I POTERI DELLE TENEBRE – DRACULA, IL MANOSCRITTO RITROVATO

E’ in libreria in questi giorni un libro veramente interessante per tutti gli amanti dei vampiri: si tratta di I POTERI DELLE TENEBRE – DRACULA, IL MANOSCRITTO RITROVATO (294 pagine; 16 euro) di Bram Stoker e Valdimar Ásmundsson, pubblicato da Carbonio Editore nella collana “Origine” con traduzione di Maura Parolini e Matteo Curtoni, disponibile anche in versione e-book.

Suadente, tenebroso, irresistibile, arriva il “nuovo” Dracula di Bram Stoker, un’incredibile scoperta letteraria da parte di Hans Corneel de Roos, ricercatore autorevole, premiato dalla Transylvanian Society of Dracula. Nel 2013 de Roos, revisionando il suo saggio Dracula, tra realtà e finzione, si accorge che la traduzione islandese del romanzo di Bram Stoker, pubblicata a puntate sulla rivista “Fjallkonan” già nel 1900, in realtà è un altro romanzo. Di fatto, occultato dentro quella che doveva essere la traduzione del capolavoro di Stoker, c’è un altro libro.

Ma quali sono le differenze rispetto al Dracula che tutti noi conosciamo?

Come sottolinea lo scrittore Giordano Tedoldi, «la prima è che I poteri delle tenebre ha un tasso di erotismo molto più alto». E poi, «il Dracula de I poteri delle tenebre più che alla giugulare mira, nientemeno, che a una “cospirazione per rovesciare le democrazie occidentali”! Nemmeno le versioni più infedeli e fantasiose, nel cinema, del celebre vampiro avevano mai pensato di farlo diventare una specie di Bakunin! Ce n’è dunque a sufficienza perché gli ammiratori del Conte si immergano nella lettura di questo I poteri delle tenebre, e per stuzzicarli ulteriormente diremo che fa anche una comparsata Jack lo Squartatore».

Una storia quindi non solo macabra e affascinante, ma dalle interessanti sfumature distopiche, in cui non mancano richiami e omaggi alle figure iconiche della cultura gotico-vittoriana come Jack lo Squartatore, appunto. Soprattutto, in linea con il più libero Nord Europa, Ásmundsson si distanzia dal puritanesimo che permea la più nota versione stokeriana per consegnarci un’opera dall’erotismo niente affatto velato.

La prefazione di Dacre Stoker, pronipote di Bram, l’introduzione e le note di Hans Corneel de Roos e la postfazione dello studioso John Edgar Browning analizzano nel dettaglio il manoscritto, inquadrandolo nel suo contesto storico e ben evidenziando la portata del suo rinvenimento. È l’inizio di un avvincente viaggio a ritroso nel tempo che ripercorre la genesi del testo primigenio di Stoker e quella delle successive prime edizioni estere ‒ ungherese, svedese e appunto islandese. Ma è quest’ultima, avvolta nel mistero e ritrovata in modo rocambolesco, a presentare le discrepanze più vistose.

Leggiamo dalla prefazione di Dacre Stoker: Credo che Bram avrebbe apprezzato l’ironia di questa situazione. Sapeva che il posto migliore per nascondere qualcosa era in bella vista, proprio come nascondeva il suo Conte vampiro nelle affollate strade londinesi. I poteri delle tenebre è stato pubblicato più di cento anni fa; e oggi, con nostra grande sorpresa, ci rendiamo conto che non è mai stato come lo immaginavamo.

I POTERI DELLE TENEBRE – DRACULA, IL MANOSCRITTO RITROVATO è una scoperta dirompente dal punto di vista storico-culturale oltre che letterario, che ci pone davanti a una raffinata questione: l’adattamento di un’opera non solo a una lingua, ma anche, inaspettatamente, a una cultura altra. Un’opera di grande fascino e di sicuro interesse sia per gli studiosi, sia per lo sconfinato pubblico sensibile alla malia sinistra del Principe delle Tenebre.

Come ha scritto Franco Pezzini, autore de Il Conte Incubo – Tutto Dracula. Vol. 1 si tratta di “una scoperta che arricchisce in modo inatteso il quadro del mito-Dracula, ne sviluppa la dimensione di epopea-labirinto, spariglia le carte affiancando al canone del romanzo (coi suoi testi-chiave) un proto-apocrifo elusivo e scatenato, con pagine di oscurità nordica di straordinaria suggestione”.

Buona lettura.

A cura della redazione