Il libro ZOMBI, STRANE STORIE DI SANTI (85 pagine; 7,50 euro) di Arnaldo Casali, pubblicato da Graphe.it Edizioni, ci pone di fronte a quesiti, questioni e interrogativi davvero interessanti… un excursus sugli zombi, le mummie e i fantasmi della Cristianità.
Avevate mai considerato che la tradizione cristiana pullula di quelli che oggi, con un linguaggio cinematografico, chiameremmo morti viventi? Senza apparire blasfemi, possiamo dire che Gesù è il più celebre dei risorti dalla tomba e una lunga lista di santi e miracolati gli fa corona. Sul piano religioso tutto ciò si lega al concetto della sconfitta della morte, ma si incrocia anche con credenze popolari e bagagli culturali di varia provenienza.
Scrive Casali, esperto di storia medioevale e giornalista professionista in questo volume: «La storia del cristianesimo è così piena di morti viventi e corpi mutilati da far concorrenza a qualsiasi film dell’orrore. E qualcuno potrebbe anche osservare con sarcasmo che, in fondo, non c’è niente di strano, per una religione fondata da un uomo uscito dal sepolcro due giorni dopo essere stato ucciso. A ben guardare, però, il Risorto si colloca agli antipodi rispetto al morto vivente: Cristo è infatti l’Uomo Vivo per antonomasia. Non torna in vita, ma sconfigge la morte».
La questione è davvero complessa in termini storico-antropologici, filosofici e narrativi: proprio su quest’ultimo aspetto insiste Arnaldo Casali, andando a scovare nelle Scritture riferimenti ad apparizioni, corpi redivivi e incorrotti, descrizioni disturbanti. L’autore pone a confronto gli aneddoti devozionali con elementi della cultura non strettamente religiosa e non ci nega ipotesi sulle situazioni di vita concreta che possano aver suscitato alcune leggende poi assorbite nei testi sacri.
Oltre ai morti resuscitati da Gesù (da Lazzaro a Tabità per esempio) troviamo una ”agiografia splatter”: le agiografie dei martiri, sostiene l’Autore, certe volte sembrano davvero una grande saga horror. Le scene raccontate dagli autori sono tanto truculente che più che un racconto di edificazione spirituale appaiono come il peggior splatter. Soprattutto per quanto riguarda le donne: un capitolo infatti viene dedicato alle tre sante siciliane Oliva, Agata, Lucia e alla romana Cecilia. Teste mozzate, seni recisi ed esibiti come un trofeo, occhi cavati dalla proprietaria e offerti su un piatto d’argento all’aguzzino in cambio della propria verginità, vittime sgozzate che continuano a camminare con la testa ciondoloni. Fino alle più recenti Rosalia Lombardo, morta a soli due anni nel 1920, definita la “bambina sveglia” perché, rilevarono da morta, l’inquietante fenomeno: di notte la bambina si “sveglia” per tornare a dormire di giorno. Le telecamere presenti nelle catacombe, infatti, hanno ripreso gli occhi della bambina aprirsi durante le ore notturne e richiudersi di giorno; e ancora Pier Giorgio Frassati, torinese, morto a 24 anni, prossimo alla canonizzazione, fino a quando decisero di effettuare una ricognizione sul corpo. Quando però la cassa venne aperta lo spettacolo che si presentò fu terrificante: il corpo del giovane era girato e contorto e aveva le mani tra i capelli. Più che un santo sembrava un demone. Come se il morto si fosse risvegliato nella cassa e avesse tentato disperatamente di uscirne. Il processo di canonizzazione venne bloccato e la bara rinchiusa frettolosamente.
Arnaldo Casali (Terni 1975), laureato in Storia medievale con una tesi sull’umorismo in Francesco d’Assisi, è giornalista professionista, dirige la rivista Adesso, lavora per l’ISTESS di Terni ed è direttore artistico di Popoli e Religioni–Terni Film Festival. Collabora con BenEssere, il Festival del Medioevo e la Pontificia Accademia per la vita. Ha pubblicato il radio-racconto Il giorno di Natale, l’opera teatrale Il Giullare di Assisi, i libri Tra cielo e terra (Pendragon, 2011), Valentino (Dalia, 2014), Maria Eletta (OCD, 2018) e Sulle tracce di Valentino (BC, 2019) e articoli su Medioevo, Antonianum e L’Osservatore Romano.
Buona lettura.