FANTASCIENZA STORY 219

BEL PIANETA… LO PRENDIAMO (1996) – PARTE 01

Ed ora, sostenuta dai terribili mezzi di una scienza soprannaturale che minacciano tutto il genere umano, ecco…”

(La guerra dei mondi di Byron Haskin)

INDEPENDENCE DAY (ID4 - Independence Day)

La bandiera americana, sulla Luna, non ha mai potuto sventolare a causa di un vento che non esiste. Essa è lassù, rigida, con dei sostegni che la tengono ben tesa. A pochi passi di distanza la parte inferiore del LEM (Lunar Excursion Module) che portò gli astronauti dell’Apollo 11, Armstrong ed Aldrin, nel luglio del 1969, sul suolo lunare. Questo stesso suolo dove ancora si vedono le orme lasciate dai primi uomini che posero le loro prime impronte. Sul LEM è visibile ancora la targa dorata che gli astronauti hanno lasciato a perenne ricordo della loro impresa.

Qui gli uomini del Pianeta Terra

mossero i primi passi sulla Luna.

Luglio 1969. Anno Domini

Siamo venuti in pace a nome di tutto

il genere umano.

Seguono poi le firme degli astronauti e quella dell’allora Presidente degli Stati Uniti, Richard Nixon.

Ora una vibrazione scuote la Luna muovendo la sabbia inerte da sempre.

Una grande ombra si proietta sul satellite, un gigantesco ordigno circolare si dirige verso il pianeta Terra.

S.E.T.I. – Istituto di Ricerche per le Intelligenze Extraterrestri.

New Mexico.

Un operatore annoiato e disattento sta giocando a golf nella sala quando una grande luce si accende. Chiama immediatamente il suo superiore tirandolo giù da letto e facendogli ascoltare il segnale.

Tutti si agitano.

Dopo gli accurati controlli viene stabilito che il segnale viene da una fonte molto vicina, da solo 675.000 chilometri di distanza.

Comando Spaziale. Il Pentagono.

Il Generale William Grey (Robert Loggia) sta per rendersi conto dell’eccezionalità del fenomeno.

Militare 1: “I calcoli ci dicono che ha un diametro di oltre 550 chilometri e una massa di circa un quarto della grandezza della Luna.

Grey: “Che diavolo è, una meteora?

Militare 1: “No, Signore.

Militare 2: “No, assolutamente no.

Grey: “Come fate a saperlo?

Militare 2: “Beh, Signore, sta rallentando…

Grey: “Sta… cosa?

Militare 2: “Sta… sta rallentando, Signore.

Grey si dirige al telefono.

Grey: “Mi passi il Segretario alla Difesa… Allora lo svegli!

Alla Casa Bianca, il Presidente degli Stati Uniti, Thomas J. Whitmore (Bill Pullman), sta parlando al telefono con sua moglie Marylin (Mary McDonnel) e, accanto a lui, dorme tranquilla la figlia Patricia. (Non è una strana coincidenza che questo Presidente, di puro stile kennedyano, abbia una moglie chiamata proprio Marylin, che egli abbia un aspetto simile a quello di Bill Clinton ma che, al contrario di lui, sia fedelissimo e innamoratissimo della moglie? Tutte coincidenze? Bisognerebbe guardare sotto la scrivania…) La donna è a Los Angeles, pronta a ritornare il mattino seguente. La sua amica e addetta stampa Constance Spano (Margaret Colin) gli conferma che la sua popolarità è in crisi e, mentre il Presidente non sembra essere molto preoccupato della cosa, squilla il telefono: è il Segretario alla Difesa.

In orbita attorno alla Terra un satellite viene distrutto urtando contro il gigantesco oggetto.

Sulle rive del Potomac, immersi nel verde, David Levinson (Jeff Goldblum) e suo padre Julius Levinson (Judd Hirsch), stanno giocando a scacchi. Assorto nella partita David risponde a monosillabi al padre che gli rimprovera di pensare ancora alla sua ex moglie a più di tre anni dal divorzio.

Dopo aver dato scacco matto a Julius, ignorando le sue proteste, David inforca la sua bicicletta per andare alla sede dello studio televisivo dove lavora dove il suo agitatissimo capo, Marty Gilbert (Harvey Flerstein), lo sta aspettando con ansia: David deve scoprire la causa delle interferenze che stanno rovinando tutte le trasmissioni TV.

Ad Imperial Valley, in California, facciamo conoscenza con Russell Casse (Randy Quaid), un vecchio aviatore ubriacone che sta svolgendo opera di disinfestazione irrorando il campo sbagliato. Nella roulotte i figli stanno guardando in televisione Ultimatum alla Terra.

Nello spazio dei piccoli dischi stanno uscendo dalla gigantesca astronave madre. Alla Casa Bianca lo staff del Presidente lo avvisa che circa tre dozzine di dischi di “solo” 27 chilometri di diametro, si sono staccati dal disco più grande e stanno per entrare nell’atmosfera terrestre, entro i prossimi 25 minuti.

Nel Deserto del Nord, in Iraq, una gigantesca nuvola invade il cielo.

Nel Golfo Persico il sottomarino USS Georgia SSEN, avvista l’arrivo di un altro dei dischi. Le grandi nuvole che nascondono il disco sono filmati molto simili a quelli apparsi a suo tempo nella serie V-Visitors.

Nella Sala Ovale, alla Casa Bianca, vengono confermati tutta una serie di avvistamenti.

Sulla Costa del Pacifico, in California, un aereo speciale penetra all’interno della nube ma viene distrutto da un turbine di fuoco.

Al consiglio del suo staff di lasciare la città, il Presidente non ha la minima esitazione: resta e ordina che il Vicepresidente e i membri del Congresso vengano allontanati e portati in un luogo sicuro; solo il Generale Grey chiede di restare al suo fianco. Intanto David sta esaminando lo strano segnale che crea tutte le interferenze e segue con attenzione le raccomandazioni di Constance affinché la popolazione non si faccia prendere dal panico. Intanto tutto il personale di Marty si nasconde nel rifugio antiatomico dello scantinato.

Torniamo ad Imperial Valley, dentro a un bar dove Russell viene preso in giro dai suoi amici che ricordano come l’uomo abbia più volte raccontato di essere stato rapito da un UFO. Russell si alza per andarsene quando la solita vibrazione annuncia nel cielo l’arrivo di una grossa nuvola e quindi di un disco volante.

A Los Angeles il piccolo Dylan cerca di svegliare la madre che dorme saporitamente con il suo uomo, ignari di quanto sta accadendo: nemmeno quella che sembra essere una scossa di terremoto riesce a svegliarli.

Su Washington la gigantesca ombra copre la statua di Lincoln, l’Obelisco, il Campidoglio, la Casa Bianca, la Statua della Libertà e la città intera; alla stazione televisiva, mentre tutti stanno scendendo nei rifugi, David si reca sul tetto per vedere dall’alto la scena dell’arrivo del disco che, sulla città, sta provocando panico e confusione.

Constance: “Adesso che facciamo?

Whitmore: “Dobbiamo parlare alla Nazione, c’è tanta gente terrorizzata…

Constance: “Beh, sono una di loro.

Il cane riesce finalmente a svegliare i due addormentati. Steve Hiller (Will Smith), pilota della Marina, e la sua donna, Jasmine Dubrow (Vivica A. Fox), si alzano. L’uomo va in bagno e, dalla finestra dello stesso, vede i vicini di casa che se ne stanno andando in tutta fretta. Esce a prendere il giornale e finalmente si accorge del grande disco sopra la città.

David è sceso nella redazione e vede Marty sotto il tavolo che sta parlando al telefono con sua madre. Lo scienziato gli dice di mandarla via al più presto dalla città e l’ometto obbedisce poi, messo giù il telefono, zampetta attorno a David che sta per prendere la sua bici.

Marty: “David, perché ho appena mandato mia madre ad Atlanta? David… David, parlami…

David: “Hai sentito quando ti ho detto che il segnale nascosto nel satellite si sta lentamente riducendo sino ad esaurimento?

Marty: “Non proprio…

David: “È un conto alla rovescia.

Marty: “Un conto alla rovescia… Aspetta, un conto alla rovescia per cosa, David?

David: “Ascoltami bene. È come a scacchi. Prima posizioni i pezzi in modo strategico poi, quando arriva il momento giusto, colpisci! Vedi? Si stanno posizionando in tutto il mondo usando quest’unico segnale per sincronizzare tutti i loro sforzi. Fra circa sei ore il segnale sparirà e il conto alla rovescia sarà terminato.

Marty: “E poi cosa?

David: “Scacco matto.

Marty: “Oh, mio Dio… oh, mio Dio! Oh, mio Dio… Devo telefonare a mio fratello, è meglio che telefoni alla domestica… È meglio avvertire l’avvocato… Bah, al diavolo l’avvocato…

Dai grandi televisori appare il volto del Presidente degli Stati Uniti.

Whitmore: “Buon pomeriggio, cittadini americani. È accaduto un fatto storico senza precedenti. La domanda: siamo o no da soli nell’Universo ha avuto risposta. Nonostante sia comprensibilissimo che molti di noi siano colti da dubbi e…

Constance viene chiamata al telefono mentre sta assistendo alle dichiarazioni del Presidente: è David. A questo punto, con una mossa molto comoda per la sceneggiatura, è bene sapere che la famosa ex moglie di David è proprio la ragazza che ha risposto al telefono. Lo scienziato cerca di spiegare a Constance cosa sta accadendo ma lei tronca la comunicazione.

Whitmore: “….non fatevi prendere dal panico. Se sentite l’esigenza di lasciare la città vi prego di farlo in maniera ordinata.

Detto e fatto il panico dilaga per la città, dove lunghe file di macchine ostruiscono le strade e solamente la bici di David riesce a raggiungere la casa del padre.

Steve sta preparando la valigia sotto lo sguardo irritato di Jasmine ma l’uomo è un pilota della Marina della base di El Toro ed è stato richiamato in servizio, la sua licenza è stata sospesa. Prima di andarsene Steve dice alla sua donna di raggiungerlo assieme al piccolo Dylan (Ross Bagley) negli alloggiamenti della base.

Miguel (James Duval), il figlio di Russell, sta preparando il camper per andarsene quando il padre lo raggiunge. Mentre una fila di macchine sta facendo una coda infernale per uscire dalla città, sull’altra corsia la vecchia auto di Julius con a bordo David si sta dirigendo verso la Casa Bianca per avvertire il Presidente del pericolo imminente.

Steve è arrivato alla base di El Toro dove ha appena ricevuto una lettera dalla NASA: è la risposta alla sua richiesta di entrare nel programma spaziale, purtroppo una risposta negativa.

Jasmine è andata al lavoro; fa la ballerina, ma il locale dove si esibisce è completamente vuoto. La ragazza si avvia quindi verso l’uscita del locale, se ne vuole andare; prima di lasciare definitivamente quel luogo si sofferma a salutare una collega, chiedendole di non recarsi con la folla in cima al grattacielo, sventolando cartelli di benvenuto agli alieni… ha un brutto presentimento.

Intanto la macchina di Julius è giunta nei pressi della cancellata che delimita l’ingresso alla Casa Bianca, dentro alla stessa lo staff del Presidente sta guardando alla televisione un’annunciatrice che spiega al pubblico il tentativo che sta per essere fatto di comunicare con gli alieni.

Per dimostragli che siamo amici potremmo farci avanti con una bandiera bianca… Dovrei avere un vecchio sacco di zucchero in macchina.

E che cosa diremo?

Benvenuti in California.

(La guerra dei mondi di Byron Haskin)

Annunciatrice: “Ora, vista la nostra incapacità a comunicare con i visitatori, alcuni ufficiali del Pentagono hanno installato su questo elicottero una specie di congegno di comunicazioni visive…

David è riuscito a mettersi in contatto con Constance che li ha fatti entrare alla Casa Bianca e, mentre attendono che la donna chiami il Presidente, Julius viene a sapere da David che, in tempi precedenti e per gelosia, aveva mollato un pugno in testa a Whitmore… Julius scuote la testa…Constance va a chiamare il Presidente mentre l’elicottero si avvicina al disco volante.

Whitmore non è felice quando vede David ma Constance insiste perché gli parli.

David: “So il perché delle interruzioni sulle comunicazioni satellitari.”

Whitmore: “D’accordo. Sentiamo.

David: “Diciamo che uno voglia mettersi in contatto con delle navette spaziali situate su diversi lati della Terra, sarebbe impossibile mandare un segnale diretto, giusto?

Whitmore: “Ti riferisci alla linea dell’orizzonte?

David: “Sì, quella. La curva della Terra glielo impedirebbe. Ci vorrebbero dei satelliti per ritrasmettere quel segnale in modo che giunga a tutte le navette. Io ho trovato un segnale nascosto nel nostro sistema satellitare.

Entra nella stanza un membro dello staff.

Funzionario: “Mi scusi, Signor Presidente, stanno per cominciare.

David: “Usano i nostri satelliti contro di noi. Ci resta poco tempo…

Gli mostra il computer dove il timer indica il tempo mancante: ventisette minuti e cinquantotto secondi.

L’elicottero si avvicina alla prua della nave e inizia a trasmettere i segnali luminosi. Il Presidente è rientrato nella sala operativa e sta ordinando a tutto il suo staff di sgomberare e di andare via al più presto. Contemporaneamente un portello si apre sulla nave e una luce azzurra penetra l’oscurità. Poi dei colpi precisi colpiscono gli elicotteri di scorta e quello che stava inviando i segnali, abbattendoli.

A Los Angeles Marylin si avvia verso l’elicottero mentre a Washington Jasmine e Marty, in due punti diversi della città, sono bloccati dal traffico.

La parte sottostante dell’astronave si apre come la corolla di un gigantesco fiore. Intanto il Presidente con in braccio sua figlia Patricia (Mae Whitman), ha raggiunto con un elicottero l’aereo presidenziale: a bordo, oltre a Constance, c’è il Segretario alla Difesa, Grey, assieme a Julius e David. Il timer è arrivato a zero.

David: “Il tempo è scaduto.

Un solo, unico colpo, parte dal disco volante posizionato su Los Angeles, un lampo di luce che distrugge il grattacielo sul quale l’amica di Jasmine e altri illusi inneggiavano all’arrivo degli alieni. L’onda d’urto travolge ogni cosa con il suo alito infuocato.

A Washington e nello stesso modo, viene distrutta la Casa Bianca, il Campidoglio…

Marty viene investito dall’onda che solleva le macchine e distrugge i palazzi come se fossero fuscelli e si sparge circolarmente dal punto di inizio.

Jasmine vede arrivare il turbine di fuoco e, trovandosi con la macchina dentro a una galleria, fa appena in tempo a rifugiarsi dentro una stanzetta per il personale della manutenzione.

3 luglio.

I marziani avevano preparato il loro attacco alla Terra con sorprendente perfezione. Mentre aumentava il numero dei missili provenienti dalle profondità dello spazio, con le loro macchine, terribili per capacità di distruzione, un’ondata di terrore pervase il mondo da un capo all’altro…

(La guerra dei Mondi di Byron Haskin)

Russell sta percorrendo, assieme ad altri camper, delle vie secondarie che lo portano lontano dalle città e continua a dire ai figli, e soprattutto a Miguel, quanto lui avesse previsto tutto questo quando fu rapito dagli alieni.

Sull’Air Force One, l’aereo presidenziale, Whitmore sta parlando con Constance e le sta esternando la sua preoccupazione per la sorte di sua moglie; Grey gli comunica che si è persa traccia dell’elicottero. Jasmine esce all’aperto e si trova davanti a quella che era stata la città di Los Angeles, ora un ammasso di macerie fumanti.

Alla base di El Toro il comandante sta dando le ultime istruzioni alla squadriglia da combattimento che si prepara ad attaccare il disco che staziona minaccioso sui resti di Los Angeles.

Comandante: “Vuole aggiungere qualcosa a quanto ho già detto, Capitano Hiller?

Steve: “Nossignore, sono solo un tantino ansioso di andare lassù a spaccare il culo ad ET!

Comandante: “Avrai la tua occasione. Avrete tutti un’occasione. Buona caccia, potete andare.

La pattuglia aerea si alza in volo e raggiunge rapidamente il gigantesco disco.

A bordo dell’Air Force One, il Presidente e il suo staff ne seguono le mosse. I missili lanciati dagli aerei esplodono poco prima di colpire la nave aliena.

I proiettili sono inefficaci! Si sono circondati da una copertura elettromagnetica, una cupola protettiva!

(La guerra dei Mondi di Byron Haskin)

Steve: “Secondo me è una specie di schermo protettivo sulla fusoliera…

Da un’apertura del disco esce un nugolo di navette aliene anch’esse dotate di schermo protettivo contro il quale i proiettili e i missili degli aerei sono inefficaci. Inizia così la strage della squadriglia di El Toro. Steve e il suo amico Jimmy scampano al massacro inseguiti da due navi aliene, ma Jimmy viene abbattuto. Intanto le altre navette stanno distruggendo la base militare colpendola ripetutamente con i loro raggi mortali. Steve sta facendo una lunga e pericolosa gimkana in mezzo ai canyon sempre tallonato da vicino dal nemico poi, mentre si prepara a lanciarsi con il seggiolino eiettabile, sgancia il paracadute di frenaggio dell’aereo che copre la visuale alla navetta, facendola cozzare contro un dirupo rovinando su un altipiano. A pochi metri di distanza scende anche Steve con il suo paracadute.

Il pilota si avvicina alla navetta e ne apre il portello, una creatura tentacoluta si sta avventando verso di lui, Steve le appioppa un formidabile pugno, stordendola.

Steve: “Benvenuto sulla Terra! Questo è quello che chiamo un incontro ravvicinato.

In mezzo alle macerie della città distrutta Jasmine trova un camion funzionante e ci sale a bordo con Dylan mentre Russell e gli altri continuano a spostarsi per non essere intercettati.

Sull’aereo presidenziale David soffre il mal d’aria e mentre Julius sta parlando con Constance, Grey entra per annunciare che il NORAD è stato distrutto e con lui sono morti il vicepresidente e i membri più autorevoli del Congresso. Grey e il Segretario stanno seriamente pensando all’uso della bomba atomica ma David interviene nella discussione. Il Segretario ordina di mandarlo via ma interviene Julius.

Julius: “Ehi, ehi, ehi, ehi! Non dirgli di stare zitto! Sareste tutti morti se non ci fosse stato il mio David. Nessuno di voi ha fatto niente per impedire tutto quanto.

Grey: “Non c’era niente che potessimo fare. Eravamo impreparati per una simile crisi.

Julius: “Aaaah, tutte balle!

Constance: “Vieni via, Julius…

Julius: “Era il millenovecento… quand’era? Negli anni Cinquanta… E’ da quel periodo lì che siete in possesso di quella navetta…

David: “Papà, no… Papà…

Julius: “Quel coso che trovaste nel Nuovo Mexico… Dov’era?

David: “Non cominciare con la navetta, eh?

Constance: “Ti prego, non cominciamo con questa storia…

Julius: “No, avevate la navetta e avevate i corpi! Furono tutti rinchiusi in un bunker…

Constance: “Non lo so…

Julius: “Nell’Area 51, 51 giusto? Allora lo sapevate e non avete fatto niente.

Ciò a cui si riferisce Julius costituisce uno dei casi più importanti dell’ufologia. Nel 1947 a Roswell, nel Nuovo Messico, sarebbe precipitato un UFO con degli occupanti a bordo. Nella caduta almeno uno degli alieni sarebbe sopravvissuto per parecchio tempo e i resti del disco e quelli degli alieni sarebbero conservati in una base del Nevada detta Area 51 e i terrestri avrebbero già avuto dei vantaggi tecnologici studiando la scienza aliena. Noi non sappiamo se questo possa corrispondere a verità. Il Governo americano ha sempre smentito come, d’altra parte, parecchi testimoni avrebbero smentito il Governo stesso. Forse non sarà mai possibile conoscere la verità ma è altrettanto vero che la produzione del film, per risparmiare sui costi, chiese ai militari di poter filmare le esercitazioni degli aerei in volo. I funzionari diedero la concessione purché, dalla sceneggiatura, fosse tolto ogni riferimento all’Area 51. Se si tratta di un caso fantasma, perché chiedere questo? Roland Emmerich, il regista, rifiutò la coercizione e gli aerei furono realizzati per mezzo del computer.

Whitmore: “Signore… malgrado quello che ha potuto leggere sulle riviste scandalistiche, nessuna navetta spaziale è mai stata ritrovata dal nostro Governo, le do la mia parola. Non esiste nessuna Area 51, non c’è nessuna navetta recuperata.

Segretario: “Ehm… mi scusi Signor Presidente, questo non è del tutto esatto…

David: “Cosa, non è esatto?

Jasmine ha caricato dei superstiti sul camion e capita giusto giusto nel luogo dove è caduto l’elicottero che trasportava Marylin e trova la First Lady gravemente ferita.

Steve sta faticosamente trascinando il suo paracadute dove ha avvolto il corpo svenuto dell’alieno.

Steve: “Lo sai? Dovevo essere in licenza questo weekend… e invece no! Tu hai dovuto portarmi fin qui per trascinare il tuo culo nel deserto infuocato con le tue treccine che mi escono da dietro il paracadute. Sei dovuto venire quaggiù a fare il supermacho, Mister Grosso e Cattivo! E CHE DIAVOLO È QUESTA PUZZA? (Si ferma e prende a calci il grosso involto) Vado a montare su un barbecue, adesso… ma non sono arrabbiato… Non fa niente, non fa niente…

In lontananza Steve vede arrivare un gruppo di camper che avanzano nel deserto. Fortuna delle fortune è Russell con gli altri ai quali chiede un passaggio alla più vicina base.. e sapete qual è? Ma l’Area 51, naturalmente!

Installazione Segreta

Nome in codice: Area 51. Nevada

L’Air Force One è atterrato e il Presidente, con i suoi collaboratori, viene portato nel centro di ricerche situato ben ventiquattro piani sotto terra. Un aera incontaminata nella quale il Presidente ordina al Maggiore Mitchell (Adam Baldwin) di farli entrare senza altre lungaggini.

Whitmore: “Mio Dio, perché non sono stato informato dell’esistenza di questo posto?

Segretario: “Due parole, Signore: Negazione plausibile.

Il Dottor Okun (interpretato da Brent Spiner, il famoso Data di Star Trek – The Next Generation. Il nome del personaggio è ispirato a Jeff Okun, supervisore degli effetti speciali di Stargate) viene loro incontro.

Il Presidente gli stringe la mano, l’uomo è a capo del reparto ricerche da quindici anni.

Whitmore: “Piacere di conoscerla.

Okun: “Signor Presidente… grandioso! Eh, questo è un piacere immenso. Come può ben immaginare non ci fanno uscire spesso…

Whitmore: “Questo riesco a comprenderlo.

Okun: “Beh, immagino che voglia vedere il piatto forte, eh? Mi segua.

Dietro una porta blindata a combinazione una seconda grande stanza con dentro un navetta del tutto identica a quelle aliene.

Okun: “È una bellezza, non è vero? Come può vedere dalle riparazioni è dalla fine degli anni ’70 che stiamo cercando di ricostruirla.

Whitmore: “Non mi dite che avete questa cosa da quarant’anni e non sapete niente di loro?

Okun: “Oh, no. Accidenti, no! No, no, no, no, no… sappiamo un sacco di cose su di loro… ma la roba più fica, la roba più fica è accaduta solo negli ultimi giorni… Vede, non riuscivamo a riprodurre il loro sistema di alimentazione perciò non siamo mai stati in grado di fare esperimenti ma da quando questi hanno cominciato a farsi vivi tutti i piccoli congegni all’interno si sono accesi. Le ultime ventiquattr’ore sono state estremamente eccitanti…

Whitmore: “Eccitanti? C’è gente che sta morendo lì fuori! Non userei il termine eccitante per descrivere questi momenti.

David: “Sperate di pilotare questo coso?

Whitmore: “Ha detto che siete in grado di riparare la loro tecnologia, può dirci qualcosa di utile riguardo loro?

Okun: “Oh, si… si, si, si, si, si, si… Beh, insomma… non sono poi tanto diversi da noi. Respirano ossigeno, tolleranza al caldo e al freddo paragonabili all’uomo… Probabilmente è per questo che sono interessati al nostro pianeta… Ehi, ehi… non li volete vedere… eh?

Li conduce in un’altra stanza blindata.

Okun: “Questa è… questo è il bunker… o come molti di noi l’hanno ribattezzato: lo show dei fenomeni da baraccone… eh, eh…

Con una serratura a combinazione apre una grande saracinesca per mostrare tre grandi parallelepipedi di materiale trasparente, dentro a un liquido conservante ci sono tre corpi alieni.

Okun: “Quando li abbiamo trovati indossavano una tuta biomeccanica… una volta tolta abbiamo imparato moltissimo sulla loro anatomia… Occhi, orecchie… niente corde vocali. Presumiamo che comunichino tra loro con qualche altro mezzo.

David: “Ovviamente non pensate che sia attraverso il linguaggio mimico o il linguaggio del corpo…

Okun: “È… è… una qualche specie di percezione extrasensoriale, telepatia…

Whitmore: “Allora si tratta di una forma di vita organica. Possono essere uccisi?

Okun: “Il loro corpo è fragile quanto il nostro… Questi due sono morti nell’incidente e questo qualche settimana più tardi. Bisogna solo… bisogna riuscire a comprendere la loro tecnologia che, mi spiace dirlo, è molto più avanzata della nostra…

Whitmore: “David, tu hai svelato una parte di quella tecnologia, hai interpretato il codice.

David: “No.… no… Io non ho fatto altro che determinare il loro segnale, non so quanto io possa essere utile.

Whitmore: “Perché non mostri loro quello che hai scoperto finora? Cerca di capire le cose a cui non sono ancora arrivati… Vedremo se sei così intelligente come noi tutti speriamo che tu sia.

Okun: “Quale codice?

E qui si inserisce una sequenza tagliata nella versione cinematografica ed è un peccato perché, almeno in modo parziale, riusciamo a capire ciò che avverrà dopo. Tramite il codice del computer sulla navetta, David prende conoscenza del sistema di guida, di protezione, di manovra e di armamento studiando i principi del software contenuto nel mezzo alieno.

All’ingresso della segretissima e sorvegliatissima base si presenta Steve al quale basta mostrare il corpo dell’alieno alle guardie per poter passare sia lui che tutta la fila di camper, tutto questo in pieno spregio a qualsivoglia disposizione di sicurezza e agli ordini superiori. Avvisato dell’arrivo del pacchetto alieno, Okun lo fa portare nella zona riservata, dentro a un laboratorio di analisi.

All’interno della base, intanto, è stato creato un nuovo Quartier Generale.

Grey: “Come ex capo della CIA lei era a conoscenza di questo posto. Quando aveva intenzione di informare tutti noi?

Segretario: “Era stato dichiarato segreto.

Grey: “Avrebbe dovuto informarci quando sono arrivati gli alieni, avrebbe dovuto avvertirci prima che lanciassimo un contrattacco che è costato la vita a centinaia di piloti americani!

Segretario: “Non c’era modo di sapere che i nostri caccia sarebbero stati così inefficaci. (Entra Whitmore) Signor Presidente…

Mitchell: “Le poche informazioni che abbiamo arrivano direttamente in questa sala, Signor Presidente.

Whitmore: “Atlanta, Chicago, Philadelphia… distrutte…

Grey: “Abbiamo saputo che la NATO e le installazioni alleate occidentali sono state le prime ad essere colpite, poi siamo stati colpiti noi. Sapevano esattamente come e dove colpirci.

Segretario: “E le nostre forze militari?

Grey: “Siamo al quindici per cento. Se si calcola il tempo che occorre per distruggere una città e ripartire, nell’arco di trentasei ore tutte le metropoli del mondo saranno rase al suolo.

Whitmore: “Ci stanno sterminando…

In quel momento nella sala entra Steve e il Presidente si congratula con lui. Informato del fatto che l’alieno è stato messo nella sala isolata, Whitmore si avvia per andarlo a vedere mentre Steve chiede al Generale Grey di poter rientrare alla sua base, ma questi lo informa che essa è stata completamente distrutta. Ed è proprio davanti alla base che giunge il camion guidato da Jasmine con i superstiti, trovandola completamente rasa al suolo.

Dentro all’ambulatorio dell’Area 51, il Dottor Okun sta togliendo il rivestimento biomeccanico davanti al viso dell’alieno e dopo aver delicatamente scostato le fasce organiche di copertura, ne scopre il volto. In quel momento l’essere muove le dita e gli occhi si aprono.

Okun si porta le mani alla testa con dolore, l’alieno si alza in piedi scostando una bombola di ossigeno il cui gas investe la stanza creando della fitta nebbia. Davanti alle grandi vetrate dell’ambulatorio arrivano Grey e Whitmore. Quest’ultimo, non scorgendo l’interno della stanza, si avvicina al vetro e all’improvviso Okun, a braccia aperte, si appoggia violentemente al vetro.

Okun: “Fa… temi uscire…

Mitchell: “Aprite la porta, fatelo uscire!

Grey: “No, aspettate!

Il Generale ha notato il tentacolo che serra la gola di Okun, lo scienziato è morto e la sua voce è il risultato della pressione dell’alieno sulla sua gola. Una voce cavernosa e inumana.

Okun: “Fatemi… uscire…

Whitmore: “So che possiamo imparare molto l’uno dall’altro se riusciamo a negoziare una tregua. Possiamo trovare un modo per coesistere? Può esserci pace tra noi?

Okun: “Niente… pace…

Whitmore: “Cos’è che dobbiamo fare?

Okun: “Mo.… ri… re.

Un’onda mentale colpisce Whitmore e il Presidente si abbatte al suolo in una smorfia di dolore. Grey e Mitchell sparano attraverso il vetro contro la creatura che si abbatte al suolo.

Grey: “Signor Presidente, sta bene?

Whitmore: “Ho visto i suoi pensieri… Ho visto cosa hanno intenzione di fare… Come locuste… muovono tutta la loro civiltà di pianeta in pianeta. Dopo aver esaurito ogni risorsa naturale ripartono… e noi siamo i prossimi… Bombardiamoli… bombardiamo quei bastardi con le armi nucleari.

Mentre fervono i preparativi sorge una discussione inutile e poco significativa tra David e Constance nella quale veniamo a sapere che la ragazza lo ha lasciato per la sua carriera e per la mancanza di arrivismo di lui ma che anche dopo il divorzio lo ama ancora… Boh!

Intanto, per passarsi il tempo, Steve ruba un elicottero per andare a cercare Jasmine.

È tutto pronto per il lancio della prima bomba atomica. Il primo obbiettivo è il disco volante che staziona sopra Houston, nel Texas. Pur tra mille esitazioni Whitmore dà l’autorizzazione di procedere allo sgancio. L’esplosione avviene regolarmente. Da una postazione avanzata si attende un rapporto visuale.

Pronto, pronto, pronto… Che cosa vedete laggiù?

C’è qualcosa che si muove…. Non sono stati nemmeno sfiorati!

(La guerra dei mondi di Byron Haskin)

Mitchell: “Comandante, avete la visuale? Ripeto: occorre un riscontro visivo, il bersaglio è stato distrutto?

Comandante: “Negativo. Bersaglio integro. Ripeto: bersaglio integro.

Appare l’immagine del disco volante assolutamente intatto. Una curiosità: guardate in basso dove si vede un lampione ripiegato tra le rovine della città, sembra in tutto e per tutto il braccio snodabile alieno delle macchine marziane della Guerra dei mondi… citazione involontaria …o no?

Il Presidente ordina il rientro degli altri velivoli senza sganciare altre bombe.

Con grande opportunità e latenti facoltà ESP di cui non eravamo a conoscenza, Steve scende con l’elicottero davanti a Jasmine e carica lei, il figlio e la First Lady e li porta nell’Area 51.

Purtroppo per Marylin non vi è più alcuna speranza, i medici non riescono a fermare l’emorragia interna e la donna muore tra le braccia del marito.

4 luglio.

Julius vede il figlio, David, mezzo ubriaco che si aggira disperato e incapace di trovare una soluzione al problema e cerca di incoraggiarlo dicendogli, tra l’altro, di alzarsi da quel pavimento freddo dove si è sdraiato in modo da non prendersi un raffreddore. La parola ha il potere di illuminare David che corre via. Qualche tempo dopo convoca il Presidente e il suo staff davanti alla navetta aliena. Lo scienziato si rivolge al Maggiore Mitchell:

David: “Vede quel barattolo di Coca sulla navetta aliena? Crede di poterlo spazzare via con un colpo? Coraggio, spari…

Mitchell (estraendo la pistola): “Signore…

Whitmore: “Avanti.

Il proiettile rimbalza contro la barriera protettiva del mezzo alieno.

David: “Mi dispiace. Colpa mia, colpa mia, colpa mia… Quel barattolo di Coca era al di là dello schermo protettivo della navetta, non possiamo penetrare le loro difese.

Segretario: “Questo lo sappiamo. Dove vuole arrivare?

David: “Bene, voglio arrivare a questo. Se non possiamo sconfiggere le loro difese allora dobbiamo ingannarli… Maggiore, ancora una volta, quando vuole…

Il proiettile colpisce la lattina facendola schizzare via.

Grey: “Ma come ha fatto?

David: “Gli ho dato un raffreddore, gli ho dato un virus, un virus da computer.

Grey: “Sta dicendo che può emettere un segnale in grado di disinserire tutti i loro schermi?

David: “Come loro hanno usato i nostri satelliti contro di noi, noi possiamo usare il loro segnale contro di loro. Se colleghiamo un virus nell’astronave madre sarà poi trasmesso a tutte le altre navette corrispondenti.

Segretario: “Mi dispiace, non capisco. Esattamente come faremo ad infettare l’astronave madre con questo virus?

David: “Beh, dobbiamo… dobbiamo… ehm… pilotare la navetta aliena fuori dall’atmosfera e agganciarla all’astronave. Possiamo entrare qui, come mostrano queste foto satellitari, poi introdurremo il virus e innescheremo un qualche genere di esplosione che la renderà inefficace in modo da disorientare le piccole navette sulla Terra e credo che questo ci farà guadagnare almeno abbastanza tempo per annientarli, distruggerli… per farli… per fare le vostre cose…

Segretario: “Questo è ridicolo…

Grey: “Per quanto saranno abbassati i loro schermi protettivi?

David: “Ehm… non lo so… è questione di minuti.

Grey: “Con gli schermi abbassati la cosa sarebbe possibile.

Segretario: “Ah, ma mi faccia il favore! Non abbiamo né gli uomini né i mezzi per lanciare quel genere di attacco. Senza parlare del fatto che tutto questo piano strampalato dipende da una navetta che nessuno su questa Terra è in grado di manovrare.

Steve: “Non direi, Signore. Ho visto questi oggetti in azione, sono ben consapevole delle loro capacità di manovra. Con il suo permesso, Generale, vorrei avere la possibilità di provare.

Segretario: “Quell’affare è un rottame. È precipitato sulla Terra negli anni ’50, non sappiamo neanche se è in grado di volare.

David: “Jimmy, rimuovi i sostegni.

Il tecnico esegue e la navetta resta fluttuante a mezz’aria.

David: “Ci sono domande?

Whitmore: “Facciamolo.

Mentre il Presidente e gli altri tornano ai piani superiori, Steve e David guardano perplessi la navetta.

David: “Credi davvero di poter pilotare quel velivolo?

Steve: “E tu credi davvero di poter fare tutte quelle stronzate che hai detto?

Intanto Whitmore si toglie la soddisfazione di licenziare il Segretario alla Difesa, stufo dei suoi continui piagnistei. Tramite il vecchio codice Morse, l’Area 51 si mette in contatto con le pattuglie aeree superstiti di tutto il mondo per concretizzare un comune piano d’attacco. Alla base americana, per mancanza di piloti, si cerca di addestrare chiunque abbia avuto un minimo d’esperienza e tra i volontari c’è lo stesso Russell. Dopo un addestramento fantascientificamente veloce e che nella realtà non avrebbe dato alcun risultato, la missione è pronta. In teoria sarebbe pure possibile addestrare un uomo a pilotare un aereo da combattimento in meno di cinque ore, a patto che l’uomo sia un attore sul set di un film, un genio o Paperinik.

Sulla navetta di Steve e David viene inserita la bomba a tempo per far esplodere la nave aliena fermo restando che il computer terrestre avesse altrettanto incredibilmente trovato l’accesso nel computer alieno per inserirvi un virus che naturalmente segue la stessa procedura e lo stesso linguaggio.

Per cui è facilissimo che due computer, di due mondi diversi, possano non solo dialogare tra loro immediatamente, ma vi si possa anche inserire un virus con la stessa facilità con cui si può attraversare una strada di giorno con il traffico bloccato. Almeno, queste idiozie, quel vecchio film del 1953 che ogni tanto citiamo per evidenziarne il plagio, non le ha dette. Siamo anche costretti ad assistere al matrimonio tra Jasmine e Steve mentre i due testimoni, Constance e David, si tengono per mano.

È l’alba. La squadriglia è pronta a partire. Il Presidente, un tempo pilota da caccia, sta per partire a sua volta, ma prima parla ai suoi uomini.

La conclusione è una sola: siamo sconfitti.

No, non ancora. Questi sono gli ordini, se la bomba fallisce evacuare tutte le città in pericolo. Loro marceranno contro Los Angeles. Noi organizzeremo una linea e li combatteremo fino alle montagne…

(La guerra dei Mondi di Byron Haskin)

Whitmore: “Buongiorno… Buongiorno. Fra meno di un’ora i nostri aerei si uniranno agli altri aerei di tutto il mondo e insieme daranno luogo alla più grande battaglia mai sostenuta dall’umanità. L’umanità, oggi… Questa parola dovrebbe assumere un nuovo significato per tutti noi. Non possiamo più essere consumati da diversità insignificanti. Saremo uniti dal nostro comune interesse. Può darsi sia destino che oggi sia il 4 luglio e ancora una volta combatterete per la nostra libertà, non dalla tirannia, dalla persecuzione o dall’oppressione ma dall’annientamento. Combattiamo per il nostro diritto di vivere, di esistere, e se dovessimo risultare vincenti, il 4 luglio non sarà più ricordato solo come una festa americana ma come il giorno in cui il mondo con una sola voce ha dichiarato: noi non ce ne andremo in silenzio nella notte, noi non ci arrenderemo senza combattere, noi continueremo a vivere, noi sopravvivremo. Oggi festeggiamo il nostro giorno dell’Indipendenza.

Scusate, un attimo di commozione…

Whitmore si dirige verso uno dei caccia.

Grey: “Signor Presidente. Vorrei tanto sapere cosa sta facendo.

Whitmore: “Sono un pilota da combattimento, il mio posto è in volo.

Anche Steve e David sono pronti a partire. Per una sua scaramanzia Steve recupera due sigari da Julius, serviranno a missione compiuta. Dopo qualche difficoltà di manovra la navetta imbocca il lungo tunnel, quasi costruito ad hoc, e sfreccia nel cielo. Steve si impadronisce dei comandi della navetta con fin troppa facilità. Il Presidente, intanto, sta prendendo posto sul suo aereo.

Whitmore: “Grey, mi sente?

Grey: “Ricevuto, Eagle One, il nostro bersaglio principale ha cambiato rotta.

Whitmore: “Che direzione stanno seguendo?

Grey: “Credo che il nostro non sia più un segreto. Dirigono diritti verso di noi. Tempo previsto ventisei minuti.

La navetta esce dall’atmosfera terrestre e si avvicina all’astronave madre quando, seguendo le più nascoste speranze di David, viene teleguidata dalla stessa verso l’interno. Il viaggio all’interno della nave madre ricorda un poco quello compiuto dall’Enterpise in Star Trek – The Movie di Robert Wise. Sotto di loro una sterminata massa di alieni.

David: “Guarda che roba. Saranno migliaia, milioni… Che stanno facendo?

Steve: “Pare che si stiano preparando all’invasione.

La navetta si avvicina all’attracco e David ha avuto anche il tempo di imparare come oscurare la carlinga. Il mezzo si aggancia. Mirabilmente, in pochissimi secondi lo scienziato penetra nel sistema di programmazione alieno e vi lancia il virus.

Seguendo la comunicazione di Steve e David la squadriglia lancia il primo missile contro il disco volante ma questo si infrange ancora contro la barriera, Grey ordina la ritirata ma Whitmore vuole riprovare, il colpo va a segno.

David: “Okay. Lavoro finito, andiamo a casa.

Steve: “Con piacere!

Il mezzo è bloccato dai ganci di approdo e, nel frattempo, le navette aliene attaccano l’Area 51. L’alieno ai controlli delle navette sulla nave madre, bypassa con un computer che non dovrebbe funzionare i comandi della navetta e apre la carlinga, i due si nascondono dietro i sedili. I colpi inferti dai missili della squadriglia creano dei danni minimi sulla grande nave e, intanto, il gigantesco fiore mortale si sta aprendo con la nave che si è collocata sull’esatta verticale della base americana.

Whitmore cerca di colpire l’arma mortale ma fallisce il bersaglio, tutti hanno esaurito i missili tranne Russell che si avvicina per colpire. Lancia ma l’arma è danneggiata, allora capisce che c’è una sola cosa da fare. Si mette in contatto con la base.

Russell: “Mi faccia un favore… Dica ai miei figli che li amo tantissimo… Va bene, brutti alieni del cazzo, usando un’espressione della mia generazione: ficcatevelo nel culoooo!

L’aereo si dirige verso la grande apertura, Miguel urla disperato, il Presidente capisce il gesto dell’uomo.

Whitmore: “Buona fortuna, amico.

Un raggio luminoso scende dalla grande nave, è il preludio della carica che sta per partire ma ormai l’aereo sta per colpire il suo obbiettivo.

Russell: “Salve ragazzi, sono tornatoooo!

L’esplosione crea una reazione a catena che abbatte l’astronave.

Mitchell: “Tuo padre ha fatto un gesto molto coraggioso. Dovresti esserne fiero.

Miguel: “Lo sono…

Whitmore: “Ora sappiamo come annientarli, Generale. Diffonda la notizia.

Grey: “Mandate un messaggio a tutte le formazioni del mondo, dite loro come abbattere quei figli di puttana.

Sulla navetta i due si rendono conto di non avere più speranze.

Steve: “È stato un piacere.

David: “Anche per me, Steve.

Steve: “Ci resta solo una cosa da fare.

David: “D’accordo…

Steve: “Facciamola.

La bomba sfonda la torretta aliena e si conficca in una delle grandi strutture della nave. Il colpo o la sceneggiatura fanno in modo che la navetta si sganci e i due guadagnano l’uscita grazie alla guida spericolata di Steve ed escono ovviamente appena in tempo un attimo prima dell’esplosione.

All’Area 51 la squadriglia è atterrata e tutti vengono accolti come eroi; nel mondo, intanto, si succedono le sconfitte aliene.

Grey: “Li stanno abbattendo in tutto il mondo, li abbiamo sconfitti.

Whitmore: “Hai notizie dei nostri due fattorini?

Grey: “Abbiamo perso contatto con il Capitano Hiller e Levinson da quasi venti minuti.

Ma i due sono atterrati vivi e vegeti e accolti dalle loro donne e dal Presidente e tutti insieme guardano l’orizzonte dove giace abbattuta e in fiamme una nave aliena mentre il cielo è solcato da lucenti meteore, quasi un astronomico 4 luglio. Sono i resti della nave madre che si incendiano negli strati densi dell’atmosfera di un pianeta che è tornato ad essere dei terrestri.

I marziani non erano riusciti a resistere ai batteri che infestano la nostra atmosfera; appena ebbero respirato la nostra aria i germi, che per noi, ormai, non sono più nocivi, iniziarono la loro opera mortale. La fine avvenne rapidamente. Quando tutti i mezzi escogitati dagli uomini erano falliti, i marziani vennero distrutti dagli esseri più microscopici che Iddio, nella sua infinita saggezza, aveva messo su questa Terra…

(La guerra dei mondi di Byron Haskin)

Durante un giro promozionale per un suo precedente film, Stargate, pellicola senza dubbio meno spettacolare ma di ben altra levatura, fu chiesto al regista Roland Emmerich quale fosse il suo pensiero sugli UFO e al regista venne subito alla mente l’immagine di grosse e rutilanti astronavi ferme sopra le più importanti città. Preso da un momentaneo vuoto di memoria e dimenticandosi che una scena simile era già apparsa nella serie televisiva V-Visitors, nuvole comprese, Emmerich si rivolse al suo produttore Dean Devlin dicendogli che aveva trovato l’idea per il prossimo film. Stargate fu un successo, quindi i due, trasferitisi in Messico, crearono in trenta giorni la sceneggiatura di Independence Day che, per i buchi e le assurdità che conteneva, assomigliava di più a un pezzo di groviera che a una storia con un minimo di credibilità. Nonostante questo, o forse appunto per questo, essa fu immediatamente accettata dalla 20th Century Fox e divenne un film da incassi record. Non sappiamo se la Paramount fosse a conoscenza della storia nei suoi particolari, certo è che, con ogni probabilità, il compianto George Pal, creatore de La Guerra dei Mondi, avrebbe avuto tutte le ragioni a rivoltarsi nella tomba gridando al plagio e chiamando a sostenerlo lo scrittore Herbert George Wells, vero autore della prima, grande, invasione aliena.

Come abbiamo detto molte delle riprese aeree e delle battaglie sono state realizzate con il computer. All’inizio si era deciso di usare gli YF Stealth, quegli aerei neri invisibili al radar che si vedono solo un attimo prima del lancio della bomba atomica ma poiché sembrava che non vi fossero problemi a fare delle riprese autentiche con gli F18 si ripiegò subito a fare dei modellini dei medesimi. Poi, per le ragioni precedentemente dette, le autorità negarono il permesso per le riprese e si usarono i modellini già costruiti moltiplicandoli con il computer.

Sono stati realizzati tre tipi di navi aliene. La gigantesca astronave madre dalla quale escono i Destroyer, in pratica gli incrociatori alieni dai quali, a loro volta, escono i piccoli caccia Attacker. Le riprese ebbero inizio nel giugno del 1995 con solo otto settimane a disposizione per il girato dei modellini. Fu realizzato un Destroyer di 10 metri di diametro, uno di quattro e infine uno di un metro e mezzo che fu usato solo per una inquadratura in lontananza. Le riprese venivano sempre fatte due volte in modo che i modellini fossero ripresi con o senza nebbia, in questo modo si poteva far scegliere il velo di nebbia digitalmente, così era possibile dare l’idea di particolari nitidi in primo piano e coperti da una leggera foschia quelli posti dalla parte opposta di un cerchio che, nella finzione, doveva essere di più di venti chilometri di diametro.

La formidabile arma che si trova sotto l’incrociatore, là dove si apre il fiore mortale, fu battezzata Schism e ne fu costruita una versione di più di tre metri di diametro completamente computerizzata. Era mossa da cinque motori per l’apertura dei petali e per le barre che scendevano prima che venisse aperto il fuoco. Per creare la nebbia che avvolgeva i dischi e le dense e infuocate nubi mortali fu usato il solito sistema della vasca e delle vernici, l’effetto nuvola veniva poi portato davanti alla grande nave alla quale venivano aggiunti lo sfondo e i personaggi.

Tutti gli edifici che vengono distrutti dagli alieni, il Campidoglio, la Casa Bianca, il Lincoln Memorial e altri ancora vennero costruiti in esatta e precisa scala da Mike Joyce. Roland Emmerich filmò direttamente dal vivo le esplosioni dei modellini questo perché, ancora oggi, il computer non è in grado di rendere il fuoco in maniera credibile e invece i tecnici specializzati sanno come far esplodere i modellini in maniera assolutamente credibile. La grande esplosione che solleva macchine, distrugge edifici, uccide persone è partita inizialmente da un modellino largo due metri e mezzo e lungo sei metri, assolutamente realistico e nel quale erano stati posizionati, con incredibile pignoleria, cartelloni, telefoni pubblici, auto, parchimetri e cavi della luce e la luce stessa nelle insegne. In una sequenza di un ufficio che esplode noi vediamo i telefoni, il fax, la scrivania ma ogni cosa era un modellino…

La realizzazione dell’onda infuocata che distrugge ogni cosa è stata ottenuta inclinando il modellino di novanta gradi mentre sul soffitto veniva collocata una macchina da presa controllata a distanza e che girava la scena ad alta velocità e poiché doveva o poteva essere investita dalle fiamme delle esplosioni, era stata ricoperta di sostanza ignifuga. Dal basso si dava il via alle esplosioni e il fuoco si dirigeva verso la macchina da presa che stava in alto dando l’impressione, sul girato, che un muro di fiamme avanzasse implacabile verso le sue vittime. Il capolavoro di modellismo fu comunque la Casa Bianca, alta un metro e mezzo, talmente perfetta che Emmerich decise di usarla anche con riprese esterne.

L’esplosione, la scena che colpì di più Bill Clinton quando la vide, è stata realizzata con tre sequenze di cariche esplosive in successione in modo che prima saltassero i vetri, poi la parte posteriore e infine la facciata, il tutto ripreso da nove cineprese ad alta velocità e i pezzi di arredamento che volano per aria sono i resti di sale completamente ricostruite per dare maggiore verosimiglianza al disastro.

Per quanto riguarda gli alieni sono stati una realizzazione di Patrick Tatopoulos, che già aveva lavorato in Stargate. Egli ne realizzò due ed entrambi piacquero ad Emmerich che non sapeva decidersi quale scegliere fino a che non ebbe l’idea che l’alieno più grande sarebbe stato l’esoscheletro di quello più piccolo. L’alieno a grandezza naturale che viene usato nella scena del laboratorio era mosso da uno stuntman che ne indossava solo la parte superiore mentre altri più piccoli venivano mossi con dei fili. Per le scene intere, poiché dal torso in giù non era possibile che un uomo indossasse una qualsiasi tuta, fu realizzato un modello mosso da dei servomeccanismi nascosti nei tentacoli i quali, all’inizio non dovevano muoversi ma poi Emmerich decise che invece dovevano agitarsi come presi da una crisi epilettica e questo fu fatto con degli uomini fuori campo che li agitavano incontrollabilmente.

Nel luglio del 1995 sono iniziate le riprese con gli attori usando più di trecento comparse che di volta in volta venivano utilizzate, scambiandole, per le scene di massa. Gli esterni della misteriosa Area 51 sono stati girati sì nel Nevada ma a Wendowen come anche le riprese sul deserto di sale dove Steve trascina faticosamente l’alieno svenuto. Per gli esterni si è usufruito dell’aeroporto di Wendowen dove è partito l’Enola Gay, l’aereo che lanciò la mortale bomba su Hiroshima. Gli abitanti del paese vicino hanno fatto da comparse su camper e roulotte nella scena in cui si avvicinano a Steve e Russell lo prende a bordo.

Un’acciaieria abbandonata è servita da sfondo per simulare le città distrutte, essa era la Kaiser Steel a Fontana, in California: naturalmente è stata opportunamente modificata aggiungendovi ogni tipo di macerie possibili come lampioni, auto distrutte e perfino l’elicottero a pezzi della First Lady. Dopo aver usufruito, per gli interni della Casa Bianca, degli stessi che la Castle Rock aveva costruito per il film Il Presidente e che Oliver Stone aveva già a sua volta utilizzato per Nixon, e dopo settantacinque giorni di riprese con gli attori utilizzando due unità di regia e cento giorni per gli effetti speciali a cui sono stati incollati quattro troupe più qualcos’altro per la post – produzione, si arriva a un totale di circa duecento giorni.

La questione del computer terrestre che si inserisce, beh, francamente ci sembra molto assurda. Forse anche gli alieni montavano WindowsNT (dove NT sta per Neanderthal Technology) e non disponevano di un buon antivirus… o forse non si erano ricordati di alzare un buon firewall. Comunque sia, ai più, è sembrata una grave falla nella sceneggiatura e una ridicolezza che si poteva forse evitare, ma evidentemente, per i soldi, ci si adatta anche a questo.

Una nota curiosa: tra le varie scene girate ma poi tagliate in montaggio ve ne era una in cui una macchina sfondava un gigantesco manifesto di Stargate. Emmerich non la ritenne di buon auspicio e la tolse…

(1 – continua)

Giovanni Mongini