Titolo originale: Friday the 13th – Part 8: Jason takes Manhattan
Anno: 1989
Regia: Rob Hedden
Soggetto: Rob Hedden, basato sui personaggi creati da Victor Miller
Sceneggiatura: Rob Hedden
Direttore della fotografia: Bryan England
Montaggio: Steve Mirkovich e Ted Pryor
Musica: Fred Mollin
Effetti speciali: Martin Becker, Jim Gill, Bettie Kauffman e Gary Paller
Produzione: Randolph Cheveldave
Origine: Usa
Durata: 1h e 40’
CAST
Kane Hodder, Jensen Daggett, Peter Mark Richman, Scott Reeves, V.C. Dupree, Barbara Bingham, Todd Shaffer, Tiffany Paulsen, Martin Cummins, Kelly Hu, Gordon Currie, Saffron Henderson, Sharlene Martin, Warren Munson
TRAMA
Ritroviamo per l’ennesima volta Jason in fondo al Crystal Lake, incatenato laddove lo avevamo lasciato nello scorso episodio. Ma l’ancora di una barca di passaggio danneggia un cavo elettrico subacqueo e le scariche elettriche che ne conseguono resuscitano Jason ancora una volta. Lo spietato killer riesce a salire furtivamente a bordo di una motonave, la Lazarus, che sta partendo per una crociera premio di alcuni studenti diretta a New York. Una volta a bordo Jason comincia la consueta carneficina all’arma bianca. A causa di un incendio scoppiato in sala macchine però, la motonave inizia ad affondare: solamente in cinque riescono a salvarsi a bordo di una scialuppa e raggiungono New York, ma Jason li ha seguiti fin lì per completare la carneficina iniziata a bordo della Lazarus.
NOTE
Ottavo film della serie “Venerdì 13”, la pellicola stavolta cambia ambientazione: Jason abbandona il Crystal Lake e uccide in un ambiente che non conosce così bene come i dintorni del lago, ma che gli offre comunque nuovi spunti per la sua continua carneficina di teen-ager, colpevoli nella sua mente malata di averlo lasciato annegare la prima volta quand’era solo un ragazzino, come raccontato nel primo mitico film. Sebbene il titolo rievochi un suo ingresso nella Grande Mela, in realtà la maggior parte della pellicola si svolge a bordo della motonave Lazarus in viaggio verso Manhattan. Nel poster originale della pellicola, in ogni caso, si vedeva Jason che usciva dal noto poster “I Love NY” squarciandolo. L’idea fu però abbandonata in seguito alle lamentele del Comitato del Turismo della città di New York. Mentre si giravano le poche scene ambientate e Manhattan, al film in lavorazione venne dato il titolo fittizio di “Ashes to Ashes” (ovvero “Polvere alla polvere”), per evitare che i fan invadessero il set.
La pellicola stavolta è diretta da Rob Hedden, che ne ha scritto anche il soggetto e la sceneggiatura: il regista ha anche lavorato dietro la macchina da presa per alcuni episodi del serial “Venerdì 13” e di “Star Trek – Enterprise”, oltre che per il film per la tv “Alien fury: countdown to invasion”, mentre come sceneggiatore si è occupato anche, oltre ai titoli appena menzionati, degli scipt di “Clockstoppers” e di alcuni episodi del serial “Ai confini della realtà” nella sua versione più recente, quella targata 2002.
A Harry Manfredini, dopo sette episodi ininterrotti nella stesura della colonna sonora, stavolta succede Fred Mollin, che già aveva collaborato alle musiche del settimo film.
Agli effetti speciali ritroviamo Martin Becker, che già aveva lavorato nel terzo e nel sesto episodio e che ha fatto parte anche del cast tecnico di vari film della serie “Nightmare”, di “Cose dell’altro mondo” e di “Star Trek II – L’ira di Khan”.
Tra gli attori ritroviamo per la seconda volta Kane Hodder nei panni di Jason, del quale si racconta un aneddoto: nello script originale, quando l’assassino di Crystal Lake giunge al porto di Manhattan, ci sarebbe dovuto essere un cane che gli abbaiava contro e il serial-killer in maschera da hockey avrebbe dovuto tiragli un calcio. Kane ritenne che dare calci a un cane fosse eccessivo e così la scena non fu mai realizzata.
Jensen Daggett ha lavorato anche nel film “Asteroid” e nel serial televisivo “Il mio amico Alf”, mentre Barbara Bingham ha recitato anche in “La maschera della morte” e “La casa 5”.
Peter Mark Richman ha alle spalle una lunghissima carriera di attore per serie televisive: lo abbiamo visto infatti in “Star Trek” (la serie classica e anche in “The next generation”), “Supercar”, “Ai confini della realtà” (la serie originale”), “Oltre i limiti”, “Viaggio in fondo al mare”, “The Invaders”, “La terra dei giganti”, “La donna bionica”, “L’uomo da sei milioni di dollari”, “Wonder Woman”, “Psi Factor”, “Galactica 1980”, “L’incredibile Hulk”, “Swamp thing” e moltissime altre.
Stesso discorso vale per Martin Cummins, che ha recitato in telefilm come “Smallville”, “The 4400”, “Il mio amico Ultraman”, “Highlander”, “Poltergeist – The legacy”, “Oltre i limiti”, “Dark Angel”, “Stargate SG1”, “Andromeda”, “Kyle XY”, “Fringe”, oltre che nei film “Omen IV – Presagio infernale” e “Strange frequency”.
Anche Gordon Currie si è spesso diviso tra grande schermo e televisione: è apparso infatti in “Puppet Master 4 e 5”, “Il mistero del bosco” e “Laserhawk”, ma anche in “Highlander – The Raven”, “Oltre i limiti”, “Code name: Eternity” e “Mutant X”.
Altro veterano dei serial televisivi è Warren Munson, che ha recitato in film per la televisione come “Il cane infernale”, “Bermuda now… Il film!”, “Amityville Horror – La fuga del diavolo”, “Amelia Earhart – L’ultimo viagio” e telefilm come “Star Trek – Voyager e The next generation”, “Ralph Supermaxieroe”, “Storie di maghi e di guerrieri”, “La bella e la bestia”, “Roswell”, “Le avventure del giovane Indiana Jones”. Infine Munson è stato uno dei doppiatori del film cult di animazione “Heavy Metal”.
Kelly Hu è l’unica attrice invece che in seguito ha recitato in film di grande rilievo, come “X-Men 2”, “Strange days”, “Il re scorpione”, “The Librarian” e recentemente ha preso parte anche alla serie televisiva “The vampire diaries”.