Vele solari per viaggiare fra le stelle. Ascensori spaziali per portare in orbita satelliti e astronauti senza usare un grammo di carburante. Aerei ed elicotteri sempre più leggeri, robusti e invisibili ai radar. Sono solo alcune delle incredibili applicazioni nel settore aerospaziale del grafene, il materiale delle meraviglie fatto da un solo strato di atomi di carbonio. Lo ha spiegato qualche settimana fa Marco Molina, responsabile ricerca e sviluppo spazio di Leonardo, a margine della conferenza “Graphene: revolution is coming to Earth… and space”, organizzata nel Museo della scienza e della tecnologia “Leonardo da Vinci” a Milano.
“Il grafene, con la sua grandissima resistenza meccanica e la sua leggerezza, è considerato un ottimo candidato per la realizzazione delle vele solari che ci porteranno a esplorare altri sistemi stellari”, ha raccontato Molina. “Potremo produrre vele grandi chilometri quadrati che peseranno solo pochi etti e che potranno essere dispiegate in sicurezza mantenendo la loro integrità”.
Col grafene si potrebbe realizzare anche il resistentissimo cavo “dei futuri ascensori spaziali che sostituiranno i razzi”, ha aggiunto Molina parlando dei molteplici futuri impieghi di questa nuova fibra. “Il cavo, sostenuto da un satellite in orbita geostazionaria, permetterà di sollevare da Terra delle piattaforme che arriveranno in orbita senza usare un grammo di combustibile, per portare astronauti, pezzi di stazioni spaziali, satelliti, telescopi ed esperimenti fino a 36.000 chilometri di altezza”.
A fare da apripista all’uso spaziale del grafene è stata proprio una sperimentazione condotta nel 2017 da Leonardo insieme al Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e alle università di Cambridge e Bruxelles, che per la prima volta hanno testato l’uso del grafene in microgravità per realizzare i sistemi di raffreddamento per satelliti.
Le applicazioni del grafene sorprendono poi anche in campo aeronautico. “Gli ingegneri di Leonardo – ha continuato Molina – lo stanno già usando per realizzare strutture di aerei ed elicotteri sempre più leggere e resistenti agli impatti. Grazie alla elevata conducibilità elettrica del grafene, sarà possibile realizzare anche sistemi antighiaccio integrati nelle ali. La sua capacità schermante consentirà poi di produrre vernici che riducano l’impronta radar, per rendere i velivoli invisibili ma anche per realizzare campi eolici che non disturbino l’attività dei radar che studiano il traffico aereo”.
Nel campo dell’elettronica e della microelettronica, infine, la capacità di dissipazione del calore del grafene ci permetterà di realizzare prodotti sempre più piccoli e competitivi. “Leonardo guarda all’innovazione tecnologica che arriva dal mondo delle università e cerca di portarla nei suoi prodotti”, ha affermato Giovanni Soccodato, direttore strategie e innovazione di Leonardo.
“Per quanto riguarda il grafene, abbiamo grandi aspettative per il futuro: quello che stiamo cercando di fare oggi – ha aggiunto Soccodato – è renderlo utilizzabile nelle applicazioni industriali. La collaborazione con la Graphene Flagship in questo senso è molto importante, perché apre alla collaborazione tra il mondo dell’industria e quello della ricerca, anche con piccole realtà come piccole start up e spin off universitari che spesso sviluppano applicazioni molto particolari che possiamo portare nei nostri prodotti per sbarcare poi sul mercato”.
E mentre è recente la notizia dell’utilizzo del grafene anche nel campo dell’abbigliamento, da quello sportivo a quello sartoriale, non ci rimane che attendere per vederne altri possibili ulteriori sviluppi.