Gli ultimi lavori della vita artistica di Bruno Mattei segnano un deciso ritorno all’horror, con una nuova attenzione alla tematica degli zombi, vuoi per la splendida location filippina, vuoi per l’incontro artistico con lo sceneggiatore Antonio Tentori, amante e studioso del genere.
“L’isola dei morti viventi” (2006) è firmata Vincent Dawn per la regia (pseudonimo inglese di Mattei), soggetto di Antonio Tentori, sceneggiatura di Bruno Mattei, Antonio Tentori e Gianni Paolucci, montaggio di Daniele Campelli, fotografia di Luigi Ciccarese, musica di Bruno Mattei e Daniele Campelli (Flipper Edizioni). I costumi sono di Citro Donato, le scenografie di Claudio Cosentino e gli ottimi effetti speciali di Cecile S. Baun. Produce La Perla Nera. Interpreti: Yvette Yzon, Alvin Anson, Ronald Russo, Ydalia Suarez, Miguel Franco, James L. Gaines sr., Thomas Wallwort, Gary King Roberts, Curtis Carter, Arash Donadoni, Lilia Cantapay, Xeah Rivera, Hervana Hernandes e Marilyn Picones.
La pellicola racconta le avventure di un gruppo di naufragi su un’isola deserta, dove alla fine del 1600 alcuni soldati spagnoli avevano sepolto dei cadaveri. I soldati erano stati divorati da esseri mostruosi resuscitati per errore e adesso sono i naufragi in pericolo, perché i cadaveri sepolti quattrocento anni prima sono tornati in vita.
Il film comincia con un antefatto datato 1685, che mostra una cerimonia vudù al tempo dei conquistadores e introduce in piena atmosfera di terrore tra cadaveri avvolti in rudimentali fasce che si risvegliano e vengono massacrati a colpi di fucile. I morti tornano a vivere in una chiesa di un’isola dei Caraibi, anche se la location operativa sono le Filippine. La storia si sviluppa in tempi moderni e vede protagonisti alcuni avventurieri a caccia di tesori sommersi che sono costretti a sbarcare sull’isola maledetta dopo una tempesta. I membri dell’equipaggio della nave in panne scendono sull’isola per cercare viveri e acqua, ma sono catturati da una nebbia innaturale e cominciano a incontrare zombi, fantasmi e vampiri. Gli zombi sono cenciosi e sporchi, mostrano volti scarnificati e perdono sangue dalla bocca, la loro fisionomia ricorda i morti viventi di “Zombi 2” (1979) di Lucio Fulci. Tentori e Mattei inseriscono elementi di gotico citando il Necronomicon di Lovecraft, libri di antiche profezie, vecchie leggende di galeoni spagnoli scomparsi e racconti di Edgar Allan Poe (Il barile di Amontillado). L’impatto visivo della pellicola è forte, registriamo sequenze efferate che cominciano con l’orrendo pasto degli zombi che assaltano la nave e divorano il pilota. Non mancano i classici assedi tipici del meccanismo western con le vittime asserragliate in un luogo chiuso e gli zombi che vengono respinti a colpi di fucile. La vecchia chiesa è stata il luogo dell’antico eccidio ed è proprio lì che si raduna una setta di vampiri – zombi, veri padroni di un’isola demoniaca. Molte scene sono girate alla perfezione e citano capolavori del passato: i vermi nel vino, i cadaveri cosparsi sul pavimento, i morti che tentano di catturare i vivi e la sequenza dell’occhio in primo piano spinto verso una scheggia di vetro (“Zombi 2”). C’è una piccola variazione sul tema perché l’occhio della protagonista (Yvette Yzon) non subisce la stessa fine di quello della splendida Olga Karlatos. I fantasmi hanno una voce cavernosa che sembra provenire dall’oltretomba, mentre i vampiri – zombi sono i veri demoni dominatori, gli emissari del male che si abbeverano di sangue umano. I demoni dell’isola convincono il capitano della nave a uccidere i compagni, ma viene fermato in tempo e riesce a fuggire insieme a una delle ragazze (Yzon). Il capitano fa una brutta fine perché diventa uno zombi dopo essere stato ucciso da un sottoposto. Il fuoco purificatore sembra distruggere tutto come molti anni prima, al tempo dell’epidemia causa del disastro e della diffusione del mortale contagio. La Yzon fugge dall’isola a bordo di una zattera inseguita dagli zombi, viene salvata da un elicottero, ma ormai è tropo tardi, perché i medici ne certificano la morte. In realtà si risveglia come zombi proprio nell’ultima sequenza. L’orrore non è terminato.
Produce La perla nera di Gianni Paolucci con troupe italiana, ma si sceglie la solita location esotica nelle Filippine per contenere i costi. Il lungometraggio viene girato in lingua inglese, in digitale con il titolo Island of the living dead, ma noi abbiamo visto una versione tedesca fortunatamente sottotitolata in spagnolo. Il film viene proiettato il 1 maggio 2007 in anteprima al “Joe D’Amato Horror Festival” di Livorno. Il trailer esce su svariati siti, ma il film è ancora inedito in Italia. Nonostante molte delle opere di Mattei siano state commercializzate dalla CVC – Cine Video Corporation, a oggi non si sa niente in merito a un suo rilascio per il mercato Home Video. Nell’autunno 2008 escono le edizioni in DVD per il mercato tedesco (Island of the living dead 2006) e ceco (Zombie: Ostrov smrti).
“Zombi: la creazione” (2007) è l’ultima opera di Mattei che si firma ancora Vincent Dawn per dirigere il sequel de “L’isola dei morti viventi”. Sharon, la sola sopravvissuta al massacro del primo film, torna a casa, ma quando racconta la tragedia nessuno le crede. Un emissario di una potente multinazionale le chiede di ritrovare l’isola dove i morti viventi hanno ucciso i suoi amici. I due partono e arrivano sul posto dove trovano alcune bare con strani esseri mutanti all’interno. Apparentemente le creature sembrano morte, ma non è così, una dopo l’altra si risvegliano, attratte dall’odore della carne. Riprende l’orrore. Interpreti principali sono ancora Yvette Yzon e Jim Gaines, unici elementi del cast artistico precedente. Il film viene girato in lingua inglese nelle Filippine, con attori americani, ma prodotto da Gianni Paolucci per Diamonds International Film e La Perla Nera. Art director è l’italiano Claudio Cosentino, ma il film viene girato all’estero per ridurre i costi.
Sfortunatamente, pochi mesi dopo la fine delle riprese, il regista Bruno Mattei muore, facendo di “Zombi: la creazione” la sua ultima opera. Il film è ancora inedito in Italia. Nel novembre del 2007, la pellicola viene presentata in prima mondiale all’American Film Market (AFM) di Los Angeles. Prima della sua morte, il regista vorrebbe girare un altro film sugli zombi, in modo da creare una vera e propria trilogia. Il produttore Gianni Paolucci pensa di realizzare questo terzo film e altri previsti, che dovevano essere diretti da Mattei. Nel 2008 escono le edizioni in dvd per il mercato tedesco e ceco.