Stefania Romito arriva in libreria quest’anno con il suo nuovo thriller psicologico intitolato IL BUIO DELL’ALBA (De Agostini-Newton Compton, 2019), del quale Pierfranco Bruni ha detto: “Un grande libro dietro al quale c’è una grande scrittrice. Questa è la verità di una certezza letteraria che diventa certezza umana. Il senso dell’umanità della parola non è consolazione, ma è provocazione e un romanzo deve provocare la scrittura a farsi vita, esistenza”.
Abbiamo avuto il piacere di incontrare l’autrice per voi.
PER LA COLLANA “LIBRO MANIA” IL TUO NOIR FEMMINILE DOC È ORA SBARCATO NEL NETWORK EDITORIALE DE AGOSTINI-NEWTON COMPTON, UN PUNTO D’ARRIVO EDITORIALE IMPORTANTE: UN APPROFONDIMENTO SUL NUOVO ROMANZO?
“Il buio dell’alba” è propriamente un thriller psicologico che mette in evidenza il disagio esistenziale del giovane protagonista, vittima di un degrado sociale e morale che precluderà ogni possibilità di “salvezza”. L’aspetto psicologico è senza dubbio l’elemento portante del romanzo insieme al mistero che avvolge il quotidiano, non soltanto del protagonista, ma anche di tutti coloro che vengono mossi – esattamente come lui – dai fili di un invisibile burattinaio che detiene le sorti dei loro destini in un gioco di perversioni e false verità. È inutile dire che sono molto felice che il romanzo abbia suscitato l’interesse di una importante casa editrice come Libro/Mania, fusione di due storici e autorevoli marchi editoriali (DeAgostini e Netwon Compton), garanti di qualità e originalità narrativa.
IL NUOVO LAVORO CORONA ANNI IN PROGRESS DI ECLETTICA CREATIVITÀ, LETTERARIA RADIOFONICA ECC., È AD ESEMPIO PRESENTATO DA PIERFRANCO BRUNI DEL MIBACT, MOLTE COLLABORAZIONI IN ATTO… ANCHE VIDEOPOETICHE?
“Il buio dell’alba” ha avuto una lunga gestazione, ma soltanto ora era giunto il momento di portarlo alla luce. Poiché vengono affrontati temi storici, quali la strage dei Valdesi avvenuta in Calabria nel 1561 per opera dell’Inquisizione romana, mi è sembrato naturale proporre a Pierfranco Bruni, calabrese ed esperto di eresie (nonché di minoranze etniche e linguistiche per conto del MIBACT) di scrivere la Prefazione al libro. Il sodalizio artistico con Pierfranco Bruni prosegue con grande soddisfazione da parte di entrambi. Sono innumerevoli e molto interessanti i progetti letterari in programma, al momento più orientati verso la saggistica letteraria che verso la poesia.
IL NOIR È DI MODA, SPESSO TROPPO: LA TUA “OPHELIA” DEI PRECEDENTI ROMANZI E QUESTO EX NOVO, MI SEMBRA CONFERMINO UN TUO STILE DI SCRITTURA D’ALTRA ALTITUDINE, IL MISTERO COME DANZA PSICHICA PERPETUA TRA VERITÀ E BELLEZZA IN SINTONIA CON L’ASTRONAVE NEORINASCIMENTALE DI DAVIDE FOSCHI (DI CUI SEI DA ANNI CONSULENTE LETTERARIA E ANIMATRICE DEI FESTIVAL)?
Hai colto alla perfezione il senso di questi miei lavori letterari. Sia “Il buio” che “Ophelia” si distaccano ampiamente dai soliti cliché precostituiti. Ritengo che questo ne rappresenti un punto di forza. Il mistero inteso come danza perpetua tra verità e bellezza è un aspetto che connota tutti e otto gli episodi di “Ophelia” e, anche se in maniera differente, l’anima di “Il buio dell’alba” alla quale si intreccia il tema della follia. Un lavoro letterario di certo in sintonia con l’essenza ideologica del Nuovo Rinascimento di Davide Foschi in cui riveste un ruolo centrale l’arte creativa in grado di svelare l’immanenza dell’eccellenza umana. L’attività che svolgo presso il NUOVO RINASCIMENTO è proprio questa, ossia di svelare la genialità creativa nei nuovi scrittori, coloro che soltanto ora si affacciano al panorama editoriale italiano. Molte delle attività di OPHELIA’S FRIENDS CULTURAL PROJECTS si muovono proprio in questa direzione.