Lo scrittore lucano Giuseppe Lupo con il romanzo autobiografico “Breve storia del mio silenzio” (Marsilio, 2019) è stato selezionato tra i dodici candidati all’edizione 2020 del Premio Strega, sui cinquantaquattro titoli di narrativa che erano in corsa.
Come si legge nella nota diffusa dal Comitato Direttivo del Premio: “Nonostante l’emergenza legata al COVID-19 che ha obbligato ad annullare gli eventi pubblici in calendario, il Premio Strega 2020 prosegue”. E’ la prima volta che Lupo, il quale insegna letteratura contemporanea all’Università Cattolica di Milano, viene scelto tra i 12 dello Strega. Infatti, già nel 2014, presentato da Sebastiano Vassalli, ci aveva provato senza risultati con “Viaggiatori di nuvole” un bel romanzo visionario sul mito del viaggio.
Data l’emergenza Coronavirus vale la pena segnalare che in questi giorni lo scrittore, che collabora con Il Sole 24 ore, tiene una rubrica quotidiana on line su 24+ dal titolo “Diario dell’emergenza” in cui riflette sul periodo buio che il Paese e in particolare Milano attraversano.
Lo abbiamo raggiunto telefonicamente. “Quella che racconto nel mio ultimo romanzo – ci ha riferito – è una storia che mi rappresenta e che avevo da molto in mente. Una narrazione di un bimbo di 4 anni che perde la parola, la recupera e alla fine paradossalmente diviene uno scrittore. Per metà si svolge in Basilicata, ad Atella dove ho vissuto fino a 18 anni e dopo il liceo (frequentato a Rionero in Vulture, ndr.) si svolge a Milano dove ho frequentato l’università e lavoro. E’ un confronto tra le fasi della vita, dall’infanzia all’età adulta ed è stato un modo di raccontare la modernità attraverso la cultura”.
In sostanza sono tematiche che da sempre l’intellettuale lucano affronta nella sua opera, con grande fantasia, se si tratta di romanzi, e con altrettanta competenza se si tratta di saggi o articoli. E a proposito di saggi evidenziamo che è recente l’uscita di “Civiltà Appennino” (Donzelli), scritto a quattro mani con Raffaele Nigro, nel quale si esamina l’Italia seguendo la linea verticale dell’Appennino tenendo conto dell’identità e dell’evoluzione del Paese. Insomma, Giuseppe Lupo è un intellettuale a tutto tondo che si sta sempre più distinguendo nel panorama culturale italiano.
“Il mio intento – ha concluso – adesso è giungere nella cinquina dello Strega ma per saperlo occorre attendere il 9 giugno quando saranno resi noti i nomi dei finalisti, sarebbe un gran bel risultato!”.