Quarant’anni fa andava in onda per la prima volta nel nostro Paese Capitan Harlock, l’affascinante space opera di Leiji Matsumoto, che trasponeva in un contesto fantascientifico la figura iconica del pirata, con toni più vicini a quelli del salgariano Corsaro Nero che non all’ironico Jack Sparrow di Johnny Depp.
Una serie che raccontava la battaglia di un outsider in un universo del futuro, in lotta contro le temibili Mazoniane, aliene che vogliono riprendersi la Terra un tempo loro, ma anche contro un governo corrotto e conformista. Capitan Harlock seppe conquistare una sua nicchia di appassionati ed è considerato in Italia il capolavoro di Matsumoto, noto anche per altre opere interessanti, come Yamato, Galaxy Express 999 e La regina dei mille anni, spesso legate tra di loro in un unico universo creativo. Harlock è tornato poi in altre avventure autoconclusive, ma per molti la sua vera storia è quella dell’anime di quarant’anni fa, grazie anche alla sigla di Vince Tempera e Luigi Albertelli: per ricordare questo importante arrivo, l’Associazione Culturale Leiji Matsumoto annuncia a Torino quest’autunno vari eventi, che culmineranno con la presenza del sensei dal 14 al 18 novembre.
In parallelo a questa importante visita, con vari incontri con gli appassionati e conferenze, ci saranno altre manifestazioni in tema, da ottobre a gennaio 2020, molte ancora in via di definizione ma altre che si possono già annunciare.
Il Museo del Cinema presso le sale del Massimo in via Montebello realizzerà nei giorni in cui Matsumoto è sotto la Mole una retrospettiva di film ispirati ai suoi personaggi, Harlock in testa, con particolare interesse per le figure femminili.
Il MAO, Museo di Arte Orientale in via san Domenico 11, allestirà in collaborazione con l’Associazione Culturale Yoshin Ryu, attiva da quarant’anni anche lei nel mondo delle arti marziali, la mostra Guerriere dal Sol levante, dove si parlerà di donne combattenti e samurai, capitolo poco noto, ma anche di come questa storia poco nota ha poi ispirato tanto immaginario contemporaneo tra manga e anime, a cominciare dalle donne del maestro Matsumoto, dalle temibili Mazoniane a Maetel e Emeraldas.
Poste Italiane festeggerà l’arrivo del sensei con alcuni francobolli in tema, mentre il Mufant, Museo del Fantastico e della Fantascienza in via Reiss Romoli 49 bis, metterà tra le statue del Parco del Fantastico anche una dedicata a Capitan Harlock. L’Associazione Culturale Leiji Matsumoto, che farà gli onori di casa, pubblicherà due nuovi manga, Miraizer Ban e Sexaroid, mentre l’Associazione Culturale Luigi Bernardi consegnerà all’autore la prima edizione italiana di Capitan Harlock del 1993, edita da Granata Press, la casa editrice coraggiosa e innovativa fondata dal compianto Bernardi.
Ma non finirà tutto qui e non resta che attendere notizie, e nell’attesa magari rileggere i manga con protagonista Harlock e rivedere la mitica serie di quarant’anni fa.