Inizia con questo articolo una collaborazione in sinergia con il sito “Italia parallela”, che ci permette di arricchire ulteriormente di nuovi argomenti le pagine della Zona Morta. Diamo quindi il benvenuto a questi nuovi amici e… apriamo le danze con un argomento che già in passato abbiamo avuto modo di trattare, ma che non smette di affascinarci e di offrirci nuovi spunti e nuove teorie: i viaggi nel tempo!
Sin dai tempi più remoti l’uomo ha sognato di viaggiare nel tempo.
Numerosi i film e i romanzi in cui i protagonisti si imbattono in viaggi nel futuro o nel passato.
Questo nella realtà è possibile? Potremmo davvero viaggiare avanti o indietro nel tempo?
Per rispondere a questa fantascientifica domanda bisogna analizzare alcuni concetti e teorie.
Siamo solitamente abituati al concetto di vivere in un mondo a 3 dimensioni, ma ci sbagliamo, questo perché scartiamo a priori il fattore TEMPO che è da considerarsi a tutti gli effetti una quarta dimensione.
Albert Einstein ha dimostrato che il tempo non è sempre uguale in tutti i luoghi.
Questo dipende dalla massa: dove vi è più massa il tempo è più lento e dove invece non vi è massa il tempo scorre molto velocemente.
Per esempio, nello spazio, essendoci meno massa i sistemi GPS devono essere spesso reimpostati perché i loro orologi interni corrono avanti di 8 secondi rispetto a quelli terrestri.
Sembra strano ma gli astronauti, quando sono nello spazio infatti invecchiano più velocemente che sulla Terra.
A Giza, in corrispondenza della piramide di Cheope, il tempo scorre più lentamente a causa della forte massa esercitata dalla costruzione.
Il tempo quindi varia a seconda della materia e non possiamo definirlo una dimensione lineare e invariabile.
Come la materia, il tempo presenta varie sfumature e vari “buchi” che permetterebbero di attraversarlo.
Il problema è che questi buchi sono davvero piccolissimi.
Ma ipotizziamo di attraversarne uno per voler tornare indietro nel tempo.
Si aprirebbe una breccia temporale che collegherebbe il mondo attuale a quello passato, questa breccia farebbe scorrere molta energia al suo interno (quella del presente e quella del passato unite) e questa annienterebbe lo stesso buco.
Inoltre questa azione violerebbe la teoria che la causa precede sempre l’effetto e impedirebbe l’esistenza di cose che già esistono.
In sintesi i viaggi nel passato sono meno probabili secondo le nostre teorie.
E quelli verso il futuro?
Supponiamo di essere vicino a un buco nero (che ha una forte massa): se non veniamo inghiottiti dallo stesso e ci giriamo attorno scopriamo che il tempo per noi passa molto più lentamente che sulla Terra.
Quando torneremo sulla Terra quindi avremo viaggiato nel tempo e saremo nel futuro.
Ma come si deduce questa possibilità è molto remota perché prima dovremmo riuscire ad arrivare e a sopravvivere al buco nero.
Per realizzare una macchina che ci proietti nel futuro, sulla Terra, dovremmo creare un mezzo che vada alla velocità della luce (o che ci arrivi davvero molto vicino).
Questo dovrebbe quindi fare il giro della Terra 7 volte al secondo.
All’interno del mezzo il tempo scorrerebbe piano, normalmente, mentre all’esterno il tempo passerebbe più velocemente.
Quindi, quando scenderemo dal nostro mezzo ci ritroveremo inevitabilmente nel futuro.
La teoria non fa una piega, l’unico problema è come raggiungere la velocità della luce.
Per il momento solo gli acceleratori di particelle (vedi il Cern di Ginevra) ci sono riusciti.
In ogni caso questo ci insegna che non si può scartare a priori la possibilità di un viaggio nel futuro.
Gli scienziati più futuristi (tra cui Stephen Hawking) pensano che potremmo, un giorno, raggiungere pianeti percorrendo enormi distanze nel giro di soli pochi anni.
Potremmo viaggiare verso nuovi mondi per cercare un nuovo pianeta da abitare quando la Terra sarà ormai in distruzione.
Inoltre possiamo anche immaginare che esseri di altri mondi abbiano già adottato questa tecnologia per viaggiare nello spazio ed essere in viaggio per venirci a trovare.