti dietro un tronco, i tre si allontanano di nascosto.

Arnold non ritorna ancora, la preoccupazione cresce ed Ellie e Muldoon decidono di avviarsi a loro volta a cercarlo. Passando davanti al recinto dei Velociraptor, si accorgono che anche quei pericolosi animali si sono liberati. Giunti davanti alla recinzione che delimita la casamatta, Muldoon ordina alla ragazza di correre verso l’interno mentre lui ne controlla l’esterno. Ellie è guidata all’interno da Hammond e Malcolm via radio in modo che possa dirigersi velocemente alla postazione degli interruttori che sono collocati dopo un lungo corridoio. Ellie ripristina la luce e la corrente ai recinti proprio mentre Grant, Lex e Tim stanno scavalcando un recinto, una violenta scarica colpisce Tim, stordendolo. Praticandogli la respirazione artificiale Grant riesce a farlo rinvenire. In fondo al corridoio Ellie ha trovato i resti di Arnold. Spaventata, cerca una via di uscita. Davanti alla donna si palesa un Velociraptor che la attacca; all’esterno, Muldoon viene attaccato e ucciso dagli altri due Raptor con quella manovra a tenaglia che Grant aveva illustrato all’inizio.

Finalmente, all’esterno, Ellie si ricongiunge con Grant e i due ragazzi mentre i piccoli dinosauri continuano i loro attacchi nelle grandi cucine del Centro. Lex e Tim sfuggono a stento agli artigli delle creature e, assieme a Grant e ad Ellie, si trovano circondati dai Raptor; sarebbe la loro fine se il grande Tirannosauro non intervenisse involontariamente in loro aiuto attaccandoli e spaventando i piccoli dinosauri. I quattro fuggono all’esterno per essere raccolti da una Jeep con a bordo Hammond e Malcolm. L’industriale è riuscito a mettersi in contatto telefonico con la base grazie all’impianto computer ripristinato da Lex, un elicottero li sta attendendo appena fuori dal Jurassic Park.

Grant si precipita all’interno del mezzo apostrofando Hammond.

Grant: “Dopo attenta considerazione ho deciso di non avallare il suo Parco!

Hammond: “Anche io!

L’elicottero si alza lasciandosi dietro il nuovo mondo dei dinosauri.

Era parecchio tempo che Michael Crichton pensava a una storia sui dinosauri. Questo scrittore di successo, che aveva, tra l’altro, anche esordito come regista con Il mondo dei robot tratto da una sua storia, si era cimentato in una storia sui redivivi mostri preistorici fin dal 1981 quando aveva realizzato una sceneggiatura che trattava di un dinosauro progettato geneticamente. All’epoca non era pensabile sapere come la cosa avrebbe potuto essere realizzata in maniera credibile per cui la storia fu temporaneamente accantonata. Ci vollero altri otto anni per poter avere l’idea giusta e altri due anni ancora per poterla finalmente consegnare, completata, ad Alfred A. Knopf, il suo abituale editore. Poiché si trattava di un romanzo di un autore di grande successo come era (e ancora è anche dopo la sua morte) Michael Crichton, in condizioni normali sarebbe stato messo all’asta al migliore offerente per farne un film, ma sapendo che in tempi precedenti la 20th Century Fox aveva acquistato per un milione di dollari il romanzo Congo ancora allo stato embrionale e poi non ne era stato realizzato un film, cosa che sarà solo in tempi successivi, Crichton non voleva cadere nello stesso errore: lui puntava alla realizzazione cinematografica prima di ogni altra cosa, per cui diede istruzioni precise al suo agente, Robert Bookman, della Creative Artists Associates, di offrire i diritti per la trasposizione cinematografica a “solo” un milione e mezzo di dollari.

Lo scrittore aveva già comunque avuto un abboccamento con Steven Spielberg. La cosa era successa mentre i due stavano lavorando a un copione precedente che il regista aveva già acquistato e che era destinato a diventare una famosa serie televisiva, E.R. Medici in prima linea. Spielberg si dichiarò immediatamente interessato sia a produrre il film sia, cosa che interessava molto a Crichton, a dirigerlo. L’agenzia, comunque, portò a termine il suo lavoro con professionalità e si scatenò una ridda di offerte e ben presto il campo si restrinse a quattro concorrenti: la 20th Century Fox per Joe Dante, la Warner Bros per Tim Burton, la Guber–Peters Entertainment, in società con la Tristar Pictures, per Richard Donner e, ovviamente, la Universal Pictures per Steven Spielberg. Una settimana dopo l’accordo con la Universal era raggiunto. Ora si trattava, da parte di Crichton, di accettare di incassare altri cinquecentomila dollari per scrivere il copione e la cosa non lo allettava molto. Comunque sia, si sforzò di preparare un trattamento che fu poi in seguito rifatto “a blocchi” e il risultato finale soddisfò Spielberg.

Ora si trattava di realizzare i dinosauri in maniera credibile e il regista non voleva ricorrere a modellini in miniatura, ma li voleva realizzare in grandezza naturale affinché fossero realistici. Il suo pensiero era quello di creare i mostri del suo film utilizzando dei robot, all’incirca come il King Kong di De Laurentiis, ma presto si rese conto che anche quella realizzazione era in realtà capace di ben pochi movimenti e che solo un uomo, forse, avrebbe potuto costruirgli un dinosauro gigantesco che si muovesse con realismo: Stan Winston, il creatore della regina aliena di Aliens – Scontro finale. Il lavoro al quale Winston si sottopose fu lungo e massacrante e, mentre il film entrava in fase di preproduzione, Spielberg si allontanò per girare Hook – Capitan Uncino lasciando ai suoi collaboratori l’incarico di proseguire con gli studi e i tentativi, pur mantenendosi costantemente in contatto con loro. Lo Stan Winston Studio si divise su due fronti, uno dei quali, coordinato da Shane Mahan e John Rosengrant, fu incaricato di costruire il guscio esterno di ogni dinosauro e il secondo, coordinato da Richard Landon e Craig Caton, doveva sviluppare i meccanismi interni che avrebbero fatto muovere i dinosauri. Il progetto più imponente, quello del Tirannosauro, era il più complicato e importante. Fu quindi realizzato un modello del Rex in scala 1:5 e da quello si ottenne un calco in poliuretano rigido e fu poi tagliato in sezioni, ogni pezzo fu numerato, messo su un proiettore opaco e ingrandito cinque volte su un foglio di compensato; quindi ogni sezione di compensato venne segata, ridotta di sei centimetri per far posto alla creta e quindi agganciata a un’armatura da scultore. Infine il tutto fu coperto con una reticella metallica e della lana di vetro su cui fu poi distesa la creta. Ce ne vollero due tonnellate e mezzo e quattro mesi di lavoro per terminare la gigantesca scultura. Per muovere il gigantesco bestione si pensò di ricorrere all’idraulica e a un costume telemetrico. Un costume telemetrico non è altro che un dispositivo collegato elettronicamente a un robot per cui, chi lo indossa, compie dei movimenti che la figura elettronica replica fedelmente. Questo sistema andava benissimo per poter far muovere un dinosauro di dimensioni abbastanza piccole in modo fluido e credibile e in più con quattro animatori si poteva spostare il pupazzo manualmente e ogni movimento poteva essere trasferito al sistema idraulico del gigantesco tirannosauro e duplicato.

Quindi si decise di dividere in due il Tirannosauro dato che sarebbe stato usato per i piani ravvicinati. La parte superiore era comprensiva del muso, del torso e della coda e venne montata su un simulatore di volo che venne costruito apposta nel formato e dotato di movimenti appositamente tarati per l’uso che ne era necessario. Poteva infatti fare sei assi di movimento, in su e in giù, in avanti e all’indietro, da sinistra a destra, beccheggiare da sinistra a destra, rollare avanti e indietro. Gli occhi erano radiocomandati e fu costruita una testa dotata di maggiori dettagli e con ulteriori meccanismi per i primissimi piani.

Un altro personaggio importante del film è il Velociraptor, un predatore agile e astuto. Esso fu inizialmente realizzato per mezzo di un travestimento portato da un operatore umano, ma non era un travestimento puro e semplice in quanto il costume era ricco all’interno di meccanismi radiocontrollati per gli occhi, mentre le piccole zampe anteriori erano in parte radiocontrollate e in parte animate da cavi. Le zampe posteriori del Velociraptor, invece, erano simili a quelle dei cani, dotate di tre giunture, e il travestimento serviva solamente per le riprese dalle ginocchia in su. Per le riprese a distanza fu costruito un modello meccanico. Una speciale apparecchiatura, poi, permetteva di mostrare le zampe dei Velociraptor in movimento, addirittura anche le dita del rettile erano comandate elettronicamente.

Elettronicamente fu anche realizzato il Dilofosauro e cioè il mostro che ha la particolarità di sputare veleno in faccia alle sue prede. Su tutte le altre scene intervenne poi l’animazione fatta al computer che integrò perfettamente le scene girate con i modelli, con i costumi fin a far interagire i personaggi con i dinosauri stessi, come la scena spettacolare di un branco di loro che passa vicino a Grant, Lex e Tim, poco prima dell’intervento del gigantesco Tirannosauro.

Le scene in esterni, a parte quelle ricostruite negli studi Universal e, addirittura, in uno della Warner Bros., furono girate sull’isola di Kauai, alle Hawaii dove fu portato l’unico dinosauro la cui scena fu girata in esterni: il Triceratopo. Questi fu realizzato da subito nella stessa identica posizione in cui si vede nel film: sdraiato su un fianco, e il suo respiro fu realizzato con un cuscinetto assiale e una cinghia di trasmissione con una manovella per alzare e abbassare la sua gabbia toracica. Fu realizzato anche un cucciolo di Triceratopo che Lex cavalca in una scena che poi è stata tagliata perché il film stava diventando troppo lungo.

Lunedì 24 agosto 1992 iniziarono le riprese nell’isola di Kauai: erano previsti ottantadue giorni di lavoro in esterni. Gli attori erano stati scelti e scritturati con successo. I cavi che dovevano servire ben tesi per simulare i recinti dove si trovavano gli animali venivano collocati con indicibili difficoltà da una ditta specializzata. Tutto procedette regolarmente fino a che, venerdì 11 settembre, l’uragano Iniki, non investì l’isola con venti che viaggiavano a 265 chilometri all’ora e raffiche che arrivavano fino a 289 chilometri all’ora. La troupe partì regolarmente lasciando in sospeso un giorno di riprese in esterni che non fu poi recuperato sull’isola, troppo devastata dall’uragano, e quindi furono girati altri esterni in posti diversi. I suoni che emettevano questi animali mitici sono ancora oggi un mistero per cui si trattò di inventare pur restando nel campo delle possibilità.

Per i T- Rex il suo ruggito fu ottenuto con un cucciolo di elefante che emetteva il suono simile a quello di una tromba, con l’aggiunta di un ruggito di tigre e il verso ringhioso di un alligatore. Per i Raptor si trattò di assemblare vari tipi di suoni in modo di mostrare che fra loro questi esseri comunicavano. Per cui furono usati, opportunamente calibrati e riverberati, i suoni di un’oca, i versi dei delfini e una gru africana. Il verso dello sputaveleno era invece ottenuto con delle strida e gemiti di cigni. Per i brachiosauri vennero usati i versi delle balene e dei ragli d’asino riprodotti con un effetto ad eco per renderli più melodiosi.

(1 – continua)

Giovanni Mongini