INEDITI CINEMATOGRAFICI E TELEVISIVI – PARTE 08
Inediti 1969 – 1975
Il 1969 comincia la sua stagione cinematografica con un film sui pregiudizi razziali, qualcosa di simile a Indovina chi viene a cena? del 1967 dove i bianchi comandano e i neri sono considerati quasi esseri inferiori e guardati con sospetto. Change of Mind, diretto da Robert Stevens (The Big Caper – 1957, Autopsia di un Gangster – 1958, Amori Proibiti – 1963) ci presenta un mondo bizzarro la cui economia si basa unicamente sui trapianti cerebrali per cui il cervello di un uomo bianco viene trapiantato nel corpo morto di un nero e questo causerà l’allontanamento da sua moglie e dalla moglie del defunto. Mirabilmente interpretato da Raymond St. Jacques (I Commedianti – 1968 e Tradimento – 1968), il film scorre velocemente tra le mura del tribunale nel quale la sua esistenza viene messa in gioco: accusato di omicidio, dovrà dimostrare che il colpevole è un altro. Ritroviamo nel cast Leslie Nielsen (Il Pianeta Proibito, Future Animals e Settimo Potere) insieme a Susan Oliver (Ritmo diabolico – 1960).
Non ha fallito ancora una volta David Cronenberg con Crimes of the Future, del 1970, una pellicola della durata di circa sessantacinque minuti e in bianco e nero in cui la sperimentazione e la manipolazione genetica hanno riportato l’uomo agli albori della scala evolutiva e i medici non si fanno scrupoli a mettere in atto le loro ipotesi sulla procreazione strumentalizzata. Ancora una volta la lotta tra la scienza innovativa e la conservazione della specie viene a turbare il quieto vivere scatenando polemiche, ma Cronenberg, abilmente, ha saputo districarsi e ottenere un buon successo di pubblico.
Oxo-Omo-Ono (1970) non abbiamo idea di cosa significhi, ma sappiamo che John Walsh, colui che realizzerà le animazioni digitali di Guerre Stellari, boicottò aspramente questo cartone animato ambientato nel fantastico mondo del pianeta Oxo dove si combatte una guerra contro gli status dei cartoni animati e ne risulta una parodia. Protagonisti sono due creature alate dagli occhi strabuzzanti e un lontano parente di Topolino.
Fa piacere poter riparlare di Val Guest, anche se in questo caso si tratta più di un musical, resta comunque il fatto che Together-Insieme (Tomorrow – 1970) ci porta su un altro mondo dove l’imperatore di un sistema galattico fa rapire e portare sul proprio pianeta un complesso musicale terrestre, pubblico compreso, perché convinto che la loro musica possa guarire il suo pianeta dalla sterilità.
Angie Dickinson (Settimo Potere, Vestito per uccidere) interpreta il doppio ruolo di spia umana per l’Impero Zinan in The Love War, un film di George McCowan per la Aaron Spelling Paramount del 1970: due mondi sono in conflitto, due imperi si fronteggiano, gli Argon e gli Zinan, e la Terra sembra essere il miglior campo di battaglia della galassia.
Stava aprendosi un nuovo filone: quello delle manipolazioni genetiche e in molti ne approfittarono. Anthony M. Lanza, nel tardo 1970, dirige The Incredible two Headed Transplant. SF thriller in cui uno scienziato pazzo, il Bruce Dern di 2002: La Seconda Odissea e Complotto di Famiglia, dopo aver subito un’aggressione da parte di un maniaco omicida (Albert Cole), ne innesta la testa su un perfetto idiota (John Bloom). L’orribile mostro, infuriato e pericoloso, torna nel laboratorio di Dern e con un super istinto omicida aggredisce nuovamente lo scienziato e la moglie che stavolta trovano la morte.
A questo punto vale la pena di aprire, almeno per questa volta, una parentesi dedicata a tutti quei film Made for Television, ovvero realizzati esclusivamente per il circuito televisivo che spesso vengono snobbati dalla maggior parte del pubblico che li considera filmetti privi di significato.
E’ stupefacente vedere come un singolo nome attiri pubblico come mosche sul miele, d’altra parte le piccole case di produzione devono pubblicizzare i loro prodotti e, senza attori di grido, non riescono spesso a sfondare. L’ottima idea di sfruttare una sceneggiatura specialmente per la televisione riesce a tenere sotto controllo i costi e anche le emittenti sono disposte a pagare cifre elevate per un prodotto di medio successo.
E’ il caso di The Aquarians, coprodotto dalla NBC e dalla Universal Pictures, nel 1970 e interpretato da Ricardo Montalban (Fuga dal Pianeta delle Scimmie, 1999: Ultimo atto, Star Trek: L’Ira di Khan), Josè Ferrer (Capitan Nemo Missione Atlantide, Dune) e Leslie Nielsen (Il Pianeta Proibito, Future Animals, Settimo Potere), ovvero tre brillanti esploratori in un laboratorio sottomarino che indagano sull’inquinamento di un particolare gas. La regia è di Don McDougall.
Alf Kjelling dirige, nel 1971, The Deadly Dream, (Universal Pictures – NBC Television) in cui un uomo è perseguitato dagli incubi, incubi reali in cui accade di tutto e la sua unica salvezza è quella di potersi svegliare… un preludio al Freddy Krueger di Nightmare, mentre Don’t be Afraid di John Newland, sempre dello stesso anno, è un’anticipazione decennale di L’Avventura degli Ewoks.
Tom Gries gira, nel 1971, Earth II con Anthony Franciosa (Nella stretta morsa del Ragno), un thriller fantascientifico ambientato in una stazione orbitale rotante.
Troviamo un buon cast in When Michael Calls di Philip Leacock, interpretato da Michael Douglas, Ben Gazzara ed Elisabet Ashley, una storia, a tratti struggente, di una madre che riceve telefonate dal figlio perito in un incidente. Anche se il film non è da considerarsi strettamente di fantascienza, la spiegazione delle misteriose telefonate non ci viene data, così lo spettatore viene lasciato libero di dare una propria interpretazione alla storia.
Mentre il film di Stanley Kubrick, Arancia Meccanica, stava spopolando nei cinema degli Stati Uniti (siamo nel 1971), Larry Hagman, già popolare per il suo ruolo di astronauta alle prese con il delizioso genietto della lampada Jennie, e in seguito, conosciutissimo per il suo ruolo da perfido JR dello sceneggiato televisivo Dallas, esordiva alla regia con Beware the Blob, edito anche come Son of Blob, sequel del celebre Fluido Mortale (The Blob) del 1958 con Steve McQueen. Il film inizia con la prima vittima divorata mentre sta gustandosi in televisione la riedizione del primo film. Rivisto e corretto è sempre la storia della gelatina killer, un composto a base di marmellata di fragole e collanti vari, in cerca di vittime. Nel cast spicca Burgess Meredith, un caratterista americano che nella sua vita ha fatto veramente di tutto e scomparso nel 1997. Di lui ricordiamo, fra i tanti film ai quali ha partecipato: Il Giardino delle Torture, Capitan Nemo Missione Atlantide, Magic, Scontro di Titani, oltre al suo ruolo più famoso e cioè quello dell’allenatore di Rocky (Sylvester Stallone) nei primi due film della serie.
Ritroviamo in The People, un film del 1971 della Metromedia, una vecchia conoscenza come William “Kirk” Shatner che cerca di essere dolce e tenero con una marziana di cui s’innamora e arrivata sulla Terra per colonizzarlo pacificamente. La regia è di John Corty.
Il 1972 vede la nascita di Gargolyes, una preistorica razza di esseri metà uomini e metà rettili decisi a sterminare il genere umano per prendere possesso della Terra. Diretto da B.W. L. Norton il film si aggiudicò un Emmy per i migliori costumi e per il trucco a opera di Elis Berman e Ross Wheat.
Rivisitazione di The Incredible two Headed Transplant è il film di Lee Frost del 1972 della Saber Film che s’intitola The Thing with two Heads e si plasma attorno al protagonista, anzi ai due protagonisti: Ray Milland (La casa sulla Scogliera, Il Giorno dopo la fine del Mondo, Sepolto Vivo, L’uomo dagli occhi a Raggi X, Frogs, La casa degli orrori, L’incredibile viaggio verso l’ignoto, Clonazione, Starflight One, ecc…) e Rosie Grier. Uno scienziato razzista progetta di innestare la sua testa in un corpo sano, quello di un nero falsamente accusato di omicidio e caduto in coma. La lotta delle due teste è continua poiché ognuna delle due vuole prendere il sopravvento ed eliminare la controparte.
Sempre nel 1972 fu trasmesso il film televisivo Beetween time and Timbuktu, prodotto dalla New Line Cinema e basato su un ragazzo che vaga nell’universo passato e futuro grazie a una borsa di studio vinta durante una Galaxian Food Contest. La regia è di Fred Berzyk.
Ci si sono messi in tre paesi a realizzare Eolomea di Hermann Zschoche del 1972: la Germania, la Russia e la Bulgaria e il risultato possiede, quantomeno, della suggestione. Un misterioso messaggio radio proveniente dalla costellazione del Cigno viene captato sulla Terra. Decriptandolo in alfabeto morse si ottiene la parola Eolomea. Nel frattempo otto navi della flotta spaziale si perdono nel nulla e, nonostante il divieto di partenza, un’altra nave si alza nei cieli diretta a una stazione orbitante disabitata e con la quale si era perso ogni contatto radio. Da questo avamposto si scoprirà che le navi spaziali credute scomparse hanno preso rotta verso Eolomea, qualsiasi cosa essa sia.
Ecco ora un virtual-clone dei film di Frankenstein, stiamo parlando di The Mutations (Getty Picture Corp., GB 1973), un simpatico film in cui il bravissimo Donald Pleasence interpreta uno scienziato non del tutto sano di mente coadiuvato da suo assistente deforme (Michael Dunn) che cerca di sintetizzare forme di vita animali con le piante. Purtroppo nel processo d’integrazione crea dei mostri orribili come una donna lucertola e una mosca dai tratti somatici bellissimi. La regia è di Jack Cardiff.
Produzione sovietica questo Aktion Bororo (1973) per la regia di Otakar Fuka. Storia di due alieni che sbarcano sul nostro pianeta per impossessarsi di un medicinale miracoloso chiamato Bororo. Non sarà un’impresa facile…
The Flying Sorcerer, uscito nel 1974, fu un film apprezzato dalla critica soprattutto grazie alla sproporzionata campagna pubblicitaria messa in atto dalla Children’s Film Foundation, coproduttrice del film assieme alla inglese Anvil. La storia semplice lo rende carente nelle interpretazioni, ma l’atmosfera creata ne fa una pellicola deliziosa. Kim Burfield è stato trasportato indietro nel tempo, al Medio Evo, ma al suo ritorno, il ragazzo porta con sé un drago di enormi dimensioni. Diretto da Harry Booth, il cast vede solo dei giovani sconosciuti che tali sono rimasti.
È del 1974 The Alien Factor di Don Dohler. Dopo che un UFO è precipitato al suolo, dai resti dello stesso escono tre creature che seminano panico e morte nella solita tranquilla cittadina americana. Sempre dello stesso anno possiamo citare Ufo: Target Earth di Michael De Graetono e qui abbiamo un perito elettronico il quale scopre che un UFO è nascosto nel lago vicino alla cittadina dove abita.
Segnaliamo, sempre dello stesso anno, un ottimo film francese che verrà presentato anche al Festival della Fantascienza di Trieste. Si tratta di Hu-Man di Jerome Laperorrousaz con Terence Stamp (Il Cervello di Mister Soames, Il Ladro di Bagdad, Superman I, Superman II, Alien Nation, Oltre la Mente, ecc…) e Jeanne Moreau (Una sposa in nero, Fino alla fine del Mondo, Un amore di Strega). Prodotto dalla Romantique Film/Mascaro Prod., Stamp interpreta il ruolo di un attore che, caduto in depressione dopo la morte della giovane moglie, accetta di diventare il primo viaggiatore del tempo per conto di una misteriosa organizzazione di cui fa parte una sua vecchia fiamma (Jeanne Moreau). Comincia così l’esplorazione dei mondi passati, in un turbinio di emozioni che l’organizzazione cataloga e archivia, Al momento di rivivere la morte della moglie, Stamp decide di chiudere l’esperimento e, per tutta risposta, viene spedito in un lontano futuro dove impara a manipolare il potere del tempo e a tornare indietro.
Non è stato molto gradita a filomaoisti questa pellicola francese intitolata La Cinoise a Paris di Jean Yanne (1974). L’esercito cinese, dopo la conquista dell’Europa, si accinge a entrare in Francia occupandone il territorio. File di automobili con cittadini francesi a bordo abbandonano la loro patria, accalcandosi alle frontiere dei paesi confinanti. Ben presto però i soldati cinesi si lasceranno sopraffare dalla decadenza dell’Occidente frequentando prostitute parigine e bevendo alcool a fiumi. Tutto ciò naturalmente non piace al governo di Pechino che decide di marciare su Roma per ottenere la benedizione del Papa allo scopo di esorcizzare il male dai loro eserciti.
Fragile, tenue, ma originale la storia di Eurydike – Die Braut aus dem Jenseits per la regia di Jochen Richter (1974). Essa ci parla di un fisico nucleare che riesce a entrare in contatto con una dimensione parallela dove vivono delle persone che dicono di essere dei sopravissuti all’esplosione atomica su Hiroshima. Anzichè perire nell’olocausto nucleare sono stati sbalzati in questa nuova dimensione dove vivono senza invecchiare. Lo scienziato si innamora della portavoce di questo strano gruppo, e farà di tutto per raggiungerla in quella strana dimensione.
Nel 1974 Stanley Donen traduce in realtà per la Paramount Pictures un progetto da tempo chiuso nel cassetto: The Little Prince. Solo su un asteroide un giovane principe può contare unicamente sulla compagnia di una rosa parlante. Desideroso di conoscere nuove forme di vita e nuovi mondi, si fa trasportare da teneri uccellini in un viaggio attraverso il cosmo, dove incontrerà svariati personaggi alieni, tra i quali spicca un Gene Wilder in versione volpesca, e un umano. Scopriranno insieme il valore della vita e della amicizia, unico vero bene prezioso per qualsiasi forma di vita.
Nel 1975 appare un film interessante: The UFO Incident per la regia di Richard A. Colla. Qui, i due protagonisti (James Earl Jones e Jeanne Joe) subiscono un rapimento da parte di extraterrestri. La coppia viene sottoposta a ogni tipo di esame, anche il più doloroso, per poter studiare la natura terrestre senza omettere nulla. Quando i due vengono rilasciati, la memoria dell’esperienza è stata rimossa dalle loro menti, ma non gli incubi e le paure.
Coproduzione fra la Germania dell’Est e la Ceslovacchia per questo film intitolato Abenteur mit Blasius per la regia di Egon Schlegel (1975). Due ingegneri progettano e costruiscono in gran segreto un robot dalle sembianze umane di nome Blasius, strano e pericoloso. Per provare il loro giocattolo lo portano alla fiera di Leipzig. Durante il loro viaggio in treno incontrano un giovane di nome Frantik, uno studente di Praga che trova il robot. Frantik e il suo amico Egon pensano di trovarsi di fronte a dei terroristi e così decidono di sventare un ipotetico piano sovversivo ideato dai due scienziati con il loro robot. Lo scompiglio, durante la fiera di Leipzig, sarà inevitabile.
(8 – continua)