IL RITORNO DI MARY POPPINS

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Mary Poppins returns

Anno: 2018

Regia: Rob Marshall

Soggetto: dal libro di P. L. Travers, storia di David Magee, Rob Marshall e John DeLuca

Sceneggiatura: David Magee

Direttore della fotografia: Dion Beebe

Montaggio: Wyatt Smith

Musica: Marc Shaiman

Effetti speciali: Matt Johnson

Produzione: John DeLuca, Rob Marshall e Marc Platt per Walt Disney Pictures

Origine: Stati Uniti

Durata: 2 h e 10′

CAST

Emily Blunt, Lin-Manuel Miranda, Ben Whishaw, Emily Mortimer, Colin Firth, David Warner, Dick van Dyke, Meryl Streep, Angela Lansbury, Julie Walters

TRAMA

Sono passati oltre vent’anni dalla visita di Mary Poppins alla famiglia Banks e tante, troppe cose sono cambiate: Londra è in preda alla recessione degli anni Trenta, i signori Banks non ci sono più, Jane è diventata un’attivista nel sindacato dei lavoratori mentre Michael sogna di diventare pittore ma deve fare i conti con un’ipoteca con la sua casa e la morte prematura dell’adorata moglie che l’ha lasciato con tre bambini.
Mary Poppins arriva di nuovo dal cielo, portando nuove avventure, storie e un modo per risolvere i problemi dei bambini Banks, in una Londra in cui gli acciarini hanno sostituito gli spazzacamini, una cugina bizzarra che vede il mondo sottosopra ha soppiantato lo zio che levitava in alto e ci sarà sempre comunque il modo di sognare. In attesa di un nuovo ritorno della tata più amata di sempre.

NOTE

Liberamente tratto, come già il primo capitolo, dal secondo libro della serie su Mary Poppins di Pamela L. Travers, Il ritorno di Mary Poppins è un film con molte carte forti da giocare, dall’ottima ricostruzione d’epoca al cast, ma che non sa scegliere tra innovazione e nostalgia, riuscendo senz’altro ad attirare più l’attenzione di chi è cresciuto con il primo film, e magari l’ha anche visto al cinema oltre mezzo secolo fa, piuttosto che quella delle giovani generazioni.

Detto questo, si ritrovano tante cose amate e tante situazioni che sono lo specchio di quelle del primo film, dagli acciarini che ormai hanno soppiantato gli spazzacamini, alle scene con i personaggi animati, in animazione tradizionale, e spiace comunque che gli animatori non abbiano avuto il giusto riconoscimento. Ma a tratti il film sembra più un omaggio al primo capitolo che non un voler raccontare una storia nuova, di una nuova generazione, che ha perso spensieratezza e fantasia e deve in qualche modo ritrovarle.

Il tema sotterraneo e senz’altro una delle cose più riuscite del film è quello di crescere senza perdere il se stessi che si è stati, e far vedere personaggi che si conoscevano da bambini adulti è sempre un rischio: va detto che Ben Whishaw e Emily Mortimer sono un ottimo punto di forza del film.

Bravi anche i comprimari, tra cui spiccano la bislacca cugina russofona Meryl Streep, il cattivo Colin Firth, la governante Julie Walters, la vecchietta dei palloncini Angela Lansbury, il redivivo Dick van Dyke, a cui è affidata la risoluzione della storia, e l’ammiraglio David Warner, che continua a sparare ogni giorno a sancire l’ora esatta. Chi alla fine risulta meno incisiva è proprio Mary Poppins, la brava Emily Blunt non riesce a convincere fino in fondo nel ruolo della tata un po’ strega, ed è un peccato.

Ma alla fine la Disney è stata senz’altro soddisfatta dei risultati di un film che si distacca ancora una volta (e un po’ è un peccato) dai libri, perché si parla già di un ulteriore capitolo, con nuove avventure per la tata giunta dal cielo che quando riparte lascia sempre dietro di sé un po’ di malinconia, soprattutto in chi la segue da decenni, sognando almeno una volta di finire in qualche vaso o gioco della settimana, e di volare appeso a un palloncino.

Elena Romanello