Pare che Atlantide, la città che ha dato adito a tutte le leggende, le storie e i romanzi ad essa correlati e che venne nominata perfino da Platone nei suoi dialoghi “Timeo” e “Crizia”, sia stata effettivamente trovata: un team di studiosi americani sta infatti effettuando delle ricerche sulla mitica e leggendaria città che il filosofo greco aveva posto “oltre le Colonne d’Ercole”, ovvero al di là dello Stretto di Gibilterra… e sembra che sia venuto a capo dell’enigma.
Secondo gli studi di questa equipe, Atlantide potrebbe essere stata sommersa e distrutta da uno tsunami improvviso avvenuto migliaia di anni fa, nel sud della Spagna.
“Questo è il potere dello tsunami”, ha commentato Richard Freund, professore all’Università di Hartford, nel Connecticut, che ha guidato un team internazionale di ricerca sulla famosa città. “È molto difficile capire e ricostruire ciò che è stato distrutto a 60 miglia di profondità ed è già tanto che ne stiamo parlando”.
Tutto è cominciato quando questi ricercatori esperti hanno cominciato ad analizzare una foto satellitare e grazie a questa sono riusciti a individuare un sito a nord di Cadiz, in Spagna. Poi, immersi nelle acque del Parco naturale di Dona Ana, sono giunti a definire con esattezza il luogo preciso in cui si trova questa città sommersa che potrebbe davvero essere Atlantide e che a quanto pare è davvero strutturata ad anelli concentrici, come vuole la tradizione.
Da quel momento, il team di archeologi (tra il 2009 e il 2010) ha iniziato a monitorare il sito utilizzando un potente radar, una mappa digitale e sofisticate attrezzature in grado di funzionare sott’acqua. La tesi della scoperta di Atlantide è stata avallata, come ha detto lo stesso Freund, anche da una serie di città-monumento, che sono state costruite a immagine e somiglianza di Atlantide, dopo la distruzione della città, da gruppi di rifugiati scampati al violento tsunami e spostatisi in giro per il mondo a memento dell’accaduto.
Ma non è tutto, perché ad avvalorare la scoperta degli scienziati americani c’è anche un altro interessante dato: in quella regione spagnola le onde anomale sono state molto frequenti per secoli e l’ultima risale al novembre del 1755.
A questo punto, lo tsunami spiegherebbe davvero la sparizione repentina della città di Atlantide, che – come hanno sempre raccontato le storie e i trattati sull’argomento – è stata improvvisamente sommersa dall’acqua.
Gli studi nel frattempo stanno proseguendo e nel prossimo futuro potremmo vederne davvero delle belle.
Dopo il bel mezzo dell’Oceano Atlantico, Santorini e l’Africa, che stavolta sia davvero la volta buona che si faccia luce anche su questo mistero?
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