NON FIDARTI DI NESSUNO (1998) – PARTE 05
X FILES – IL FILM (X Files – The movie)
Anno 35.000 Avanti Cristo.
Due uomini primitivi (Craig Davis e Carrick O’Quinn), stanno avanzando in mezzo alla neve. Il loro scopo è quello di esplorare una grotta poco distante. Conoscono già l’uso del fuoco e della pietra focaia e con questa accendono delle torce e penetrano nel grande antro. Entrambi vengono assaliti da una creatura mostruosa che viene ferita mortalmente. Dal suo corpo non esce sangue ma una sostanza nera, oleosa, che penetra nel corpo del superstite.
Torniamo al presente. Un ragazzo, Stevie (Lucas Black II), precipita in una buca improvvisamente formatasi nel terreno e i suoi amici da sopra (Christopher Fennell, Cody Newton e Blake Stokes) lo vedono addentrarsi nella cavità sottostante e tornare sotto la luce con in mano un teschio. Ancora una volta, dal terreno, esce la strana sostanza nera che s’impossessa di lui. I suoi amici fuggono e avvertono i genitori i quali chiamano prontamente i pompieri.
Una tardiva didascalia ci informa…
Texas Settentrionale.
Ai giorni nostri.
Mentre l’operazione di salvataggio, coordinata dal capo dei pompieri Miles Cooles (Gary Grubbs) inizia la sua opera, intervengono improvvisamente degli uomini alla guida di strane cisterne di colore bianco e un elicottero. Essi prelevano il corpo del bambino e vanno alla ricerca dei pompieri scomparsi che si erano calati per salvare Stevie. Quello che sembra il capo di questa strana e misteriosa squadra, il dottor Ben Bronschweig (Jeffrey DeMunn), fa una telefonata.
Bronschweig: “Qui è Bronschweig! Signore, quell’evento impossibile non previsto dai protocolli… è opportuno elaborare un piano.”
Palazzo degli Uffici Federali.
Dallas, Texas.
Una settimana dopo.
Facciamo ora conoscenza con i personaggi principali del film che sono poi i medesimi della famosa serie televisiva intitolata X – Files. I protagonisti della stessa, i due agenti dell’F.B.I. Fox Mulder (David Duchovny) e Dana Scully (Gillian Anderson), sono stati demandati a indagare su quei casi misteriosi che non sembrano avere una spiegazione logica. Il motore della vicenda è Mulder, convinto assertore che esista una trama nascosta dalle alte sfere su un’invasione aliena, mentre Dana Scully è stata affiancata allo “spettrale” Mulder, così lo chiamano i suoi colleghi, per tenere d’occhio la sua attività e riferire ogni suo movimento. Con il passare degli anni e degli avvenimenti anche Dana, pur mantenendosi razionale, ha assistito a vari tipi di fenomeni che avrebbero in realtà convinto anche lo scettico più testardo ma, pur di mantenere questo simpatico e vincente contrasto tra i due, il produttore e creatore della serie, Chris Carter, non solo l’ha mantenuta scettica, ma ha anche volutamente evitato ogni coinvolgimento sentimentale tra i due, la qual cosa è diventata il tormentone di tutti gli appassionati di questa ormai famosissima serie.
Incontriamo Dana Scully sul tetto di uno stabile mentre tutti i suoi colleghi stanno cercando una bomba nell’edificio vicino. Sta formando un numero con il cellulare.
Scully: “Pronto Mulder, sono io.”
Mulder: “Dove sei?”
Scully: “Sul tetto del palazzo.”
Mulder: “Trovato qualcosa?”
Scully: “No, macchè, niente.”
Mulder: “Che cos’hai?”
Scully: “Non lo so. Mi sono fatta dodici piani a piedi. Sono accaldata, sto crepando di sete e, in tutta sincerità, mi domando cosa ci faccio quassù.”
Mulder: “Stai cercando una bomba.”
Scully: “Uhm… grazie. Questo lo so ma la telefonata parlava degli Uffici Federali all’altro lato della strada.”
Mulder: “Sono già coperti.”
Scully: “Mulder, quando viene annunciata per telefono una bomba terrorista lo scopo razionale che si prefigge l’anonimo informatore è metterci in condizione di trovare la bomba. La ragion d’essere del terrorismo è appunto quella di propagare il terrore. Se studiassi le statistiche indovineresti un modello comportamentale standard applicabile a tutti i casi in cui alla minaccia è seguito l’attentato e se non si opera tenendo conto di questa costante e se ci si ostina a ignorarla, come facciamo noi, abbiamo buone probabilità, nel caso che la bomba ci sia, di non trovarla col rischio che muoia della gente… Mulder? …Pronto?!”…
Mulder: “Bum!”
Scully si volta di scatto per vedere il suo collega uscire dalla penombra di un anfratto del tetto.
Scully: “Ah! Accidenti Mulder…”
Mulder: “Non è più di moda rompere gli schemi? Il fattore sorpresa, la giri a casaccio dell’inopinabilità. Se non impariamo ad anticipare l’imprevedibile o ad aspettarci l’inaspettato in un universo d’infinite possibilità, ci ritroveremo alla mercè di qualsiasi persona o cosa che non possa essere programmata, catalogata o facilmente codificata… Che cosa ci facciamo quassù, Scully? Fa un caldo infernale!”
Scully: “So benissimo che questo incarico ti annoia ma in un momento simile pensare a ruota libera può solo costarti caro.”
Mulder: “Perché mi annoierei?”
Scully: “Devi smettere di cercare quello che non c’è. Hanno chiuso gli X-Files (un incendio doloso ha distrutto tutto l’archivio e l’ufficio di Mulder e Scully), d’ora in poi si seguono le procedure, il protocollo.”
Mulder: “Uhm… forse dovremmo annunciare una bomba a Houston, stasera c’è una finalissima allo stadio.”
Scully finge di trovare la porta che dà sulle scale chiusa per far in modo che sia il collega ad aprirla poi scendono fino al pianoterra dove Scully chiede a Mulder di andarle a prendere da bere. L’agente va alla saletta ristoro e cerca di manovrare il distributore. Si accorge quasi subito della spina staccata e anche di qualcos’altro che sta dentro al distributore. Cerca di uscire ma la porta è bloccata. Chiama Scully che dapprima pensa a uno scherzo poi quando vede che la serratura è stata forzata va a chiamare i suoi colleghi i quali, agli ordini dell’agente Darius Michaud (Terry O’ Quinn), abbattono la porta. Poi Michaud ordina a tutti di sgomberare e resta da solo con l’ordigno che esploderà tra meno di un quarto d’ora. Mentre tutti quanti sloggiano Michaud si siede davanti alla bomba senza fare assolutamente nulla per disinnescarla. Mulder viene trascinato quasi a forza da Scully su una macchina che parte a tutta velocità e che la forte esplosione sbalza via mandandola a sbattere contro un altro veicolo in sosta. Una parte dell’edificio crolla e si sventra.
Quartier Generale F.B.I.
Washington D.C.
Commissione Disciplinare.
Presiede la Commissione Jana Cassidy (Blythe Danner) che ha ricevuto incarico dal Ministro di far luce sull’episodio. Tra i componenti la stessa il diretto superiore, o dovremmo dire l’ex diretto superiore dei due agenti, Walter Skinner (Mitch Pileggi). Si sta per interrogare Dana Scully.
Cassidy: “…Risulta che cinque persone hanno perso la vita nell’esplosione, l’agente spe… (Mulder entra in quel momento nella sala) …l’agente speciale in capo Darius Michaud che stava tentando il disinnesco della bomba, tre vigili del fuoco di Dallas e un bambino. Vorrei dar inizio all’udienza…”
Mulder: “Domando scusa. I vigili del fuoco e il bambino si trovavano nell’edificio?”
Cassidy: “Agente Mulder, visto il ritardo con cui si presenta all’udienza, la pregherei di aspettare fuori così l’agente Scully ci potrà esporre la sua versione dei fatti senza che le venga inflitta la stessa mancanza di riguardo.”
Mulder: “Il palazzo era sgombro a quanto ne so…”
Cassidy: “Aspetti il suo turno, agente Mulder. È pregato di uscire.”
Skinner gli fa cenno con lo sguardo di andarsene e lo raggiunge più tardi all’esterno dove Mulder sta attendendo con impazienza. Quello che gli dice non è certo piacevole. In pratica stanno cercando un capro espiatorio e Mulder risponde che non devono prendersela con Skully, se non si trovava nel luogo dove la bomba doveva essere, almeno secondo la telefonata, è solo colpa sua.
Un pò strano che per tutto il film non si consideri che la mancanza di obbedienza alla procedura da parte di Mulder ha però salvato la vita a tutti coloro che erano nell’edificio. Dagli a quel cane, va bene per la storia, ma un pò di logica non guasta…
Scully esce in quel momento e avvisa Skinner che la Commissione vuole parlare con lui. L’uomo rientra lasciandoli soli.
Mulder: “Non so cos’hai detto ma non sei tenuta a proteggermi.”
Scully: “Non ho detto altro che la verità.”
Mulder: “Vogliono dividerci. Guai se glielo consentiamo.”
Scully: “Purtroppo ci hanno già divisi. Le nostre vite si separano.”
Mulder: “Cosa?! Come sarebbe a dire?”
Scully: “Dopodomani ho un altro incontro con la Commissione per l’assegnazione a un nuovo incarico.”
Mulder: “Ma se ci hanno messi insieme loro!”
Scully: “Semplicemente perché volevano che io invalidassi le tue indagini sul paranormale però… credo che stavolta la posta in gioco sia più grossa.”
Mulder: “Non è con te che ce l’hanno. Vogliono colpire me!”
Scully: “Loro non c’entrano. Mulder, io ho rinunciato a una carriera in medicina perché ero intimamente convinta di poter dare il meglio di me stessa nell’ F.B.I., ma le cose hanno preso un’altra piega e adesso se… se per caso avessero intenzione di trasferirmi a Omaha o a Cliveland o in qualche altra… sede periferica è chiaro che il mio interesse per l’F.B.I. non potrebbe più essere lo stesso… non dopo le cose che ho visto e fatto…”
Mulder: “Ti dimetti?!”
Scully: “Forse faresti bene a chiederti se anche in te qualcosa è cambiato.”
Skinner: “(affacciandosi alla porta della sala) Agente Mulder, tocca a lei.”
Scully: “Ti chiedo perdono… Mulder, in bocca al lupo.”
È sera e Mulder è andato in un bar a ubriacarsi. È quasi solo nel locale, se si esclude un uomo anziano che lo guarda fisso. La barista (Glenne Headly), dopo il tredicesimo bicchiere, si rivolge a lui.
Barista: “Racconta. Che fai nella vita?”
Mulder: “T’interessa?”
La donna annuisce.
Mulder: “Sono la figura chiave di un’intricata trama governativa. Un complotto teso a occultare la verità sull’esistenza degli extraterrestri. È una congiura internazionale, per dirla tutta, ha i suoi uomini di punta ai più alti livelli della politica e tocca da vicino la vita di ogni uomo, donna o bambino del pianeta. (Ride) Nessuno ci crede, naturalmente, io sono la spina nel fianco dei miei superiori e lo zimbello dei colleghi. Mi chiamano “spettrale”, lo spettrale Mulder la cui sorella venne rapita dagli alieni quando era ancora bambina ed ora dà la caccia agli omini verdi con pistola e distintivo e grida ai quattro venti o a chiunque gli dia ascolto che è scoccata l’ora e il cielo sta crollando e quando succederà, perché succederà, sarà la madre di tutte le catastrofi.”
Dopo il suo pistolotto Mulder vorrebbe recarsi in bagno ma la toilette è guasta. Niente di meglio, quindi, di servirsi dell’uscita di sicurezza che dà in un vicoletto appartato e deserto nonchè dotato di un muro che sembra proprio fatto apposta per la bisogna.
Kurtzwell: “Poi dicono che l’F.B.I. la fa fuori dal vaso…”
Mulder: “Cosa?”
Kurtzwell: “Scommetto che è la stessa cosa che l’accusano di aver fatto a Dallas. Starsene lì con l’uccello in mano mentre intorno esplodevano le bombe.”
Mulder: “Scusi, ci conosciamo?”
Kurtzwell: “No, ma è già un bel pezzo che seguo da vicino la sua carriera fin da quando era una giovane e promettente recluta, da prima, anzi…”
Mulder: “È qui per una ragione precisa?”
Kurtzwell: “Certo. È evidente. Mi chiamo Kurtzwell, dottor Alvin Kurtzwell.”
Mulder: “Mai sentito.”
Kurtzwell: “Suo padre era un mio caro amico. Lavoravamo al dipartimento di stato. Eravamo amici per la pelle, davvero. Poi la sua disillusione superò la mia.”
Mulder: “Ah, già…”
Mulder rientra nel bar, prende la giacca e se la infila. Kurtzwell (Martin Landau) lo segue.
Mulder: “Come mi ha scovato?”
Kurtzwell: “So che ogni tanto viene in questo bar e ho immaginato che stasera le ci volesse un goccetto.”
Mulder: “È un giornalista.”
Kurtzwell: “Sono un medico, mi sembra di averglielo detto, un ginecologo.”
Mulder: “Se deve parlarmi ha a disposizione il tempo che mi serve per fermare un taxi.”
Escono dal bar.
Kurtzwell: “C’è qualcosa che non sa sull’attentato di Dallas…”
Mulder: “E cioè?”
Kurtzwell: “L’agente speciale in capo Darius Michaud non ha neppure mosso un dito per disinnescare la bomba.”
Mulder: “Sì, certo. Ha lasciato che gli esplodesse in faccia!”
Kurtzwell: “C’è una domanda che non si è posto nessuno: perché quel palazzo e non gli Uffici Federali?”
Mulder: “Gli Uffici Federali sono troppo sorvegliati.”
Kurtzwell: “No. Hanno piazzato la bomba nel palazzo di fronte perché c’erano anche lì degli Uffici Federali. Il Nucleo Federale Gestione Emergenze aveva allestito con discrezione un Centro Quarantena dove sono stati trovati i corpi, ma qui viene il bello: la cosa che lei non sa e non sarebbe mai andato a verificare è che il bambino e i pompieri erano già cadaveri…”
Mulder: “Prima dell’esplosione?”
Kirtzwell: “Sì, precisamente.”
Mulder: “Darius Michaud aveva ventitrè anni di servizio.”
Kirtzwell: “Michaud era un patriota. Quelli a cui aveva giurato fedeltà sanno come muoversi a Dallas. Hanno fatto saltare in aria quel palazzo per nascondere qualcosa, forse qualcosa a cui non erano preparati.”
Mulder: “Avrebbero messo in piedi quell’inferno solo per far sparire i corpi di tre pompieri?”
Kirtzwell: “Non dimentichi il bambino…”
Mulder: “Lei dice un sacco di cazzate!”
Kirtzwell: “(ridendo) Ne è sicuro?”
Mulder sale sul taxi e chiede di andare ad Arlington poi cambia idea e itinerario e si fa portare a Georgetown, a casa di Scully che, ancora sveglia, sente bussare alla porta. Apre e si trova davanti Mulder che la invita a vestirsi e ad andare con lui.
Un elicottero scarica davanti a delle strane cupole bianche un uomo che è una figura importante nella serie. Nessuno sa il suo nome, in Italia lo chiamano l’Uomo Che Fuma (UCF), per via del numero quasi infinito di sigarette che fuma senza sosta. È al centro di un complotto, forse è lui il complotto. Nessuno lo sa con precisione. Spesso avversario di Mulder, qualche volta suo alleato.
L’uomo si avvicina al dottor Bronschweig.
UCF: “Ha qualcosa da mostrarmi?”
Bronschweig accompagna il misterioso personaggio dentro una delle cupole al centro della quale c’è un foro con una scala che porta nel sottosuolo dove è stato scavato un laboratorio.
Bronschweig: “Abbiamo riportato l’atmosfera sottozero allo scopo di controllarne lo sviluppo. Mai visto niente di simile, finora.”
UCF: “Cosa l’ha attivato?”
Bronschweig: “Il calore, presumo. L’immissione nell’organismo ospite, cioè il pompiere, in concomitanza con un ambiente che ne ha innalzato la temperatura oltre i trentasei gradi.”
Lo scienziato scosta la tenda della stanza d’isolamento e mostra all’uomo il corpo di quello che una volta era un essere umano e che ora è diventato il ricettacolo mucillaginoso di un incredibile creatura.
UCF: “Ma quest’uomo è ancora vivo!”
Bronschweig: “Tecnicamente e biologicamente. Comunque ormai è condannato.”
UCF: “Come è possibile…”
Bronschweig: “L’organismo in via di sviluppo si serve dell’energia vitale dell’ospite digerendone ossa e tessuti. Noi non abbiamo fatto altro che… rallentare il processo. Avete intenzione di eliminare anche questo prima che termini l’incubazione?”
UCF: “Ehm… no, no… Sperimenteremo il vaccino.”
Bronschweirg: “E se l’esperimento fallisse?”
UCF: “Bruciatelo, come gli altri!”
Contea di Montgomery.
Maryland.
Ospedale Militare di Bethesda.
Ore 04:04.
Mulder e Scully, ostentando la massima sicurezza, si presentano davanti al piantone (Gunther Jenson) dicendo che sono stati chiamati dal Generale McKenzie per andare a esaminare i corpi che sono all’obitorio. Mentre il soldato cerca d’informarsi i due si dirigono verso la zona che, per ora, è stranamente vietata a tutti.
Scully: “Questo è uno dei pompieri che sono morti a Dallas?”
Mulder: “Stando alla targhetta…”
Scully: “E tu cosa vorresti scoprire?”
Mulder: “La causa del decesso.”
Scully allunga una mano per prendere la cartella clinica accanto al corpo avvolto strettamente in un telo.
Scully: “Te la posso dire io senza neanche guardarlo: lesioni multiple degli organi interni imputabili a deflagrazione a distanza ravvicinata… Mulder, gliel’hanno già fatta l’autopsia, si vede benissimo da come è stato impachettato.”
L’agente alza il telo e la guarda.
Mulder: “Corrisponde alla descrizione che hai letto?”
Scully: “(avvicinandosi) Oh, mio Dio… Questo poveraccio ha i tessuti ridotti…”
Mulder: “…a gelatina.”
Scully: “Sembrerebbe una disgregazione cellulare… ma è completamente inematoso. Qui non è stata eseguita nessuna autopsia… Non c’è incisione a ipsilon… È chiaro che non l’hanno aperto…”
Mulder: “In altre parole quello che dice il referto è falso? Non è morto per una deflagrazione a distanza ravvicinata?”
Scully: “Io non ti so dire che cosa ha ucciso quest’uomo, ma penso che nessuno te lo saprebbe dire…”
I due portano il cadavere nella sala delle autopsie.
Scully: “Mulder, tu sapevi già da prima che non è morto sul luogo dell’attentato.”
Mulder: “Così mi è stato detto.”
Scully: “Quindi secondo te è una copertura, ma di che cosa?”
Mulder: “Non ne ho idea ma ho il sospetto che quello che scoprirai si presti poco a essere catalogato o facilmente codificato.”
L’agente fa per allontanarsi.
Scully: “Mulder, aspetta! Un’autopsia richiede tempo e prima o poi qualcuno si accorgerà che qui dentro non ci dovremmo stare, in teoria.”
Molder: “Ci accusano della morte di quest’uomo. Io gradirei sapere di cosa è morto. A te non interessa?”
Washington D.C.
Ore 16:50.
Mulder è andato nell’abitazione di Kurtzwell e la trova piena di poliziotti. L’uomo è ricercato per aver venduto foto di bambini su internet ed è accusato di essere un pedofilo. L’agente torna in strada e, in un vicolo poco lontano, vede il dottore seminascosto nel buio. Lo raggiunge e s’inoltrano nel vicolo.
Kurtzwell: “Ha visto che commedia? Qualcuno sa che ho parlato con lei.”
Mulder: “No, almeno a sentire la polizia.”
Kurtzwell: “Cos’è stavolta? Ancora pedofilia? Molestie sessuali a una paziente?”
Mulder: “La vogliono screditare, perché?”
Kurtzwell: “Perché sono pericoloso, perché io conosco troppo bene la verità.”
Mulder: “Ah, sì… quella spazzatura millenaristica che si diverte a scrivere.”
Kurtzwell: “Conosce i miei saggi? (Mulder li ha appena visti nella sua casa) Su Dallas avevo ragione però.”
Mulder: “Come faceva a saperlo?”
Kurtzwell: “Sa dell’esistenza di un virus chiamato Hanta?”
Molder: “Sì, è un virus mortale diffuso parecchi anni fa dai topi selvatici negli Stati Uniti Sud Occidentali…”
Kurtzwell: “Secondo i giornali il compito di impedire il diffondersi di un’epidemia venne affidato al N.F.G.E., Nucleo Federale Gestione Emergenze. Lei ha idea di quali sono i suoi effettivi poteri? In caso di emergenza nazionale l’N.F.G.E. autorizza la Casa Bianca a sospendere le garanzie costituzionali. Rifletta, perché un organismo dotato di un potere pressochè assoluto si mobilita per combattere una modesta epidemia nelle campagne texane?”
Mulder: “L’epidemia, in realtà, non era così modesta?”
Kurtzwell: “No, non si trattava di un’epidemia di virus Hanta.”
Mulder: “Di che si trattava?”
Una macchina della polizia passa davanti al vicolo. Kurtzwell vi si addentra ancora di più. Mulder lo segue.
Mulder: “Di che si trattava?”
Kurtzwell: “In gioventù, quando eravamo ancora militari, io e suo padre venimmo reclutati per un progetto finalizzato alla guerra biologica, ci dissero. Un virus.”
Mulder: “Che cosa ha ucciso quegli uomini?”
Kurtzwell: “Qualcosa a cui non crederebbero neanche i miei lettori, qualcosa che sfugge ad ogni umana comprensione, qualcosa che quando si scatenerà avrà conseguenze oggi inimmaginabili!”
Mulder: “Una pestilenza.”
Kurtzwell: “La pestilenza che porrà fine a tutte le pestilenze. L’arma silenziosa di una guerra silenziosa. La sistematica inoculazione di un organismo incontrollabile che non lascia scampo agli uomini che ne sono i portatori. Ci hanno lavorato sopra per cinquant’anni! Mentre il resto del mondo combatteva asiatici e comunisti quella gente ha negoziato in tutta segretezza un’apocalisse preordinata!”
Mulder: “E con chi l’avrebbe negoziata?”
Kurtzwell: “Ci può arrivare anche da solo, no? La data è già stabilita, un giorno festivo. La popolazione sarà lontana dalle proprie case, il Presidente dichiarerà lo stato d’emergenza. Da quel momento tutti i ministeri e gli enti governativi passeranno sotto il controllo del Nucleo Federale Gestione Emergenze… S’insedierà il Governo Ombra…”
Mulder: “E poi danno a me del paranoico…”
Kurtzwell: “Torni subito a Dallas, agente Mulder, e indaghi o scopriremo la verità assieme al resto degli americani… quando sarà tardi…”
Scully sta proseguendo con l’autopsia ma l’arrivo dei militari la costringe a nascondersi in un’altra stanza. In quel momento il suo cellulare suona e la ragazza lo attiva rapidamente.
Mulder: “Scully, sono io…”
Scully: “Sì?”
Mulder: “Perché bisbigli?”
Scully: “Mulder, adesso non posso parlare…”
Mulder: “Cos’hai trovato?”
Scully: “Tracce evidenti di una massiccia infezione.”
Mulder: “Che tipo d’infezione?”
Scully: “Non lo so.”
Mulder le comunica la sua intenzione di andare a Dallas e prenota anche per la sua collega la quale però gli risponde che domani non può venire perché il giorno dopo ancora deve ripresentarsi alla Commissione. Mulder insiste, ha bisogno di lei.
Dallas, Texas.
Ufficio F.B.I.
Mulder sta cercando qualunque cosa possa essere stata trovata sul luogo dell’esplosione, specialmente negli uffici dell’N.F.G.E. L’incaricato gli risponde che proprio la stessa mattina hanno trovato dei frammenti di ossa che sono però dei reperti archeologici provenienti da un sito archeologico lì vicino. In quel momento entra Scully e Mulder chiede se la sua collega li può esaminare. L’uomo li va a prendere.
Mulder: “Hai detto che non saresti venuta.”
Scully: “Non era previsto. Oltretutto stanotte ho passato più di mezz’ora in una cella frigorifera ma ho studiato i campioni di sangue e di tessuto prelevati dal corpo del pompiere.”
Mulder: “Cos’hai scoperto?”
Scully: “Qualcosa che non potrei mostrare a nessuno, non senza suscitare quel genere di attenzione che al momento tendo ad evitare… Comunque ciò che ha infettato le vittime è rivestito di uno strato proteinico che finora non avevo mai visto, la sua azione su di loro è stata estremamente rapida.”
Mulder: “Come è avvenuta l’infezione?”
Scully: “Questo non lo so ma a meno che non risponda ai trattamenti convenzionali potrebbe costituire una seria minaccia.”
Vengono portati i reperti e Scully esamina uno dei frammenti. La donna alza lo sguardo e incontra quello di Mulder il quale comprende al volo e chiede all’incaricato di indicargli la zona esatta da dove provengono i reperti, quella stessa zona dove, in quel momento, tutti i misteriosi tecnici, alla guida del dottor Bronschweig, stanno rapidamente sgomberando e smontando le cupole. Bronschweg, munitosi di una tuta anticontagio, entra nel piccolo laboratorio sotterraneo e apre la tenda della sezione dove si trova il pompiere che anche l’Uomo Che Fuma aveva visto. Il corpo c’è ancora ma ha sul petto un enorme squarcio per cui la creatura, probabilmente una seguace della saga di Alien, si sta ora aggirando nelle grotte. L’uomo la vede nella penombra e prepara una siringa per addormentarla, chiede aiuto ai suoi colleghi di sopra ma questi si guardano bene dallo scendere. L’essere gli salta addosso e lo ferisce gravemente, ma il medico riesce lo stesso a fargli l’iniezione e a metterlo temporaneamente fuori combattimento. Faticosamente cerca di arrampicarsi sulla scaletta ma da sopra richiudono e sigillano l’apertura cominciando a gettarle sopra della terra. L’angoscia di Bronschweig si trasforma in terrore quando la mano mostruosa lo afferra nuovamente…
Inghilterra.
Facciamo ora conoscenza con un altro personaggio di cui non conosciamo il nome, sappiamo solo che è tra i leader di una misteriosa organizzazione detentrice del segreto sugli alieni. Noi lo conosciamo come l’Uomo Ben Vestito (John Neville) e così continueremo a chiamarlo. Il nostro personaggio riceve una telefonata da parte dell’Uomo Che Fuma che lo avvisa di una importante riunione che si terrà la sera stessa a Londra per richiesta di Conrad Strughold (Armin Mueller-Stahl) giunto appositamente dalla Tunisia.
Il nostro uomo ha appena appoggiato la cornetta del telefono che delle grida fanno volgere i suoi occhi verso il grande e ben curato giardino.
Suo nipote è a terra con una gamba rotta e questo lo farà tardare alla riunione.
Londra; Inghilterra.
Quando l’Uomo Ben Vestito entra nella sala, una biblioteca, dove viene tenuta la riunione, sono tutti presenti. Si scusa e giustifica il ritardo.
Strughold: “Per ingannare la noia dell’attesa abbiamo guardato dei video che ci preoccupano ulteriormente.”
UBV: “Ulteriormente rispetto a cosa?”
Strughold: “Siamo costretti a rivedere la nostra posizione, il nostro piano, per alcuni eventi biologici che s’impongono all’attenzione.”
Uomo: “Il virus ha subito una mutazione.”
UBV: “Dando luogo a cosa?”
Strughold: “A una nuova entità biologica extraterrestre.”
UBV: “Misericordia… divina!”
Strughold: “La configurazione dell’infezione di massa deve indurci a riconsiderare la filosofia stessa del nostro apporto alla loro operazione.”
UBV: “Qui non si tratta più di colonizzazione, stiamo parlando di ripopolamento incontrollato. Tutto il lavoro di questi decenni, se fosse vero, vorrebbe dire che ci hanno strumentalizzati, che siamo vittime di un inganno!”
Uomo2: “Potrebbe sempre essere un caso isolato.”
Uomo3: “E chi ce lo assicura?”
Strughold: “Comunicheremo loro cosa abbiamo scoperto e le nostre conclusioni, mettendo a disposizione uno dei corpi infettati dall’organismo in incubazione.”
UBV: “E con quali speranze? Per sentirci dire che è vero? Che non siamo altro che materia digeribile (Visitors) finalizzata alla nascita di nuove stirpi aliene? Collaborando non faremmo che elemosinare il nostro annientamento.”
Strughold: “Collaborazione è la nostra ultima e unica possibilità di salvezza.”
UCF: “Hanno bisogno di noi per ultimare i preparativi.”
Strughold: “Continueremo ad usarli come loro stanno usando noi, guadagneremo il tempo necessario per mettere a punto il nostro vaccino.”
UBV: “A quanto vedo il mio ritardo ha sortito gli effetti di una assenza. È già stata elaborata una strategia.”
UCF: “C’è un’altra complicazione. Mulder ha visto il cadavere di una delle presunte vittime dell’attentato e ora è tornato a Dallas, qualcuno gli ha dato l’imbeccata.”
UBV: “Di chi si tratta?”
UCF: “Di Kurtzweil, pensiamo
UBV: “Nessuno è disposto a credere a Kurtzweil o ai suoi libercoli! È un eccentrico farneticante!”
Uomo: “Mulder però gli crede.”
UCF: “Allora Kurtzweil va eliminato.”
Strughold: “La stessa cosa vale per Mulder.”
UBV: “Uccidete Mulder e le ossessioni di un singolo si trasformeranno come per incanto in una crociata!”
Strughold: “Allora non ci rimane che privarlo di quanto ha di più caro, qualcosa che ami più della sua stessa vita.”
I due agenti sono arrivati nella zona dove era stati effettuati gli scavi. Le tracce del virus sono state riscontrare da Scully anche su quei frammenti ossei. Si guardano attorno e restano colpiti da un grande prato di un bel verde intenso che sorge intorno a una zona arida. Sopra lo stesso ci sono delle altalene e degli altri giochi per bambini. Il tutto è nuovo fiammante. I due esaminano da vicino l’erba per constatare che il prato è stato appena trapiantato. Chiedono spiegazioni a tre ragazzi su biciclette nuove ma devono qualificarsi per agenti dell’FBI perché essi rispondano che delle cisterne bianche sono andate via un’ora fa e indichino loro la direzione. Scully e Mulder salgono in macchina e seguono la direzione additata giungendo a un bivio. Mulder opta per andare a sinistra e Scully a destra quindi l’agente decide di andare diritto seguendo la strada sterrata.
Mulder: “Cinque anni insieme e quante volte mi sono sbagliato, Scully? Mai! …Almeno riguardo alle strade…”
È notte. La macchina dei due agenti si trova davanti al buio più assoluto e a un passaggio a livello verso il niente.
Mulder: “Però sulla bomba avevo ragione io.”
Scully: “Perfetto, è il massimo!”
Mulder: “Cosa?”
Scully: “Teoricamente tra undici ore dovrei essere a Washington per un’udienza dal cui esito potrebbe dipendere una delle più grandi decisioni della mia vita e dove mi ritrovo? Nel centro di Nientopoli, Texas, a caccia di autocisterne fantasma.”
Mulder: “Non a caccia di autocisterne, a caccia di prove.”
Scully: “Ma prove di cosa?”
Mulder: “La bomba di Dallas è scoppiata per nascondere qualcosa: corpi infettati da un virus che tu stessa hai individuato.”
Scully: “Si trasporta benzina con le autocisterne, si trasporta gas con le autocisterne, non si trasportano virus con le autocisterne.”
Mulder: “Potrebbero trasportare virus con queste autocisterne.”
Scully: “Come sarebbe a dire? Mulder, mi nascondi qualcosa? Mulder?”
Mulder: “Il virus potrebbe essere extraterrestre…”
Scully: “Lo sapevo… Mulder, io non…”
Il segnale del passaggio a livello rompe il silenzio della notte e un treno illumina i binari. È un convoglio merci che porta ben in evidenza le famigerate cisterne bianche. I due seguono il treno e si fermano vicino a delle cupole bianche intorno alle quali si ergono dei campi di grano. Mulder e Scully si avvicinano a una delle cupole ed entrano dentro a un grande capannone deserto dotato di aria condizionata e sul fondo del quale ci sono delle persiane metalliche infisse nel terreno e dalle quali proviene un ronzio. Mulder appoggia l’orecchio su una delle persiane mentre sul soffitto si aprono delle feritoie. Mulder capisce, si alza di scatto e ordina a Diana di fuggire. Anche le persiane sul terreno si aprono e da esse escono sciami di api. A fatica i due guadagnano l’uscita senza essere punti.
All’esterno scorgono una luce in lontananza e un elicottero, dotato di un faro di ricerca, il quale comincia a dare la caccia ai due che si nascondono in mezzo al campo. Ora, se pensate a una scena di giorno, invece che di notte, se togliete gli elicotteri e li sostituite con un aereo e ci aggiungete un carico di insetticida avrete, pari pari, la scena di Intrigo Internazionale di Alfred Hitchcock dove Cary Grant fugge e si nasconde in un campo di grano inseguito da un aereo che, per stanarlo, irrora il campo stesso di insetticida. Per colmo della coincidenza uno degli interpreti del film, un ruolo minore, era sostenuto da Martin Landau. Quando Mulder e Scully escono dal campo i due elicotteri sono scomparsi nel buio. Senza nemmeno essersi cambiata Scully si presenta il giorno dopo alla Commissione.
Cassidy: “Agente speciale Scully…”
Scully: “Domando scusa per il ritardo. Ho acquisito nuove prove.”
Cassidy: “Nuove prove di cosa?”
Scully: “Questi sono frammenti d’ossa fossilizzati che ho avuto modo di analizzare e che sono stati rinvenuti sul luogo dell’esplosione, a Dallas.”
Cassidy: “Si è recata di nuovo a Dallas?”
Scully: “Infatti…”
Intanto Mulder sta incontrando Kurtzweil nel solito bar.
Kurtzweil: “Trovato qualcosa?”
Mulder: “Sì, c’è un centro di ricerche, in apparenza, una sostanza che hanno estratto dal sottosuolo è stata portata là con delle cisterne.”
Kurtzweil: “Che sostanza?”
Mulder: “Non potrei giurarlo ma è un virus, ne sono convinto.”
Scully continua la sua deposizione.
Scully: “Inoltre ho fondati motivi per ritenere che… che fosse coinvolto in una certa misura l’agente speciale in capo Darius Michaud.”
Cassidy: “Queste sono affermazioni di particolare gravità, agente Scully.”
Scully: “Ne sono cosciente.”
La scena si sposta ancora su Mulder e Kurtzweil.
Kurtzweil: “Siete riusciti a entrare?”
Mulder: “Qualche istante finché non siamo stati scoperti.”
Kurtzweil: “Ma qualcosa avrete visto?”
Mulder: “Api soprattutto e campi di granturco.”
Di nuovo davanti alla Commissione…
Cassidy: “E ha prove esaurienti di quanto afferma? Tali da porre in relazione con l’attentato i fatti descritti?”
Scully: “N… non completamente esaurienti, almeno per ora, però siamo… siamo vicini a… siamo entrambi impegnati nella acquisizione di queste prove.”
Nessuno se ne accorge, e tanto meno Scully: un’ape esce dal colletto della giacca della donna e si dirige pigramente dall’altra parte.
Un’ape assolutamente particolare che non si è mossa da lì per circa undici ore, che si è fatta gratis un viaggio in aereo da Dallas a Washington e che si prepara per la sua scena madre quando il regista le darà il via. Questa è collaborazione! Questa idiozia della sceneggiatura è stata una grossa sfida per l’entomologo che seguiva le fasi di realizzazione del film. Secondo la storia il malefico insetto doveva uscire dalla parte destra del colletto di Scully, farsi una passeggiata e rientrare nella parte sinistra. Si calcoli che era una scena girata al chiuso e sotto i riflettori, tutte condizioni ideali perché l’ape capisse immediatamente quanto era stupida la sua apparizione e se ne volasse via. Ma, convinta della bontà dell’idea, la produzione voleva quella scena a tutti i costi per cui l’attrice fu scelta dopo una lunga selezione e le condizioni per questa “special guest star” erano che l’insetto reagisse a un particolare feromone e che lo facesse camminando. Per cui l’ape fu fatta uscire dalla sua custodia (camerino per api) e, con un ventilatore, fu soffiato il feromone da sinistra a destra lungo un tessuto uguale a quello indossato da Scully. Con una professionalità degna di miglior causa l’insetto ha seguito il suo percorso fin dal primo tentativo e, per essere sicura che la scena fosse venuta bene, l’ha ripetuta per un’altra dozzina di volte senza fare storie. Meriterebbe un oscar tutto di miele!
Cassidy: “Entrambi?”
Scully: “Io e l’agente Mulder.”
Ancora al bar…
Mulder: “Che ruolo hanno?”
Kurtzweil: “La sua opinione qual è?
Mulder: “Le api sono il veicolo e il granturco è geneticamente manipolato in modo che nel polline si annidi il virus.”
Kurtzweil: “È un’ipotesi che regge.”
L’uomo si alza e si avvia ma Mulder lo incalza.
Mulder: “Ipotesi? Come sarebbe a dire ipotesi?”
Lo ferma.
Mulder: “Ehi, lei non era quello che sa tutto?”
Kurtzweil: “Sì… cioè quasi tutto.”
Mulder: “Non conosceva mio padre!”
Kurtzweil: “Come le ho detto eravamo grandissimi amici.”
Mulder: “Lei mi sta usando e basta!”
Kurtzweil: “Ma come, usando? …Non capisco…”
Mulder: “MI STA USANDO PER OTTENERE INFORMAZIONI PER I SUOI LIBRI DEL CAZZO!”
Kurtzweil: “Abbassi la voce, la prego!”
L’uomo esce nel vicolo e Mulder gli corre dietro.
Mulder: “Kurtzweil, si fermi!”
Kurtzweil: “Lei sarebbe nella merda fino al collo se non fosse per me! Se ha visto quello che ha visto è me che deve ringraziare. Io qui sto rischiando il culo, se lo vuole proprio sapere…”
Mulder: “Il culo di chi? Sono io quello che stanotte veniva braccato da due elicotteri…”
Kurtzweil: “Non si chiede come mai nonostante tutto è qui a raccontarmelo? Non commette mai errori quella gente!”
Kurtzweil si allontana. Mulder sente un rumore sopra di lui tra le scale antincendio del vicolo, una figura… Fox torna a casa e guarda tra le foto di famiglia, tra quelle di lui bambino (Marcus Turner) e quella di sua sorella Samantha (Vanessa Morley) e vede in effetti accanto a suo padre un giovane Alvin Kurtzweil. In quel momento bussano alla porta ed entra Scully. Ha l’aria stanca e triste.
Mulder: “Che cos’hai?”
Scully: “Salt Lake City, Utah. Trasferita con effetto immediato. Oggi ho dato a Skinner la mia lettera di dimissioni.”
Mulder: “Non puoi mollare proprio adesso, Scully.”
Scully: “Sì, che posso mollare. Sono stata un pò incerta se dirtelo o no personalmente.”
Mulder: “Scully, siamo a un passo dalla verità. Li abbiamo un pugno!”
Scully: “No, tu sei a un passo dalla verità. Ti prego, è già così difficile…”
Mulder: “Dopo quello che hai visto stanotte? Dopo tutte le cose che hai scoperto, prendi e te ne vai?”
Scully: “L’ho già fatto e indietro non si torna.”
Mulder: “Scully, ragiona. Ho bisogno di te.”
Scully: “Di me non hai alcun bisogno, anzi, semmai è il contrario, sono stata una palla al piede… ciao…”
Scully esce ma Mulder la segue nel corridoio.
Mulder: “Se vuoi raccontartela così per andar via con la coscienza pulita padronissima, però ti sbagli!”
Scully: “Per quale altro scopo, anni fa, mi avrebbero assegnato a te? Se non per invalidare il tuo lavoro, per metterti un freno, per imbrigliarti…”
Mulder: “Sei stata la mia salvezza. Per quanto odioso e frustrante mi apparisse talvolta il tuo insopportabile razionalismo mi ha evitato di prendere migliaia di cantonate. L’onestà l’ho imparata da te. Mi hai fatto diventare adulto. Io ti devo tutto quello che sono e invece tu a me non devi niente. Non so neanche se ci riuscirei… e se mollo adesso gliela do vinta.”
Si abbracciano teneramente. Poi Scully dà un bacio sulla fronte del suo collega. Ma non è finita: stanno per baciarsi ponendo finalmente termine a un dramma in confronto al quale il buco nell’ozono diventa un pois su una coccinella, quando l’apaccia infame sceglie giusto quel momento per pungere il collo della scettica Scully.
La donna si sente male e si accascia a terra. Mulder chiama subito un’ambulanza che accorre velocemente. Troppo tardi l’agente si rende conto che non è quella l’ambulanza che ha chiamato: mentre chiede spiegazioni uno dei finti infermieri gli spara colpendolo di striscio alla tempia. Mulder cade al suolo mentre la vera ambulanza arriva.
Scully viene caricata rapidamente su un aereo a bordo del quale c’è l’Uomo Che Fuma. Mulder rinviene in ospedale con accanto altri tre protagonisti della serie TV che qui fanno soltanto un’apparizione fugace. Si tratta dei “Lone (Guerrieri Solitari) Gunmen”: Ringo Langly (Dean Haglund), John Fitzgerald Byers (Bruce Harwood) e Melvin Frohike (Tom Braidwood), degli hackers, pirati informatici che spesso hanno aiutato Mulder nelle sue indagini. Mulder vuole uscire immediatamente per salvare Scully, ma Skinner lo ferma dicendogli che sarebbe seguito immediatamente appena uscito dalla porta della stanza. Allora Mulder si mette gli abiti di Byers ed esce di nascosto assieme agli altri due.
L’agente che controlla la stanza vede Skinner al telefono accanto a un corpo sul letto. Mulder ha contattato Kurtzweil che si sta recando all’appuntamento con l’agente ma viene intercattato dal misterioso Uomo Ben Vestito. Quando Mulder entra nel bar non vede il dottore e allora si reca alla porta sul retro giusto in tempo per vedere l’uomo misterioso e il suo autista (Ian Ruskin) chiudere il cofano della limousine.
UBV: “Signor Mulder…”
Mulder: “E il dottor Kurtzweil?”
UBV: “Come è venuto se ne è andato.”
Mulder: “Voglio sapere dov’è Scully!”
L’uomo gli mostra una piccola custodia nera che ha in mano.
UBV: “Le istruzioni per trovare l’agente Scully e quanto occorre per salvarle la vita. Si accomodi.”
A Mulder non resta che accettare sedendosi accanto all’uomo nel sedile posteriore. La macchina si avvia. L’uomo gli porge la custodia.
Mulder: “Cosa contiene?”
UBV: “Un vaccino contro il virus che ha infettato l’agente Scully. Un composto ancora instabile. Va somministrato entro 96 ore. Non le resta molto tempo, quelle sono le coordinate.”
Mulder: “È un tranello.”
UBV: “No. Quantunque non abbia il modo di provarlo. Il virus è di origine extraterrestre. Non ne sappiamo quasi nulla salvo che è stata la prima forma di vita ad abitare questo pianeta.”
Mulder: “Un virus?!”
UBV: “Cos’è un virus se non una forma colonizzatrice che non può essere sconfitta? Nascosta nella oscurità di una caverna ha atteso la mutazione e sferrato l’attacco.”
Mulder: “Questo vostro complotto mirava a occultare… una malattia?”
UBV: “No, no per amor del cielo! Capovolga la prospettiva. In realtà il virus Ebola e l’AIDS in termini evolutivi sono gli ultimi arrivati. Questo organismo invece camminava sulla Terra ancora prima dei dinosauri.”
Mulder: “(ridendo) Camminava… addirittura…”
UBV: “I suoi alieni, agente Mulder, i suoi omini verdi, sono giunti qui milioni di anni fa. Durante l’ultima glaciazione alcuni ripartirono, gli altri rimasero in stato di latenza sotto forma di agenti patogeni evoluti, aspettando di essere riportati alla vita dai progenitori alieni che sarebbero tornati a colonizzare il pianeta servendosi di noi come ospiti e contro questo non abbiamo difese, a parte un vaccino instabile. Capisce perché tanta segretezza? Perché uomini di valore, uomini come suo padre, occultarono la verità? Prima di Dallas ci illudevamo che il virus ci avrebbe solo dominato, che l’infezione di massa ci avrebbe ridotti tutti in schiavitù. Immagini il nostro sgomento quando avvenne la mutazione.”
Mulder: “Perché mi racconta queste cose?”
UBV: “Per amore dei miei nipotini. Quando ciò che le ho detto verrà divulgato io non sarò più tra i vivi.”
Mulder: “Dov’è il dottor Kurtzweil? “
Nessuna risposta.
Mulder: “Vorrei scendere, se non le secca… Si fermi, voglio scendere!”
UBV: “Procediamo!”
La macchina prosegue la sua strada fermandosi in un via isolata. La portiera dalla parte di Mulder non si apre.
UBV: “Le persone con cui lavoro non si fermeranno dinanzi a nulla pur di accaparrarsi la loro parte nell’inevitabile futuro… (Mulder si avvede che l’uomo ha in mano una pistola) Ho avuto l’ordine di uccidere Kurtzweil e di uccidere anche lei.”
Rapido e preciso l’uomo spara al suo autista.
UBV: “Non si fidi di nessuno, Mulder… (Apre la portiera dalla sua parte e scende) Scenda, per favore.”
Mulder: “Perché? Ormai la tappezzeria è rovinata.”
UBV: “Le ho chiesto di scendere… Ogni minuto può essere prezioso. Di ciò che le ho consegnato gli alieni ignorano ancora l’esistenza. Il vaccino in suo possesso è a tutt’oggi l’unica difesa contro il virus. Introdurlo in ambiente alieno potrebbe comportare l’immediato fallimento del piano di colonizzazione su cui, per cinquant’anni, abbiamo steso un manto di assoluta segretezza.”
Mulder: “Come sarebbe a dire, potrebbe?”
UBV: “Pensi a trovare l’agente Scully. Solo allora si renderà conto della portata e della vastità del progetto. Vada. Non perda tempo!”
L’uomo apre la portiera di fianco al guidatore e la richiude. La macchina esplode.
48 ore dopo.
Grazie all’ausilio di un cingolato Mulder è arrivato alle coordinate segnate sul foglietto che gli ha dato l’uomo. Oltre un costone roccioso egli scorge una piccola base con delle cupole che si erge in mezzo al ghiaccio. Si avvicina a piedi e cade in una buca profonda che si dirama in un tunnel. Seguendolo Mulder sbuca in un corridoio dove sono conservati dei corpi congelati dentro a dei contenitori. In superficie l’Uomo Che Fuma scopre il cingolato e si avvia con il proprio mezzo verso la base. Intanto Mulder è sbucato in mezzo a un intrico di corridoi e condotti semibui, mette un piede in fallo e scivola verso il centro del complesso come se fosse a bordo di un toboga e si ferma appena in tempo prima di evitare un volo mortale di parecchi metri. S’ inoltra in un altro corridoio anch’esso coperto di corpi mentre di sopra l’Uomo Che Fuma è entrato nella base e la sta mettendo in allarme. Mulder ha trovato Scully dentro a una delle bacheche. Un grosso tubo è collegato alla sua bocca. L’agente rompe il vetro e inietta il liquido alla ragazza, immediatamente il tubo comincia a raggrinzirsi come se fosse, e forse lo era, una cosa viva. In superficie i computer danno l’allarme su una contaminazione. È presumibile che il vaccino si stia diffondendo a tutto il sistema.
UCF: “Mulder ha il vaccino, è chiaro.”
L’agente sta intanto sfilando dalla bocca di Scully un lungo cordone organico, la libera e le mette addosso il suo giubbone caricandosela in spalla e portandola via. La base comincia ad andare in crisi e qualcuna di quelle creature, dentro ai contenitori, è già trasformata e viva.
Mentre Mulder continua la sua marcia faticosa per uscire e in superficie tutti abbandonano la base, il cuore di Scully si arresta, ma il giovane riesce a rianimarla. Inseguiti da una delle creature riescono ad arrivare in superficie appena in tempo prima che tutta la banchina crolli. Travolti dalla frana vengono rimessi su terreno sicuro dall’immenso oggetto circolare che sta uscendo dal ghiaccio. Un disco volante che Mulder guarda tra il felice e l’incredulo.
Mulder: “Guarda! Voglio che tu la veda, Scully… Guardala.”
La stanchezza e il freddo prendono il sopravvento e tocca a Scully allora stringerselo al petto per riscaldarlo…
Siamo a Washington. Scully è davanti alla Commissione.
Cassidy: “Alla luce del rapporto che ho sotto gli occhi e del resoconto che ho poc’anzi sentito,la mia relazione conclusiva appare incompleta se si tiene conto dei fatti nuovi che mi è stato chiesto di acquisire. Agente Scully, sebbene ora questa Commissione disponga di prove dirette (quali?) del coinvolgimento di un agente federale nell’attentato, gli altri eventi da lei qui riferiti sono troppo poco credibili di per sè stessi e poco plausibilmente connessi tra loro.”
Scully: “Cosa c’è di poco credibile?”
Cassidy: “Mi dica lei da dove cominciare. Sono molti i fatti da lei descritti che superano ogni immaginazione. L’Antartide è molto lontana da Dallas, agente Scully, non… non può pretendere che io presenti al Ministro una relazione in cui si adombrano le connivenze da lei ipotizzate. Api e campi di granturco non fanno parte del campionario tipico del terrorismo di casa nostra.”
Scully: “Senza alcun dubbio…”
In effetti se la Commissione cercherà dei riscontri le sarà difficile trovarli. Le famose cisterne bianche ora inalberano la innocua scritta “Naturès Best – Olio di semi”, il grano viene accuratamente bruciato e i reperti ossei fossilizzati fatti sparire.
Cassidy: “In ciò che ho letto manca soprattutto la rappresentazione coerente di un’organizzazione a cui si possano attribuire precise finalità. Mi rendo conto che le dure esperienze di questi giorni l’hanno seriamente provata, tuttavia la lacunosità della sua testimonianza non lascia a questa Commissione altra scelta che stralciare tali riferimenti dalla relazione conclusiva fintantochè non saranno acquisite prove materiali tali da indurre la Commissione stessa ad aprire un’inchiesta.”
Scully si alza e si avvicina alla presidentessa porgendole una fiala con dentro un’ape morta.
Scully: “Tendo a escludere che sulla base delle prove che ha in mano l’F.B.I. al momento, disponga di un nucleo investigativo in grado di condurre un’inchiesta.”
Scully esce mentre la Cassidy guarda Skinner.
Fuori dall’edificio, comodamente seduto su una panchina, Mulder sta leggendo uno dei titoli interni di un giornale.
Un virus mortale di nome Hanta
fuoriesce da una cisterna nel nord del Texas
Scully gli va incontro, lui le porge il giornale.
Mulder: “C’è un interessante esempio di realtà romanzesca a pagina ventiquattro. Stranamente i nostri nomi sono stati omessi. Tra poco tutto sarà insabbiato. Non faranno che scavare l’ennesima buca e ricoprirla.”
Scully: “Ho detto alla Commissione tutto quello che so. Ciò che ho vissuto in prima persona. Il virus, la sua diffusione tramite le api e il granturco transgenico…”
Mulder: “Perdi il tuo tempo, Scully. Non ti crederanno mai a meno che la tua storia non possa essere catalogata o facilmente codificata!”
Scully: “Ci rivolgeremo più in alto, allora.”
Mulder: “No, no! Quante volte ci siamo trovati a questo punto Scully? Così vicini? Tanto vicini alla verità da sfiorarla e, per l’ennesima volta, nonostante quello che sappiamo, ci ritroviamo al punto di partenza!”
Scully: “È diverso, stavolta.”
Mulder: “È tutto uguale. Avevi ragione a voler mollare. Dovresti tenerti alla larga da me più che puoi, vattene! Non voglio vederti morire, Scully, in nome di una folle causa che è soltanto mia! Torna a fare il medico finché sei in tempo, approfittane!”
Scully: “Non riesco, non voglio. Tornerò a fare il medico, ma il mio posto adesso è accanto a te, io non ti lascio. Per il virus che mi ha infettata, di qualunque natura esso sia, c’è una cura efficace, Mulder. L’hai avuto tra le mani il vaccino. Immagina quante vite si possono salvare!”
Gli prende la mano.
Scully: “Se io mollo adesso gliela dò vinta!”
Mulder le risponde con un sorriso.
Tunisia.
Un elicottero sorvola le dune per portare l’Uomo Che Fuma a ridosso di un immenso campo di grano e lì egli incontra Strughold.
Strughold: “Il caldo l’ha messa a dura prova. Perché ha affrontato un viaggio così faticoso?”
UCF: “Per parlare di una certa questione…”
Strughold: “Ci sono anche i canali ordinari, volendo…”
UCF: “Si tratta dell’agente Mulder…”
Strughold: “Dio, ancora Mulder… è un’ossessione…”
UCF: “Ha visto più di quanto doveva…”
Strughold: “Cos’ha visto in realtà? Poche tessere di un immenso mosaico.”
UCF: “Ha ripreso a indagare e con che ostinazione…”
Strughold: “È pur sempre isolato, è un uomo solo, non può sfidare il futuro…”
UCF: “Ieri ho ricevuto questo…”
Gli porge un telegramma e Strughold lo legge, la sua espressione si fa cupa e si allontana. Il testo del messaggio dice:
“X-Files riaperti – stop – prego avvertire – stop”.
Non si legge la firma… supposto che ci fosse.
Le riprese sul ghiaccio sono state quasi totalmente realizzate in studio se si esclude una decina di giorni girati veramente in esterni in un ghiacciaio in condizioni non certamente ottimali ed è per questo che la produzione cercò di fare il più in fretta possibile e con il minor numero di attori. Tra i prescelti ci fu naturalmente David Duchovny che veniva portato sul set in elicottero. Per set intendiamo naturalmente il ghiacciaio in questione in una zona ben delimitata per l’instabilità del fondo. Il resto delle riprese fu fatto a Los Angeles. All’inizio fu affittato un edificio abbandonato per effettuare le riprese negli uffici, però la scelta non era adatta in quanto per ottenere il tipo di luce a cui si era abituati nelle serie televisive occorrevano dei soffitti più alti. E così la troupe si spostò negli studi della 20th Century Fox.
Una delle scene più difficili da realizzare, a parte quella dell’insetto, fu il crollo dell’edificio nelle scene iniziali. La produzione ha fatto costruire un pezzo di facciata alta due piani in alluminio e vetro nello stesso stile dell’edificio. L’interno aveva molte vie di fuga per lo sfogo dei gas di combustione: in questo modo è stato possibile far vedere il crollo di una intera ala senza danneggiare minimamente il vero edificio che era sotto la sovrastruttura lasciandolo assolutamente intatto.
Dopo una intera giornata di lavoro alle sei del pomeriggio la scena potè essere girata con l’ausilio di ben undici macchine da ripresa poste ad angolature diverse. Ma l’edifico aveva ancora altro da dare per la riuscita del film. Al suo interno, infatti, sono stati attrezzati gli ambienti per girare le scene dell’obitorio dove Mulder e Scully trovano il cadavere del pompiere e dell’aula della Commissione.
Inutile dire che le ambientazioni dell’interno del disco, peraltro smaccatamente simili a quelle dell’astronave di Alien, sono state realizzate in studio mentre il computer ha realizzato la gigantesca astronave che si allontana, mentre è un modello quella in dettaglio.
Per la cronaca, le creature aliene sono state interpretate da Tom Woodruff Jr. e da Gregory B. Ballora.
(5 – continua)