Massimo Bonetti
Jason Robards III
Carolina Rosi
Mary Sellers
Cesare Barbetti
Andrea Scorzoni
Cesare Gelli
Valeria Fabrizi
Arnaldo Ninchi
Dario Casalini
Mauro Marino
Stefano Accorsi
Gianni Anzellotti
Dave Arnold
Dario Ballantini
Bob Bernacchi
Clelia Bernacchi
Angelo Botti
Susanna Bugatti
Emanuela Carcano
Sabrina Di Clemente
Marco Guadagno
Peter Soderberg
Origine: Italia, Rai
Ideazione: Pupi Avati
Durata: 1 stagione per un totale di 5 episodi di circa 80’
TRAMA
I titoli di testa sono anticipati da questa scritta: “Nella Roma imperiale sussistevano i resti di uno strano ponte di legno. Era composto da travi sublique ed oblique, senza chiodi e affidato a persone sacre, una sorta di fratellanza o setta, che rispondeva, con la vita dei suoi membri, della sua conservazione. A costoro derivò il titolo celeberrimo di pontefici o facitori del ponte. Su questo ponte si compivano in epoca arcaica misteriosi e segreti sacrifici”.
La trama è molto articolata, sviluppata per dialoghi e indagini che si svolgono tra Roma e gli Stati Uniti (Iowa), nella identica location dove sono stati girati Bix e Dove comincia la notte. Viene ritrovato il cadavere di un giovane annegato nel Tevere, non si capisce se sia omicidio o suicidio, intanto l’indagine segue di pari passo una storia di scandali e corruzione politica che ha visto coinvolto il padre del ragazzo morto e alcuni importanti politici. Si pensa a una rappresaglia dei potenti condannati nel processo contro il padre del giovane che ha fatto i loro nomi in cambio di uno sconto di pena. Il miglior amico del ragazzo, che stava facendo con lui una tesi di architettura dai risvolti misteriosi, sospetta che la morte sia stata un vero e proprio sacrificio umano celebrato da una setta esoterica. Cominciano i misteri e i collegamenti soprannaturali quando dall’autopsia del ragazzo si scopre che è stato legato prima di morire, quindi spalmato di garum, una salsa liquida in uso al tempo degli antichi romani, infine si trovano nel suo stomaco tracce di silfio, una pianta estinta. In contemporanea vediamo un investigatore privato condurre un’indagine negli Stati Uniti, a Saint Louis, per rintracciare la ragazza americana del defunto, una chiave di volta del mistero. La trama esoterica è di grande interesse, ruota attorno a due figure misteriose del passato: Maria Valover e Norberto Sinisgalli, che possedevano una vasta documentazione sui riti magico – religiosi della Roma arcaica, celebrati dal pontifex maximus sul Ponte Sublicio, il più antico ponte di Roma. I riti culminavano con il sacrificio umano di alcuni prigionieri di guerra, legati e gettati nel Tevere per ingraziarsi gli Dei. Il collegamento tra il defunto e Sinisgalli è proprio la tesi di laurea che il ragazzo stava portando avanti – insieme al collega di studi – e che fa riferimento ai misteriosi documenti antichi. La trama si infittisce ancora di più attorno alla figura di Sinisgalli, diventato ricco grazie ai beni di alcune famiglie ebree, denunciate ai nazisti e deportate in Germania. Sinisgalli era ebreo, nonostante tutto, collaborò con i tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale e adesso ha costruito un impero del male con il denaro sottratto ai suoi compatrioti. Le tracce sul misterioso personaggio si perdono, non si riesce a sapere se sia morto, sia fuggito all’estero, oppure risieda in Italia sotto falso nome e ricopra un’importante carica politica.
La trama esoterica si fonde con lo scandalo politico sino a un finale rocambolesco e soprannaturale, la cui parte più horror sono le telefonate che provengono dall’America e sembrano fatte dal ragazzo morto. Le ultime sequenze al cimitero sono puro cinema di paura alla Avati, con la morte velata di nero che passeggia nella nebbia, tra le tombe e mormora oscure parole.
Voci notturne è una miniserie televisiva horror – thriller scritta e sceneggiata da Pupi Avati per la Rai, realizzata con la collaborazione della casa di produzione del fratello Antonio. Lo sceneggiato venne trasmesso in 5 puntate, – durata 80 minuti l’una -, a partire dal 24 settembre 1995, per la regia di Fabrizio Laurenti, che aveva già diretto con Avati il film La stanza accanto (1993).
Voci notturne è un serial inquietante sin dall’incipit, accompagnato da una musica gelida e intensa di Ugo Laurenti (fratello del regista), dal taglio horror e thriller, ricco di riferimenti esoterici. In realtà tutto il film è esoterico e il suo stesso autore lo definisce maledetto e osteggiato dalla Rai, al punto di metterlo in onda in concorrenza con partite di calcio della Nazionale e programmi alternativi più appetibili. Così la miniserie quando uscì non ebbe molta attenzione da parte del pubblico, ma un miracolo della rete lo ha riportato in vita qualche anno dandogli la dignità che meritava fin dalla sua uscita, al punto che Gianlorenzo Franzì ci ha scritto un intero libro, che consigliamo di leggere, ricco di interviste e di curiosità.
La pellicola si ricorda per molte scene di culto, da quelle all’obitorio, con insolite sequenze di autopsia, la mano del morto che penzola dal tavolo di marmo, la donna velata al cimitero, l’atmosfera nera che pervade l’intera opera, mettendo in primo piano miti del passato. Voci notturne è in realtà horror puro, ricorda il gotico cinematografico avatiano, ed è una classica storia del mistero che prende corpo da antiche leggende.
Fabrizio Laurenti (Roma, 1956) comincia come regista radiofonico ed esordisce nel cinema con l’horror La casa 4, prodotto da Aristide Massaccesi (Joe D’Amato), piccolo film che fa parte della serie apocrifa italiana, nata dopo il successo de La casa di Sam Raimi, girato con pochi mezzi ma interessante. Un altro thriller di cui abbiamo già parlato del regista è La stanza accanto, scritto da Pupi Avati, per poi approdare a questo lavoro televisivo – ormai di culto – che fonde horror, mistery ed esoterismo. Ricordiamo tra i suoi lavori televisivi anche: La fine dei giochi (1990) sul dramma dell’infanzia abbandonata, Bianco e nero (1990) sull’odio razziale, Tre passi nel delirio (1993), Olimpo Lupo cronista di nera (1995), Il segreto di Mussolini (2005) e Il corpo del duce (2011). Al cinema utilizza lo pseudonimo di Martin Newlin, sia per La casa 4 (1989) che per The Crowlers (1993) e Contamination 7 (1990), girato con Joe D’Amato.
Gordiano Lupi
(tratto dal libro Tutto Avati di Gordiano Lupi e Michele Bergantin – Edizioni Il Foglio, 2012)