C’E’ QUALCUNO LASSU’ (1997) – PARTE 06
STARSHIP TROOPERS – FANTERIA DELLO SPAZIO (Starship Troopers)
Il film si apre con una didascalia presente nella versione in VHS per il noleggio ma assente su quella in Widescreen per la vendita.
Nel 1959 lo scrittore di fantascienza Robert Heinlein nel suo romanzo “Starship Troopers” immaginò che il mondo nel 23° secolo sarebbe stato governato da autorità filomilitari.
Il riferimento è comunque esatto in quanto Robert A. Heinlein (1907 – 1988) pubblicò il suo romanzo proprio in quell’anno. Il momento storico era alquanto delicato perché si stava passando dalla presidenza conservatrice di Eisenhower a quella più liberale di John F. Kennedy. L’opera era dedicata a un pubblico giovanile, faceva parte di quei romanzi di Heinlein chiamati appunto Juvenilia così come lo fu, ad esempio Rocket Ship Galileo da cui George Pal trasse Uomini sulla Luna. È indubbio che in questo caso il romanzo celebra la vita militare, il patriottismo e la violenza e che inquadra la Terra in un futuro quasi certamente irreale ma pur sempre futuribile. La condanna di fascinazismo che il film ha subito non deve essere presa sul serio in quanto si deve pensare solo a quello che è: un film con una storia di fantasia che ci presenta un futuro paramilitare ispirato a molti degli avvenimenti e alla propaganda che fu realmente fatta nella Seconda Guerra Mondiale e che, probabilmente, ancora tornerebbe in auge, nel caso disgraziato di una guerra contro un nemico terrestre o alieno che sia. Ma poiché è tipica facoltà dei nostri critici dimenticare il passato sul quale poi si costruisce il futuro ecco che Starship Troopers diventa quello che in realtà non ha mai voluto essere e cioè un incentivo alla violenza.
È ferma convinzione di coloro che scrivono che se i film sulla violenza incitano alla violenza non è certo per colpa dei film stessi, ma dei labili cervelli che li vedono e si fanno guidare dai messaggi finti e cartonati. Chiudere la porta alla violenza cinematografica è chiudere la porta alla realtà, quella realtà che certo non vorremmo ma che sicuramente esiste.
Ma torniamo alla nostra favola fantastica. I programmi televisivi sono ora riempiti da proposte di reclutamento, di messaggi di propaganda bellica contro i grandi nemici dei terrestri: gli Aracnidi.
Annunciatore TV: “Klendathu, origine degli attacchi. Orbita in un sistema di stelle gemelle le cui violente forze gravitazionali producono una riserva illimitata di meteoriti e insetti nella forma di questa cintura di asteroidi. Per garantire la sicurezza nel nostro Sistema Solare, Klendathu deve essere distrutto…”
Come ha potuto nascere il futuro del film di Paul Verhoeven? Ce lo spiega il Professor Jean Rasczak (Michael Ironside) rivolto alla sua classe di cui, tra poco, conosceremo meglio alcuni suoi studenti.
Rasczak: “Per riassumere. Quest’anno abbiamo analizzato il fallimento della Democrazia. Abbiamo visto come i sociologi hanno portato il mondo sull’orlo del caos. Abbiamo parlato dei veterani, di come hanno preso il potere e hanno imposto lo status quo che da allora è durato per generazioni. Voi conoscete questi fatti ma vi ho insegnato qualcosa quest’anno che abbia un valore, eh? Tu! Perché solo ai cittadini è concesso il voto?”
Studente: “È un premio che la Federazione ti dà per aver fatto il Servizio Federale!”
Rasczak: “No… No! Una cosa regalata non ha alcun valore. Vedete, quando votate, esercitate un’autorità politica, usate una forza e la forza, miei cari, è violenza. L’autorità suprema da cui deriva ogni altra autorità (A Yoda prenderebbe un colpo…)”
Dizzy: “Ehm… mia madre dice che con la violenza non si risolve niente.”
Rasczak: “Davvero? Chissà cosa direbbero i capi di Hiroshima a questo proposito… Tu!”
Carmen: “Probabilmente non direbbero niente. Hiroshima è stata distrutta.”
Rasczak: “Esatto. La forza pura e semplice nel corso della storia ha risolto più questioni di qualsiasi altro fattore. L’opinione contraria secondo la quale la violenza non risolve niente è illusione nella sua forma peggiore. La gente che lo dimentica paga sempre… Rico, qual è la differenza in senso morale, se c’è, fra un civile e un cittadino?”
Rico: “Un cittadino si assume personalmente la responsabilità della sicurezza dello stato e lo difende con la propria vita, un civile no.”
Rasczak: “Le esatte parole del testo, ma le capisci, ci credi?”
Rico: “Non lo so.”
Rasczak: “Certo che non lo sai. Qui dentro nessuno riconoscerebbe la virtù civica, neanche se le arrivasse addosso o lo mordesse sul sedere.”
Johnny D. Rico (Casper Van Dien) e Carmen Ibanez (Denise Richards) frequentano la stessa classe e sono anche fidanzati, con grande dispiacere di Dizzy Flores (Dina Meyer) che vorrebbe Rico tutto per sé. Carmen ha deciso di arruolarsi come pilota spaziale e Rico, pur con il parere contrario dei suoi genitori (Christopher Curry e Leonore Kasdorf), segue la stessa strada ma nella Fanteria dello Spazio.
Anche un loro amico, Carl Jenkins (Neil Patrick Harris), dotato di poteri paranormali, si è arruolato nei gruppi di ricerca.
Inizia così l’addestramento al Boot Camp agli ordini del Sergente Zim (Clancy Brown) un personaggio primario del romanzo ma qui poco più che una comparsa.
Rico si trova subito davanti a una sorpresa: l’arrivo al campo di Dizzy Flores, fattasi appositamente trasferire lì per stare vicino a Rico. La cosa secca molto al ragazzo e il suo umore è destinato a precipitare ulteriormente quando riceve un messaggio di Carmen: la ragazza ha deciso di troncare la loro relazione, in quanto ostacolo alla sua propria carriera; in realtà la ragazza è molto attratta dal primo pilota (familiarmente chiamato Numero Uno) Zander Barcalow (Patrick Muldoon), conosciuto poco prima di partire. Carmen svolge il suo compito a bordo della Rodger Young che ha come capitano un personaggio curiosamente molto simile a quello della Janeway di Star Trek Voyager, il Comandante Deladier (Brenda Strong). Tra le altre cose pure qui si parla di velocità curvatura ed altre cosette simili. Coincidenza o citazione? Comunque sia Rico continua il suo addestramento ma, durante una prova con l’uso di vere armi da fuoco, per colpa di un errore il soldato Johnny Breckinridge (Eric Bruskotter) resta ucciso. Rico, che aveva ricevuto la nomina a caposquadra, viene degradato e frustato.
Il fatto lo demotiva completamente e sta per andarsene. Parla per videotelefono con i suoi genitori dicendo loro che sta per tornare a casa ma la trasmissione si interrompe improvvisamente. Quindi Rico imbocca quello che viene chiamato Il viale del fallimento e cioè la strada che porta verso l’uscita di tutti quelli che hanno rinunciato alla carriera militare.
Qualcosa sta muovendo la folla dei soldati verso un unico punto, verso il grande visore della caserma, Rico li segue di corsa e sente le grida dei suoi ex compagni: “È la guerra…è la guerra…”
Annunciatore: “La devastazione davanti alla quale ci troviamo è senza precedenti. A giudicare dalle prime valutazioni milioni di morti, una città in rovina. Il meteorite è stato sparato fuori dall’orbita dal plasma degli insetti provenienti da Klendathu, il pianeta di residenza degli Aracnidi. Niente è sopravvissuto di quello che una volta era considerato il paradiso dell’America Latina. Buenos Aires è stata cancellata via dalla Terra. Il Consiglio Federale si è riunito pochi minuti fa e ha votato all’unanimità la mobilitazione al fine di distruggere gli Aracnidi”
Sullo schermo: 8.764.808 morti
Rico adesso si rende conto del perché la trasmissione con i suoi genitori si sia così bruscamente interrotta. La sua città, la sua famiglia, i suoi amici tutti coloro che lui, Dizzy e Carmen conoscevano sono morti. Con l’aiuto di Zim ritira le sue dimissioni e comincia a combattere.
Il Maresciallo dell’aria Dienes (Bruce Gray) fa il suo discorso davanti al Consiglio Federale riunitosi a Ginevra.
Dienes: “Affronteremo la minaccia con il nostro dolore, il nostro coraggio e con la nostra stessa vita per garantire con ogni mezzo che solo la civiltà umana e non gl’insetti possa dominare questa galassia ora e per sempre.”
Il ragionamento, in puro stile propagandistico, non tiene certamente conto della Prima Direttiva ma, si sa, l’essere umano è sempre stato il primo ad ammettere di poter fare agli altri quello che non vorrebbe mai fosse fatto a lui. Per cui, dalla base spaziale di Ticonderoga, parte una grande flotta di navi diretta verso il pianeta degli alieni.
Lo sbarco dei mezzi della fanteria si risolve in un disastro in quanto i getti di plasma che i giganteschi scarabei emettono dal sedere colpiscono e abbattono le navi terrestri; a terra, gli Aracnidi seminano la morte e la distruzione. Rico viene ferito a una gamba.
Il risultato è, come evidenzia, la televisione, di centomila morti in un’ora.
Annunciatore: “Crisi per il genere umano. Gli ufficiali della Flotta ammettono di aver sottovalutato le capacità difensive degli Aracnidi. Accettando le proprie responsabilità per Klendathu il Maresciallo dell’aria Dienes si dimette. Gli succede il Maresciallo dell’aria Meru (Denise Dowse) che delinea la nuova strategia.”
Meru: “Per combattere gl’insetti noi dobbiamo entrare nella mente degli insetti. Non possiamo permetterci di subire un’altra Klendathu.”
Torniamo ora al presente della nostra storia. A questo punto ai terrestri comincia a venire in mente che forse, tra gl’insetti, non tutti sono solo delle belve assetate di sangue ma che deve esistere una specie di insetto intelligente che nessuno ha mai visto. Rico, guarito, viene mandato con gli altri superstiti nella nuova squadra, la squadra dei Leoni, al comando della quale c’è una vecchia conoscenza di Rico: Jean Rasczak. La loro prima missione è quella di portare a termine la disinfestazione dei pianeti intorno a Klendathu dopo che la flotta spaziale ha terminato il bombardamento.
Giunti sul pianeta la squadra dei Leoni viene assalita da un gigantesco scarabeo lanciafiamme; Rico riesce a saltargli in groppa posizionandogli una bomba dentro al guscio, facendolo quindi esplodere.
Poi il gruppo raggiunge una base militare e la trovano piena di cadaveri e solo il Generale Owen (Marshall Bell) si è salvato nascondendosi pavidamente dentro a un armadio metallico. Alcuni cadaveri mostrano una strana ferita mortale in mezzo alla testa, ferita dalla quale il cervello è stato risucchiato. È una trappola: il pianeta non è stato realmente infestato; un massiccio attacco degli Aracnidi ferisce mortalmente il Tenente Rasczak al quale non resta che chiedere a Rico di ucciderlo. Anche Dizzy viene colpita al petto dall’aguzza chela di uno dei mostri e muore sulla navetta di recupero guidata da Carmen e Zander. A bordo della Rodger Young, dopo aver officiato ai funerali di Dizzy, arriva un’altra vecchia conoscenza, il Colonnello Carl Jenkins.
Rico: “Gli insetti ci hanno teso una trappola, vero?”
Carl: “È stata una raffinata prova d’intelligenza. Immaginavamo ci fosse un cervello degli insetti.”
Carmen: “E lo sapevate e ce li avete mandati comunque?”
Carl: “Non potevamo lanciare un’operazione se così non fosse stato. Non approvi… Beh, mi dispiace. Combattiamo per la nostra specie è questione di numeri, loro sono di più e ogni giorno io devo prendere decisioni che mandano a morte centinaia di persone come voi.”
Rico: “Non gliel’hanno detto, Colonnello? La Fanteria Mobile è fatta apposta per questo.”
Carl: “Speriamo siate pronti a combattere. Torniamo sul pianeta P per catturare quel cervello.”
Rico: “I Leoni sono sempre pronti, Signore”
E i Leoni del Tenente Rico cominciano la loro missione.
Un getto di plasma colpisce in pieno la Rodger Young spezzandola in due in una scena altamente spettacolare. Si salvano Carmen e Zander (ovviamente) che finiscono sul pianeta dentro a una delle tane e lì fanno conoscenza, loro malgrado, con la creatura pensante: un grosso sacco con le chele (per rendere meglio l’idea, immaginate un sacco di patate da 50 tonnellate con due zampacce appuntite desiderose di bucherellare le teste umane, un pessimo carattere e totale assenza di umorismo); l’essere uccide Zander succhiandogli il cervello.
Rico giunge in tempo con la sua squadra a salvare in extremis Carmen mentre Zim, ora diventato un soldato semplice per poter andare a combattere, riesce a catturare il cervellone. Carl si avvicina all’essere imprigionato in una grossa rete e capta i suoi pensieri.
Carl: “Ha paura… HA PAURA!”
Un grido di gioia si alza tra i soldati.
Annunciatore TV: “Quali misteri rivelerà il cervello degli insetti? Gli scienziati federali stanno lavorando ventiquattr’ore su ventiquattro per sondare i suoi segreti. Una volta che avremo capito gli insetti potremo sconfiggerli…”
Gli esami e i controlli degli scienziati sull’essere non sono certamente improntati alla delicatezza dei modi…
Rico continua a guidare i suoi Leoni; Carmen comanda una nave da trasporto… la guerra continua ma…
Sul video: Continueranno a combattere…E vinceranno…
Per poter realizzare in maniera degna e credibile il film, il regista Paul Verhoeven si è circondato di fedeli collaboratori che avevano lavorato così bene con lui e per lui in Robocop. Si tratta di Paul Davison, produttore, e Phil Tippett senza il quale Verhoeven non avrebbe girato il film.
Tippett è noto, oltre che per aver lavorato nella ILM, per aver inventato una procedura negli effetti speciali chiamata Stop Motion Animation, una sorta di stop motion vecchia maniera ma realizzata tramite il computer il quale, partendo dal primo movimento scansiona e realizza tutti i movimenti successivi necessari. È stato usato, in maniera molto più primitiva, con il droide assassino ED-209 proprio in Robocop. Un loro progetto, nell’ormai lontano 1987 era quello di realizzare un film con la Buena Vista che parlasse di dinosauri ma l’avvento del film di Spielberg prima, e il mancato accordo con la Buena Vista della metodologia su come far muovere i dinosauri poi, non consentirono il proseguimento del progetto.
Le prime avvisaglie della nascita di Starship Troopers si ebbero già nel 1991 ma la cosa si prolungò fino al 1995 a causa degli impegni di Paul. Intanto Phil lavorava al disegno degli Aracnidi assieme a Craig Hayes, specializzato in ingegneria meccanica che curò quindi la dinamica e la logica dei movimenti delle creature; Hayes, lo ricordiamo, era intervenuto proprio su Robocop e sulla realizzazione del modello del droide. Phil e Carl, in pieno accordo con Paul, cambiarono l’aspetto degli alieni da ragni, come era nel libro di Heinlein, ad una specie di mantide corazzata, le cui armi erano solo quelle che le aveva dato madre natura.
Ora si trattava di convincere la produzione a finanziare il progetto che alla fine di tutto sarebbe costato cento milioni di dollari; questo fu possibile grazie a Paul che girò una bobina di prova detta Bug Test con l’aiuto di una ventina di comparse che simularono gli attacchi dei mostri (e fra questi c’era pure lo sceneggiatore) sopra i quali Paul frappose gli Aracnidi seguendo il suo già collaudato sistema e la nuova Computer Grafica usata in Jurassic Park. Il risultato fu ovviamente più che positivo.
In questo modo gli insetti, tranne che in alcuni primi piani, sono stati realizzati. Essi sono quasi totalmente opera del computer così come le esplosioni sia a terra che nello spazio mentre la modellistica è servita per realizzare le gigantesche astronavi in orbita, il suggestivo anello con i porti di attracco e i laboratori intorno alla Luna, le basi spaziali, le navette da sbarco che atterrano con la Fanteria. Il tutto illuminato da centinaia di migliaia di metri di fibre ottiche per dare l’effetto delle luci provenienti dagli oblò delle navi spaziali. Quando la Rodger Young esplode è ovviamente il modello che si divide ma i frammenti, gli uomini e le esplosioni che si perdono nello spazio, sono tutte opera del computer.
L’arma di ordinanza delle truppe militari è principalmente un fucile d’assalto denominato MK I Morita Smart Rifle in grado di sparare dei proiettili calibro 7, 62, ma anche, grazie allo speciale fucile a pompa montato dietro, dei proiettili a frammentazione. Può portare un cannocchiale e quindi il modello è chiamato MK I Sniper Morita. Purtroppo, per gli amanti dell armi, dobbiamo dire che si tratta in realtà di un credibile involucro in fibra di vetro al cui interno è nascosto un fucile militare automatico Ruger AC 556 o la sua versione civile detta Ruger – Mini 14 e un fucile a canna liscia Ithaca 37 “Stakeout” Modello 12. Nelle sequenze che si svolgono durante l’addestramento militare delle reclute e anche nelle battaglie contro gli insetti si intravedono delle versioni modificate delle pistole Desert Eagle e Beretta 92.
Il primo ciak è stato dato il 29 aprile 1996 presso Hell’s Half – Acre e questo accomuna il film a Star Trek, in quanto è la stessa zone in cui è stato girato il telefilm della Serie Classica Arena dove James T. Kirk deve combattere contro il comandante di una nave nemica, un rettile pensante. L’unico accenno di risparmio per le spese del film sono stati i cadaveri mutilati delle vittime, realizzati nel numero di oltre cento riciclati, anche se in pose diverse, prima nella distruzione di Buenos Aires, poi nel massacro di Klendathu e poi nel forte su P. Beh. è scusabile e non dite che ve ne siete accorti…
Angolino del pettegolezzo: pare che l’impavido Rico si sia preso una bella cotta per la determinata Dizzy e, a scapito delle esigenze di copione, il nostro eroe finisse spesso nella roulotte della Mayer causando notevoli ritardi nelle riprese. Alla fine del film anche la loro storia ebbe l’ultimo ciak con la Meyer apparente distrutta e il buon Casper nelle braccia della nuova fiamma, Lizzy Taylor, modella canadese con l’hobby del cinema… o meglio, con l’hobby degli attori.
(6 – continua)