La mostra di scena al MAO, Museo di arte orientale di Torino in via San Domenico 11 fino al 1 marzo è unica, insolita e molto interessante: Guerriere dal Sol levante racconta infatti le donne combattenti giapponesi nella realtà storica e nell’immaginario per lo più fantastico.
La mostra è organizzata in collaborazione con l’Associazione Yoshin Ryu, da quarant’anni attiva sotto la Mole per promuovere la cultura giapponese partendo dalle arti marziali: i due enti hanno già realizzato insieme negli scorsi anni le mostre sui combattenti robottici di manga e anime e sui ninja.
Guerriere dal Sol levante si snoda tra realtà e fantasia, raccontando innanzitutto una Storia poco nota ai più, quella che vede protagoniste per secoli, dall’anno Mille in poi, le donne, che in Giappone, soprattutto quando appartenevano alla classe guerriera, venivano addestrate all’uso delle armi e per difendere le loro case e per combattere sul campo. Le donne si distinsero anche in altro modo, scrivendo per esempio: del resto il primo romanzo in assoluto della Storia dell’umanità fu scritto da una donna ed è il Genji Monogatari di Murasaki Shikibu.
Nella prima sezione della mostra si parla quindi di queste donne reali, raccontate attraverso armi, stampe, rotoli, oggetti di vita quotidiana, con vari prestiti provenienti da un Museo da scoprire, lo Stibbert di Firenze. Si torna poi alla realtà con l’ultima sala, dove ci sono appese una serie di lanterne con sopra i volti di donne che si sono battute per qualcosa nelle loro vite, con tra le altre Frida Kahlo, Malala Yousafzai, Artemisia Gentileschi, Mary Shelley, Margherita Hack, Boudicca, Rita Levi Montalcini e Asia Ramazan Antar, combattente curda per la libertà morta sul campo. La mostra è dedicata dalla curatrice Daniela Crovella alle donne curde, in lotta per diritti che appartengono a tutte e tutti.
In mezzo c’è la sezione curata dallo studioso di cultura pop e immaginario fantastico Fabrizio Modina incentrata su come le donne guerriere sono state raccontate e amate da manga, anime, comics, film e telefilm: un percorso attraverso cels, art book, bambole, locandine, poster, action figures, abiti, armi, con icone che hanno cambiato la vita delle ultime generazioni tra cui spiccano Lady Oscar, Sailormoon, Queen Emeraldas di Leiji Matsumoto, Mononoke Hime, le ragazze di Go Nagai, Rei di Neon Genesis Evangelion, Mulan, Shera, Wonder Woman. La sezione è integrata da un video in cui appaiono le protagoniste di serial e film: Leia, Buffy, Ripley, Scully, Xena, Sarah Connor, Jessica Jones, Daenerys, Arya e tante altre.
Oltre alla mostra sono previste altre attività, tra cui conferenze di approfondimento, che vedono il 16 novembre alle 11 Leiji Matsumoto, autore di Capitan Harlock parlare delle sue donne combattenti; il 24 novembre alle 16 donne guerriere e arte; il 1° dicembre sempre alle 16 le guerriere della cultura pop con Fabrizio Modina; il 15 dicembre le donne nella letteratura; il 19 gennaio le combattenti nella Storia giapponese; il 9 febbraio i luoghi delle donne guerriere; il 16 febbraio le attrici nipponiche e il 1° marzo le ninja.
Ci saranno inoltre un ciclo di film al Cinema Centrale d’Essai, un evento sulla lotta contro il tumore al seno e vari workshop sulle armi presso l’Associazione Yoshin Ryu in lungo Dora Colletta 51/53: per ulteriori informazioni tenere d’occhio il sito del MAO, in particolare per la modalità di prenotazione alla conferenza di Leiji Matsumoto.
La mostra è aperta da martedì a venerdì dalle 10 alle 18, sabato e domenica dalle 11 alle 19, con biglietto a parte rispetto al resto del MAO.